«MIKHAIL ZENKEVICH: IL POETA RUSSO»
«МИХАИЛ ЗЕНКЕВИЧ: РУССКИЙ ПОЭТ»
«АЛЬБОМ С СЕРЕБРЯНЫМ ОБРЕЗОМ» «ALBUM CON BORDO ARGENTO»
Il 3 giugno 2021, il Museo Statale di Storia della Letteratura Russa ospiterà una serata commemorativa dedicata al 135° anniversario del poeta, prosatore e traduttore russo Mikhail Zenkevich (Михаил Зенкевич). Di recente sono stati effettuati numerosi reperti d'archivio relativi alla sua opera. Primo fra tutti l'inedito libro manoscritto di poesie «Album con bordo argente» («Альбом с серебряным обрезом» «Album with a Silver Edge»), su cui l'autore ha lavorato per tre decenni e che consente una nuova visione del panorama della poesia russa degli anni Quaranta - Sessanta. Alcune delle poesie sconosciute furono pubblicate per la prima volta in «Literaturnaja Gazeta» (n.20, 2021). Innanzitutto, il prossimo incontro è dedicato a questi importanti ritrovamenti. La serata sarà caratterizzata da un monologo del nipote del poeta, il critico letterario Serghej Zenkevich. Mikhail Zenkèvich (Михаил Зенкевич, 1886-1973) era un poeta, scrittore, traduttore e giornalista russo e sovietico. Figura di spicco nel movimento acmeista della poesia russa, è anche considerato uno dei fondatori della scuola sovietica di traduzione di poesie.
Oggetto: «MIKHAIL ZENKEVICH: IL POETA RUSSO»
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Descrizione: | Mikhail Zenkevich |
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Oggetto: «MIKHAIL ZENKEVICH: IL POETA RUSSO»
Durante il periodo sovietico, Mikhail Zenkevich era più impegnato nella traduzione letteraria (tra queste «Julius Caesar» e «Measure for Measure» di Shakespeare, «Treasure Island» di Robert Stevenson, «War of the Worlds» di Wells), tradusse un molta poesia americana, è stato anche co-editore della famosa antologia «Poeti d'America del XX secolo». Nelle prime opere di Zenkevich, relative al periodo acmeista della sua opera, prevalgono poesie pesanti con temi e immagini della vita preistorica. Confronto di queste immagini con l'insignificanza dell'uomo che gli sono state rivolte dopo la rivoluzione con accuse di pessimismo. Zenkevich scrisse poesie in cui descriveva gli orrori della guerra ed esprimeva la speranza per l'arrivo di una nuova vita. La passione per la natura materiale e le descrizioni fisiologiche franche, l'antiestetismo deliberato, hanno portato al fatto che le successive opere di Mikhail Zenkevich non potevano sempre essere perse dal censore, e l'autore stesso a volte si rifiutava di leggerle pubblicamente.
Il romanzo «La sfinge contadina» («Мужицкий сфинкс») nasce in quegli anni «letargici» (1921-27), e quindi, in considerazione del suo carattere, per usare un eufemismo, «anticonformista» rispetto all'«epoca», si collocava «in la scrivania dell'autore» per 60 anni.
Lo stesso Zenkevich ha scritto della «Sfinge contadina» come una sorta di guida al «deserto caldo del delirio», una sintesi di «note dei malati di mente» e «romanzo di fantasia». Il tema della malattia di un eroe che si trovò nell'inverno del 1921-22 in una fuga, affamato, lì contagiato dal tifo e perse la capacità di distinguere tra realtà e «delirio» si rivela davvero in Zenkevich (come in Gogol e Dostoevskij) una base motivazionale «esterna» per creare una composizione complessa che permetta la realtà. Le catastrofi del 1916-21 per proiettare in un piano «senza tempo», «cosmico», per trasformare veri personaggi storici in figure della mitologia russa del XX secolo, di cui uno dei portatori è l'autore stesso. Il romanzo «Sfinge contadina», apparso nella vita quotidiana del lettore relativamente di recente, sta ancora aspettando i suoi ricercatori.
Il romanzo «La sfinge contadina» («Мужицкий сфинкс») nasce in quegli anni «letargici» (1921-27), e quindi, in considerazione del suo carattere, per usare un eufemismo, «anticonformista» rispetto all'«epoca», si collocava «in la scrivania dell'autore» per 60 anni.
Lo stesso Zenkevich ha scritto della «Sfinge contadina» come una sorta di guida al «deserto caldo del delirio», una sintesi di «note dei malati di mente» e «romanzo di fantasia». Il tema della malattia di un eroe che si trovò nell'inverno del 1921-22 in una fuga, affamato, lì contagiato dal tifo e perse la capacità di distinguere tra realtà e «delirio» si rivela davvero in Zenkevich (come in Gogol e Dostoevskij) una base motivazionale «esterna» per creare una composizione complessa che permetta la realtà. Le catastrofi del 1916-21 per proiettare in un piano «senza tempo», «cosmico», per trasformare veri personaggi storici in figure della mitologia russa del XX secolo, di cui uno dei portatori è l'autore stesso. Il romanzo «Sfinge contadina», apparso nella vita quotidiana del lettore relativamente di recente, sta ancora aspettando i suoi ricercatori.
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