«IL BERSAGLIO» di Film di Aleksandr Zeldòvich
«IL BERSAGLIO» «МИШЕНЬ»
Film di Aleksandr Zeldòvich (Александр Зельдерович) 2011

Uno di questi giorni nel quadro del 61° Festival del Cinema a Berlino si svolgerà la prima mondiale del film lungamente atteso «Il Bersaglio» («Мишень») realizzato insieme dal regista Aleksandr Zeldòvich (Александр Зельдерович) e dal noto scrittore Vladimir Soròkin (Владимир Сорокин).
La Russia dell’anno 2020. Nel Paese trionfa la stabilità e la prosperità, si è trovata una variante unica dell’ordine sociale che garantisce l’equa distribuzione dei beni pubblici. Gli eroi del film appartengono all’elite del Paese. Loro sono agiati, autorevoli e, sembrava, felici. Ma la loro gioventù se ne va, e l’amore col tempo perde l’ardore passato. Loro non possono rassegnarsi a questo e si recano nei Monti d'oro dell’Altaj (Алтай), una catena montuosa della Siberia meridionale, tra Mongolia e Russia, dove secondo quel che si dice c’è un complesso astrofisico trascurato e abbandonato dai tempi sovietici. Quel complesso è un accumulatore di particelle cosmiche e gli abitanti locali lo chiamano più semplicemente: il «bersaglio» («мишень»). Chiunque passa nel centro del «bersaglio» un certo tempo, di nuovo acquista la giovinezza e l’acuità dei sensi. A Mosca gli eroi ritornano completamente diversi, assolutamente felici. Ma insieme alle sensazioni della libertà e della forza infinite, si acutizzano al di là dei confini dei tratti dei caratteri e le nascoste passioni degli eroi. Ognuno di loro rimane faccia a faccia con il proprio «io» ribellato …

Che cosa è la Russia? Per la risposta a questa domanda è necessaria una metafora. Quante metafore sono state trovate, non si contano. Ma Vladimir Sorokin come è giusto per grande scrittore russo, ha trovato un’altra metafora. La Russia è un bersaglio. Assomiglia ad un labirinto a spire unito ad un centro mistico in cui, secondo l’idea, dovrà essere la capitale. Così è sembrato dieci anni fa quando il regista Aleksandr Zaldovich realizzò il suo primo film «Mosca» («Москва») secondo l’opera letteraria di Vladimir Sorokin. Nel nuovo film il centro di gravità si è spostato più vicino alla zona di confine mistica, ai Monti e alla Pianura di Altaj.
Perché è successo proprio nel XXI secolo? Cinque personaggi in cerca di un senso lasciano la troppa prospera metropoli. Con un aereo privato vanno in Altaj, fuori dal confine della civilizzazione. Lì dai tempi sovietici esiste il Bersaglio, un misterioso posto del potere dove un uomo semplice potrà «ricaricare le natterie» («подзарядить батарейки») acquistando quasi l’immortalità. Da questo tutto comincia: l’amore, il sangue, la vendetta e il resto che potrà rovinare qualsiasi vita, persino quella eterna … Il turbine delle passioni nella natura è inevitabile come anche il carattere iterativo dei soggetti. Vladimir Sorokin nei suoi anni cinquanta si è trasformato dallo stilizzatore nel convinto utopista, e il regista Aleksandr Zeldòvich si è trasformato in cantore ironico del glamour imputridito nel poeta epico. Il compositore Leonid Dessjàtnikov (Леонид Десятников) la cui musica risuona nel film, improvvisamente passa dalle romanze decadenti a degli adagi sinfonici. «Il Bersaglio» («Мишень») non è solo il sogno sulla Russia dell’anno 2020 ma il sogno del cinematografo ideale. Il film «Il Bersaglio» di Aleksandr Zelderòvich resterà nella storia del nuovissimo cinema russo come un precedente impensabile, non un film, ma il mito di un film in cui sulla Russia è stato detto il più importante.

ZAREVICH


Ultima modifica di Zarevich il 09 Ago 2015 13:01, modificato 1 volta in totale 




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Zarevich

Accidenti, che recensione entusiastica! Sembra proprio un film da non perdere. In Russia, come pure in tutto il resto del mondo, ognuno di noi vorrebbe trovare un "bersaglio" come questo, per ritornare giovani; a quanto pare, però, c'è un alto prezzo da pagare.
E' un film del 2011? Non molto vecchio, mi pare. ;)