«ЦЕРКОВЬ ТРОИЦЫ В НИКИТНИКАХ»
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Nel XVII secolo vicino alla Piazza Rossa c’era un borgo densamente popolato di piccoli artigiani e commercianti. Qui si trasferì, nel 1622, il ricco mercante Grigorij Nikìtnikov (Григорий Никитников) che, per palazzo, aveva adocchiato un posto presso la chiesa in legno di Nikìta-Martire a Glinistsi, ben presto distrutta in un incendio. Al suo posto Grigorij Nikitnikov costruì, negli anni 1631-1634, la grande chiesa di pietra della Trinità, meravigliosa per l'architettura e le rifiniture. La chiesa a cinque cupole si ergeva su un'alta collina e su un'alta sottostruttura e, circondata nel sec. XVII da piccole costruzioni, giganteggiava sulla località.
Successivamente gli specialisti definirono la chiesa della Trinità a Nikitniki come enciclopedia dei metodi architettonici caratteristici dello «stile rabescato». Le cappelle laterali del quadrilatero principale della chiesa sono distribuite asimmetricamente: la cappella a nord ha refettorio e galleria, mentre quella a sud ne è sprovvista. L'architetto riuscì a trovare la giusta soluzione nel rapporto tra il quadrilatero principale e il campanile, slanciati in alto, con le parti inferiori della costruzione, alquanto estese in senso orizzontale. La novità nell'organizzazione dello spazio interno è il solaio a volta compatta libero da colonne. Questa soluzione, derivata dall'architettura civile, trovò poi applicazione nella costruzione di chiese. I sotterranei in pietra bianca sotto la chiesa servivano al mercante da sicuri depositi di merci.
Anche l'assetto decorativo della chiesa fu preso in prestito dall'architettura civile. Sulla parete sud si distinguono per particolare bellezza gli stipiti di pietra bianca lavorata di due finestre. Il terrazzino d'ingresso sporto in avanti sembra che inviti i visitatori a entrare nella chiesa. Il portale d'ingresso ha porte battute e griglie, opera di fabbri moscoviti, decorate con un ornamento raffigurante l'uccello fiabesco Sirin, sirene, leoni, liocorni, uccelli.
All'interno della chiesa pareti, volte e cornici delle finestre sono coperte da decorazioni che colpiscono per vivacità e ordine ritmico. Le decorazioni della cappella principale sono legate alla consacrazione del tempio alla Trinità. Ogni muro ha il suo ciclo di leggende evangeliche. Il racconto inizia con la composizione L'ultima cena, situata nell'angolo superiore sinistro della parete sud. Le scene si svolgono da sinistra a destra, passando da un registro a un altro. La maggior parte dei soggetti è legata alle scene delle «passioni». i gesti di sorpresa, allarme, ira e dolore imprimono alle figure particolare espressività.
La continuità del racconto è sottolineata dalla linea del fondo rosa della parete, che passa per tutta la composizione. I cicli di soggetti di ogni parete concordano con le raffigurazioni sulle pale della volta le quali svolgono il ruolo di momento ora introduttivo ora conclusivo degli avvenimenti raffigurati sulla parete.
La decorazione del muro ovest continua il ciclo delle «passioni». In terza fila trovano posto soggetti evangelici con i «miracoli». Nella composizione «Fonte battesimale», l'artista ha arditamente raffigurato ignude figure di bagnanti. Nella leggenda «Nozze di Cana», il soggetto evangelico si è trasformato in un quadro di allegro convito di mercanti. Nella fila inferiore della parete occidentale, dove secondo la tradizione trovava posto il «Giudizio Universale», nella chiesa della Trinità sono invece raffigurate tre parabole edificanti: «Il riccone e il povero Lazzaro», «Le fanciulle ragionevoli e non», «Il figliuolo prodigo». L'immaginazione degli artisti ha raffigurato le parabole come quadri vivi di vita del XVII sec. Le composizioni della parete settentrionale, con gli usuali «miracoli» degli «Atti degli apostoli», hanno una spaziosa struttura con sistemazione tridimensionale delle figure e profonda prospettiva, che si sovrappone all'architettura del fondo, forato da finestre e vani di porte. Sembra che la parete si sposti e che lo spazio interno si allarghi a vista d'occhio. Sulla fila inferiore della parete nord sono nuovamente raffigurate parabole con le loro vivaci scene di vita. Le mura e le volte della cappella sotto il campanile ospitano composizioni sul tema de «L'apocalisse». L'ornamento occupa un posto importante nell'intaglio e nella decorazione della chiesa della Trinità. Gli artisti hanno riprodotto sia ornamenti di tessuti contadini (tessuto con disegno stampato a mano), sia motivi di cari aksamiti dorati (antica denominazione del velluto). Particolare attenzione meritano i tre portali della chiesa, in pietra bianca intagliata e diversi tra loro per composizione e forma.
La costruzione della chiesa terminò nel 1651 e la decorazione degli interni proseguì anche negli anni successivi. Ad essa lavorarono importanti artisti del tempo come Simon Ushakòv e Iosif Vladìmirov.
Una delle cappelle all'interno della chiesa è dedicata a Niceta il Goto e fu usata come luogo di sepoltura per Grigorij Nikitnikov e per la sua famiglia.
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Zarevich