 | «ANATOLIJ DNEPROV: LO SCRITTORE RUSSO» |  |
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 Zarevich 
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 «ANATOLIJ DNEPROV: LO SCRITTORE RUSSO»
«ANATOLIJ DNEPROV: LO SCRITTORE RUSSO»
«АНАТОЛИЙ ДНЕПРОВ: РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
Anatolij Dneprov (Анатолий Днепров, 1919-1975) è lo pseudonimo dell'ufficiale dell'intelligence professionale Anatolij Mitskevich, scrittore di fantascienza, giornalista russo, uno degli autori principali e originali della «terza ondata» («третья волна») della fantascienza sovietica degli anni '60. Anatolij Mitskevich è nato nel 1919 nella città di Dnepropetròvsk (questa è l'origine dello pseudonimo dell'autore «Dnepròv» = «Днепров»). Si è laureato alla Facoltà di Fisica dell'Università di Mosca nel 1941, ma poi la guerra invade la vita. Durante la Grande Guerra Patriottica, Anatolij Mitskevich ha svolto incarichi per la Direzione principale dell'intelligence dell'Armata Rossa, ha servito come crittografo in Nord Africa e poi ha lavorato in Italia. Quando firmò la capitolazione della Germania nazista a Karlshorst, l'ufficiale Anatolij Mitskevich era l'interprete del maresciallo Gheorghij Zhukov. Dopo la smobilitazione, inizia a impegnarsi in attività scientifiche, ha lavorato presso l'Accademia delle scienze dell'URSS, presso l'Istituto di ricerca sulla difesa ed è diventato un candidato di scienze fisiche e matematiche. Una tale biografia non poteva che riflettersi nell'opera dello scrittore, in cui c'è un tema contro la guerra, il tema della responsabilità dello scienziato per le sue scoperte. Al centro delle sue opere, Anatolij Dneprov ha sempre posto qualche invenzione sorprendente attorno alla quale, come si dice ora, si sviluppano «guida» e «azione».
Anatolij Dneprov Анатолий Днепров
OPERE SCELTE in 3 volumi
СОБРАНИЕ СОЧИНЕНИЙ в 3 томах
Casa Editrice «Prestige Book» Mosca 2017 (Pagine 1600)
Издательство «Престиж Бук» Москва 2017
Per la prima volta sono pubblicate Opere Scelte in tre volumi dello scrittore della letteratura di fantascienza Anatolij Dnepròv (Анатолий Днепров, 1919-1975). Le Opere Scelte includono quasi tutte le opere di fantascienza di Anatolij Dneprov: racconti e brevi romanzi. Anatolij Dneprov è considerato uno dei notevoli scrittori di fantascienza in URSS negli anni 1960-1970.
Volume 1
«Il Quinto stato» «Пятое состояние»
Nel primo volume sono entrati:
«L’equazione di Maxwell» («Уравнение Максвелла»)
«Il Mondo in cui io sono sparito» («Мир, в котором я исчез»)
La Formula dell’immortalità («Формула бессмертия»)
«La Mummia purpurea» («Пурпурная мумия»)
Volume 2
«Lì dove finisce il fiume» «Там, где кончается река»
Nel secondo volume sono entrati i racconti e romanzi brevi
Volume 3
«Karborund» «Карборунд»
Nel terzo volume sono entrati i racconti di Anatolij Dneprov scritti in vari anni e non pubblicati mai.
Ultima modifica di Zarevich il 07 Mar 2022 13:00, modificato 1 volta in totale
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Anatolij Dneprov
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«ANATOLIJ DNEPROV: LO SCRITTORE RUSSO»
«ANATOLIJ DNEPROV: LO SCRITTORE RUSSO»
«АНАТОЛИЙ ДНЕПРОВ: РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
Anatolij Dneprov (1919-1975) pubblicò il suo primo racconto di fantascienza in ritardo, a quasi quarant'anni «Il Naufragio» («Кораблекрушение», 1958). Presto apparve un racconto «Suema» («Суэма», 1958), uno dei primi lavori sui robot intelligenti nella fantascienza sovietica. Fu Anatolij Dneprov che, in una serie di opere, fu uno dei primi nella fantascienza sovietica a presentare al lettore generale l'intera gamma di problemi tecnici e sociali che la cibernetica e l'«intellettronica» («интеллектроника») hanno portato al mondo. Nel suo magnifico racconto «I granchi camminano sull'isola» («Крабы идут по острову»), Anatolij Dneprov ha applicato le leggi dell'evoluzione darwiniana agli automi auto-riproducenti di von Neumann. Nel 1960, queste opere saranno incluse nel primo libro di Dneprov, una raccolta di romanzi e racconti di fantascienza «L'equazione di Maxwell» («Уравнение Максвелла»), che lo colloca immediatamente tra i principali scrittori di fantascienza sovietici. Il nome della collezione deriva dalla storia «L'equazione di Maxwell», in cui il cervello di una persona viene utilizzato come computer contro la sua volontà.
All'inizio degli anni '60, Anatolij Dneprov lasciò la scienza per la redazione della rivista «Tecnica-giovinezza» («Техника-молодежи»), dove lavorò come capo della redazione di Science Fiction, editore scientifico e osservatore scientifico, ed era membro del comitato editoriale della rivista. In questo momento, l'attenzione dell'autore si sposta sulla biologia molecolare e sui problemi di manipolazione delle funzioni psicobiologiche di una persona. A questo è dedicata una delle migliori storie di Anatolij Dneprov, «Dio dell'argilla» («Глиняный бог», 1963), che racconta la sostituzione dell'atomo di carbonio alla base della struttura chimica di un organismo vivente con il silicio. Una nuova razza di super soldati, i cyborg di organosilicon, viene creata in un campo di addestramento segreto nel Sahara. Le storie «Quinto stato» («Пятое состояние», 1961) sono scritte in una vena simile, in cui gli scienziati cercano di creare una cellula vivente; «Fattoria “Stanlu”» («Ферма “Станлю”», 1964) e «Tragedia in Paradise Street» («Трагедия на улице Парадиз», 1961), dove per la prima volta nella fantascienza russa c'è una descrizione dei cloni. Sviluppando il tema della biologia ingegneristica, lo scrittore si avvicina al problema successivo: la possibilità di un intervento mirato nella sfera delle emozioni e della coscienza. I suoi approcci sono molto vari. Dai racconti «Il barattolo senza adesivo» («Банка без наклейки», 1964), «La testa a noleggio» («Голова напрокат», 1965), «L’uomo per l'archivio» («Человек для архива», 1967), «I profeti» («Пророки», 1970) si può apprendere la «teoria del pensiero dei neutrini, la natura chimica della memoria, sull'impulso nervoso di natura elettronica» («о нейтринной теории мышления, о химической природе памяти, об электронной природе нервного импульса»). Il racconto «La formula dell'immortalità» («Формула бессмертия», 1962) è un fan di idee e ipotesi fantascientifiche originali (per l'epoca): una registrazione completa della personalità umana (per la successiva riproduzione e trasmissione su un altro pianeta), che riceve bambini in apparecchiature artificiali, cambiando il «programma di sviluppo» di una persona scritta nel DNA - al fine di eliminare la vecchiaia e la morte. Anatolij Dneprov non è estraneo agli opuscoli «Il mondo in cui sono scomparso» («Мир, в котором я исчез», 1961) e alle storie umoristiche «La fine del “Crisantemo rosso”», («Конец “Рыжей хризантемы”», 1963); «Intervista con un controllore del traffico» («Интервью с регулировщиком уличного движения», 1964). L'«eroina» meccanica del racconto umoristico «Suema» («Суэма»), immaginandosi una donna, esige il dovuto rispetto dall'inventore maschio e sta per «scoprire» con un bisturi come funziona il cervello del suo creatore.
L'ultimo decennio della sua vita, Anatolij Dneprov ha lavorato presso l’Istituto di ricerca di introscopia di Mosca (1967-68), l'Istituto di economia e relazioni internazionali, ha vissuto a Mosca. Durante questi anni, Anatolij Dneprov si interessò sempre di più ai problemi del tempo. Ciò è dimostrato dall'articolo «Il tempo scorre avanti» («Время течёт вперёд»), i racconti «Dove finisce il fiume» («Там, где кончается река», 1966) e «Il baobab divertente» («Смешной баобаб», 1970). Tutto è soggetto al tempo, compresa la vita umana. Solo la memoria dei discendenti non gli è soggetta. Anatolij Dneprov, le sue opere di fantascienza e divulgazione scientifica sono ancora ricordate e conosciute dai lettori russi e stranieri.
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