«ЕСЛИ ВОЗВЕСТИ В КВАДРАТ “ЧЁРНЫЙ КВАДРАТ”»
«IF SQUARED “BLACK SQUARE”»
«SI CARRÉ “CARRÉ NOIR”»
«WENN QUADRATISCH „SCHWARZES QUADRAT“»
La nuova mostra alla Casa della Cultura «GES-2» si apre con opere che per molti rappresentano i poli opposti dell'arte: «Mar Nero» di Ivan Aivazovskij della Galleria Tretjakov e «Quadrato nero» di Kazimir Malevich - o più precisamente, la sua versione più grande - dal museo russo. Affiancati, si influenzano a vicenda: il paesaggio di Aivazovskij, diviso dall'orizzonte in due parti uguali, inizia ad assomigliare ad un'astrazione contenuta, suggerendo allo stesso tempo una metafora per la percezione del dipinto di Malevich - mostra un mare senza fondo di esperimenti che si aprirono agli artisti del XX secolo. Che tipo di esperimenti fossero questi è dimostrato proprio dalla mostra, nella quale, se ci si prova, si possono contare circa 270 quadrati e molte variazioni sul tema - da una copia esatta dell’«icona del Suprematismo» realizzata da Nikolaj Suètin nei primi anni '20. Lo scopo della mostra si riflette nel titolo «Square and Space. Da Malevich a GES-2.» In effetti qui c'è un gioco di parole: in inglese la mostra si intitolerebbe «From Square to Square», dove la prima piazza è la piazza stessa, e la seconda è la piazza in senso urbano e spaziale. L'idea del progetto è venuta in mente al curatore italiano Francesco Bonami quando ha visitato «GES-2» nei primi mesi dopo la sua apertura. «Ho notato come i visitatori utilizzassero lo spazio dell'edificio – e lo utilizzavano – per scattare selfie. Lì non cercavano l’arte; l’arte diventava lo sfondo». Alla mostra potrete vederlo con i vostri occhi: le persone si fotografano volentieri nell’oggetto specchio «Il Muro» («Стена» «The Wall») di Michelangelo Pistoletto e nei raggi rossi dell’installazione luminosa di Roman Cèrezov (Роман Черезов). Ma i nomi delle star e le opere iconiche coinvolte nel progetto sembrano essere progettati per indurre i visitatori a dare uno sguardo più attento all'arte, e non a sé stessi sullo sfondo dell'arte. Riunendo l'avanguardia russa, gli anticonformisti, gli artisti russi contemporanei e i classici stranieri, la mostra sembra essere il progetto di un museo esemplare di arte contemporanea, che la Russia ancora non possiede. Ma anche 100 anni fa, a Mosca funzionava un avanzato Museo della cultura pittorica, alle origini del quale si trovava Malevich.
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Zarevich
