«ПОЛДЕНЬ. В ОКРЕСТНОСТЯХ МОСКВЫ»
«NOON. IN THE SURROUNDING MOSCOW»
«MIDI. DANS LES ENVIRONS DE MOSCOU»
«MITTAG. IN DER UMGEBUNG VON MOSKAU»
L'aroma dei tigli in fiore avvolge la città, salendo verso l'alto - dove sono dirette le cime appuntite delle cattedrali e, ovviamente, quella principale - la Cattedrale sull'isola Kant a Kaliningrad. Nel corso dei suoi quasi settecento anni di storia, la cattedrale ha visto molto. L'ultimo quarto di secolo è una pagina molto speciale della sua biografia, una pagina legata all'arte. Naturalmente, prima di tutto, questa è musica d'organo: dal 2008 qui esiste un complesso di organi unico. Ma in questo spazio per concerti non si sentono solo i suoni dell'organo: qui si sentono benissimo orchestre, vari gruppi da camera e pianoforti, qui si tengono conferenze e progetti che collegano diversi tipi di arte. Uno di questi è «Mostra di un dipinto» («Выставка одной картины»). Questo è un progetto congiunto della Cattedrale e della Galleria Tretjakov di Mosca.
L'idea è nata nel 2018: è stata inventata da Vera Tariverdìeva e supportata dalla direzione della Galleria Tretjakov, e da allora ogni anno a metà giugno un capolavoro pittorico viene inviato da Mosca all'isola Kant a Kaliningrad. Gli ospiti della Cattedrale erano dipinti degli artisti russi Polenov e Korovin, Borovikovskij, Kandinskij, Repin. Questa volta, il 15 giugno 2024, la Galleria Tretjakov ha presentato l'opera di Ivan Shìshkin (Иван Шишкин), un artista eccezionale e ispirato del paesaggio russo «Mezzogiorno. Nei dintorni di Mosca» («Полдень. В окрестностях Москвы»). Questo dipinto è nella collezione principale della Galleria Tretjakov e, cosa interessante, è con esso che è iniziata la raccolta di opere di Ivan Shishkin nella Galleria Tretjakov. Scegliere un dipinto per una mostra a Kaliningrad non è un compito facile. Bisogna tenere conto di molti fattori: le sue condizioni, la sua capacità di viaggiare, perché il dipinto vola su un aereo con ogni sorta di precauzione e, ovviamente, le sue dimensioni. Può un dipinto di piccolo formato non perdersi nello spazio della Cattedrale, tenendo conto dei suoi volumi grandiosi e del rapido slancio delle sue volte? Si verifica un effetto sorprendente: il dipinto non va perduto, anzi, acquisisce un significato speciale; lo spazio della cattedrale «accetta» incondizionatamente la pittura russa. Nasce l'unione dell'architettura, dello spazio della sala e dello spazio del dipinto stesso, la capacità di una persona di vederlo da qualsiasi punto della cattedrale, di sperimentarlo, di sentirlo.
Il pittoresco capolavoro è sempre accompagnato da Mosca a Kaliningrad da un'intera squadra: restauratori, curatori, ricercatori. Alla vigilia dell'inaugurazione della mostra, il dipinto viene tolto da un'apposita scatola, meticolosamente esaminato, posto su un'apposita struttura, l'illuminazione viene accuratamente regolata e solo un giorno dopo il pittoresco capolavoro «esce» al pubblico.
Quest'anno la scelta è caduta su un dipinto di Ivan Shishkin, un magnifico maestro, ben noto non solo al pubblico russo ma anche a quello straniero. Chi non ricorda il suo famoso dipinto «Mattina in una foresta di pini» («Утро в сосновом лесу»)? Ivan Shishkin non aveva eguali nella creazione di paesaggi forestali, ma l'attuale ospite di Kaliningrad non è del tutto tipico dell'artista. È stato scritto nelle vicinanze del villaggio di Bràtsevo vicino a Mosca, qui non c'è foresta, davanti a noi c'è un campo di segale e un enorme cielo azzurro. La strada tortuosa conduce lo sguardo al fiume, al campanile ortodosso visibile in lontananza. Un paesaggio russo infinito, sconfinato e curativo, pieno di aria e luce solare. Nella seconda metà del XIX secolo, gli artisti russi, di regola, sceglievano motivi associati alla mutevolezza: primavera, autunno, piogge, lo stesso paesaggio russo. Ivan Shishkin è unico in questo senso. Ama l'estate, i suoi quadri non sono sempre solo mezzogiorno, come l'ora del giorno, è il mezzogiorno dello stato naturale, quando tutto è maturo, tutto piace alla vista. Uno stato di completezza in ogni cosa. Lui stesso era una persona di larghe vedute, di buon cuore e molto stabile sia spiritualmente che moralmente. Estate, mezzogiorno - come la fioritura dell'anima umana. Ecco perché qui, in questa immagine, c’è tutto lo splendore, la luce, la gioia e l’anima. Quanto allo spazio della cattedrale, ogni tempio è spiritualità, è una strada verso il cielo, è sempre qualcosa che eleva una persona. E questa immagine è un tempio della natura, in essa c'è una strada che porta di chiesa in chiesa, di tempio in tempio attraverso le distese della nostra terra natale, e la nostra terra natale è fantastica, sì, non è sempre sotto i nostri piedi, ma la sensazione è sempre con noi.
Nella Cattedrale si è svolto un concerto alla presenza di un ospite tanto atteso, un dipinto della Galleria Tretjakov. Il vincitore del XVII Concorso Internazionale «Ciajkovskij», il pianista prodigio britannico George Harliono, ha eseguito opere di compositori russi e stranieri: Glinka, Balakirev, Ciajkovskij, Stravinskij, Beethoven, Rameau. La comparsa di compositori russi nel programma era abbastanza comprensibile: «Dùmka» («Думка») di Piotr Ciajkovskij, «L’Allodola» («Жаворонок») di Glinka e altre opere risuonavano a priori con l'atmosfera del quasro di Ivan Shishkin. Tuttavia, sia la diciassettesima sonata di Beethoven che i brani di Rameau eseguiti dal pianista si sono rivelati, come si suol dire, molto appropriati. È noto che Ivan Shishkin, diplomato all'Accademia delle Arti di San Pietroburgo con una grande medaglia d'oro, fece un lungo viaggio in Europa, dove lavorò negli studi di artisti famosi, incontrò famosi musicisti, scrittori e artisti.
Alla vigilia del concerto, in un'intervista, il pianista George Harleono ha ammesso di aver visto per la prima volta il dipinto di Ivan Shishkin, gli ha fatto un'impressione molto vivida e questo paesaggio, pieno di luce, gli ha ricordato il suo paese natale. E sebbene non esistano scale su cui misurare l’ispirazione, è del tutto possibile che la presenza della grande tela sul palco, il suo splendore e la sua bellezza, abbiano aggiunto colore, emozione e stupore alla performance del musicista. E alla fine del concerto, il pianista ha regalato al pubblico due meravigliosi bis: «Libertango» di Piazzolla è stato brillante e appassionato, e l'arrangiamento di George Harliono della canzone «Il Piccolo Principe» («Маленький принц») del compositore russo Mikael Tariverdìev è stato tenero e toccante.
Dipinto – Ivan Shishkin «Mezzogiorno. Nei dintorni di Mosca» («Полдень. В окрестностях Москвы») rimarrà a Kaliningrad per un mese intero, e il 15 luglio 2024, in occasione del concerto finale della Mostra, verrà presentato un programma relativo alla pittura da parte del coro da camera russo «Festino» e del titolare organista della cattedrale, Mansur Jussùpov.
Una pagina del nostro forum dedicata all'artista russo Ivan Shishkin:
https://www.arcarussa.it/forum/view...hlight=shishkin
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Zarevich
