Oggetto: «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN»
«LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN»

La favola dello Zar Saltàn di Aleksandr Pushkin è sicuramente la più popolare di tutte le sue favole. Scritta in versi nel 1831, entra in una raccolta delle Favole di Pushkin. Nel 1900 Nikolaj Rimskij-Korsakov scrisse l’opera lirica in quattro atti con un Prologo sul libretto di V.Belskij “La Favola dello Zar Saltan” tratta dalla fiaba di Pushkin. Chi non conosce il famosissimo Volo del Calabrone (Полёт Шмеля). È un pezzo musicale per orchestra dall’opera di Rimskij-Korsakov. Il giovane principe Guidon si trasformò in Calabrone per volare a guardare come e dove vive suo padre, lo Zar Saltan. Nel cinema questa fiaba fu realizzata dal regista Aleksandr Ptushkò (Александр Птушкò) nel 1966 con la musica di Gavriil Popov.

Dello zar Saltan, di sua moglie e del figlio appena nato, che fu calunniato, messo in una botte e gettato in mare. Di come la regina e Guidon finirono sull'isola di Buyan, di come il principe una volta incontrò un cigno bianco, ma non comune... Amore, calunnia, tradimento e miracoli: molte avventure magiche e trentatré eroi e, tra l'altro, ovviamente il lieto fine...

La fiaba di Pushkin comincia così:

Три девицы под окном = Tre fanciulle alla finestra
Пряли поздно вечерком. = stan filando verso sera.
«Кабы я была царица,- «Fossi mai io la zarina, -
Говорит одна девица,- = dice a un tratto una fanciulla, -
То на весь крещеный мир = ai cristiani tutti quanti
Приготовила б я пир». = un gran pranzo vorrei dare»
- «Кабы я была царица,- = «Fossi mai io la zarina, -
Говорит ее сестрица,- = dice poi la sorellina, -
То на весь бы мир одна = sopra al mondo io da sola
Наткала я полотна». = tesserei un grande manto»
- «Кабы я была царица,- = «Fossi mai io la zarina, -
Третья молвила сестрица,- = fa la terza sorellina, -
Я б для батюшки-царя = allo zar mio sposo amato
Родила богатыря». = vorrei dare un figlio eroe»

Только вымолвить успела, = Non aveva ancor parlato
Дверь тихонько заскрыпела, = che pian pian s’aprì la porta,
И в светлицу входит царь, = ed entrò nella stanzetta
Стороны той государь. = il gran Zar di quel reame.

Lo zar Saltan sceglie per moglie, fra tre sorelle, la giovane, che si è ripromessa di dargli un figlio eroe. Il principe Guidòn (царевич Гвидòн) nasce durante un'assenza del padre e ciò permette alle due sorelle e a Babarìkha (Бабариха), invidiose della fortuna della giovane madre, di vendicarsi. Sostituiscono abilmente un messaggio della zarina allo sposo e fanno credere allo zar di avere un figlio mostro:
«Родила царица в ночь = «Questa notte la zarina
Не то сына, не то дочь, = Non un figlio ha partorito,
Не мышонка, не лягушку = ma uno strano animaletto
А неведому зверушку = che non è rana né topo»

La reazione di Saltan è terribile: chiusi in una botte, madre e figlio sono gettati in mare. Approdati, dopo aver superato infiniti pericoli, su un'isola deserta, Guidòn salva la vita ad un cigno, che, per gratitudine, trasforma quel lembo di terra in un luogo meraviglioso. Pur vivendo nella ricchezza, il giovane eroe non è felice: desidera conoscere l'identità del padre. Con l'aiuto del cigno, egli si reca di nascosto al palazzo di Saltan. Lo zar, sentite le narrazioni di alcuni navigatori, vorrebbe visitare la strana isola, ma le perfide sorelle e Babarìkha, che intuiscono la verità, lo dissuadono. Il cigno si trasforma in una bellissima principessa Cigna (Царевна Лебедь)e diventa la fidanzata del principe, che infine viene riconosciuto dal padre. La zarina perdona il marito crudele e insieme risparmiano le perfide sorelle.



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L'adattamento di «La Favola dello Zar Saltan» è stato un successo indescrivibile (sono generalmente propenso a pensare che gli anni '60 siano stati l'alba e il periodo di massimo splendore del nostro cinema nazionale). Costumi e decorazioni meravigliosi, un'eccellente selezione di artisti - tutto questo combinato non poteva lasciarmi indifferente anche ora (secondo me, per la prima volta ho visto «La Favola dello Zar Saltan» per intero). Ebbene, come può la stima essere inferiore al massimo?

 
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Le riprese su larga scala del film, molti bellissimi costumi, paesaggi insoliti, il mare agitato nell'inquadratura e la presenza della magia: tutti questi sono segni che il film è stato girato dal regista Aleksandr Ptushkò (Александр Птушко). Dopo essersi già fatto le ossa nel genere fiabesco, nel 1966 il regista si cimentò con «La Favola dello zar Saltan», scritto da Aleksandr Pushkin. È addirittura strano che prima di Aleksandr Ptushko nessuno in URSS abbia provato a filmarlo. Il film è stato un successo. Sia i personaggi che la cinematografia sono superbi. Pur mantenendo i dialoghi in rima di Pushkin, Aleksandr Ptushko ha ampliato il numero di personaggi in modo che non fosse necessario aggiungere la voce fuori campo dell'autore. La strada forse non sarà la più facile, ma proprio per questo c’è più rispetto per Ptushko. I trentatré eroi che emergono dal mare sembrano meravigliosi. I giganti esistono nella stessa inquadratura con la gente comune, ed è sorprendente, soprattutto nella scena con la nave. Tuttavia, la principessa del cigno è ancora più sorprendente. Il film di Ptushko, più che la fiaba di Pushkin, ci fa riflettere sulla geografia di ciò che sta accadendo. L'isola menzionata di Bujàn e il regno orientale di Saltan, così come l'isola in cui sono rafforzati i personaggi principali, fanno pensare al Mar Nero, soprattutto perché alcuni mercanti salpano da qualche parte del Medio Oriente. Come nei film precedenti di Ptushko, qui l’acqua è uno spazio reale, carico di molti misteri irrisolti. Ma questa volta il regista si è preso la libertà e ha provato a controllare l'acqua attraverso il montaggio. Se si guarda il mare, che schizza tra gli spettatori e l'isola, le controcorrenti producono la stessa forte impressione di grandi eroi.

 

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