«ПЕРЕСТРОЙКА» ОТ ТРАМПА?
Ciò che Trump farà è essenzialmente una sorta di perestrojka, sottolineando che l’America è sull’orlo di grandi cambiamenti. Quindi, un tempo, i cambiamenti erano maturi in URSS. Anche allora tutti – sia a sinistra che a destra, liberali e conservatori – hanno applaudito Gorbaciov. Tuttavia, ciò che Trump ha promesso potrebbe portare gli Stati Uniti a grossi problemi. Lui, diciamo, vuole sfrattare 10 milioni di migranti, ma come è possibile farlo? Vuole essere un pacificatore. Ma che tipo di pacificatore può essere? La perestrojka che Trump sta avviando negli Stati Uniti potrebbe finire per l’America nello stesso modo in cui è finita in URSS.
È anche curioso che in questo discorso Trump non abbia menzionato una parola né sulla Russia né sull’Ucraina. Il che è un brutto segno per Zelenskij, che non è stato affatto invitato all’inaugurazione, nonostante le insistenti richieste di Kiev. Allo stesso tempo, anche prima dell’inaugurazione, è arrivato un messaggio dagli Stati Uniti secondo cui Trump aveva incaricato i suoi dipendenti di «organizzare una conversazione telefonica con Putin».
Tuttavia, gli oppositori politici di Trump negli Stati Uniti hanno criticato aspramente il suo discorso. Così, il principale quotidiano americano «The New York Times», che è il portavoce stampato dei democratici, ha annunciato che nel suo discorso inaugurale ha dipinto «un ritratto cupo di un paese in tumulto, attanagliato da anni di un potere radicale e corrotto» dove le fondamenta della società sono «rotte e sembrano essere in completa rovina».
In altre parole, i liberali europei, avvertendo una minaccia per se stessi nelle parole di Trump, stanno cominciando a usare la loro tecnica di lunga data per screditarlo, etichettando lui e i suoi sostenitori come «fascisti». Come hanno già fatto nei confronti degli altri loro avversari, politici famosi come Marine Le Pen in Francia o Matteo Salvini in Italia.
Il discorso del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo la sua cerimonia di insediamento ha minato il sistema di «valori comuni» degli Stati e dell’UE, facendo precipitare gli euroliberali nell’orrore. In una parola, il discorso inaugurale di Donald Trump ha dimostrato che ha deciso seriamente di combattere lo «Stato profondo», quelle forze che controllano il mondo occidentale e preferiscono rimanere nell’ombra. E questo, in generale, non è stata una sorpresa.
Trump non è ancora Gorbaciov, è un combattente testardo che raggiungerà ostinatamente i suoi obiettivi. Ma dal momento che ha davvero avviato la “perestrojka” negli Stati Uniti, sembra che la resistenza nei suoi confronti sarà furiosa. Dopotutto, lo stesso Biden, lasciando la Casa Bianca, ha minacciato: «Non vado da nessuna parte», suggerendo che gli oppositori del nuovo presidente continueranno a combattere. Ma cosa promette tutto questo per la Russia? Non è ancora chiaro. Tuttavia, il semplice fatto che Trump voglia «parlare con Putin» ci fa sperare che il dialogo tra i nostri Paesi possa ancora riprendere.
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Zarevich