La storia delle relazioni Russia-Italia è molto più antica e più ricca di memorie di quanto generalmente si ritenga pure nel Bel Paese.
Un giro per l'Italia "russa" deve cominciare dalla Basilica di San Clemente in Laterano a Roma.
Secondo una tradizione generalmente accettata, qui riposa Cirillo, uno dei due santi fratelli, ai quali va il merito di aver iniziato l'evangelizzazione (ma anche la letteratura) dei popoli slavi. Come mai il famoso Santo riposa in una chiesa di Roma? Sembra che nel IX Sec. si fosse confusa la tradizione e si credesse, che il San Clemente Papa ed il San Clemente Martire fossero la stessa persona; ebbene, Clemente era stato mandato in esilio dall'Imperatore Traiano in Crimea (all'epoca la Siberia non era ancora a disposizione), dove aveva subito il martirio, affogando nelle acque del Mar d'Azov, legato ad un'ancora; Cirillo, che frequentava quei luoghi come terra di missione, ne ritrovò le reliquie e le portò in terraferma. Quando la notizia arrivò a Roma, il Papa di allora convocò Cirillo, perché vi trasportasse le reliquie (trattandosi del corpo di un presunto Papa, sembrava opportuno, farlo portare a Roma). Giunto a Roma Cirillo morì e suo fratello Metodio arrivò, per riportarne la salma in Grecia; colpito però dal forte desiderio del clero e del popolo romani, che il corpo di Cirillo restasse lì, acconsentì, a condizione che la sua tomba fosse posta accanto a quella di Clemente.
Fortunatamente, nella Biblioteca Vaticana si conserva un manoscritto, datato verso il 1100, che descrive i dettagli di queste due sepolture, perché nel XII Sec. la Basilica fu demolita e ricostruita ad un livello più alto di circa quattro metri e così si perse la vista (e quasi lo stesso ricordo) delle antiche sepolture. Nella seconda metà del XIX Sec. Padre J. Mullooly condusse una serie d'indagini archeologiche, indirizzate al recupero del livello originario della Basilica, durante le quali fu individuata una tomba, che corrisponde alla descrizione, fatta nel Medioevo, di quella di San Cirillo. Al di sopra dell'antica tomba, nel livello sotterraneo è stato costruito un altare, sempre affollato da gruppi di pellegrini slavi in raccoglimento, mentre nella chiesa superiore è stata costruita una grande cappella, di gusto tipicamente ottocentesco, dedicata ai Ss. Cirillo e Metodio. La Basilica continua ad arricchirsi di doni, provenienti dai paesi di Fede Ortodossa.
Nelle foto vedete la tomba di San Clemente, ritrovata nel corso d'indagini archeologiche, un mosaico moderno con il volto del Santo ed un affresco dell'XI Sec., che illustra il miracolo del Mar d'Azov (più precisamente, si tratta della copia moderna dell'affresco medievale, che è molto danneggiato e risulta poco leggibile in una piccola foto).