MILANO - Non ci sarà nessun funerale per il regista Mario Monicelli, che lunedì 29 novembre è morto suicida nell'ospedale San Giovanni di Roma. Sarà portato a Monti, il rione in cui viveva, per un ultimo saluto dei monticiani. «La famiglia non ritiene necessario fare un funerale» ha spiegato il nipote Niccolò, sottolineando che tutto verrà fatto «nel rispetto della volontà di Mario Monicelli e di tutta la famiglia». Nonostante il sindaco di Roma Gianni Alemanno abbia offerto di allestire la camera ardente in Campidoglio, la famiglia dell’autore dei Soliti ignoti ha deciso di rendere omaggio al regista scomparso in luoghi meno istituzionali. «Dopo l’ultimo saluto a Monti, - spiega la famiglia - verrà portato alla Casa del cinema, che è stata messa a disposizione. Lì tutti potranno salutarlo». Lì la salma di Monicelli resterà fino al giorno successivo. Il corpo verrà poi cremato «in forma privata alla presenza della sola famiglia».IL FASCICOLO - Nel frattempo, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per fare luce sul suicidio di Mario Monicelli. «Atti relativi a», formula utilizzata per i procedimenti privi di ipotesi di reato, l'intestazione del fascicolo. Il magistrato di turno ha compiuto, in nottata, un sopralluogo nel reparto di Urologia dell'ospedale San Giovanni, dove era ricoverato l'anziano regista cinematografico.
IL CORDOGLIO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato un telegramma alla famiglia Monicelli nel quale esprime il suo «dolore e del governo italiano per la tragica scomparsa di Mario Monicelli maestro della cinematografia italiana». Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso i suoi sentimenti di partecipazione al dolore per la scomparsa di Mario Monicelli, in un messaggio alla moglie Chiara Rapaccini: «L'opera di Mario Monicelli si è caratterizzata per la straordinaria finezza, acutezza e capacità di penetrazione nel rappresentare comportamenti umani e costumi del nostro tempo e del nostro paese. Egli è stato tra le personalità più originali, operose e creative del cinema del Novecento e sarà ricordato da milioni di italiani per come ha saputo farli sorridere, commuovere e riflettere»
NON DITE «TRAGICA» -«Non è una tragica fine, è un uomo che ha vissuto», ha detto Niccolò Monicelli, il nipote del regista, respingendo l'idea che il gesto del grande vecchio del cinema italiano sia letto in una chiave drammatica. «Mi sembra che di messaggi ne abbia lasciati tanti - risponde a chi gli chiede se Monicelli abbia in qualche modo manifestato alla fine le sue intenzioni alla famiglia -: ricordatelo con i suoi film».
IL CORDOGLIO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato un telegramma alla famiglia Monicelli nel quale esprime il suo «dolore e del governo italiano per la tragica scomparsa di Mario Monicelli maestro della cinematografia italiana». Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso i suoi sentimenti di partecipazione al dolore per la scomparsa di Mario Monicelli, in un messaggio alla moglie Chiara Rapaccini: «L'opera di Mario Monicelli si è caratterizzata per la straordinaria finezza, acutezza e capacità di penetrazione nel rappresentare comportamenti umani e costumi del nostro tempo e del nostro paese. Egli è stato tra le personalità più originali, operose e creative del cinema del Novecento e sarà ricordato da milioni di italiani per come ha saputo farli sorridere, commuovere e riflettere»
NON DITE «TRAGICA» -«Non è una tragica fine, è un uomo che ha vissuto», ha detto Niccolò Monicelli, il nipote del regista, respingendo l'idea che il gesto del grande vecchio del cinema italiano sia letto in una chiave drammatica. «Mi sembra che di messaggi ne abbia lasciati tanti - risponde a chi gli chiede se Monicelli abbia in qualche modo manifestato alla fine le sue intenzioni alla famiglia -: ricordatelo con i suoi film».
L'articolo del Corriere della sera
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