Oggetto: «KATJUSHA»
«КАТЮША» «KATJUSHA»
Katjùsha è un diminutivo del nome proprio russo Ekaterina.
Musica: Matvej Blanter (Матвей Блантер)
Testo: Mikhail Issakòvskij (Михаил Исаковский)
Canta Dmitrij Khvorostòvskij (Дмитрий Хворостовский)

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Расцветали яблони и груши, = Meli e peri erano in fiore,
Поплыли туманы над рекой. = La foschia scivolava lungo il fiume.
Выходила на берег Катюша, = Sulla sponda camminava Katjùsha,
На высокий берег, на крутой. = Sull'alta, ripida sponda.

Выходила, песню заводила = Camminava e cantava una canzone
Про степного сизого орла, = Di un'aquila grigia della steppa,
Про того, которого любила, = Di colui che lei amava,
Про того, чьи письма берегла. = Di colui del quale teneva le lettere

Ой, ты, песня, песенка девичья,= O canzone, cara piccola canzone,
Ты лети за ясным солнцем вслед = Vola nel sole luminoso
И бойцу на дальнем пограничье = E al soldato sulla frontiera lontana
От Катюши передай привет. = Manda i saluti di Katjùsha.

Пусть он вспомнит девушку простую, = Possa lui ricordare una semplice giovane ragazza,
Пусть услышит, как она поёт, = E sentire come canta,
Пусть он землю бережёт родную, = Possa lui proteggere la terra natia,
А любовь Катюша сбережёт. = Come Katjùsha protegge l'amore

Расцветали яблони и груши, = Meli e peri erano in fiore,
Поплыли туманы над рекой. = La foschia scivolava lungo il fiume.
Выходила на берег Катюша, = Sulla sponda camminava Katjùsha,
На высокий берег, на крутой. = Sull'alta, ripida sponda.



Ultima modifica di Zarevich il 29 Nov 2018 10:00, modificato 4 volte in totale

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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Una volta ebbi una discussione con una persona, sosteneva che il nome "Katjusha" di questa canzone non si riferiva ad una ragazza ma alla celebre arma lancia-razzi. Da questa traduzione di Zarevich mi sembra di capire che quest'affermazione sia falsa. O no?

 
Oggetto: Re: «KATJUSHA»
La canzone fu scritta nel 1938 e durante la guerra l’arma lancia-razzi era chiamata Katjusha (Катюша) cioè la piccola Katja. A Verona c’è la pizza «Romeo e Giulietta». Non so cosa era prima, la pizza o i due personaggi tristi. Chiedilo al tuo conoscente. :lol:

 
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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Eh eh... Ma infatti Shakespeare compose il suo dramma dopo esser stato a Verona in uno dei suoi viaggi, nel 1593, ed aver mangiato alla storica pizzeria "Romeo e Giulietta" :lol:

Scherzi a parte, di sicuro Katjusha era una canzone molto popolare e amata dai soldati russi durante la seconda guerra mondiale, anche perché cantava dell'amore nostalgico di una dolce fanciulla per il suo fidanzato partito per la guerra.

 
Oggetto: Re: «KATJUSHA»
....capisco che questa persona conosce poco il russo!!! :lol:

 
Oggetto: PER NON DIMENTICARE
MAI !


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Oggetto: Re: PER NON DIMENTICARE
Caro amico, puoi verificare se sono corretti i link (ID dei filmati) inseriti? Youtube si nega a riprodurre i filmati.

 
Oggetto: Re: PER NON DIMENTICARE
Effettivamente c'era qualche problema con i link inseriti.
Dovrei averli messi a posto.

 
Oggetto: Re: PER NON DIMENTICARE
Спасибо, княже!

 
Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Vi consiglio di vedere questo
"KATJUSHA"
http://www.youtube.com/watch?v=RVe9aVKzj8I

 
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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Questa è la più bella canzone di tutti i tempi! AAAH KATJUSHA!!!!

Quando ero bambino la nostra maestra ce la faceva cantare spesso in coro nelle recite scolastiche. Risentirla mi ha emozionato.
C'è da dire che in Italia questa magnifica melodia di Matvej Blanter fu usata dal partigiano Felice Cascione che nel 1943 scrisse un testo che diventò celebre tra i partigiani italiani.
Ecco la versione italiana di "Katjusha":


FISCHIA IL VENTO (Musica M.Blanter-Testo F.Cascione)

« Fischia il vento, urla la bufera scarpe rotte, eppur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera dove sorge il sol dell'avvenir.

Ogni contrada è patria del ribelle ogni donna a lui dona un sospir
nella notte lo guidano le stelle forte il cuor e il braccio nel colpir.

Se ci coglie la crudele morte dura vendetta sarà del partigian
ormai sicura sarà la dura sorte del fascista vile traditor.

Cessa il vento, calma è la bufera torna a casa il fiero partigian
sventolando la rossa sua bandiera vittoriosi al fin liberi siam.»

 
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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Conoscevo questa canzone per sentito dire, ma non avevo idea del suo significato. Mette un po' di nostalgia e mi piace molto

 
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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Concordo in pieno! Quest'aria sia con le parole russe (del 1938) sia con quelle italiane (del 1943) resterà nei cuori di tutti quelli che amano la libertà, un ricordo anche per quelli che hanno dato la loro giovinezza per regalarcela.

 
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Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Certamente si tratta di una delle canzoni russe più note all'estero, in quanto parte di quella tradizione musicale popolare che è ormai diventata
espressione del folk russo. Trovo però una cosa molto originale il fatto che i partigiani decisero di farne propria la melodia rielaborandone completamente il testo. Con le parole di "Fischia il vento", trovo che la vecchia Katjusha abbia conservato la stessa forza e la stesso vigore che aveva in origine.
In questo nuovo contesto ha assunto quasi la valenza di inno alla resistenza e al coraggio dei ribelli contro l'oppressore. Penso davvero che questa canzone abbia avuto fortuna proprio per la sua capacità di scaldare gli animi dei partigiani e degli italiani del dopoguerra. Ancora oggi trasmette una gran forza e ottimismo
Questa è una versione tratta dal celebre film "Buongiorno notte" di Bellocchio che parla delle Brigate Rosse e dell'omicidio di Aldo Moro
http://www.youtube.com/watch?v=rqrInp08Z40. Qui mi sembra di ricordare che siamo nella prima parte del film, dove il regista cerca di fornirci
un quadro familiare dei brigatisti e dei loro familiari riuniti per il pranzo. Molto riuscita è stata la rappresentazione di queste persone, mosse da grandi
ideali e da ideologie nel compiere azioni che oggi parrebbero sconsiderate. Il regista è stato molto attento a studiarne la psicologia e il lato umano che doveva essere presente dietro al loro ruolo storico di carnefici

 
Oggetto: Re: «KATJUSHA»
Caro Cicerin, grazie per il clip. Ho rivissuto per un attimo le visite che facevamo con mio padre a un suo amico (ex partigiani)tuttora vivente. Ogni volta si doveva scendere in cantina dove tra fette di pane, salame e formaggio di capra, da un vecchio giradischi ascoltavamo questi canti e ogni volta uscivo emozionato e un pò grato agli uomini che hanno combattuto per la libertà. Orgoglioso di essere vicino a loro.

 
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