silvy
Oggetto: «DOMENICO CIMAROSA: IL COMPOSITORE ITALIANO»
«DOMENICO CIMAROSA: IL COMPOSITORE ITALIANO»
«ДОМЕНИКО ЧИМАРОЗА: ИТАЛЬЯНСКИЙ КОМПОЗИТОР»

«CLEOPATRA» di Domenico Cimarosa (2 CD) - € 36,00
FRANCO PIVA
LUISA GIANNINI - PATRIZIA MORANDINI
LUCA FAVARON - MARIA PIA MORIYON

Domenico Cimarosa nasce ad Aversa il 18 dicembre 1749 da Gennaro ed Anna Di Francesco. Il suo atto di nascita è ancor oggi gelosamente custodito presso la Chiesa di Sant’Audeno ove fu battezzato. Di umili origini, il piccolo Domenico trascorse la sua prima infanzia nella città normanna, al Vico II Trinità, oggi Via D. Cimarosa, in un vano terraneo di pertinenza ad un nobile palazzo ove la madre svolgeva le mansioni di lavandaia e portinaia. In quegli anni ad Aversa, per la forte presenza del clero, si svilupparono scuole di musica e canto, e forse proprio frequentando le funzioni religiose che il fanciullo ebbe il primo contatto con l’arte musicale. Purtroppo le condizioni economiche disagiate costrinsero la famiglia Cimarosa a trasferirsi a Napoli, dove nel 1756 il padre Gennaro aveva trovato lavoro come operaio presso i cantieri della costruenda Reggia di Capodimonte. Fu proprio a Napoli che il piccolo Domenico conobbe Padre Polcano (o Porzio, secondo altre fonti), organista della chiesa. Il prete prese a benvolere il fanciullo e considerate anche le precarie condizioni in cui versava, gli fece ottenere, nel 1761, un posto nel Conservatorio di Santa Maria del Loreto, avendone intuito l’enorme talento musicale. Cimarosa ebbe così una compiuta educazione musicale e fu allievo di celebri musicisti quali Gennaro Manna, tra i più illustri insegnanti napoletani dell'epoca, nonché discepolo prediletto di grandi maestri come Francesco Durante, Antonio Sacchini, noto operista, e Niccolò Piccinni, compositore di fama europea che, con La Cecchina o la buona figliola del 1760, aveva impresso una svolta decisiva all’opera buffa. Ma furono soprattutto Pietrantonio Gallo e Fedele Fenaroli ad occuparsi dell’istruzione musicale di Cimarosa. Nel 1787 Cimarosa parte per la Russia e giunge a San Pietroburgo, alla corte della zarina Caterina II. La permanenza del musicista aversano in quelle fredde terre durò poco meno di quattro anni e dal punto di vista artistico non rappresentò certo uno dei periodi migliori. Soltanto una delle tre opere scritte in Russia, Cleopatra, riscosse notevoli consensi tanto da restare in cartellone sino al 1804, ovvero sino a tre anni dopo la morte di Cimarosa. A San Pietroburgo, tuttavia, il musicista aversano divenne padre. La sua seconda moglie Gaetana Pallante (sorellastra sedicenne della prima, Costanza Suffi, morta di parto) diede infatti alla luce il primogenito Paolo, così battezzato in onore del padrino, granduca Paolo Petrovic, figlio della zarina Caterina II.

In questa opera gioca un ruolo fondamentale il coro, lo si intuisce quasi da subito. I recitativi non hanno schemi fissi come in genere ci si attenderebbe da un opera scritta nel tardo barocco, le varie parti si alternano in arie cantabili e ariosi semideclamatori. Cimarosa quasi certamente aveva studiato il modo di comporre di Gluck, oppure era arrivato alle medesime soluzioni compositive, seguendo però una strada del tutto personale. A tratti, l’opera, ci trasporta nello stile che avrebbe condizionato tutto il secolo a seguire. Sembra quasi già di intuire gli schemi orchestrali di Ludwig (con tutto il rispetto dovuto al grande genio). San Pietroburgo, aveva messo a disposizione di Cimarosa, una grande orchestra. La particolarità è che in primo piano, rimangono sempre i fraseggi vocali. Le voci si lanciano spesso in sovracuti, con vocalizzi su vocalizzi di mirabile eleganza, e in altri frangenti si abbandonano in romantiche melodie italiane, tipiche del Cimarosa, cariche di pathos e buon gusto. Ma se manca una vera drammaticità, la colpa è anche nel libretto, il quale presenta Cleopatra e Antonio come due amanti sospirosi, ignorando totalmente il reale contesto storico. Alla fine i due concludono fra cori esultanti, come in un vero lieto fine, diversamente dalla realtà, dato che finiranno ad Azio. Comunque l’amore nell’opera di Cimarosa, vuole comparire come missione e destino.

Questo doppio CD (accluso completo ed esaustivo libretto) è edito da Bongiovanni. La direzione d’orchestra viene commissionata al maestro Franco Piva, il quale si dimostra bravissimo a dirigere, rendendosi in modo minuzioso, rispettoso della partitura (legature, indicazioni dinamiche e agoniche, interpretazione delle cancellature, completamento del finale, evidentemente mutilo, realizzazione del basso continuo). Da valutare complessivamente positiva la prova dei cantanti, tenuto conto delle difficoltà tecniche pretese dallo stile. Luisa Giannini (Cleopatra) nel complesso discreta, acuti non sempre puliti e lievi imprecisioni in alcune parti dei vocalizzi. Patrizia Morandini (Antonio) possiede una gran voce, dotata di notevole volume, al tempo stesso riesce ad essere dolce e soave. Mi da sempre l’impressione di interpretare tutti i suoi vocalizzi e fraseggi, con grande capacità ed esperienza. Luca Favaron (Domizio) ottima voce, affronta con molta disinvoltura e precisione la difficile aria tenorile ed infine Maria Pia Moriyòn (Arsinoe) buona voce e acuti precisi.
La qualità dell’incisione è nel complesso molto buona, forse la presa dell’orchestra in alcune parti non appare del tutto impeccabile. Sicuramente un ottimo doppio CD da tenere nella propria collezione d’Opera.




_________________
"La memoria come il fuoco è radiante ed immutabile; Mentre la storia serve solo a coloro che si sforzano di controllarla; La loro falsa storia è scritta con il sangue di coloro che potrebbero ricordare e di coloro che cercano la verità"

Fidelio

 
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Carissima Silvy!
Ti sono molto riconoscente del tuo messaggio, che è molto interessante.
A tutti è noto che a San Pietroburgo esiste l’associazione dei musicisti che si occupa dell’esecuzione della musica del Settecento, della musica della Corte Imperiale. Ci sono teatri lirici, complessi musicali ed orchestre che si specializzano in questo campo e soprattutto nella musica dei compositori italiani “al servizio dell’Impero” di Elisavèta Petròvna, Caterina Seconda o Pavel I.
Sono state fatte uscire dal dimenticatoio moltissime opere musicali, delle rarità e curiosità. E’ chiaro che non sono tutti capolavori, ma dal punto di vista storico è sempre interessante. Sono usciti parecchi libri e monografie dei compositori italiani “al servizio dell’Impero” in cui sono dettagliatamente descritti, a volte giorno per giorno, la loro attività artistica, le Prime liriche nei Teatri Imperiali, i concerti presso la Corte degli zar e delle zarine, nel Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo ecc.

È una storia musicale dei nostri Paesi ma purtroppo raccontata solo da una parte, cioè dalla parte russa. Su quest’argomento sono stati scritti moltissimi libri in Russia ed io ne ho alcuni. C’è anche Enciclopedia della musica della Corte degli Zar (in russo).

Tu ed io conosciamo un forum italiano specializzato nella musica lirica.
Io cercavo molte volte di scriverci della musica italiana o dei musicisti italiani alla corte degli zar, ma ogni volte incontravo un silenzio da parte degli utenti di quel forum. Pensavo prima che forse ne scrivevo poco o male, e ogni tanto tornavo a quell'argomento. Ma ottenevo di nuovo sempre un silenzio parlato. Allora ho deciso di non importunare più la gente. Su quel forum ci sono dei veri appassionati e conoscitori della musica lirica. Nel quadro delle loro discussioni ci risolgono un problema della signora Violetta Valery. Quante volte lei ha fatto uno starnuto e quante volte ha avuto la tosse. Capisco che la discussione laboriosa sul tema “in che mano teneva signora Violetta le camelie” sia importante e sia degna di attenzione per quel forum di prima categoria. Capisco che la discussione sul tema dei compositori italiani alla corte degli zar nel Settecento non meriti affatto nessun credito. Quindì io ho lasciato quel forum per non inquinare un forum di barbarismi.
È la mia critica leggera di quel forum.

Ti sono davvero molto riconoscente del tuo messaggio.
Suppongo che tu non legga in russo ed io non possa consigliarti di leggere qualche libro o articolo su questo argomento. Ma io ti potrei far vedere qualche articolo scritto in italiano.
Su un sito russo ci sono alcuni articoli in italiano.
E’ il sito ufficiale della Radio russa, the Voice of Russia o la Voce della Russia.
Ci sono tre articoli “La musica italiana in Russia”
1.I primi musicisti italiani alla corte degli zar
2.Le prime opere italiane alla corte di Elizavetta
3.Vincenzo Manfredini e Baldassare Galuppi alla corte della Grande Caterina



Ultima modifica di Zarevich il 17 Dic 2019 18:06, modificato 3 volte in totale
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silvy
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grazie per le tue formidabili " dritte",,,, ho amato molto fare questa Cleopatra è un autentico capolavoro con momenti di estremo lirismo..e sto facendo il possibile per portera l' opera in Brasile.
io in questo disco interpreto Antonio e fare un personaggio in travesti è ancora più divertente credetemi.
In quanto al forum di cui sopra ti dò moltissima ragione...ma non tutti sono così..conosco anche persone davvero interessanti.
Ma in linea di massima hai ragione... COMUNQUE AOH!! DICI POCO DOVE VIOLETTA tiene LE CAMELIE? E' UN PROBLEMA IMPORTANTISSIMO!! FORSE LE TENEVA MEGLIO LA CALLAS OPPURE LA TEBALDI?E IN QUALE RECITA QUELLA DEL MET OPPURE DI LISBONA? capisco come in un contesto simile la musica Italiana all' epoca degli zar non interessi ( Mica c' era la Callas no?Oppure si? magari non hanno commentato perchè avevano qualche dubbio..... :oops: :twisted:

 
silvy
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comunque sarebbe interessante fare una ricerca approfondita sugli Italiani che hanno portato l' opera e la musica Italiana nelle varie corti europee nel 1700...da questi signori sono poi nate le scuole che hanno fatto la ricchezza delle musica classica europea.
Anzi vi dirò che esistono anche una marea di musicisti sconosciuti cha hanno portato la musica Italiana in giro per il mondo ( ad esempio cantanti lirici tra il 1800 e il 1900)e che sono morti in terra straniera .

 
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A San Pietroburgo vive lo scrittore di prosa, traduttore e radiogiornalista Mario Corti. L'opera italiana settecentesca a San Pietroburgo costituisce uno dei suoi interessi principali.
Entrambi sono in russo quasi al 100 %.

 
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Mario Conti è una persona eccezionale e la più amata in Russia. I suoi programmi sono assai interessanti, anche i suoi libri sono meravigliosi. Lui scrive in russo. Ecco cosa si scrive sul suo sito:
"Dopo un esperienza come traduttore dal russo in Italia e presso l'Ambasciata italiana di Mosca, Mario Corti ha lavorato a Monaco di Baviera per Radio Free Europe-Radio Liberty occupandosi dapprima di samizdat e diritti dell'uomo in Unione Sovietica.
Dopo il trasferimento a Praga della stessa radio nel 1995 è passato al Servizio russo di cui è stato direttore dal 1998 al 2003. Oltre alla sua attività come commentatore, ha prodotto diversi programmi storico-culturali, dedicati in particolare ai rapporti tra la Russia e l'Italia. Nel 1996 ha prodotto un ciclo sui compositori italiani a Pietroburgo nel Settecento. Il suo ciclo su Mozart e Salieri con la partecipazione di musicologi occidentali e storici della letteratura russi è stato prodotto nel 1997 e ripetuto varie volte negli anni successivi. Le sue interviste e i suoi articoli su argomenti vari sono stati pubblicati su diversi giornali e riviste russi. Nel 2002 è uscito il suo romanzo scritto in lingua russa dal titolo "Drejf" (Deriva) presso la casa editrice Vagrius di Mosca. Nel 2005 è uscito il suo libro "Salieri e Mozart", pubblicato a San Pietroburgo presso la casa editrice Kompozitor."



Ultima modifica di Zarevich il 17 Dic 2019 18:07, modificato 4 volte in totale
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silvy
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il maestro che ha diretto la Cleopatra si chiama Franco Piva ed è un grandissimo esperto del 700 Italiano,

 
silvy
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Che innovazioni musicali in questo Cimarosa...e che tipo di società ha incontrato in Russia?

 
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Davvero molto bello.
La tua voce è bellissima!
Che tipo di società ha incontrato Cimarosa in Russia?
Ma allora solo i nobili ascoltavano la musica lirica
Tutto della Corte Imperiale a San Pietroburgo
Volevo chiederti una cosa
Tu hai visto il film di Aleksandr Sokurov "L'Arca Russa"?
In questo film c'è una scena quando Caterina Seconda ascolta nel teatrino del Palazzo d'Inverno l'opera lirica ed anche guarda la prova di uno spettacolo. E' molto interesante



Ultima modifica di Zarevich il 17 Dic 2019 18:08, modificato 2 volte in totale
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silvy
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Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Davvero molto bello.
La tua voce è bellissima!
Che tipo di società ha incontrato Cimarosa in Russia?
Ma allora solo i nobili ascoltavano la musica lirica
Tutto della Corte Imperiale a San Pietroburgo
Volevo chiederti una cosa
Tu hai visto il film di Aleksandr Sokurov "L'Arca Russa"?
In questo film c'è una scena quando Caterina Seconda ascolta nel teatrino del Palazzo d'Inverno l'opera lirica ed anche guarda la prova di uno spettacolo. E' molto interesante


ti ringrazio per i complimenti!! non conosco questo film lo cercherò.il teatrino del Palazzo d'Inverno adesso viene usato?io non conosc S Pietroburgo purtroppo spero di andarci presto...

 
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Ho scritto TEATRINO, ma è un Teatro del Palazzo d'Inverno, molto molto bello ed adesso viene usato per la musica da camera del Settecento ed anche per le opere liriche (piccole) come Cimarosa o Paisiello.
Io ci sono stato due anni fa e ci ho visto il concerto con la musica orchestrale di Dmitrij Bortnianskij.
E' il compositore russo del Settecento.



Ultima modifica di Zarevich il 17 Dic 2019 18:09, modificato 2 volte in totale
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silvy
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che bello !! Mi piacerebbe molto poter cantare in Russia di nuovo... speriamo ci riesca.

 
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silvy ha scritto: [Visualizza Messaggio]


ti ringrazio per i complimenti!! non conosco questo film lo cercherò.il teatrino del Palazzo d'Inverno adesso viene usato?io non conosc S Pietroburgo purtroppo spero di andarci presto...

Questo film lo puoi trovare anche in italiano :wink: Come ho scritto più volte Aleksandr Sokurov è un regista che non comprendo, ma vale la pena di esser visto.....

 
mariocorti
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silvy ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Che innovazioni musicali in questo Cimarosa...e che tipo di società ha incontrato in Russia?


Stava spesso tra napoletani, in particolare coll'ambasciatore del Regno delle Due Sicilie duca di Serracapriola, con gli altri diplomatici e la servitu'. Per Serracapriola, appena giunto a Pietroburgpo, compose in pochissimi giorni il suo magnifico Requiem. E poi gli orchestrali e i cantanti, quasi tutti italiani. Molti tra i nobili russi, inoltre, parlavano italiano. E' possibile che Cimarosa abbia composto a Pietroburgo il suo "Maestro di cappella"

vedi, per esempio

http://philomusica.unipv.it/annate/...orti/index.html

 
mariocorti
Oggetto: «DOMENICO CIMAROSA: IL COMPOSITORE ITALIANO»
silvy ha scritto: [Visualizza Messaggio]
grazie per le tue formidabili " dritte",,,, ho amato molto fare questa Cleopatra è un autentico capolavoro con momenti di estremo lirismo..e sto facendo il possibile per portera l' opera in Brasile.
io in questo disco interpreto Antonio e fare un personaggio in travesti è ancora più divertente credetemi.
In quanto al forum di cui sopra ti dò moltissima ragione...ma non tutti sono così..conosco anche persone davvero interessanti.
Ma in linea di massima hai ragione... COMUNQUE AOH!! DICI POCO DOVE VIOLETTA tiene LE CAMELIE? E' UN PROBLEMA IMPORTANTISSIMO!! FORSE LE TENEVA MEGLIO LA CALLAS OPPURE LA TEBALDI?E IN QUALE RECITA QUELLA DEL MET OPPURE DI LISBONA? capisco come in un contesto simile la musica Italiana all' epoca degli zar non interessi ( Mica c' era la Callas no?Oppure si? magari non hanno commentato perchè avevano qualche dubbio..... :oops: :twisted:


Segnalo anche (ma in russo) un'opera eccellente sui musicisti italiani nella Russia del Settecento: "Muzykal'nyj Peterburg". xvii vek" in otto volumi, pubblicato dall'editrice "Kompozitor", sotto la redazione di Anna Leonidovna Porfir'eva, direttrice della sezione musica dell'Istituto di Storia dell'arte. I primi tre volumi, in particolare, sono estremamente interessanti.

 

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