«CREDI NELL'UNICORNO?»
«ВЫ ВЕРИТЕ В ЕДИНОРОГА?»
«DO YOU BELIEVE IN A UNICORN?»
«CROYEZ-VOUS EN LA LICORNE?»
«SIE GLAUBEN AN EIN EINHORN?»

L'unicorno come personaggio è tipico del folklore straniero, ma l'immagine di questo animale mitico era conosciuta anche nella cultura russa. È stato descritto, in particolare, da libri europei e bizantini tradotti in russo. Oltre agli antichi manoscritti, venivano raccontate leggende popolari sugli «unicorni» («единорог») o «inrog» («инрог»).

Nell'antica Russia erano molto diffusi i «Fisiologi» = «Физиологи» tradotti: raccolte di testi che somigliavano alle enciclopedie moderne. Hanno descritto vari animali, inclusi gli unicorni. Erano presentati come creature forti e formidabili che potevano vivere per più di 500 anni, non accoppiarsi mai e dopo la morte rinascevano dal proprio corno.

L'aspetto dell'animale era presentato in modi diversi, ma la sua principale caratteristica distintiva era sempre un corno sulla fronte. Si credeva che l'unicorno somigliasse a un cavallo o a un asino; a volte nelle illustrazioni dei libri veniva raffigurato come un animale simile a un gatto. L’immagine familiare di un cavallo con il corno arricciato cominciò a guadagnare popolarità nel XVI secolo: è chiamata «unicorno araldico» («геральдический единорог»). Questo simbolo adornava l'emblema dell'antica «Tipografia di Mosca» («Московский Печатный Двор»), monete d'argento e d'oro, sigilli statali e personali dei re. L'unicorno è stato trovato anche sugli stemmi di nobili famiglie russe, ad esempio i nobili. Nel corso del tempo, questa immagine ha messo radici tra i contadini: un cavallo con un corno può essere visto nei dipinti di capanne di legno o su antichi filatoi. Spesso un unicorno veniva dipinto accanto a un leone.

Il personaggio del folclore russo «Indrik» = «индрик» sembra un unicorno. Anche questa mitica «bestia feroce» = «лютый зверь» aveva un corno, ma, secondo la leggenda, viveva sottoterra. In diverse zone veniva descritto come una creatura con le fattezze di diversi animali, ad esempio un serpente cavallo o un pesce; con un corno luminoso lungo più di un metro. Si credeva che il corno dell'indrik avesse poteri curativi e che chiunque lo trovasse, lo schiacciasse e lo bevesse, o semplicemente lo portasse con sé, si sarebbe liberato delle malattie. Secondo le leggende, Indrik era il signore di tutte le acque: fiumi, laghi, pozzi, mari e poteva anche aprire o chiudere qualsiasi sorgente. Inoltre, credevano che questo pericoloso animale custodisse tesori nascosti.

Indrik è menzionato in antichi manoscritti, ad esempio nel «Libro della Colomba» («Голубиная Книга») della fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Questo saggio parlava dell'origine del mondo e di varie creature. L'animale mitico è stato descritto come segue:

«La bestia vive oltre l'oceano-mare. E con il suo corno la bestia passa nel sottosuolo, come un sole limpido nel cielo, attraversa tutte le montagne di pietra bianca, pulisce tutti i ruscelli e burroni, attraversa fiumi e depositi ghiacciati. Quando la bestia gira con il suo corno, come nuvole nel cielo, tutta la madre terra sotto di lei tremerà..., tutte le bestie della terra si inchineranno davanti a lei, non dà vittoria a nessuno».

Anche l'indrik è simile all'unicorno in assenza di una compagna. Si credeva che potesse vivere più di 500 anni, e poi perdere il corno, da cui emerge una nuova bestia. Si suppone che il vecchio indrik si seppellisca nel terreno e muoia. Gli storici suggeriscono che le persone nei tempi antichi trovarono grandi ossa di mammut nel terreno e credevano che appartenessero agli Indrik.