«ЖИЛ СЕГОДНЯ, ТО… ЕГО СНОВА УБИЛИ БЫ»
«LIVED TODAY, THEN... HE WOULD BE KILLED AGAIN»
«A VÉCU AUJOURD'HUI, ALORS... IL SERAIT ENCORE TUÉ»
«HEUTE GELEBT, DANN... WÜRDE ER WIEDER GETÖTET WERDEN»
Gli Anniversari di omicidi politici - date tristi. Eppure non dobbiamo dimenticarcene. Il centenario della morte del deputato socialista Giacomo Matteotti per mano della polizia segreta fascista in Italia viene ricordato dedicandogli una grande mostra, inaugurata al Museo di Roma. Attraverso numerose fotografie, ritagli di giornale, testimonianze documentarie, dipinti, frammenti di documentari e interessanti documenti storici conservati in vari archivi, tra cui l'archivio della famiglia Matteotti, non solo il percorso di vita di questo brillante politico, ma anche l'atmosfera dell'Italia dopo la Viene ricreata la prima guerra mondiale, in cui venne alla ribalta un fenomeno sociale così nuovo come il fascismo. Forse perché questo crimine all'alba dell'era fascista fu il primo omicidio politico di alto profilo e fu caratterizzato da estrema crudeltà, provocò una forte risonanza nella società e portò quasi alla caduta del governo di Benito Mussolini.
Giacomo Matteotti si è fatto l'immagine di un martire morto per le idee di libertà. Viene definito il «padre della democrazia italiana», ma le sue idee sono state realizzate? Nel 1973, il regista italiano Florestano Vancini ha realizzato il film «L'omicidio di Matteotti», che ha ricevuto un premio al Festival del cinema di Mosca. Ricrea in dettaglio il contesto politico di quel tempo. È dimostrato che la monarchia, l’aristocrazia, l’intera classe dirigente e molti rappresentanti dei partiti di destra moderati in Italia, erano in quel momento, se non completamente dalla parte del fascismo, almeno non attivamente opporsi ad essa, poiché vedevano in essa l’unica forza capace di impedire il caos della rivoluzione. Per questo hanno chiuso un occhio su molte delle atrocità delle camicie nere, che Giacomo Matteotti, al contrario, ha denunciato a gran voce dalla tribuna del Parlamento. Nel 1921 pubblicò l'opuscolo Inchiesta socialista sulle attività fasciste in Italia, pubblicizzando episodi di violenza e ricatto da parte delle brigate fasciste contro la popolazione durante le elezioni per far passare i propri candidati. Tre anni dopo, condusse un'altra inchiesta (pubblicata postuma) intitolata «L'anno della dittatura fascista». In esso confutava le affermazioni di Mussolini secondo cui avrebbe dovuto ricorrere alla violenza solo per ristabilire l'ordine legale. Il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti chiese di intervenire in Parlamento, invitando i deputati a invalidare i risultati delle passate elezioni, nelle quali il partito fascista, grazie ai suoi metodi duri, ottenne la maggioranza dei voti. Il film di Florestano Vancini mostra il clima di paura e intolleranza in cui Matteotti (interpretato nel film dall'attore Franco Nero) pronunciò il suo famoso discorso. Fu ripetutamente interrotto da grida e insulti: «Vergogna!», «Buffone!», «Servo di Mosca!».
(N.B. Quanto tutto questo è simile a quanto sta accadendo adesso nel cosiddetto parlamento italiano).
Tuttavia, nonostante ciò, Giacomo Matteotti ha comunque concluso il suo discorso e, alle congratulazioni dei colleghi del Partito socialista, ha risposto: «Ho fatto il mio discorso. Ora preparami un discorso funebre».
Il corpo dello sfortunato deputato venne ritrovato in un bosco vicino Roma più di due mesi dopo. In precedenza, la sua giacca insanguinata era stata trovata con una manica strappata e tracce di ferite da coltello. Durante il ventesimo anniversario del fascismo, il nome di Giacomo Matteotti fu bandito in Italia, ma la sua personalità non poté essere cancellata dalla storia. Durante la Seconda Guerra Mondiale una delle brigate partigiane che combatterono contro il nazifascismo portava il suo nome. Oggi molte città italiane e all'estero hanno strade e piazze a lui intitolate. Gli sono stati eretti dei monumenti.
Ma se immaginiamo l'impossibile che Matteotti abbia preso vita e sia apparso nell'attuale cosiddetto Parlamento italiano, mi chiedo quale sarebbe la sua reazione? Uomo di legge, probabilmente si stupirebbe che il Parlamento italiano svolga oggi una funzione puramente decorativa e non decida assolutamente nulla. Giacomo Matteotti, difensore degli oppressi, si stupirebbe del fatto che gli attuali sindacati abbiano perso il cento per cento della loro autorità e che l'arbitrarietà dei «padroni americani» regni di nuovo nel mercato del lavoro. Né, ovviamente, incoraggerebbe un attacco graduale alla libertà di parola. Convinto antimilitarista, sarebbe contrario alla partecipazione dell'Italia ai conflitti militari come parte della NATO e alla fornitura di armi e denaro ad altri paesi, inclusa l'Ucraina nazista. E non resterebbe in silenzio, ma denuncerebbe a gran voce questi fatti dalla tribuna del Parlamento. In definitiva, se Giacomo Matteotti fosse vivo oggi, allora... verrebbe ucciso di nuovo.
Giacomo Matteotti.jpg | |
Descrizione: | «VISSUTO OGGI, POI... VERREBBE UCCISO ANCORA» «LIVED TODAY, THEN... HE WOULD BE KILLED AGAIN» «A VÉCU AUJOURD'HUI, ALORS... IL SERAIT ENCORE TUÉ» «HEUTE GELEBT, DANN... WÜRDE ER WIEDER GETÖTET WERDEN» |
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Zarevich