Arca Russa

Letteratura e Teatro - «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV

Zarevich - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 07:54
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума») di Aleksandr Gribojedov (1795-1829, Александр Грибоедов).
Aleksandr Gribojedov fu un drammaturgo, poeta, compositore e diplomatico russo. L'opera di Gribojèdov è un pozzo di aforismi e di espressioni che diventarono popolari. Nella lingua parlata si usano spesso.

I.«Счастливые часов не наблюдают» - «I fortunati non guardano l'orologio»
II.«Чуть свет - уж на ногах! И я у Ваших ног!» - «Alla prima luce, già in piedi! Ed io ai vostri piedi!»
III.«Читай не так, как пономарь, а с чувством, с толком, с расстановкой!» - «Non leggere così, come un sagrestano, ma con espressione, con senso, e con le pause»
IV.«И точно, начал свет глупеть» - «E' come se il mondo avesse cominciato ad instupidirsi»
V.«Свежо преданье, а верится с трудом» - «Una leggenda fresca, ma ci si crede con difficoltà»
VI.«Что говорит! И говорит как пишет!» - «Cosa dice! E parla come scrive!»
VII.«Ах! Боже мой! Что станет говорить Княгиня Марья Алексевна!» - «Ah! Dio mio! Cosa dirà la Contessa Marja Aleksievna!»
VIII.«Вон из Москвы! Сюда я больше не ездок. Бегу, не оглянусь, пойду искать по свету, где оскорблённому есть чувству уголок! КАРЕТУ МНЕ КАРЕТУ!» - «Via da Mosca! Non tornerò più qui. Corro, senza voltarmi, vado a cercare per il mondo, dove esiste un angolo per una sensibilità offesa. Una carrozza, a me una carrozza!»



Myshkin - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:07
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Il vecchio Gribojedov! Mi ricordo queste frasi, mi ricordo....
A proposito, forse sono riuscito a trovare anche questa commedia, ormai introvabile in ogni libreria e fuori catalogo da tempo.
Diplomatico.... già. Gribojedov non fece una bella fine in Persia, vero?

Zarevich - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:21
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Sì, nel 1828 fu nominato segretario dell'ambasceria di Russia in Persia e in 1829 fu ucciso a Teheran. Sua moglie, Nina Ciavciavàdze, figlia dello scrittore georgiano, lo seppellì a Tbilissi.
E' una storia molto triste.

Myshkin - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:28
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Io sapevo che era stato nominato ambasciatore di Russia in Turchia nel 1828.
Vuol dire che era stato prima dieci anni segretario all'ambasciata russa in Turchia?

Zarevich - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:29
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
No, era ucciso in Persia

Myshkin - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:33
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ho sbagliato, volevo scrivere Iran, non Turchia.
La domanda era sulle date, non fu nominato ambasciatore nel 1828?

Zarevich - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 10:35
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Sì, è vero, ho sbagliato

Angelo di fuoco - Mercoledì, 11 Aprile 2007, 16:11
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
I.«Счастливые часов не наблюдают» - «I fortunati non guardano l'orologio»
Io pensavo che quest'aforisma fosse di Kos'mà Prutkòv, dalla sua commedia "Fantàsija"... in questa commedia l'aforisma lo dice Adam Karlovič Liebenthal...

Alena - Giovedì, 12 Aprile 2007, 12:03
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Grazie a questo topic ho cominciato a rileggere “Горе от ума” . Ho trovato solo vecchie edizioni (o e’ meglio dire pubblicazioni?) di questo libro in italiano: GRIBOEDOV, A.S., /Che disgrazia l'ingegno! Lanciano, G. Carabba, stampa 1925 / La disgrazia di essere intelligente. Milano, Bietti, stampa 1932 o 1940 / L'ingegno, che guaio. Milano, Rizzoli, 1954 / L'ingegno porta guai, Torino, Einaudi 1992. L’ultima edizione del 1992 “L'ingegno porta guai” a cura di Giampaolo Gandolfo. - Torino : Einaudi, 1992.
Alena

Myshkin - Giovedì, 12 Aprile 2007, 13:32
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Infatti. Questo libro è fuori catalogo già da diversi anni, ed è praticamente introvabile. Dopo una lunga ricerca sono (forse) riuscito a trovare una copia dell'edizione Rizzoli del 1954 "L'ingegno, che guaio!", ma sto ancora aspettando la conferma. Hai visto? Potenza dei topic! A te è venuta voglia di rileggerlo, e a me di trovarlo e leggerlo. Wink Se poi Argonauta mantenesse la sua promessa di scrivere di più sugli scrittori italiani.... ma lui ora è in khandrà.

Myshkin - Venerdì, 13 Aprile 2007, 14:00
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
La libreria non ha confermato la disponibilità di quell'ultima copia Confused

Per fortuna però ho appena trovato qualcuno che ha questo libro e se lo vende, usato, su e-bay.
Inutile dire che ho già fatto la mia offerta per aggiudicarmelo.

Zarevich - Venerdì, 13 Aprile 2007, 14:16
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
E' un piccolo libro, forse è meglio a fare una fotocopia. E' strano che in Italia stampino molti libri di Dontsova, Marinina, Akunin e degli altri autori cattivi, e non rinovano la letteratura classica. Gribojedov è il classico dei classici della letteratura russa, anche se scrisse solo una commedia. Che peccato!

Myshkin - Venerdì, 13 Aprile 2007, 14:25
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Hai ragione, è strano, Anzi, è molto strano, se si pensa che questo libro è uscito in almeno quattro edizioni diverse, ed ora non è possibile trovarne una sola copia di una qualunque edizione.

Myshkin - Martedì, 29 Maggio 2007, 08:22
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Vorrei riprendere questo post per dare un po' più di luce a questo personaggio tanto colto, geniale e poliedrico quanto poco conosciuto in Italia. Ho cercato a lungo la sua piece teatrale più famosa, ed anche l'unica sopravvissuta ai giorni nostri, "Gore ot umà", tradotto in Italia come "L'ingegno che guaio!", "Che disgrazia l'ingegno", "L'ingegno porta guai" e "La disgrazia di essere intelligente". Dopo lunghe ricerche sono riuscito a trovarla e a leggerla, e posso dire che sono rimasto molto colpito sia dall'opera che dal suo autore, Aleksandr Gribojedov.
La sua breve e intensa vita è estremamente interessante e una fonte di continua meraviglia..
Nato a Mosca tra il 1791 e il 1795 - la data esatta non è possibile stabilirla in quanto i registri dello stato civile andarono distrutti durante l'incendio della città - in una tra le famiglie più colte ed evolute dell'epoca, a 16 anni si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Mosca, dove frequentò anche le lezioni di diverse altre facoltà, formandosi in questo modo quella enorme cultura che lo rese ben presto famoso, e che gli valse la definizione di Pushkin di "uno degli uomini più colti del suo tempo". Conosceva alla perfezione l'italiano, l'inglese, il tedesco, il francese, l'arabo, il persiano e il latino, oltre ovviamente al russo!
Era anche un musicista di talento, come diceva di lui la sorella, una pianista molto conosciuta. Si racconta che una volta entrò in una chiesa cattolica e si mise a suonare in modo sublime l'organo; da principio inni sacri, ma poi, al'improvviso, una sfrenata danza popolare russa, la "Komarinskaja". Un'altra volta entrò in una sala da ballo a cavallo, provocando lo scompiglio generale tra le coppie. Era molto giovane, poco più di vent'anni quando compiva tutte queste imprese. Ma presto mise "la testa a posto" e si dedicò ad un'altra delle sue passioni, il teatro, scrivendo alcune commedie che però non lasciarono nessuna traccia. Fu quindi nominato segretario di ambasciata a Teheran, e nel 1918 si trasferì in quella città. E' in quel periodo di ozio e di noia che concepì l'idea della commedia "Gore ot umà". La censura proibì la pubblicazione della sua commedia, ma il copione, passando di mano in mano, fu copiato e replicato in una catena ininterrotta di copie, producendo qualcosa come quarantamila esemplari manoscritti! La sua fu una fine prematura, assurda e ingloriosa.
Nel 1829, tornò in Persia per dirimere la questione della restituzione delle Georgiane e delle Armene fatte prigioniere e messe negli harem dai Persiani nella guerra conclusasi. Gribojedov era determinato a ridare la libertà a tutte quelle donne, ma queli che le possedevano le avevano pagate care, e vedendosele portare via si eccitavano sempre di più, finché il popolo fu aizzato, utilizzando pretesti religiosi, e una folla di fanatici si riversò sull'ambasciata russa, dove i cosacchi che la difendevano furono sommersi dalla folla, che subito dopo si gettò sul Gribojedov e lo fece letteralmente a pezzi, riducendolo in tal modo che fu possibile riconoscere il suo corpo soltanto da un difetto al mignolo della mano destra, causato da un duello. Una triste ed iniqua fine.
Ma veniamo alla sua commedia. Intanto "Gore ot umà" è scritta in versi, con dialoghi brillanti e pieni di aforismi ed espressioni che entrarono nel linguaggio comune russo, sopravvivendo fino ai giorni nostri.
Purtroppo nella traduzione la bellezza e l'eleganza del linguaggio si perdono e non è possibile apprezzare la padronanza e l'eleganza del linguaggio. "Gore ot umà" è in sostanza un lavoro autobiografico; il protagonista, Ciatskij, è un giovane che, per la sfortuna di possedere un singolare ingegno ed anche il coraggio di dire ciò che pensa, va incontro a un mare di guai e di delusioni. Ciatskij è l'alter ego di Gribojedov, il suo portavoce, attraverso il quale si sfoga a dissacrare e mettere a nudo uomini e cose di quella buona società che sotto un'apparenza di rispettabilità, sono in realtà corrotti, pieni di difetti, vizi e preconcetti. La commedia è molto corta e consiglierei a tutti di leggerla, se solo fosse di facile reperibilità. Non capisco perché non la ristampano.

Zarevich - Mercoledì, 31 Dicembre 2008, 07:21
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума») di Aleksandr Gribojedov (1795-1829 Александр Грибоедов).

Myshkin - Sabato, 30 Gennaio 2010, 18:26
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
In questo giorno, 30 gennaio del 1829, moriva prematuramente a soli 34 anni Aleksandr Griboedov, barbaramente trucidato a Teheran da una folla di fanatici persiani. Era molto apprezzato da Aleksandr Pushkin, e dal genio della sua eclettica personalità nacquero numerosi aforismi che sono famosi ancora oggi.

Zarevich - Martedì, 05 Aprile 2011, 06:16
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Serghej Fomiciòv Сергей Фомичев
«GRIBOJEDOV» ENCICLOPEDIA
«ГРИБОЕДОВ» ЭНЦИКЛОПЕДИЯ
Casa Editrice «Nestor-Istoria» Mosca 2007 (Pagine 396)
Издательство «Нестор-История» Москва 2007

Nell’enciclopedia sono fornite le informazioni delle tappe fondamentali della vita del drammaturgo, poeta, compositore e diplomatico russo Aleksandr Gribojèdov (Mosca 1795 - Teheran 1829) ed anche delle sue opere letterarie, dei suoi contatti personali, dei luoghi memorabili. La quantità ponderabile degli articoli è dedicata alla sua opera più famosa, una commedia in versi, che si intitola «Горе от ума» («Gòre ot umà»), tradotta in italiano come «Che disgrazia l'intelligenza» o «L'ingegno che guaio». Nell’enciclopedia è presentata tutta la storia della commedia «Che disgrazia l'intelligenza», le sue edizioni principali compreso le traduzioni nelle lingue straniere e il suo destino scenico.
Aleksandr Gribojèdov (Александр Грибоедов), esperto conoscitore della Persia, nel 1828 venne nominato ministro plenipotenziario presso la Corte persiana. Venne ucciso a Teheran nel corso di un assalto all'ambasciata russa da parte di una folla di fanatici.
Cominciò a scrivere presto e, nel 1816, pubblicò a San Pietroburgo una commedia in versi dal titolo «I giovani sposi», a cui seguirono altri lavori dello stesso tipo. Ma né questi né i saggi e i versi da lui scritti saranno ricordati come l'immenso successo ottenuto dalla sua commedia in versi «L'ingegno che guaio» («Горе от ума»), una satira sulla società aristocratica russa.
Gli aforismi di Aleksandr Gribojèdov dalla commedia «L'ingegno che guaio» sono diventati così popolari da entrare a far parte del linguaggio comune russo:

«Счастливые часов не наблюдают» «I fortunati non guardano l'orologio»

«Чуть свет - уж на ногах! И я у Ваших ног!» «Alla prima luce, già in piedi! Ed io ai vostri piedi!»

«Читай не так, как пономарь, а с чувством, с толком, с расстановкой!» «Non leggere così, come un sagrestano, ma con espressione, con senso, e con le pause!»

«Служить бы рад, прислуживаться тошно» «Sono lieto di servire, ma non sopporto la servilità (il servilismo?»

«И точно, начал свет глупеть» «È come se il mondo avesse cominciato ad istupidirsi»

«Свежо преданье, а верится с трудом» «Una leggenda fresca, ma ci si crede con difficoltà»

«Что говорит! И говорит как пишет!» «Cosa dice! E parla come scrive!»

«Ах! Боже мой! Что станет говорить Княгиня Марья Алексевна!» «Ah! Dio mio! Cosa dirà la Contessa Marja Aleksèvna!»

«Вон из Москвы! Сюда я больше не ездок. Бегу, не оглянусь, пойду искать по свету, где оскорблённому есть чувству уголок! Карету мне, карету!» «Via da Mosca! Non ci tornerò più. Corro, senza voltarmi, vado a cercare per il mondo, dove esista un angolo per una sensibilità offesa. Una carrozza, a me una carrozza!»

KASPAR - Sabato, 10 Marzo 2012, 15:22
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
SALVE
SONO UN REGISTA DI TEATRO E AVREI PIACER EDI LEGGERE "cHE DISGRAZIA L'INGEGNO" DI gRIBOEDOV
PER CASO QUALCUNO LO HA E PUò INVIARMELO PER MAIL?
GRAZIE
mARCELLO
WWW.MCOTUGNO.IT

Myshkin - Sabato, 10 Marzo 2012, 22:10
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Purtroppo non esiste una versione digitalizzata tradotta in italiano della commedia di Griboedov. Ed è anche molto difficile riuscire a trovare una copia delle tre o quattro traduzioni pubblicate in Italia, anche a volerla ben pagare...
Oltre alla versione originale, in russo, che è possibile reperire in rete facilmente su diversi siti, come qui, ad esempio: http://sheba.spb.ru/lib/grib.htm
esiste una traduzione inglese che si può trovare anche su questo sito: http://spintongues.vladivostok.com/griboyedov.htm

In effetti sarebbe ora che qualche editore si decidesse a ristampare questa piccola perla.

O magari questo potrebbe essere il prossimo lavoro del nostro amico Roberto, che potrebbe poi renderlo disponibile ad un prezzo ragionevole...

ettore - Domenica, 11 Marzo 2012, 15:23
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Se puo essere utile.
Ho ricercato con internet notizie sulle pubblicazioni in italiano del libro di Alexandr Gribbojedov
Facendo una ricerca per autore "Griboedov , Aleksandr Sergeevic " si ottengono tre schede.
Riporto qui sotto quella che, secondo me, è la più interessante. (c'è la possibilità di fotoriproduzione)
E' accattivante l'idea di "commissionare" la traduzione a Roberto. Lancio un'idea : si potrebbe pensare ad un lavoro di traduzione da svolgere in equipe dagli " Arcanauti" ? Io attualmente non sarei in grado di dare un aiuto valido, ma la voglia di cimentarmi mi affascina (senza però far perdere tempo e pazienza agli altri).

Assol - Domenica, 11 Marzo 2012, 16:07
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
L'idea è davvero molto buona ed io da parte mia prometto di rispondere alle domande che eventualmente sorgeranno. Ma cosa ci dirà Roberto?

Myshkin - Domenica, 11 Marzo 2012, 21:06
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Confermo che la mia non era una battuta... ultimamente Roberto crede che lo prenda sempre in giro... Sad
Sono contento che abbia invece trovato subito consensi, visto che sono seriamente convinto che sarebbe un'ottima cosa, sia per la validità dell'opera che per la sua irreperibilità sul mercato editoriale italiano.
E l'idea di farne un lavoro di squadra "Arca Russa", lasciando ben volentieri il copyright a Roberto, che dovrebbe fare la parte maggiore, tuttavia, mi sembra davvero molto interessante.

Angelo di fuoco - Domenica, 11 Marzo 2012, 21:42
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Credo che comunque Roberto abbia per ora un bell'impegno con Dostojevskij, che è mica facile da tradurre (Tolstoj, a livelli puramente linguistici, mi sembra piú facile perché il suo discorso è costruito con molta chiarezza ed è logico, inoltre il suo linguaggio si muove quasi esclusivamente in un registro alto, non proprio carico d'immagini, d'espressioni gergali ecc.)... mi ricordo aver cercato per una traduzione all'italiano un verbo equivalente al tedesco brutzeln... per poi scoprire che non esiste (mentre in russo esiste il verbo шкворчать) - e dovermi accontentare d'un semplice friggersi.

Roberto - Lunedì, 12 Marzo 2012, 01:31
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
E il signor Proharchin?
Ma poi... come vi salta in mente che io possa tradurre... è una commedia in versi, con le rime e tutto... impossibile... fra 4 miliardi e mezzo di anni il sole comincerà a morire... esploderà trasformandosi in una gigante rossa... inghiottirà i pianeti più vicini... incenerirà la terra... non c'è il tempo...

Myshkin - Lunedì, 12 Marzo 2012, 21:15
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
E' ovvio che il signor Proharchin deve essere terminato, prima... non c'è nessuna fretta.
I versi, con le rime e tutto, li affronteremo in modo collettivo, e sono sicuro che potremo tirar fuori qualcosa di dignitoso.

Myshkin - Venerdì, 30 Marzo 2012, 23:08
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Gettiamo le basi per il prossimo lavoro di Roberto Mr. Green
...ehm, per il nostro prossimo lavoro, va bene... Book
А.С.Грибоедов. Горе от ума
Комедия в четырех действиях в стихах

ДЕЙСТВУЮЩИЕ:
Павел Афанасьевич Фамусов, управляющий в казенном месте
Софья Павловна, его дочь.
Лизанька, служанка.
Алексей Степанович Молчалин, секретарь Фамусова, живущий у него в доме.
Александр Андреевич Чацкий.
Полковник Скалозуб, Сергей Сергеевич.
Наталья Дмитриевна, молодая дама, Платон Михаилович, муж ее, - Горичи.
Князь Тугоуховский и Княгиня, жена его, с шестью дочерями.
Графиня бабушка, Графиня внучка, - Хрюмины.
Антон Антонович Загорецкий.
Старуха Хлестова, свояченица Фамусова.
Г.N.
Г.D.
Репетилов.
Петрушка и несколько говорящих слуг.
Множество гостей всякого разбора и их лакеев при разъезде.
Официанты Фамусова.


Действие в Москве в доме Фамусова




* ДЕЙСТВИЕ I *




ЯВЛЕНИЕ 1


Гостиная, в ней большие часы, справа дверь в спальню Софии, откудова
слышно фортопияно с флейтою, которые потом умолкают. Лизанька середи комнаты
спит, свесившись с кресел. (Утро, чуть день брежжится)

Лизанька (вдруг просыпается, встает с кресел, оглядывается)

Светает!.. Ах! как скоро ночь минула!
Вчера просилась спать - отказ,
"Ждем друга". - Нужен глаз да глаз,
Не спи, покудова не скатишься со стула.
Теперь вот только что вздремнула,
Уж день!.. сказать им...

Roberto - Venerdì, 30 Marzo 2012, 23:30
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Si sta facendo luce! .. Oh! Non appena la notte passata!
Ieri pregò a dormire - il rifiuto,
"Siamo in attesa di un amico." - Hai bisogno di un occhio così l'occhio
Non dormire, non pokudova a scivolare dalla sedia.
Ora che è solo addormentato,
Oh giorno! .. dire loro ...
Fatto... Cool

Myshkin - Sabato, 31 Marzo 2012, 12:46
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Si sta facendo luce! .. Oh! Non appena la notte passata!
Ieri pregò a dormire - il rifiuto,
"Siamo in attesa di un amico." - Hai bisogno di un occhio così l'occhio
Non dormire, non pokudova a scivolare dalla sedia.
Ora che è solo addormentato,
Oh giorno! .. dire loro ...


Fatto... Cool


Mmm... avevo detto che ti prendo sempre sul serio.... ci ho ripensato! Evil or Very Mad
Ci vuoi prendere in giro, eh?! Blink Perfino google sa fare di meglio!

Luba - Sabato, 31 Marzo 2012, 12:54
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Si sta facendo luce! .. Oh! Non appena la notte passata!
Ieri pregò a dormire - il rifiuto,
"Siamo in attesa di un amico." - Hai bisogno di un occhio così l'occhio
Non dormire, non pokudova a scivolare dalla sedia.
Ora che è solo addormentato,
Oh giorno! .. dire loro ...


Fatto... Cool


Mmm... avevo detto che ti prendo sempre sul serio.... ci ho ripensato! Evil or Very Mad
Ci vuoi prendere in giro, eh?! Blink Perfino google sa fare di meglio!


a me sembra che sia proprio l'opera di google Laughing

Roberto - Sabato, 31 Marzo 2012, 13:55
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Io voglio solo dire, Myshkin, che tu non sai in che guaio (l'ingegno) ci stiamo andando a cacciare... Shocked intendiamoci, se da un serio lavoro collettivo venisse fuori una buona traduzione scaricabile gratuitamente dal forum... sarebbe proprio una bella iniziativa, però! secondo me sara moooooooolto più complicato del signor Proharchin... cioè, è un'illusione pensare che siccome il racconto di... di... di chi è Il signor Proharchin? non mi ricordo... insomma, che siccome questo racconto è complicato, allora "rilassiamoci" con Gore ot uma... ora sto esagerando, ma per farmi capire... se prendiamo la cosa sul serio, sarà una bella fatica... Jump e io vorrei prendere la cosa sul serio, non avrebbe senso mettersi lì così a tradurre questo capolavoro per passatempo e poi dopo un po' l'entusiasmo iniziale collettivo scema e abbandoniamo la cosa... ce la sentiamo davvero di portare la traduzione a termine Question

Luba - Sabato, 31 Marzo 2012, 14:23
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
io ti aiuterò come posso, ma, purtroppo, posso fare poco, sei tu quello che deve fare tutto il lavoro, noi ti daremo certo i nostri suggerimenti, molto volentieri.

non è una passeggiata, ma siamo pronti ad accompagnarti Wink

Myshkin - Sabato, 31 Marzo 2012, 15:11
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Certo, Roberto, capisco quello che vuoi dire, e comprendo la tua preoccupazione.
Ma secondo me è una bella avventura che vale la pena di affrontare, e che alla fine può ripargarci con un bel po' di soddisfazione. Questa commedia, oltre ad essere un vero gioiello della letteratura russa, è un'opera ormai introvabile, e credo che sarebbe una bella cosa poter offrire una traduzione sul nostro forum ai tanti che non hanno potuto leggerla finora.
Ovviamente non è una passeggiata, e non possiamo pensare di sbrigarcela con qualche settimana; è un lavoro che richiede tempo, pazienza ed entusiasmo. Penso che insieme ce la possiamo fare. Tu probabilmente farai il lavoro più grande, nel senso che un responsabile è necessario, uno che tiene le fila e mette insieme i pezzi, e più adatto di te non vedo proprio nessuno.
Io ci sarò senz'altro fino alla fine. Luba ha appena dato la sua parola. Assol anche si era già impegnata in tal senso. Ettore ci sarà senz'altro. Angelo di fuoco, anche se ultimamente non è molto presente, penso che ci aiuterà anche lui. Con un po' di fortuna anche Zarevich ci darà una mano, perché la missione mi sembra abbastanza "nobile". Smile

Roberto - Sabato, 31 Marzo 2012, 15:18
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Luba ha scritto: [Visualizza Messaggio]
sei tu quello che deve fare tutto il lavoro


Shocked

Roberto - Sabato, 31 Marzo 2012, 15:29
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
A me semplicemente dispiacerebbe deludervi... nel senso che io, di mia iniziativa, mai avrei scelto di tradurre Gore ot uma, proprio per la difficoltà del testo... se da un testo in prosa bene o male qualcosa posso tirare fuori, da una commedia in versi... Confused possiamo provare, però sono sincero quando dico che ho il fondato dubbio di non essere all'altezza... quindi se vedo che non va, non arrabbiatevi con me...

ettore - Sabato, 31 Marzo 2012, 18:30
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Certo, Roberto, capisco quello che vuoi dire, e comprendo la tua preoccupazione.
Ma secondo me è una bella avventura che vale la pena di affrontare, e che alla fine può ripargarci con un bel po' di soddisfazione. Questa commedia, oltre ad essere un vero gioiello della letteratura russa, è un'opera ormai introvabile, e credo che sarebbe una bella cosa poter offrire una traduzione sul nostro forum ai tanti che non hanno potuto leggerla finora.
Ovviamente non è una passeggiata, e non possiamo pensare di sbrigarcela con qualche settimana; è un lavoro che richiede tempo, pazienza ed entusiasmo. Penso che insieme ce la possiamo fare. Tu probabilmente farai il lavoro più grande, nel senso che un responsabile è necessario, uno che tiene le fila e mette insieme i pezzi, e più adatto di te non vedo proprio nessuno.
Io ci sarò senz'altro fino alla fine. Luba ha appena dato la sua parola. Assol anche si era già impegnata in tal senso. Ettore ci sarà senz'altro. Angelo di fuoco, anche se ultimamente non è molto presente, penso che ci aiuterà anche lui. Con un po' di fortuna anche Zarevich ci darà una mano, perché la missione mi sembra abbastanza "nobile". Smile


Certamente, anche io parteciperò (anche se il mio apporto sarà minimo : io ho molto da imparare e poco da insegnare.)

Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
A me semplicemente dispiacerebbe deludervi... nel senso che io, di mia iniziativa, mai avrei scelto di tradurre Gore ot uma, proprio per la difficoltà del testo... se da un testo in prosa bene o male qualcosa posso tirare fuori, da una commedia in versi... Confused possiamo provare, però sono sincero quando dico che ho il fondato dubbio di non essere all'altezza... quindi se vedo che non va, non arrabbiatevi con me...



Grazie di avere accettato la sfida.
Comunque sia l'esito di questa sfida, senza dubbio, alla fine di questa avventura qualcosa di positivo sarà stato fatto.

Roberto - Sabato, 31 Marzo 2012, 18:59
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Allora dobbiamo cominciare a organizzarci... insomma, dobbiamo decidere come procederemo... bisognerebbe prima individuare delle "unità traduttive" minime... anzitutto qualcuno è in grado di postare una breve introduzione alla commedia? un breve riassunto del soggetto... non necessariamente scritto di proprio pugno... così, per capire de che stamo a parla'...

Assol - Sabato, 31 Marzo 2012, 19:08
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Wikipedia sul "Gore ot uma"

Testo russo della commedia

Roberto - Sabato, 31 Marzo 2012, 20:53
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Wikipedia sul "Gore ot uma"

Testo russo della commedia


No no no... così è troppo facile... Razz

Angelo di fuoco - Domenica, 01 Aprile 2012, 02:55
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Io ci sarò senz'altro fino alla fine. Luba ha appena dato la sua parola. Assol anche si era già impegnata in tal senso. Ettore ci sarà senz'altro. Angelo di fuoco, anche se ultimamente non è molto presente, penso che ci aiuterà anche lui. Con un po' di fortuna anche Zarevich ci darà una mano, perché la missione mi sembra abbastanza "nobile". Smile


Aiuterò nel mio piccolo... perché, mentre credo cavarmela piuttosto bene colla prosa, non mi sento proprio un poeta: i pochi tentativi che ho intrapresi non mi riuscirono bene, anzi, non mi riuscirono affatto. Poi, avendo una certa esperienza di traduzione (nel senso che traducevo dei brani interi, seppur non professionalmente) so come sia difficile tradurre un testo di prosa. La traduzione di versi, se è davvero buona, suole essere essenzialmente versione libera, oppure la ricreazione del testo di partenza. Richiede uno sforzo e un lavoro creativo maggiore... a meno che non si sia poeti nati. Poi credo non sia niente di nuovo (com'era? nihil novum sub sole?) ch'io possa sparire per un tempo, talvolta piuttosto lungo, quando mi si presentano degli obblighi straordinarî, e poi ricomparire...

Myshkin - Domenica, 01 Aprile 2012, 08:42
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Allora, è meglio chiarire subito una cosa: quello che possiamo provare a fare noi, è una traduzione in prosa della commedia. Su questo punto dobbiamo essere tutti d'accordo, perché se pensiamo di fare una traduzione in versi, credo che non ne usciremo vivi....
Per il sunto, appena ho un po' di tempo, copio un estratto dell'introduzione alla traduzione di Paolo Santabone del 1954, secondo me molto valida, così abbiamo un punto di partenza per orientarci, soprattutto quelli che non conoscono la commedia.

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 13:38
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Allora, è meglio chiarire subito una cosa: quello che possiamo provare a fare noi, è una traduzione in prosa della commedia. Su questo punto dobbiamo essere tutti d'accordo, perché se pensiamo di fare una traduzione in versi, credo che non ne usciremo vivi....
Per il sunto, appena ho un po' di tempo, copio un estratto dell'introduzione alla traduzione di Paolo Santabone del 1954, secondo me molto valida, così abbiamo un punto di partenza per orientarci, soprattutto quelli che non conoscono la commedia.

Ecco, già questo fa una bella differenza... io davo per scontato l'avremmo tradotta in versi... quindi traduzione in prosa, tutti d'accordo? Un'introduzione a un'edizione italiana andrebbe benissimo, proprio non si trova niente in rete?

Angelo di fuoco - Domenica, 01 Aprile 2012, 14:21
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ragazzi, ho letto dei brani dall'Onegin tradotti in prosa tedesca o anche in qualcosa come dei versi bianchi inglesi (il traduttore era, nel secondo caso, nientedopodimeno che Nabokov). Queste traduzioni rendevano il contenuto, ma toglievano ogni sapore al romanzo. Scusatemi, ma considero una traduzione in prosa d'un testo scritto originariamente in versi un подстрочник, una base di partenza per una traduzione (o ricreazione) in versi. Limitarci ad una traduzione in prosa sarebbe per me lasciare la cosa a mezza strada, una perdita di tempo. In questo caso, secondo me, non ci sono vie di mezzo: o si traduce in versi, o non si traduce. Sarò intransigente, ma questo è il mio punto di vista e ci vuole molto per farmelo cambiare.

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 15:53
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ragazzi, ho letto dei brani dall'Onegin tradotti in prosa tedesca o anche in qualcosa come dei versi bianchi inglesi (il traduttore era, nel secondo caso, nientedopodimeno che Nabokov). Queste traduzioni rendevano il contenuto, ma toglievano ogni sapore al romanzo.
Scusatemi, ma considero una traduzione in prosa d'un testo scritto originariamente in versi un подстрочник, una base di partenza per una traduzione (o ricreazione) in versi. Limitarci ad una traduzione in prosa sarebbe per me lasciare la cosa a mezza strada, una perdita di tempo. In questo caso, secondo me, non ci sono vie di mezzo: o si traduce in versi, o non si traduce.
Sarò intransigente, ma questo è il mio punto di vista e ci vuole molto per farmelo cambiare.


Ma vi siete messi d'accordo? Первоапрельская шутка? Апрельская рыба? Shocked

Angelo di fuoco - Domenica, 01 Aprile 2012, 17:50
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Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ma vi siete messi d'accordo?
Adesso mi pare di no... ma mi pare perlomeno aver chiarito quanto penso sul soggetto.
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Первоапрельская шутка?
No.
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Апрельская рыба? Shocked
Non si dice in russo "pesce d'aprile"...

Assol - Domenica, 01 Aprile 2012, 18:05
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ma credo che nulla potrebbe impedire a Roberto fare una traduzione della commedia in prosa e se mentre traducerà, lo visiterà anche un'ispirazione poetica, fare un’altra traduzione in versi.. che ne pensate?

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 18:09
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ragazzi, ho letto dei brani dall'Onegin tradotti in prosa tedesca o anche in qualcosa come dei versi bianchi inglesi (il traduttore era, nel secondo caso, nientedopodimeno che Nabokov). Queste traduzioni rendevano il contenuto, ma toglievano ogni sapore al romanzo.
Scusatemi, ma considero una traduzione in prosa d'un testo scritto originariamente in versi un подстрочник, una base di partenza per una traduzione (o ricreazione) in versi. Limitarci ad una traduzione in prosa sarebbe per me lasciare la cosa a mezza strada, una perdita di tempo. In questo caso, secondo me, non ci sono vie di mezzo: o si traduce in versi, o non si traduce.
Sarò intransigente, ma questo è il mio punto di vista e ci vuole molto per farmelo cambiare.


Io capisco che vuoi dire tu, ma il fatto è che per fare una traduzione in versi... bisogna saperla fare... e se qui nessuno la sa fare, che fare? Что делать? Нужно пойти на компромисс. Bisogna scendere a un compromesso...

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 18:23
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ma credo che nulla potrebbe impedire a Roberto fare una traduzione della commedia in prosa e se mentre traducerà, lo visiterà anche un'ispirazione poetica, fare un’altra traduzione in versi.. che ne pensate?


Ma com'è che avviene? Bussano alla porta, io domando "Кто там?", e una vocina mi risponde: "Sono l'ispirazione poetica...". "Поетическое вдохновение к Вам пришло! Откройте дверь, быстро! А не то, скоро исчезну...". А вдруг это не поетическое вдохновение а прозаическая воровка?

Assol - Domenica, 01 Aprile 2012, 18:55
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Che ne so io, mica sono un poeta, ma penso le muse possano essere varie e alcune forse perfino non bussano e entrano quando vogliono..
Achmatova ad esempio la descrive cosi:

Когда я ночью жду ее прихода,
Жизнь, кажется, висит на волоске.
Что почести, что юность, что свобода
Пред милой гостьей с дудочкой в руке.
И вот вошла. Откинув покрывало.
Внимательно взглянула на меня.
Ей говорю: «Ты ль Данту диктовала
Страницы Ада?» Отвечает: «Я».

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 19:16
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Che ne so io, mica sono un poeta, ma penso le muse possano essere varie e alcune forse perfino non bussano e entrano quando vogliono..
Achmatova ad esempio la descrive cosi:

Когда я ночью жду ее прихода,
Жизнь, кажется, висит на волоске.
Что почести, что юность, что свобода
Пред милой гостьей с дудочкой в руке.
И вот вошла. Откинув покрывало.
Внимательно взглянула на меня.
Ей говорю: «Ты ль Данту диктовала
Страницы Ада?» Отвечает: «Я».


Когда я ночью жду ее прихода,
Жизнь, кажется, висит на волоске.
Что почести, что юность, что свобода
Пред милой гостьей с дудочкой в руке.
И вот вошла. Откинув покрывало.
Внимательно взглянула на меня.
Ей говорю: «Ты ль Данту диктовала
Страницы Ада?» Отвечает она:
«Не-а, серийный убийца я...»

Myshkin - Domenica, 01 Aprile 2012, 20:55
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Dunque, questa mi sembra una questione importante che dobbiamo assolutamente dirimere.
Se posso esprimere la mia opinione (domanda retorica... è ovvio che posso!), secondo me Angelo ha ragione... ma Roberto non ha torto Smile
Con questo voglio dire che naturalmente la traduzione ideale di un'opera in versi, sarebbe anch'essa in versi, su questo non ci sono dubbi; e pur tuttavia, non si può prescindere dalla difficoltà del testo orginale e dalle possibilità - o capacità - delle persone coinvolte nel lavoro di traduzione. Se questi due fattori uniti rischiano di compromettere gravemente il risultato, secondo me è preferibile accontentarsi di una traduzione in prosa.
Sulla difficoltà di rendere in versi la commedia del Griboedov, vale la pena riflettere sulla seguente considerazione di Paolo Santarone, autore di una delle tre traduzioni italiane in prosa (esiste una sola traduzione in versi, realizzata da Federigo Verdinois, nel 1925) del Gore ot uma:

"Il testo della commedia è in versi, e in quali smaglianti versi! Pochi altri classici russi sono quanto il Griboedov, per la maestria con la quale egli se ne serve, prigionieri della loro lingua. Egli medesimo dichiarò: «Shakespeare è intraducibile, poiché è nazionale»; osservazione ancora più perenteroria nei suoi stessi confronti."

Roberto - Domenica, 01 Aprile 2012, 22:02
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Dunque, questa mi sembra una questione importante che dobbiamo assolutamente dirimere.
Se posso esprimere la mia opinione (domanda retorica... è ovvio che posso!), secondo me Angelo ha ragione... ma Roberto non ha torto Smile
Con questo voglio dire che naturalmente la traduzione ideale di un'opera in versi, sarebbe anch'essa in versi, su questo non ci sono dubbi; e pur tuttavia, non si può prescindere dalla difficoltà del testo orginale e dalle possibilità - o capacità - delle persone coinvolte nel lavoro di traduzione. Se questi due fattori uniti rischiano di compromettere gravemente il risultato, secondo me è preferibile accontentarsi di una traduzione in prosa.
Sulla difficoltà di rendere in versi la commedia del Griboedov, vale la pena riflettere sulla seguente considerazione di Paolo Santarone, autore di una delle tre traduzioni italiane in prosa (esiste una sola traduzione in versi, realizzata da Federigo Verdinois, nel 1925) del Gore ot uma:

"Il testo della commedia è in versi, e in quali smaglianti versi! Pochi altri classici russi sono quanto il Griboedov, per la maestria con la quale egli se ne serve, prigionieri della loro lingua. Egli medesimo dichiarò: «Shakespeare è intraducibile, poiché è nazionale»; osservazione ancora più perenteroria nei suoi stessi confronti."


Ecco, pensa tu... tu Myshkin quale traduzione hai? Quella del 1925 secondo me non è più protetta da diritti d'autore, se in Italia facessero il preziosissimo lavoro che fanno le biblioteche americane, sarebbe disponibile liberamente a tutti.

Myshkin - Domenica, 01 Aprile 2012, 22:54
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Io ho la traduzione in prosa di Natascia Baranowski e Paolo Santarone, del 1954.
Dall'introduzione molto bella di Paolo Santarone, riporto qui un estratto che tornerà utile per inquadrare il lavoro.
(...)L'autore si sfoga a mettere a nudo con spietata requisitoria uomini e cose che sotto una vernice di rispettabilità sono intimamente bacati e perversi; ma la sua satira, se è pungente, non è però corrosiva; la si direbbe quasi bonaria, come di chi, pur mettendo sotto gli occhi uno specchio perché vi si riflettano le deformazioni di ciascuno, pensi rassegnatamente che non ne otterrà per questo ravvedimenti. Egli non monta in cattedra per moraleggiare, né tanto meno agita minaccioso la sferza. Rivelare gli uomini a se stessi gli basta; pensa che il ridicolo uccide, e che negli animi rimarrà pur qualcosa, che forse fruttificherà, poi. Perfino nel finale della commedia, là dove l'invettiva di Ciaski assurge ad un alto tono di drammaticità, la chiusa è ricondotta poi ad una frivolità che riesce ancora più dolorosa, perché rivela che per certe menti ristrette, per certe anime sorde, ogni insegnamento è vano.
La commedia parte da un modesto intimo episodietto di libertinaggio, mascherato di innocuo romanticismo, per allargarsi a mano a mano ad un più vasto panorama che nella seconda metà del terzo atto spazia nel corale di una folla variopinta, in cui sono rappresentate tutte le magagne fisiche e morali del bel mondo moscovita. Il maggior bersaglio ed il meglio individuabile è senza dubbio Famusov, nel quale è adombrato lo zio materno dell'autore, Alessio Fiodorovic', tipico esponente di quella nobiltà d'antico ceppo, tradizionalista e conformista, ancora attaccata disperatamente a privilegi del secolo precedente, quando già squilla in sordina il richiamo a più attualistiche realtà: i tempi camminano, sia pur nelle coscienze di pochi illuinati. Orgogliosi e superbi con quelli che hanno bisogno, servili fino alla vigliaccheria coi potenti, ogni parola di questa figura potentemente stagliata dal principio alla fine sullo sfondo della commedia del Gribojedov svela un cantuccio della sua anima, getta un fascio di luce sulla mentalità di tutta una classe, di tutta un'epoca. Molte vicende degli ulteriori sviluppi della storia russa si comprendono attraverso le battute sue e di altri personaggi della commedia.
Sofia, sua figlia, che la natura ha particolarmente favorito di avvenenza fisica, è presentata come una creatura senza cuore, fredda e calcolatrice, pigra ed esigente, che preferisce ad un uomo acuto e generoso la nullità d'un uomo mediocre, vile, profittante - il segretario di suo padre -, sol perché può giocherellare con esso come con un fantoccio.
E v'è una macchietta rilevata di militare, il colonnello Skalozub, il quale è uno sciocco qualunque, che sa parlare solo di parate e squadroni. A chi gli domanda quale grado di parentela vi sia fra lui ed una certa signora, risponde: « Non so; non abbiamo ancora fatto il militare insieme »; ad una lunga filippica sulla infatuazione per le uniformi, reagisce solo con quel tanto di spirito di corpo che la sfuriata gli offre di esaltare; di Mosca, non sa dir altro che è di una grande estensione; e alla fine suggerisce di sistemare il problema dell'educazione, adottando nei licei il sitema militare dell' « unò, dué! ».
E finalmente completa la rosa dei personaggi principali Lisa, cameriera di Sofia. Ed è proprio lei, l'umile serva della gleba della stirpe Famusov, che è fra tutti la più equilibrata, la più moralmente sana, quella che dimostra più coscienza e maggiore buon senso. E non è certo senza significato, da parte di un membro della classe padronale, quale era il Gribojedov, l'aver conferito queste virtù ad una diseredata, in confronto a tanti smidollati del proprio ceto.
Non è qui opportuno passare in rassegna l'ampia casistica che vien presentata nel terzo atto sotto le spoglie di questo o di quel personaggio che si sente essere la riproduzione di ben note personalità del tempo. Ma ancora verso la fine della commedia, quando l'azione si avvia all'epilogo, appare un ultimo personaggio nuovo, che può sembrare pleonastico. Attraverso quello che dice, però, è facile comprendere che si tratta di una interpolazione dell'autore alla primitiva stesura, per ridicolizzare quelle conventicole di congiurati da burla, che a lui stesso erano costate l'arresto e la minaccia del peggio.
Commedia ricca di sviluppi, dal dialogo saporoso e brillante, piena di aforismi e di espressioni che entrarono ben presto nel linguaggio corrente russo e vi rimasero per un buon secolo. Galleria di ritratti dai contorni ben marcati, che presentano nella loro cruda evidenza un mondo ormai scomparso: quell'alta società russa che si gingillò in bizantinismi fino alla brutale sveglia dell'ordine nuovo. Più tardi, il Gogol' fece qualcosa di analogo per il mondo corrotto dei piccoli funzionari di provincia, e fu un altro gioiello del teatro russo: L'ispettore generale.

ettore - Lunedì, 02 Aprile 2012, 22:16
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Dunque, questa mi sembra una questione importante che dobbiamo assolutamente dirimere.
Se posso esprimere la mia opinione (domanda retorica... è ovvio che posso!), secondo me Angelo ha ragione... ma Roberto non ha torto Smile
Con questo voglio dire che naturalmente la traduzione ideale di un'opera in versi, sarebbe anch'essa in versi, su questo non ci sono dubbi; e pur tuttavia, non si può prescindere dalla difficoltà del testo orginale e dalle possibilità - o capacità - delle persone coinvolte nel lavoro di traduzione. Se questi due fattori uniti rischiano di compromettere gravemente il risultato, secondo me è preferibile accontentarsi di una traduzione in prosa.
Sulla difficoltà di rendere in versi la commedia del Griboedov, vale la pena riflettere sulla seguente considerazione di Paolo Santarone, autore di una delle tre traduzioni italiane in prosa (esiste una sola traduzione in versi, realizzata da Federigo Verdinois, nel 1925) del Gore ot uma:

"Il testo della commedia è in versi, e in quali smaglianti versi! Pochi altri classici russi sono quanto il Griboedov, per la maestria con la quale egli se ne serve, prigionieri della loro lingua. Egli medesimo dichiarò: «Shakespeare è intraducibile, poiché è nazionale»; osservazione ancora più perenteroria nei suoi stessi confronti."



Secondo me, dovremmo optare per la traduzione in prosa come obiettivo primario.
Successivamente si potrà pensare a cimentarsi nella traduzione in versi, anche se credo che questa possa risultare quasi impossibile.
A mio parere, la musicalità delle parole scritte in un lingua, difficilmente potrà essere ottenuta in una lingua diversa, mantenendo la stessa struttura dell'opera originale.

Un po' come nella musica; un brano scritto per pianoforte, difficilmente potrà avere la stessa armonia se viene "tradotto nella lingua" della chitarra o della tromba.

Myshkin - Giovedì, 05 Aprile 2012, 15:10
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Beh?! Che succede qua? Dove sono finiti tutti?? Mi sono assentato perché mi stanno distruggendo la casa, mi aspettavo di trovare chissà quanti messaggi da leggere, e invece trovo il deserto del Gobi... Blink2
Roberto, tu quoque? Sei preso con Ciaski? Book Abbiamo iniziato i lavori? A che punto siamo? Cool

Roberto - Giovedì, 05 Aprile 2012, 16:18
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Beh?! Che succede qua? Dove sono finiti tutti?? Mi sono assentato perché mi stanno distruggendo la casa, mi aspettavo di trovare chissà quanti messaggi da leggere, e invece trovo il deserto del Gobi... Blink2

Roberto, tu quoque? Sei preso con Ciaski? Book Abbiamo iniziato i lavori? A che punto siamo? Cool


Io mi sono procurato alcuni semplici "riassunti" in russo della commedia, giusto per capire i "fatti" nudi e crudi... e me li sto leggendo... però fra Proharchin e Gore ot uma non so come organizzarmi, perché io il signor Proharchin non posso abbandonarlo, nossignore...

Myshkin - Giovedì, 05 Aprile 2012, 18:00
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Abbandonare il Proharchin? No... vai in parallelo, alterni.
O se no, finisci prima il Proharchin, tanto sei alla fine ormai Wink

ettore - Giovedì, 05 Aprile 2012, 18:44
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Abbandonare il Proharchin? No... vai in parallelo, alterni.
O se no, finisci prima il Proharchin, tanto sei alla fine ormai Wink


Sono d'accordo con Myshkin.
Prima deve essere terminata la traduzione di Proharchin.

Per quanto riguarda 'Gore Ot Uma', quale è l'obiettivo ?
Traduzione in prosa ed eventuale succesiva traduzione in versi, oppure traduzione in versi ?

Roberto - Giovedì, 05 Aprile 2012, 20:14
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
ettore ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Abbandonare il Proharchin? No... vai in parallelo, alterni.
O se no, finisci prima il Proharchin, tanto sei alla fine ormai Wink


Sono d'accordo con Myshkin.
Prima deve essere terminata la traduzione di Proharchin.

Per quanto riguarda 'Gore Ot Uma', quale è l'obiettivo ?
Traduzione in prosa ed eventuale succesiva traduzione in versi, oppure traduzione in versi ?


Per ora in prosa, ce lo impone la difficolltà della traduzione...

ettore - Giovedì, 05 Aprile 2012, 20:41
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Per ora in prosa, ce lo impone la difficolltà della traduzione...


Condivido, credo sia la cosa più saggia.

Thumbup

Davidik001 - Giovedì, 14 Agosto 2014, 19:27
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ho dato un'occhiata al vostro forum mentre cercavo info su Gribojedov e ho scoperto tante cose interessanti... visto che sono in possesso di una copia del 1925 davvero in ottime condizioni, Carabba "Scrittori italiani e stranieri", volevo sapere se vi potrebbe interessare. Casomai vi posso inviare una foto Smile
La mia mail è: . Grazie ancora per l'attenzione e complimenti per i vostri commenti sull'autore, spesso non si conoscono alcuni scrittori o opere ma c'è chi invece va oltre la solita cultura stereotipata.
Davide

Zarevich - Sabato, 14 Marzo 2015, 10:42
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ekaterina Zimbajeva Екатерина Цимбаева
«GRIBOJEDOV» «ГРИБОЕДОВ»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 2011 (Pagine 551)
Издательство «Молодая гвардия» Москва 2011

Aleksandr Gribojedov (Александр Грибоедов, 1795-1829) è stato un drammaturgo, poeta, compositore e diplomatico russo. La sua opera più famosa, una commedia in versi, si intitola «Горе от ума», tradotta in italiano come «Che disgrazia essere intelligenti!» o «L'ingegno, che guaio!» o ancora «Che disgrazia l'ingegno!», tuttora una delle più rappresentate nei teatri in Russia

Zarevich - Giovedì, 11 Febbraio 2016, 15:51
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Ho voglia di scrivere il mio post proprio in questo «corrente» dedicato al celebre poeta russo Aleksandr Gribojedov. L’ho aperto nel lontano 2007 anno per raccontare dell’autore della commedia «Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума»). Il noto regista cinematografico Nikita Mikhalkov ha deciso di girare il suo nuovo film dedicato alla vita di Aleksandr Gribojedov. Secondo lui la sceneggiatura «La Vita e la Morte di Aleksandr Gribojedov» («Жизнь и гибель Александра Грибоедова») è già stato scritto trenta anni fa. Nikita Mikhalkov è riuscito a trovare negli archivi dei documenti incredibili, in particolare i documenti della morte di Gribojedov. È stato un omicidio politico pianificato dall’Impero britannico.

Zarevich - Giovedì, 22 Dicembre 2016, 19:42
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«LA CARATTERISTICA COMPARATIVA DI CIATSKIJ E MOLCIALIN»
«СРАВНИТЕЛЬНАЯ ХАРАКТЕРИСТИКА ЧАЦКОГО И МОЛЧАЛИНА»

Cari amici!
Vorrei presentare una caratteristica comparativa di due personaggi principali della commedia di Aleksandr Gribojedov «Che disgrazia l'ingegno» («Горе от ума»). Questa caratteristica sarà interessante soltanto a quelle persone che lessero a commedia di Gribojedov. Vorrei far ricordare che la commedia «Che disgrazia l'ingegno» («Горе от ума») entra nel programma scolastico delle scuole russe, è la lettura scolastica e quindi tutti gli scolari russi conoscono bene questi personaggi e persino scrivono i componimenti a scuola. Il lettore italiano conosce poco questa’opera di Aleksandr Gribojedov e perciò vorrei presentargli, in breve, due personaggi: Ciatskij e Molcialin, nutrendo una speranza che leggerà, presto o tardi, la stupenda commedia del celebre poeta e diplomata russo.


Aleksandr Ciàtskij (Александр Чацкий) e Aleksej Molciàlin (Алексей Молчалин) sono due personaggi della commedia di Aleksandr Gribojedov «Che disgrazia l'ingegno» («Горе от ума»). Loro sono completamente diversi del loro carattere, della loro concezione del mondo, del loro stato sociale.
Aleksej Molcialin è il tipico rappresentante di quell’epoca, la personificazione del servilismo, della menzogna, della lusinga, dell’egoismo e dell’umiliazione a scopo di lucro.
Aleksandr Ciatskij è assolutamente contrario. Molte parti dell’anima di Gribojedov stesso furono riflesse nell’immagine di Ciatskij. Lui è un vero e appassionato patriota.
Molcialin, è calmo per natura e uguale a tutti gli altri. Il suo compito principale della vita è la carriera e occupare un posto di rilievo. L’unico suo talento è la moderazione e la diligenza. Molcialin è un ipocrita.
Ciatskij disprezza e rimprova il «secolo passato». È convinto che il secolo corrente giustificherà le sue speranze e cambierà, scuoterà la società addormentata.

Zarevich - Sabato, 26 Ottobre 2019, 17:04
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'IGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«CHE DISGRAZIA L'INGEGNO!» «ГОРЕ ОТ УМА»
«Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума»), una commedia in versi di Aleksandr Gribojedov che riunisce in sé gli elementi del romanticismo e del realismo. La commedia descrive la società moscovita post-napoleonica, la vita degli anni 1808-1824. L’azione stessa si svolge dieci anni dopo la guerra del 1812, cioè nel 1922. La commedia «Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума») è una satira della società aristocratica moscovita della prima metà del XIX secolo. È uno delle apici della drammaturgia e poesia russa, praticamente è terminata la «commedia in versi» come genere. La commedia sarebbe divenuta materia di studio obbligatoria nei programmi scolastici della Russia ed è ancora considerata un classico della drammaturgia in lingua russa. «Che disgrazia l'ingegno» è ricca di espressioni divenute proverbiali nei paesi di lingua russa, a partire dal titolo stesso. Oggi molte di queste espressioni hanno acquisito una coloritura comica, per via del linguaggio antiquato.
Zarevich

Aleksandr Gribojedov Александр Грибоедов
«CHE DISGRAZIA L'INGEGNO!» «ГОРЕ ОТ УМА»
Casa Editrice «Eksmo» Mosca 2017 (Pagine 464)
Издательство «Эксмо» Москва 2017



Zarevich - Martedì, 07 Aprile 2020, 13:53
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» («ГОРЕ ОТ УМА») la celebre commedia di Aleksandr Gribojedov compie più di 150 anni, la descrizione vivace dei costumi, la galleria dei vivi tipi ed eternamente acuta ironia agita un lettore. Insegna la nettezza della lingua russa, insegna l’idea dell’onore, della dignità e della nobiltà d'animo.

Zarevich - Lunedì, 04 Gennaio 2021, 09:45
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Aleksandr Gribojedov Александр Грибоедов
«CHE DISGRAZIA L'INGEGNO!» «ГОРЕ ОТ УМА»
Casa Editrice «Azbuka» San Pietroburgo 2011 (Pagine 256)
Издательство «Азбука» Санкт-Петербург 2011

«Che disgrazia l'ingegno!» «Горе от ума» «Woe from Wit» è una delle prime commedie russe, divisa in proverbi e detti, che ancora adornano il discorso di qualsiasi persona più o meno colta. «Che disgrazia l'ingegno!» è una commedia che ha dato alla letteratura russa la prima «persona superflua». Questa commedia con un finale essenzialmente tragico è veramente una "commedia russa" con un netto retrogusto amaro e una simpatia infinita per l'eroe. La pubblicazione è corredata di un commento, oltre che di estratti da articoli di Aleksandr Pushkin, Ivan Gonciarov e Apollon Grigorjev, dedicati alla commedia «Che disgrazia l'ingegno!», che senza dubbio aiuterà tutti coloro che studiano la letteratura russa.

Zarevich - Venerdì, 15 Gennaio 2021, 00:00
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«ALEKSANDR GRIBOJEDOV» «АЛЕКСАНДР ГРИБОЕДОВ»
Il 15 gennaio 1795 nacque Aleksandr Gribojedov, diplomatico, poeta, drammaturgo e compositore. La sua abilità nelle lingue si è manifestata in tenera età: il ragazzo ha imparato il greco, il latino, il tedesco, il francese e l'italiano senza troppe difficoltà. Suona il pianoforte e l'arpa, maturato un po', inizia a scrivere musica e poesie. Gribojedov è entrato all'università di Mosca all'età di 11 anni, in due anni ha ricevuto il titolo di candidato di scienze verbali, dopo di che ha studiato al dipartimento morale e politico. Durante la guerra del 1812, si unì al reggimento volontario degli ussari di Mosca. Il servizio era pacifico: Napoleone aveva già iniziato a ritirarsi in quel momento. Trasferitosi a San Pietroburgo, Gribojedov si immerse nella vita alta, era membro di due logge massoniche e iniziò a comporre opere teatrali. La prima recensione della commedia «Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума» «Woe from Wit») suonava dalle labbra di Ivan Krylov. La commedia è stata bandita per la pubblicazione, inizialmente è stata venduta in manoscritti. Entrato al servizio del Collegium degli affari esteri, Aleksandr Gribojedov prese un posto sotto la carica di affari dello zar di Persia. L'autore di «Che disgrazia l'ingegno!» è stato ucciso da fanatici islamici che hanno inscenato un sanguinoso massacro presso l'ambasciata russa a Teheran. Il corpo di Gribojedov è stato identificato dai resti della sua uniforme e da una ferita ricevuta in un duello. Aveva 34 anni.

Zarevich - Domenica, 03 Marzo 2024, 16:24
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
Aleksandr Griboedov Александр Грибоедов
«CHE DISGRAZIA L'INGEGNO»
«ГОРЕ ОТ УМА»
Casa Editrice «Mann, Ivanov e Ferber» Mosca 2024 (Pagine 224)
Издательство «Манн, Иванов и Фербер» Москва 2024

Aleksandr Griboedov era un famoso linguista e diplomatico, economista e storico, musicista e compositore. Ma considerava la letteratura il suo passatempo principale e preferito. Aleksandr Griboedov aveva un senso della vita incredibilmente acuto ed era diverse generazioni in anticipo sui tempi, quindi anche oggi è facile sentire citazioni dalle sue grandi opere, che per quasi duecento anni non hanno perso la loro rilevanza.

Zarevich - Giovedì, 14 Novembre 2024, 13:18
Oggetto: «CHE DISGRAZIA L'INGEGNO» DI ALEKSANDR GRIBOJEDOV
«ALEKSANDR GRIBOEDOV» «АЛЕКСАНДР ГРИБОЕДОВ»

Nel corso dei secoli, ricordiamo Aleksandr Griboedov solo come una figura tragica nella storia della diplomazia russa e l'autore dell'opera «Che disgrazia l'ingegno!» («Горе от ума» «Woe from Wit»). Un bel po' per una persona morta giovane. Diplomatico, scrittore e musicista Griboedov: la morte in terra straniera, un'opera inedita e una mano rotta in un duello. E, tuttavia, i suoi successi nel campo diplomatico e letterario hanno notevolmente attenuato l'altro lato del suo genio: la musicalità profonda e sottile. La sua passione per la musica, gli strumenti musicali, il canto e la scrittura.

Il professore russo Aleksej Vesselovskij scrisse una volta che per Griboedov il pianoforte «non era uno strumento di tortura, ma un mezzo per raggiungere il piacere poetico, un compagno di ore di sogno». Nella musica potrebbe diventare un grande teorico.

Nella vita di Griboedov, la musica occupava un posto così grande che il suo amico e contemporaneo Begichev disse: «Se Griboedov si fosse dedicato solo all'arte della musica, sarebbe senza dubbio diventato un artista di prima classe».

K. Polevoy ha anche testimoniato del virtuosismo di Griboedov, sottolineando che «è diventato un virtuoso pianista fin dalla giovane età». La parte meccanica del gioco non gli ha posto alcuna difficoltà. Anche il principe Vladimir Odoevskij, Aleksej Verstovskij e persino Mikhail Glinka, che nei suoi appunti definì Griboedov «un ottimo musicista», parlarono molto bene delle capacità musicali dell'ambasciatore e poeta russo. E Glinka non ha mai elogiato per niente.

La fama musicale di Griboedov a quel tempo era già evidente in tutta San Pietroburgo. E al suo posto di servizio era noto non solo per la sua professionalità, ma anche per le sue capacità compositive. Probabilmente, quest'ultimo era più vicino alla società di San Pietroburgo delle sue opere tradotte in un atto e degli opuscoli politici e personali non stampati. Avrebbero potuto essere processati per questo.

Ma ecco la musica... Ad essere sinceri, la società di San Pietroburgo di quel tempo aveva una mentalità molto ristretta nei confronti dei compositori europei. Molto più tardi non riuscì nemmeno ad apprezzare il lavoro di Glinka. Il proprio, come successivamente, era poco apprezzato nella Rus'. Sotto Alessandro I, il palcoscenico della capitale era pieno di vaudeville e opera leggera.

E a casa, a causa dei pregiudizi di classe, non volevano vederlo come musicista. Ma solo un «consigliere di Stato». Anche per i suoi amici, il principe Shakhovskoj e Katenin, Griboedov era apprezzato come scrittore e la musica era apprezzata per il divertimento.

Inoltre, la sua passione musicale non è arrivata immediatamente. Come sostenevano i suoi contemporanei, solo quando studiava in un collegio universitario. A quel tempo, spesso insegnavano lì poveri insegnanti stranieri; venivano portati in casa «con i biglietti», cioè ogni biglietto confermava la lezione che insegnava, e li pagavano subito, alla fine del ciclo di lezioni. Tra loro c'erano anche dei musicisti.

In un modo o nell'altro, Griboedov entrò presto in contatto con la musica e si innamorò di essa. Ovunque lo portasse il destino, lui si è sempre rivolto a lei. Ma prima delle guerre napoleoniche voleva diventare uno scienziato, in seguito divenne un ufficiale, un diplomatico nato e un drammaturgo. Ma la musica corrispondeva sempre al suo umore. Anche se non ha mai pensato ad una carriera professionale come musicista. Allora non fu accettato. Immobiliare, però.

Vale anche la pena aggiungere che il decabrista e ladro disperato A. Jakubovich pose fine alla carriera del musicista 23enne. In un duello con Griboedov, disse freddamente ai suoi secondi: «Non ho piani per la sua vita, ma è un musicista e non suonerà più». E ha sparato alla mano sinistra del poeta.

Fu di questa mano mutilata che furono ritrovati in una fogna i resti di Griboedov, fatto a pezzi dai fanatici islamici in Persia. Il proiettile gli ha attraversato il palmo (di calibro considerevole) e il suo mignolo è rimasto con i crampi fino alla fine della sua morte.

Ma Griboedov continuava comunque a suonare il piano, ma «senza il quinto dito della mano sinistra». E questo non è facile. Poi iniziò a studiare teoria e si addentrò nel campo delle leggi dell'armonia, improvvisando e componendo le proprie composizioni, che stupirono gli ascoltatori con la loro grazia.

Molti valzer di Griboedov sono arrivati fino a noi. Questa non è tutta la sua eredità musicale. Ad esempio, un secolo e mezzo fa, il professor Shlyapkin, nella raccolta delle opere di Griboedov, menzionava la mazurka del poeta. La sonata sconosciuta fu eseguita dalla moglie Nina Chavchavadze fino alla fine della sua vita nel 1857. Tutto questo andò perduto nei primi decenni dopo la morte dell'autore.

Prima della rivoluzione, nell'edificio del museo storico di Mosca c'era persino il «Museo di Aleksandr Griboedov», dove erano conservate non solo le lettere del nostro eroe, ma anche gli spartiti. E per ricordare il nostro eroico ambasciatore, scrittore e musicista russo, ascolta il suo famoso valzer, che ogni russo dovrebbe conoscere: valzer in mi minore «Valzer di Griboedov».


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