Stavolta vi propongo una canzone su Roma, la mia città.
Benché non sia una canzone prettamente "romana" (il testo, a parte qualche parola, non è neanche in dialetto romanesco), è una delle canzoni che parlano di Roma più famose, sia in Italia che nel mondo.
Composta nel 1955 da Garinei, Giovannini e Renato Rascel, nel 1958 divenne la colonna sonora dell'omonimo film di Roy Rowlands, cantata da Mario Lanza.
La canzone rievoca la nostalgia del turista attraverso la storia d'amore tra un romano e una giovinetta inglese, sullo sfondo di Roma e dei suoi luoghi.
T'invidio turista che arrivi,
T'invidio turista che arrivi,
t'imbevi de fori e de scavi,
ti imbevi di fori e di scavi,
poi tutto d'un colpo te trovi
poi tutto a un tratto ti trovi
fontana de Trevi ch'è tutta pe' te!
fontana di Trevi che è tutta per te!
Ce sta 'na leggenda romana
C'è una leggenda romana
legata a 'sta vecchia fontana
legata a questa vecchia fontana
per cui se ce butti un soldino
per cui se ci butti un soldino
costringi er destino a fatte tornà.
costringi il destino a farti tornare.
E mentre er soldo bacia er fontanone
E mentre il soldo bacia il fontanone
la tua canzone in fondo è questa qua!
la tua canzone in fondo è questa qua!
Arrivederci, Roma...
Good bye...au revoir...
Si ritrova a pranzo a Squarciarelli
fettuccine e vino dei Castelli
come ai tempi belli che Pinelli immortalò!
Arrivederci, Roma...
Good bye...au revoir...
Si rivede a spasso in carozzella
e ripenza a quella "ciumachella"
ch'era tanto bella e che gli ha detto sempre "no!"
Stasera la vecchia fontana
racconta la solita luna
la storia vicina e lontana
di quella inglesina col naso all'insù
Io qui, proprio qui l'ho incontrata...
E qui...proprio qui l'ho baciata...
Lei qui con la voce smarrita
m'ha detto:"E' finita ritorno lassù!"
Ma prima di partire l'inglesina
buttò la monetina e sussurrò:
Arrivederci, Roma...
Good bye...au revoir...
Voglio ritornare in via Margutta
voglio rivedere la soffitta
dove m'hai tenuta stretta stretta accanto a te!
Arrivederci, Roma...
Non so scordarti più...
Porto in Inghilterra i tuoi tramonti
porto a Londra Trinità dei monti,
porto nel mio cuore i giuramenti e gli "I love you!"
Arrivederci, Roma...
Good bye...au revoir...
Mentre l'inglesina s'allontana
un ragazzinetto s'avvicina
va nella fontana pesca un soldo se ne va!
Arrivederci, Roma!
Sembra che questa canzone sia eterna come la città di Roma
E' molto bella e sentimentale
Potrei dire che fosse stata molto popolare anche in URSS molti molti anni fa
Sono contento che ti piaccia!
Il romanesco si capisce quando non è parlato "seriamente". Come avevo premesso, questa canzone contiene poche parole, all'inizio, in dialetto romanesco.
Inoltre la loro pronuncia è assia impura, visto che chi canta ha una bella voce ed è bravo, ma non è un romano
Bene, allora aggiungerò ancora qualche canzone popolare di Roma.
Myshkin è molto più esperto di me.... ti posso dire che a me piaceva Gabriella Ferri, una donna molto autoritaria, molto "maschia", penso che sia impossibile trovare una donna così in Russia: così romana, così dura, popolana, "de borgata", acida come il veleno e dolce come il miele...
Anche l'interpretazione di Renato è bella, mi è piaciuta! E adesso è diventato più chiaro chi ha dato origine alla maniera di interpretare questa canzone.
Vincenzo, mi potresti spiegare che cos'è 'sta "ciumachella"?
E "Squarciarelli" immagino sia un ristorante, vero?
La parola "ciumachella", nel significato per cui viene usata qui, vuol dire "una ragazza molto attraente"; si tratta però di quella che in retorica viene chiamata una sineddoche, perché nel suo significato originale, la parola indica soltanto uno degli organi del corpo della ragazza: i suoi genitali. La parola è derivata dal latino "cunnus", attraverso la forma dialettale "ciunna", di cui costituisce una specie di vezzeggiativo.
Nonostante questo significato, la parola (peraltro ormai quasi dimenticata) non ha una connotazione volgare, perché con le sue trasformazioni si è ingentilita, tanto che compare "tranquillamente" nei testi delle canzoni. Analogamente per tutta Italia oggi si usa dire "fica", indicando una donna sexy, per es. "Hai visto che fica, che è passata?" Ma in questo caso il linguaggio risulta estremamente volgare e simili espressioni vanno usate esclusivamente se si è in compagnia di persone con le quali c'è una strettissima confidenza; in tutti gli altri casi è meglio trovare un modo diverso di esprimersi.
Nella commedia musicale "Rugantino", il protagonista si rivolge alla sua bella, chiamandola apppunto "ciumachella" ed è evidente, che si tratta di una espressione affettuosa, senza volgarità.
Del resto i poeti romaneschi, come il Belli non hanno paura di usare parlate popolari e persino volgari. In questo sonetto sono elencati tutti i modi in cui nell'Ottocento era possibile chiamare a Roma la "ciumachella":
La madre de le sante
Chi vvò cchiede la monna a Caterina
Pe ffasse intenne da la ggente dotta
Je toccherebbe a ddì vvurva, vaccina,
E ddà ggiù co la cunna e cco la potta.
Ma nnoantri fijjacci de miggnotta
Dimo scella, patacca, passerina,
Fessa, spacco, fissura, bbuscia, grotta,
Freggna, fica, sciavatta, chitarrina,
Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa,
Urinale, fracosscio, ciumachella,
La-gabbia-der-pipino, e la-bbrodosa.
E ssi vvòi la scimosa,
Chi la chiama vergoggna, e cchi nnatura,
Chi cciufèca, tajjola, e ssepportura
Roma, 6 dicembre 1832
Per quanto riguarda "Squarciarelli", hai indovinato! Si tratta di un celebre ristorante, che però non è in città. Si trova invece tra le colline a Sud-Est di Roma, in mezzo alla più popolare zona di produzione vinicola della regione, dove da sempre i romani amano andare in gita (era così già ai tempi di Cicerone). Sorprendente: questo ristorante esiste ancora e conserva la sua buona reputazione. >>>vedi sito.
«ARRIVEDERCI, ROMA»
T’ invidio, turista
che arrivi, t’ imbevi
de Fori e de scavi,
poi tutto d’ un colpo te trovi
Fontana de Trevi tutta per te!
Ce sta ‘ na leggenda romana legata a
’ata vecchia Fontana
per cui se ce butti un soldino
costringi il destino a fatte torna’.
E mentre er soldo bacia er
fontanone la tua canzone in fondo e’
questa qua!
Arrivederci Roma...
good bye...
au revoir...
Si ritrova a pranzo a Squarciarelli
fettuccine e vino dei Castelli
come ai tempi belli che Pinelli
immortalo’!
Arrrivederci Roma...
good bye...
au revoir...
Si rivede a spasso in carrozzella
e ripensa a quella "ciumachella"
ch’era tanto bella e
che gli ha detto sempre "no!"
Stasera la vecchia fontana racconta
alla solita luna la storia
vicina e lontana di
quella inglesina col naso all’insu’.
Io proprio qui
l’ho incontrata e qui,
proprio qui l’ho baciata.
Lei qui con la voce smarrita m’ha
detto: "E’ finita, ritorno lassu’!"
Ma prima di partire l’inglesina butto’ la
monetina e sussurro’:
Arrivederci Roma...
good bye...
au revoir...
Voglio ritornar a via Margutta,
voglio rivedere la soffitta
dove m’hai tenuta stretta stretta in braccio a te!
Arrivederci Roma...
Non so scordarti piu’...
Porto in Inghilterra
I tuoi tramonti, porto a Londra Trinita’ dei Monti
porto nel mio cuore i giuramenti
e gli "I love you!"
Arrivederci Roma!
Arrivederci Roma!
Завидую тебе, турист,
приезжая ты пропитываешься атмосферой
древнего форума и раскопками,
потом внезапно открываешь
фонтан Треви, который весь для тебя.
Есть римская легенда, связанная с
древним фонтаном Треви,
что если бросишь в него монетку,
то судьба тебя обязательно вернет сюда.
И пока твоя монетка касается
глади фонтана, идет твоя песня из глубины
вот она!
До свидания, Рим,
до свидания…
до свидания…
Вновь пообедать на Скурчарелли
феттучине и вином из Кастелли,
как в прекрасные времена Пинелли,
который их увековечил!
До свидания, Рим,
до свидания…
до свидания…
Вновь сделать прогулку в экипаже и вспомнить ту девушку,
которая была так прекрасна
и которая ему говорила всегда нет!
Сегодня вечером фонтан расскажет
той же луне историю
близкую и далекую
о высокомерной англичанке.
Именно здесь
я ее встретил и именно
здесь ее поцеловал.
Она здесь уставшим голосом мне
сказала : «Вот и все, возвращаюсь!»
Но прежде чем уехать англичанка бросила
монетку и прошептала:
До свидания, Рим,
до свидания…
до свидания…
Хочу вернуться на улицу Маргутта,
хочу увидеть вновь мансарду,
куда ты меня затащил схватив крепко за руку!
До свидания, Рим…
Не смогу тебя никогда забыть…
Унесу с собой в Англию твои закаты,
унесу в Лондон собор Святой Троицы на горе,
унесу в сердце клятвы и
его слова “Люблю тебя!»
До свидания, Рим!
До свидания, Рим!
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