РЕДЧАЙШИЕ МАНУСКРИПТЫ ДЖОРДАНО БРУНО
«Giordano Bruno nel contesto della cultura russa e mondiale»
«Джордано Бруно в контексте российской и мировой культуры».
Così si chiama la conferenza internazionale che si è aperta a Mosca, dedicata ad uno più influenti e celebri pensatori del Rinascimento. Fra i partecipanti della conferenza ci sono i grandi specialisti sul Rinascimento Italiano dell’Istituto della Filosofia dell’Accademia delle scienze della Federazione Russa e dell’Istituto delle Ricerche Filosofiche dell’Italia. Apposta per loro la Biblioteca Statale della Russia ha aperto i suoi fondi. Per la prima volta, soltanto per qualche ora, nella Casa di Pashkòv (l’antico edificio della biblioteca) sono stati presentati i rarissimi manoscritti di Giordano Bruno. Bruno era un pensatore. Di lui dicono sempre che è l'apice del Rinascimento. Non si può immaginare il nostro mondo senza epoca rinascimentale. Molte cose ne sono venute. Prima di tutto l’idea dell’individualità, l’idea del pensiero libero e indipendente e l’antidogmatismo.
Proprio in onore della conferenza la Biblioteca Statale della Russia apre le rarissime raccolte dei libri e manuscritti di Giordano Bruno. È il cosiddetto «codice moscovita» («московский кодекс») dalla collezione di Avraam Norov. È un’edizione stampata in vita delle opere di Bruno. È una rarità completa perché tutti i libri di Bruno dopo la sua morte erano inclusi nell’«Indice dei libri proibiti» e non furono pubblicati fino alla metà del XIX secolo. E inoltre, una rarità eccezionale sono i manoscritti di Bruno stesso. Sono le perle della collezione della Biblioteca. I dialoghi di Bruno della causa, dell’infinito dalla leggendaria raccolta che era nella disposizione della regina inglese Elisabetta.
Tutti sanno che Bruno fu stato bruciato sul rogo e molti sono convinti che Bruno soffrì per le sue ricerche scientifiche. Ma è un mito. Bruno aveva il proprio punto di vista sulla natura dell’eucarestia, sulla Trinità, lui credeva nella trasmigrazione dell'anima e sognava di cambiare la religione cristiana in un'altra religione.
Bruno non era uomo di scienza, lui non faceva i calcoli matematici e non era né osservatore né sperimentatore. Lui era un mistico, un poeta e davvero fu l'apice del Rinascimento.
Durante due giorni gli uominio di scienza dell’Italia e della Russia cercheranno di avvicinarsi a quell'apice.
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Zarevich