Stasera nell'ottimo programma notturno di Ghezzi sarà messa in onda una conversazione tra Sergei Paradzanov e Giovanni Buttafava. Seguiranno 4 film di Paradzanov:
Natalya Ushviy
(Urss, 1957, b/n, v.o. con sott. it., 35’) Prima Visione TV
Regia: Sergej Paradzanov
Con: Natalya Ushviy
Un toccante ritratto di Natalya Ushviy, una delle attrici più importanti del cinema sovietico. Con interviste e brani dai film più importanti da lei interpretati.
Il primo ragazzo
(Pervi paren, Ucraina, 1958, col., v.o. con sott. it., 80’ ca.)
Regia: Sergej Paradzanov
Con: G. Karpov, L. Sossioura, Y. Satarov, V. Kovalenko
Juska, ingenuo e ardente ragazzo di campagna, si innamora di Odarka, giovane ninfa da tutti corteggiata. Nel villaggio non c’è uomo che non sia un grande sportivo, un abile ginnasta, nuotatore o giocatore di calcio. Juska decide perciò di diventare un buon calciatore per impressionare la sua amata. Per sottrarsi all’eventuale scherno degli amici, ma anche e soprattutto per sfuggire agli occhi di Odarka, comincia ad allenarsi in completa solitudine, scegliendo un fienile come luogo per i suoi esercizi giornaliri. Solo quando la sua tecnica e la sua abilità di palleggiatore avranno raggiunto un livello dignitoso, si presenterà in un campo di calcio. Purtroppo, quando arriva il tanto sospirato giorno del suo esordio sportivo, la sua presenza è decisiva per la sconfitta della sua squadra. Juska non si dispera e continua da allenarsi con tenacia; anche se non diventa il migliore calciatore del villaggio, riesce però a conquistare il cuore di Odarka.
Rapsodia Ucraina
(Ucrainskaja rapsodija, Ucraina, 1960-61, col., v. o con sott. it., 84’)
Regia: Sergej Paradzanov
Con: O. Petrenko, E. Kochmann, Y. Guliaiev, N. Oujvii
Durante i primi anni della seconda guerra mondiale una giovane ucraina, corista in un complesso vocale del suo villaggio, vince il primo premio di un importante concorso a Parigi. Diventa ben presto una cantante celebre in tutto il mondo. Il successo non le fa dimenticare il suo amato Anton, partito in guerra e ora prigioniero dei tedeschi. L’uomo, sebbene ferito, riesce a fuggire mentre sta per essere condotto in un campo di concentramento; un tedesco antifascista lo soccorre e lo nasconde. Mentre gli americani liberano la Germania, il caso fa incontrare i due innamorati, tra i binari di una stazione ferroviaria.
Il fiore sulla pietra
(Cvetok kamne, Ucraina, 1962, b/n, v.o. con sott. it., 72’)
Regia: Sergej Paradzanov
Con: B. Dmokhorosvski, G. Karpov, L. Cerepanova, I. Kiriliouk
In una stanza d’ospedale, un uomo gravemente ferito alla testa riacquista la memoria. Si ricorda del centro minoritario alla cui creazione ha partecipato in prima persona, dei pozzi in cui ha lavorato e del clima amichevole che si è creato tra i minatori. All’improvviso però questa complicità si tramuta in sospetto e diffidenza, a causa di una setta religiosa che si infiltra lentamente nel centro con lo scopo di trovare nuovi adepti. La rete tesa da questi istigatori al fanatismo, preparata con il diffondere tensione e discordia nell’ambiente, intrappola soprattutto i più giovani, tra i quali una ragazza: Pristina. Due giovani minatori, consapevoli del pericolo che corre la ragazza, cercano con ogni mezzo di sottrarla all’influenza del capo della setta. Quando vi riescono, Pristina combatte a sua volta contro i sobillatori, per cacciarli definitivamente dal centro minerario.
Oggetto: Sergei Paradzanov
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