Nelle fiabe popolari russe la strega Baba Jagà (Баба Яга) vive in una casetta su zampe di gallina che gira su se stessa e in quella casetta c’è sempre un gatto nero. Nel folclore russo, nelle fiabe c’è anche il Gatto Cullatore (Кот-Баюн = Kot Bajùn), un «personaggio fiabesco» negativo perché fa le fusa, miagola delle canzoni e addormenta i principi che cercano le loro principesse. Ma nella tradizione fiabesca russa è diffuso un motivo del gatto dotto o saggio. Così nella prefazione per il poema «Ruslan e Ludmila» di Pushkin scritta in versi c’è il Gatto Saggio. Ecco l’inizio di quella prefazione in due traduzioni in italiano:
V’è presso una baia quercia frondosa, = У лукоморья дуб зелёный;
catena d’or lega a lei gatto saggio; = Златая цепь на дубе том:
di giorno e di notte mai non riposa = И днём и ночью кот учёный
e sempre girando in circolar viaggio = Всё ходит по цепи кругом;
intona canzoni a destra girando = Идёт направо - песнь заводит,
e favole narra a manca voltando = Налево - сказку говорит.
(Traduzione di Saverio Reggio)
Sul mar lunato è verde quercia: = У лукоморья дуб зелёный;
una catena d’oro reca: = Златая цепь на дубе том:
un gatto saggio notte e giorno = И днём и ночью кот учёный
si volge, avvinto alla catena; = Всё ходит по цепи кругом;
A dritta gira – canti canta, = Идёт направо - песнь заводит,
A manca – favole racconta. = Налево - сказку говорит.
(Traduzione di Tommaso Landolfi)
Il gatto saggio «di Pushkin» che «si volge, avvinto alla catena» è un animale carino e inoffensivo rispetto al suo prototipo folcloristico, al mostruoso Gatto Cullatore (Кот-Баюн = Kot Bajùn) il quale racconta le fiabe e le favole stando seduto sull’alto palo di ferro, ma nello stesso tempo ninna e culla e infonde il sonno e così sconfigge gli uomini. Il Gatto Cullatore è un personaggio delle fiabe magiche russe. Nell’immagine del Gatto si sono uniti i tratti caratteristici del mostro fiabesco e dell’uccello possedente della voce magica. Come ho già detto il Gatto Cullatore sta seduto su un alto palo di ferro e indebolisce con l’aiuto di scongiuri magici chiunque tenta di avvicinarsi a lui. Per conquistare il Gatto magico, il Principe Ivan (Иван Царевич) si mette il cappello a cono di ferro e i guanti di ferro. Avendo afferrato il Gatto, il Principe Ivan lo porta con sé al palazzo reale di suo padre. Lì il Gatto sconfitto comincia a narrare le favole e le fiabe e così aiuta a guarire lo Zar. Pushkin introduce il gatto che «si volge, avvinto alla catena» nel suo poema “Ruslan e Ludmila” basandosi sulle antiche fiabe russe. Il nome del Gatto Cullatore (Кот-Баюн = Kot Bajùn) deriva dalla parola russa «баюкать» («cullare») «убаюкивать» («ninnare»). Баюн (Bajùn) è quello che sta cullando o sta ninnando, ma questa parola è pienamente antica ed è correlata soltanto con il Gatto fiabesco, il Gatto Cullatore, cioè Кот-Баюн (Kot Bajùn). Senza dubbio Mikhail Bulgakov che si interessava profondamente del folclore e della mistica russa, descrive il suo Gatto Behemot con certi tratti caratteristici del Gatto Cullatore.
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