| «L’ARTE DELLA TRADUZIONE» | |
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Zarevich
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Tradurre i versi di Pushkin è stato sempre considerato una prova durissima. Ecco una traduzione di un verso di Pushkin «I DEMONI» («БЕСЫ») il quale è conosciuto a tutti ed è studiato nelle scuole russe dai bambini.
«FUGGONO LE NUBI, TURBINANO LE NUBI...»
Traduzione dal russo di Tommaso Landolfi
Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
È fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Corro, corro in aperta campagna; = Еду, еду в чистом поле;
II sonaglio dìn-din-din... = Колокольчик дин-дин-дин...
Fa paura, per forza fa paura, = Страшно, страшно поневоле
In mezzo a piani sconosciuti! = Средь неведомых равнин!
«Ehi, avanti, cocchiere!...». «Non si può: = «Эй, пошел, ямщик!...» — «Нет мочи
I cavalli, signore, non ce la fanno più; = Коням, барин, тяжело;
La tormenta mi appiccica gli occhi; = Вьюга мне слипает очи;
Tutte le strade sono colme; = Все дороги занесло;
Anche a morire, non si vede traccia: = Хоть убей, следа не видно;
Ci siamo persi. Che fare! = Сбились мы. Что делать нам!
Un demonio, si vede, ci tira nel campo = В поле бес нас водит, видно,
E ci volta in qua e in là. = Да кружит по сторонам.
Guarda: ecco, ecco balena, = Посмотри: вон, вон играет,
Soffia, sputa su di me; = Дует, плюет на меня;
Ecco - spinge ora al burrone = Вон — теперь в овраг толкает
II cavallo imbizzarrito; = Одичалого коня;
Lì come enorme palo di verstà = Там верстою небывалой
Mi s'è levato innanzi, = Он торчал передо мной;
Lì, ha brillato come piccola scintilla = Там сверкнул он искрой малой
Ed è scomparso nella vuota tenebra». = И пропал во тьме пустой“.
Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
E fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Non s'ha più forza di raggirarci; = Сил нам нет кружиться доле;
II sonaglio d'un tratto s'è taciuto; = Колокольчик вдруг умолк;
I cavalli, fermi... «Che c'è lì nei campo? = Кони стали... „Что там в поле ?“ —
«Chi lo sa? Ciocco o lupo?». = «Кто их знает? пень иль волк?»
La bufera infuria, la bufera piange; = Вьюга злится, вьюга плачет;
I cavalli sensibili sbuffano; = Кони чуткие храпят;
Eccolo che già salta più lontano; = Вот уж он далече скачет;
Soltanto gli occhi ardono nella tenebra; = Лишь глаза во мгле горят;
I cavalli di nuovo si sono slanciati; = Кони снова понеслися;
II sonaglio din-din-din... = Колокольчик дин-дин-дин...
Ecco: si son gli spiriti adunati = Вижу: духи собралися
In mezzo alle pianure biancheggianti. = Средь белеющих равнин.
Infiniti, difformi, = Бесконечны, безобразны,
Nel fosco lume della luna = В мутной месяца игре
Demoni vari si son messi a mulinare = Закружились бесы разны,
Come foglie di novembre... = Будто листья в ноябре...
Quanti ce n'è! Dove li cacciano? = Сколько их! Куда их гонят?
Che, tanto lamentosamente, cantano? = Что так жалобно поют?
Seppelliscono un folletto, = Домового ли хоронят,
O dan marito a una strega? = Ведьму ль замуж выдают?
Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
È fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Fuggono i demoni sciame su sciame = Мчатся бесы рой за роем
Nella sconfinata altezza, = В беспредельной вышине,
Coll'ululo e ìo strìdo lamentoso = Визгом жалобным и воем
Lacerandomi il cuore... = Надрывая сердце мне...
1830
Ultima modifica di Zarevich il 08 Gen 2018 16:51, modificato 2 volte in totale
____________ Zarevich
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Ringraziano per l'utile discussione di Zarevich : |
altamarea (09 Gennaio), |
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Oneg
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Com'è ovvio, per apprezzare pienamente il valore di una traduzione bisogna conoscere la lingua del testo originale.
Cosi mi limiterò ad esprimere il mio apprezzamento per la versione italiana che già così è una poesia molto bella!
Questi "Demoni" di Pushkin sono una visione di grande potenza e suggestione!
La mia musica per questi versi è il secondo movimento, Presto tenebroso, della bellissima Sinfonia n.6 di Mjaskovskij.
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Doppio bequadro
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
È da poco giunta al termine la stesura della versione teatrale di una nuova ed interessante traduzione dell’unica commedia di Giordano Bruno “Il Candelaio’’ (1583).
La traduzione russa precedente, che risale al 1940, è breve ed è poco interessante.
La traduttrice Sakoveta Shvarts, partendo dal testo originale italiano non in rima, è riuscita magicamente a renderlo in eleganti versi russi seguendo la migliore delle tradizioni della scuola russa di traduzione di M.Lodzinsky oppure di N.Shepkina-Kupernik
La commedia è stata approvata da alcuni registi, ma i vari tentativi di metterla in scena nei teatri di Mosca non hanno avuto alcun successo. Le case editrici sono ancora più lente, il che è un vero peccato! Il testo è pieno di parallelismi con la contemporaneità, di battute acutamente ardite, e del più verace teppismo rinascimentale.
Il generoso e certosino lavoro della professoressa S.Shvartz, che ha lavorato all’opera per quasi tre anni, è molto meticoloso e soprattutto è completamente avulso da qualsiasi fine puramente commerciale. La professoressa S.Shvartz, alla veneranda età di 82 anni è oggi più famosa come l’instancabile insegnante d’italiano del Liceo Musicale “Gnessin” la quale per più di 30 anni ha prestato il suo servizio insegnando le nozioni base dell’idioma italico agli studenti della Facoltà di Vocalistica.
Occorre inoltre ricordare che il 2011 è stato proclamato l’anno della cultura italiana in Russia.
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Myshkin
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Il « Candelaio», cioè sodomita, pubblicato a Parigi nel 1582, oltre ad essere l’unica commedia scritta da Giordano Bruno, conclude il secolo della grande commedia italiana e del teatro rinascimentale di Ariosto, Ruzante e Aretino, dopo la quale il grande teatro si sposterà in Spagna, con Lope de Vega, Tirso de Molina e Calderòn de la Barca; in Francia, con Corneille, Racine e Molière; e in Inghilterra, con Shakespeare, assumendo i caratteri del manierismo barocco.
Il « Candelaio», è una commedia in cinque atti dalla trama eccentrica e dal linguaggio a tratti osceno e sboccato, fondata su tre storie parallele: il candelaio Bonifacio che corteggia la cortigiana Vittoria, l'alchimista Bartolomeo che si ostina a cercare inutilmente di trasformare i metalli in oro, e il grammatico Manfurio che si esprime in un linguaggio incomprensibile.
“ Son tre materie principali intessute insieme ne la presente comedia: l'amor di Bonifa[cio], l'alchimia di Bartolomeo e la pedantaria di Manfurio.”
Il tutto mentre il pittore Gioan Bernardo, insieme con una corte di servi e malfattori, si fa beffe di tutti e conquista Carubina.
C’è da dire che questa commedia presenta una notevole complessità di linguaggio, essendo scritta in un misto di latino, di toscano e di napoletano del ‘500, e la sua traduzione in un’altra lingua costituisce un'ardua prova per qualunque traduttore. Per questo motivo, a mio avviso, anche se alcuni dialoghi sono stati omessi per l'eccessiva difficoltà, il lavoro della professoressa Sakoveta Shvarts è degno di particolare apprezzamento e lode, e merita attenzione e interesse.
Per dare un’idea della complessità della lingua, nonché del tema della commedia, riportiamo di seguito alcuni estratti dal testo originale con la corrispondente traduzione.
Le versioni integrali del « Candelaio», potete scaricarle dal nostro forum dai seguenti link:
Il Candelaio italiano
E nella traduzione russa, per gentile concessione della professoressa Sakoveta Shvarts, che ringraziamo:
Il Candelaio russo
Argumento ed ordine della comedia
Son tre materie principali intessute insieme ne la presente comedia: l'amor di Bonifa[cio], l'alchimia di Bartolomeo e la pedantaria di Manfurio.
Però, per la cognizion distinta de' suggetti, raggion dell'ordine ed evidenza dell'artificiosa testura, rapportiamo prima, da per lui, l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante: de' quali l'insipido non è senza goffaria e sordidezza, il sordido è parimente insipido e goffo, ed il goffo non è men sordido ed insipido che goffo.
В комедии «Подсвечник» (Candelaio) три основных темы: любовь Бонифачо, алхимия Бартоломео и педантизм Манфурио.
Первый – глупый влюблённый, второй – скаредный скупец, третий – неловкий, неуклюжий педант. Но это не значит, что каждый из них лишён недостатков двух других. Бонифачо наделён и неуклюжестью Манфурио и скупостью Бартоломео. Бартоломео бывает также глуп, как Бонифачио. Педант Манфурио порою глуповат и скуповат.
......
Bonifacio: L'arte supplisce al difetto della natura, Bonifacio. Or, poi ch'a la mal'ora non posso far che questa traditora m'ame, o che al meno mi remiri con un simulato amorevole sguardo d'occhio, chi sa, forse quella che non han mossa le paroli di Bonifacio, l'amor di Bonifacio, il veder spasmate Bonifacio, potrà esser forzata con questa occolta filosofia. Si dice che l'arte magica è di tanta importanza che contra natura fa ritornar gli fiumi a dietro, fissar il mare, muggire i monti, intonar l'abisso, proibir il sole, despiccar la luna, sveller le stelle, toglier il giorno e far fermar la notte: però l'Academico di nulla academia, in quell'odioso titolo e poema smarrito, disse:
.......
Искусство возмещает недостатки природы, Бонифачо.
К несчастью, я сейчас не в состоянии предательницу эту заставить полюбить меня, Хотя бы ласкового взгляда дождаться не могу,
Не трогают её мои слова, и не волнует любовь моя.
Но говорят, что магия искусства, искусство магии волшебной силой обладают:
И горы мощные сдвигают, и реки бурные в обратный путь толкают,
И волны застывают под властью сей, и ночи гонят прочь, и день рождают в ночь,
И солнцу запрещают свет, и луну так просто с неба забирают,
И звёздами дорогу усыпают.
По крайней мере, так утверждает Академик Безвестной Академии,
Сей пьесы с сомнительным названием автор.
Послушаю, что скажет Скарамурề, маг опытный и умный.
Вон, кажется, идёт к нам кто-то.
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Roberto
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 716
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
E' con grande vergogna che mi accingo a scrivere di nuovo nel forum di Arcarussa... vergogna dovuta alla mia interpretazione tutta personale del detto "gli amici si vedono nel momento del bisogno"... fatto sta che circa una settimana fa una casa editrice di cui non faccio il nome mi ha contattato perché vuole iniziare una propria collana di ebook: classici della letteratura mondiale non più protetti da diritti d'autore... detta così sembra interessante, ho pensato di propormi per traduzioni dal russo ma... dal punto di vista economico la proposta è indecente... al traduttore non andrebbe alcun compenso fisso ma solo il 10% sulle vendite... un po' poco considerato che non ci sono spese per i diritti d'autore né per la stampa... se il prezzo del libro è, poniamo, di 2 o 3 euro, per raggiungere una compenso adeguato a una buona traduzione di un'opera letteraria, bisognerebbe arrivare ai 10.000 download... mi piacerebbe tanto sapere che percentuale tiene per sé l'editore, dato che qui indubbiamente il grosso del lavoro lo fa il traduttore... così ho pensato: perché non saltare l'editore e andare direttamente al lettore? Una possibilità la offre Amazon, ma per chi vende in Italia la sola opzione disponibile (mi riferisco al compenso per chi pubblica) è quella del 35% sul prezzo di copertina... così avrei bisogno di aiuto... sia per trovare soluzioni più convenienti, sia per le traduzioni (il mio russo è parecchio arrugginito)... ho appena iniziato con Gospodin Proharchin di Dostoevskij... potrei ricompensare aiutando traduttori russi con opere italiane... la letteratura italiana dei secoli scorsi certo non offre la ricchezza di capolavori che offre invece quella russa, però è sempre possibile trovare opere interessanti non più in copyright da proporre ai lettori russi... che ne dite?
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Caro Roberto!
E' bello rivederti da queste parti. Certo è passato molto tempo, e il forum è un po' cambiato, così come i suoi utenti, ma come vedi ancora resiste. Dei vecchi che conoscevi, credo che siamo rimasti in quattro o cinque; gli altri, per un motivo o per un altro, sono spariti.
Per quanto riguarda la proposta che hai ricevuto, credo che sarebbe interessante, anche se secondo me ci sono molte probabilità che i possibili guadagni non ripaghino il lavoro.
A parte questo rischio inevitabile, però, sono convinto che valga la pena tentare. Intanto perché è un'ottimo sistema per rinfrescare, esercitare e migliorare il tuo russo, e già questo è un buon risultato; e poi penso che scegliendo titoli fuori catalogo e introvabili, aumenteresti le probabilità di vendere un numero sufficiente di copie, oltre naturalmente a far felici una discrea quantità di russofili
Aiuto per le traduzioni dai vecchi amici del forum sono convinto che ne troveresti senza problemi.
Soluzioni economiche più vantaggiose di quella di Amazon che hai citato, e che non conoscevo, non saprei proprio, ma forse qualcuno dei nostri utenti potrebbe saperne qualcosa di più.
Per i possibili titoli tra cui scegliere, ti consiglio di prendere in considerazione anche, ma non solo, i seguenti, anche se alcuni potrebbero essere troppo impegnativi:
"Pietroburgo", di Belyj
"Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" di Leskov
"Il demone meschino" di Sologub
"La vita di Arsen'ev" di Bunin
tutte le "Lezioni" di Nabokov: "Lezioni di letteratura" - "Lezioni di letteratura russa" - "Lezioni sul don Chisciotte"
"Pietro il Grande" di Alekesej Tolstoj
"I figli dell'Arbat" di Rybakov
"Netocka Nezvanova" di Dostoevskij
"I libri della mia vita" di Shalamov
"Il vitello d'oro" di Il'f e Petrov
"Il ragazzo di vetro" di Nina Berberova
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Roberto
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 716
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie Myshkin!
Purtroppo fra i titoli che proponi ce ne sono molti ancora in copyright. Le possibilità di guadagno aumenterebbero se fosse possibile una vendita diretta dal "produttore" al "consumatore", cioè dal traduttore al lettore, ma non so se e come si può fare. Tu sapresti dirmi qualcosa di più in proposito? Certo, in questo caso io per onestà intellettuale devo garantire traduzioni di qualità, e qui l'aiuto di madrelingua diventa essenziale, ma a questo punto i madrelingua perché dovrebbe farlo gratuitamente? Così pensavo: se anche i madrelingua sono traduttori, io e altri potremmo aiutarli nella traduzione di classici italiani, che poi loro potrebbero vendere con le stesse modalità (da individuare) direttamente ai lettori. Oppure metto a disposizione le traduzioni gratuitamente e poi imploro i lettori di fare una donazione minima per il mio sostentamento, che è sempre più a rischio... ...ma mi sa che non c'è niente da ridere...
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 4281
Residenza: Roma - Vologda
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
La vendita diretta dal produttore al consumatore, in questo caso, trattandosi di beni immateriali come sono dei libri elettronici, all'atto pratico sarebbe piuttosto semplice. Basterebbe metter su un sito web in cui raccogliere le traduzioni e quindi consentirne il download alle condizioni che si stabiliscono. La forma di pagamento più diffusa e sicura che mi viene in mente è paypal, che non richiede costi di "set up". Soltanto che a quel punto in qualche modo si tratterebbe di commercio elettronico, che è pur sempre disciplinato dalla legge e soggetto ad autorizzazioni, registrazioni e, soprattutto, pagamento di tasse varie. Ma su questo punto non sono informatissimo, e forse potrà dirci di più qualcuno dei nostri amici, non so se Vincentius ne sa qualcosa in proposito..?
Altrimenti, credo che la soluzione che hai prospettato alla fine, quella di regalarli e di chiedere una donazione, consentirebbe di aggirare tutti gli aspetti burocratici e fiscali, ma il tuo appello dovrebbe essere convincente, perché agli italiani piace molto scaricare "gratis"; anche se, in ultima analisi, il tipo di utente che è interessato a scaricare e leggere un classico della letteratura russa, è probabile che abbia una sensibilità al di sopra della media ed abbia qualche chance in più di rispondere ad un appello come quello che proponi.
Per il discorso della cooperazione con madrelingua russi interessati ad un lavoro complementare, cioè a tradurre in russo dei classici italiani, potrebbe essere un'idea sicuramente valida, a patto di riuscirne a trovare qualcuno, naturalmente.
In alternativa, io prenderei in considerazione anche la possibilità di fare da solo il lavoro, aiutandosi nelle parti difficili confrontando le precedenti edizioni esistenti. Se fatto con discrezione, moderazione ed intelligenza credo che non ci sia niente di male. Del resto presumo che spesso i traduttori tengano davanti a sé tutte le edizioni esistenti dell'opera che si accingono a tradurre, quando, ovviamente, si tratti di opere già tradotte e pubblicate.
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Roberto
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 716
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Sicuramente farò da solo, non pensavo a una collaborazione vera e propria con traduttori madrelingua ma solo ad un aiuto nei passaggi più difficili... e per ora mi sono imposto di non leggere nessuna traduzione esistente...
Più che l'appello, convincenti devono essere le traduzioni, per quanto riguarda lo scambio di file, se davvero decidessi di fare da solo, usando ad esempio il formato il pdf, non saprei proprio come impedirlo... e così pensavo di non impedirlo affatto, consentendo il download gratuito e una donazione di 1 euro, non di più... del resto anche il prezzo di una traduzione si aggirerebbe intorno a 1 euro, quindi... se il lettore è soddisfatto e sa che il traduttore rischia di finire sotto i ponti, forse si commuove e dà una mano... o no?
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Roberto
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 716
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
In questo racconto ad un certo punto Dostoevskij scrive:
...Мало того: хотя лишенный таким образом собственного своего воображения,господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники), но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало...
но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало... ???
non sono certo del senso dell'espressione e mi sfugge anche la logica della frase...
SEBBENE privo di fantasia/immaginazione/inventiva, il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non impressionava favorevolmente nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") MA [d'altra parte] фигура сошла ему с рук [cioè la sua persona non faceva neppure una cattiva impressione? è un'interpretazione corretta?] e alla fine lasciava tutti indifferenti [как будто ни в чем не бывало]... (è così?)
Quella sopra non è un traduzione, serve soltanto per dare un'idea di ciò che io ho capito...
Infine non m'è chiara la logica di quel SEBBENE iniziale... SEBBENE fosse privo di immaginazione non impressionava nessuno né positivamente né negativamente... ma perché SEBBENE? mi sarei aspettato semmai quasi il contrario: PROPRIO PERCHE' privo di immaginazione... eccetera...
Chi mi aiuta?
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Angelo di fuoco
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 803
Residenza: Brema
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
- лишённый таким образом собственного своего воображения
mi fa pensare che Proharchin non fosse privo d'immaginazione da sempre, ma ne fosse stato privato:
"Privato di questa manera della sua propria immaginazione"
Per vedere se la mia ipotesi sia corretta avrei bisogno di vedere un po' quanto scritto prima.
Vediamo un po' i nessi logici:
.Мало того: хотя
- Come se ciò non bastasse/ non fosse sufficiente: benché
но и
- ma anche
Entrambi servono per sottolineare l'assurdità della situazione.
"сойти с рук", a seconda del contesto, può tradursi come "passare inosservato" o "non avere conseguenze", specie negative. S'usa frequentemente parlando d'azioni improbe come frode elettorale (particolarmente attuale adesso) o subornazione.
[как будто ни в чем не бывало] - piú o meno "come se nulla fosse accaduto"
____________ Огненный ангел
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Roberto
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 716
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie!
La frase precedente dice:
Зла ему, конечно, никто не желал, тем более что все еще в
самом начале умели отдать Прохарчину справедливость и решили,
словами Марка Ивановича, что он, Прохарчин, человек хороший и
смирный, хотя и не светский, верен, не льстец, имеет, конечно, свои
недостатки, но если пострадает когда, то не от чего иного, как от
недостатка собственного своего воображения.
Forse è stato privato d'immaginazione dal giudizio di Mark Ivanovich...
Su Мало того siamo d'accordo, è quel хотя che non capisco bene... perché dovrebbe introdurre una proposizione subordinata concessiva... a meno che... a meno che la frase "господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники)" non sia tutto un inciso che esprime una conseguenza dell'essere privo di immaginazione... e la proposizione principale della concessiva sia "но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало"... quindi l'intera frase sarebbe da leggere così:
Come se non bastasse, sebbene privato in tal modo di immaginazione - e di conseguenza, ad esempio il signor Proharchin con la sua persona e le sue maniere non faceva un'impressione favorevole - TUTTAVIA il suo aspetto non aveva neppure conseguenze negative, come niente fosse [nel senso, che l'aspetto lasciava indifferenti]...
Ripeto che questa non è una traduzione ma serve solo per rendere l'idea...
Che fatica...
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 4281
Residenza: Roma - Vologda
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Quello che confonde di più in questo periodo è proprio il benché, mi pare.
A me suggerisce questo possibile senso, che “benché fosse privo di fantasia (qui il benché sta a significare che già questo sarebbe stato un motivo sufficiente per non produrre una buona impressione negli altri), nemmeno con il suo aspetto e le sue maniere poteva impressionare nessuno in modo particolarmente favorevole, ma alla fine anche ciò passava inosservato”
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 4281
Residenza: Roma - Vologda
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
se il lettore è soddisfatto e sa che il traduttore rischia di finire sotto i ponti, forse si commuove e dà una mano... o no?
Forse sì, ma non è detto. Dipende molto dalla sensibilità, e dalle quantità di altruismo/generosità ovvero egoismo/menefreghismo presenti nella sua personalità.
Io te la darei di sicuro la mano, ma non sarei pronto a scommettere sull'equazione: cultura e lettura di classici = nobiltà d'animo
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Angelo di fuoco
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 803
Residenza: Brema
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«L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ci ho dato un altr'occhiata.
Non sono esperto in Dostojevskij, ma non mi pare fosse famoso per eleganza stilistica, anzi, tutto il contrario.
Una possibile interpretazione (mia): questo "хотя", che in effetti dovrebbe introdurre una subordinata concessiva, seguita da una principale in tutta regola che dovrebbe reggersi da sola (cosa invece una introdotta da "но и" non può), potrebbe rinforzare il precedente "мало того".
Quindi mi pare che la soluzione proposta dal principe sia valida.
"недостатка собственного своего воображения" - all'incirca "difetto d'una sua immaginazione particolare", il ché rinforza la mia ipotesi precedente sul "privato" anziché "privo".
____________ Огненный ангел
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