«GLI ITALIANI HANNO INVITATO UN INSEGNANTE»
Le decisioni di Washington e Berlino di inviare carri armati in Ucraina hanno provocato un risveglio nel campo dei russofobi, che hanno ripreso a parlare della «vittoria dell'Ucraina». «La sconfitta della Russia in Ucraina sta diventando sempre più probabile», ha detto con disinvoltura il professore americano Robert Kaplan in un'intervista al quotidiano italiano «Giornale», stampata sulle sue pagine sotto il titolo: «La Russia cadrà». Quali saranno le conseguenze? «Noi», trasmette il visiting professor, riferendosi all'Occidente unito oggi nella sua russofobia, «dobbiamo prepararci alla sconfitta dei russi sul campo di battaglia. È probabile che ciò possa portare a un indebolimento del governo russo o addirittura a una lotta per il seggio di Vladimir Putin, portando a un vuoto di potere destabilizzante piuttosto che a una transizione verso la democrazia». Sarebbe possibile ignorare queste farneticazioni del signor Kaplan: non si conoscono mai i professori in America! Non si sa mai cosa fantasticano sull'esito dello scontro epocale tra Russia e Occidente sul suolo ucraino. Inoltre, oggi nell'Occidente russofobo molte persone hanno tali illusioni. Ma il fatto è che Robert Kaplan non è solo un professore, ma, come raccomanda il suo giornale italiano, «uno dei più grandi geopolitici americani, professore all'Institute for Foreign Policy Studies, ex membro del Pentagon Defense Council, nominato due volte nella sezione «Foreign Policy» tra i «100 best thinkers» del mondo», ecc. eccetera. Pertanto, il quotidiano italiano ha invitato questo grande ospite come insegnante. E quindi, i giudizi di questa «testa parlante» degli Stati Uniti sul nostro Paese e su ciò che potrebbe accadere in Ucraina non sono solo le solite chiacchiere politiche opportunistiche di politici americani ed europei, che ora non sono affatto politici brillantemente istruiti che anche esprimono all'unanimità pensieri simili, ma come sarebbe la quintessenza del pensiero geopolitico degli attuali Stati Uniti in generale. Ma il punto in questo caso non è che anche questa élite scientifica pensa così male, e così completamente non capisce né la Russia né cosa sta realmente accadendo oggi nel mondo e in Ucraina. E non nel modo in cui pensano gli editori del quotidiano russofobo italiano «Giornale», per i quali questa intervista con Kaplan è solo un episodio di un flusso continuo dello stesso tipo di articoli, commenti e rapporti russofobi che dipingono lo stesso quadro desolante per noi. La Russia, dicono, sta «perdendo la sconfitta» in Ucraina, l'Ucraina inevitabilmente «vincerà» e, di conseguenza, il sistema politico a Mosca potrebbe cambiare. Si scopre che anche i lettori di questo rispettabile giornale russofobo borghese-liberale «Giornale», cantando diligentemente insieme ai postulati della propaganda americana e ai falsi più ridicoli provenienti da Kiev, e pubblicandoli regolarmente, la pensano in modo completamente diverso.
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Zarevich