Ho avuto occasione di ascoltare il secondo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov eseguito da queste due pianiste in epoca recente, tra il 2000 e il 2003.
Il primo che ho ascoltato è stato il concerto di Olga Zolotova. E’ stata una discreta delusione: mi è sembrata poco matura per un concerto tanto impegnativo. E’ come se non sentisse la musica di Rachmaninov dentro di sé; la suonava quasi meccanicamente. Senza sbagli, ma senza sentimento, e troppo veloce, senza pause. Le pause!! Rachmaninov non si suona così. Non lo so, è una brava pianista, perché tecnicamente parlando le sue capacità sono buone, ma mi sembra che manchi di quel qualcosa che fa la differenza.
E quel qualcosa l’ho invece sentito nell’esecuzione di Lilya Zilberstein. In lei ho ritrovato il Rachmaninov che conosco e che amo. Un’esecuzione sentita, con tutto il sentimento e l’anima. La scuola russa è tutta lì, con le pause e gli accenti che soltanto i grandi pianisti russi conoscono. Il suo modo di suonare ricorda quello del grande maestro: Richter. C’è quella maturità che la rende in grado di suonare ogni nota con la giusta espressione che deve avere. Insomma, mi ha convinto e affascinato. Brava, brava, brava!!
Cosa ne pensate? Se le conoscete ovviamente.