Se nelle vostre peregrinazioni in terra d’Italia vi troverete in Toscana e vorrete visitare Bagno Vignoni, allora attraverserete la Val d’Orcia, un’ampia valle situata nel cuore della Toscana, tra la provincia di Siena e quella di Grosseto, un luogo di una suggestiva bellezza, un’armonia fatta di morbide curve collinari e le linee tracciate dalle tinte della vegetazione che si fa più fitta intorno ai fossi, dei tracciati segnati dagli svettanti cipressi, dei campi di grano e delle file ordinate dei vigneti, alternate dagli argentati uliveti.
Se arrivate da, diciamo, Chianciano Terme o da Montepulciano, percorrerete una strada provinciale che attraversa in linea retta la Val d’Orcia, offrendo degli scorci paesaggistici davvero notevoli. Pochi chilometri prima di arrivare a Bagno Vignoni, sulla sinistra, proprio vicino alla strada, vi apparirà un albero che non potrete non notare, e che vi consiglio di fermarvi a contemplare da vicino per qualche minuto. E’ un albero estremamente bello, un monumento naturale.
Si tratta di una quercia, o più precisamente di una roverella, che ha una età stimata di quasi quattrocento anni. La gente del luogo e i toscani in genere la chiamano la “Quercia delle checche, o delle cecche”; “cecca” o “checca” è la parola con cui in Toscana si indica la gazza.
E’ anche conosciuto come “Quercia delle streghe”, in base ad una leggenda che racconta come l’albero fosse nel passato un luogo d’appuntamento per le streghe in occasione dei sabba.
E in effetti, a stare lì sotto si capisce come possano essere nate fantasie e leggende simili. E’ davvero imponente; eppure, la sua imponenza non è data dalla sua altezza o dimensione del tronco, in assoluto. Ci sono alberi che crescono molto di più in meno tempo, ma la quercia non ha quel tipo di crescita, e quando si sta al cospetto di un albero come questo, si percepisce tutta la sua forza e maestosità, e si capisce che ha impiegato secoli per arrivare ad essere così.
E’ alto 22 metri, ma quello che colpisce di più è l’estensione dei suoi enormi rami, che corrono paralleli al terreno, creando una chioma che arriva a toccare la terra ed ha un’ampiezza maggiore della sua altezza. Si ha quasi l'impressione di guardare una enorme e complessa struttura radicale al contrario, e probabilmente la parte sotterranea dell'albero non deve avere una forma molto diversa.
Purtroppo la strada corre a pochi metri dalla quercia secolare, e i rami che crescevano in direzione della strada sono stati tagliati. Una assurda mutilazione, uno scempio che avrebbero potuto facilmente evitare con una piccola deviazione della strada, preservando in tal modo intatto questo monumento naturale. A parte questo, l'albero è in ottime condizioni e sprizza salute e vitalità in ogni sua parte.
E’ veramente un capolavoro della natura, che vale di sicuro una sosta, ed anche una eventuale deviazione!