Oggetto: «VIKTOR EROFEEV: LO SCRITTORE RUSSO»
«VIKTOR EROFEEV: LO SCRITTORE RUSSO»
«ВИКТОР ЕРОФЕЕВ: РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»

Autore di romanzi e racconti, è anche critico letterario e giornalista.
Nato nel 1947 a Mosca da un famiglia di diplomatici, nel 1970 fini la facoltà di lettere dell’Università di Mosca. Pubblicò i saggi del marchese De Sade sul mensile «Questioni letterarie» («Вопросы литературы»). Nel 1975 discusse la tesi di laurea sul tema «Dostojevskij e l’esistenzialismo francese» («Достоевский и французский экзистенциализм») che è stata pubblicata in USA nel 1991 in forma di libro. Non ha potuto pubblicare in Russia fino al 1988 per ragioni politiche.

Il suo romanzo «La bella di Mosca» («Русская Красавица» 1990) è stato un best-seller internazionale alla fine degli anni Ottanta, ed è stato tradotto in ben 56 lingue, anche in italiano. E’ autore di romanzi e di racconti, brillante critico letterario e giornalista. Viktor Erofeev è un famoso presentatore televisivo che ha il suo programma settimanale televisivo dedicato alla letteratura “Apocrifo” in tv canale “Kultura”. Sul racconto «La Vita con un Idiota» («Жизнь с идиотом») è stata scritta un'opera lirica dal compositore russo Alfred Schnitke (Альфред Шнитке). La prima rappresentazione dell’Opera si tenne nel 1992 ad Amsterdam. Nel 1993 il regista Aleksandr Rogòzhkin (Александр Рогожкин) ha realizzato un film su questo racconto.
Viktor Erofeev è un membro del P.E.N. russo. È vincitore del Premio “Vladimir Nabokov”, e ha ricevuto la croce di cavaliere francese (2006). Vive a Mosca.
È una persona molto conosciuta, famosa e pubblica. Lo ammirano o lo odiano. Era un grande amico di Dmitrij Prigov, il poeta e il pittore russo che è morto questa settimana (16 luglio 2007). Ha cominciato a pubblicare tutte le opere di Dmitrij Prigov in onore al suo amico.
Tutti libri di Viktor Erofeev si possono presentare, ma oggi vorrei far vedere un libro scritto in 1999, «I Fiori del male russi. Antologia» («Русские цветы зла»). So che era anche tradotto e pubblicato in Italia. Traduzione e cura italiana di Marco Dinelli.

Un’antologia del panorama letterario russo degli ultimi anni, raccolta dal critico più autorevole della Russia odierna. Un’ikebana di fiori velenosi scelti, sulle tracce di Baudelaire, per i colori foschi e il portato malefico. Una corrente sotterranea e inconsapevole, dominata dal potere del male, a contraddire il ruolo tradizionale dello scrittore russo, custode della morale e portatore di valori positivi.
Ma sono passati otto anni dalla prima pubblicazione e Viktor Erofeev ci prepara il seguito.

I libri più famosi di Viktor Erofeev:

«La bella di Mosca» («Русская красавица» 1990)
«Nel labirinto delle domande dannate» («В лабиринте проклятых вопросов» 1996)
«Il Giudizio Universale» («Страшный суд» 1996)
«Gli Uomini» («Мужчины» 1997)
«Cinque Fiumi della Vita» («Пять рек жизни» 1998)
«I Fiori del male russi. Antologia» («Русские цветы зла» 1999)
«Dio X. Racconti dell’amore» («Бог X. Рассказы о любви» 2001)
«La Notte di Valpurga» («Вальпургиева ночь» 2001)
«La Vita con un Idiota» («Жизнь с идиотом» 2002)
«Il Labirinto 1» («Лабиринт 2» 2002)
«L'ombelico» («Пупок» 2003)
«Il Fasto» («Роскошь» 2003)
«Trovare nell’uomo un uomo» («Найти в человеке человека» 2003)
«Il buon Stalin» («Хороший Сталин» 2004)
«Il Fulmine a sfera» («Шаровая молния» 2005)
«Labirinto 2» («Лабиринт 2» 2006)
«Apocalisse Russa» («Русский Апокалипсис» 2006)



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Descrizione: VIKTOR EROFEEV presenta il suo nuovo libro "Il Buono Stalin" 
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"La bella di Mosca" ce l'ho, ma devo ancora leggerlo.
E' strano che, nonostante il successo internazionale del suo primo libro, in Italia non abbiano tradotto e pubblicato nessuno dei suoi numerosi romanzi successivi.

 
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Viktor Erofèev (Виктор Ерофеев)
«APOCALISSE RUSSA» La Prova dell’escatologia artistica
«РУССКИЙ АПОКАЛИПСИС» Опыт художественной эсхатологии
Casa Editrice «ZEBRA» Mosca 2006
Издательство «ЗЕБРА» Москва 2006

È una voluminosa raccolta dei saggi del famoso scrittore.
Oltre ad essere uno dei migliori scrittori russi dei nostri tempi, Viktor Erofeev è anche il miglior saggista russo.
Ci si può sprofondare nella lettura di Erofeev. I suoi grandi saggi monografici stupiscono e meravigliano: «La fissione della vodka» («Расщепление водки»), una piccola ricerca dedicata al 500 anniversario della nostra bevanda nazionale, o «Il Campo delle parole grosse» («Поле русской брани»), dedicato al soggetto non meno nazionale come quello delle parolacce russe.
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Questo libro è sui principali valori russi i quali in somma compongono l’identità nazionale o l’originalità russa, il nostro orgoglio, la nostra felicità, la nostra religione e la religiosità vera e falsa, il nostro delirio febbrile, le cose da raccontarsi a veglia e la tristezza chiara e limpida. È la nostra Apocalisse Russa.




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Purtroppo è avvenuto così, che prima non ho fatto la conoscenza dell’opera di Viktor Erofeev. Adesso ritengo che il tempo sia arrivato per colmare la lacuna.
Zarevich, un libro che Lei ha segnalato “APOCALISSE RUSSA” sembra molto interessante, ma forse potrebbe darmi una dritta su cosa dovrei leggere all’inizio di Erofeev? Che libro è meglio per cominciare? :?:
La ringrazio in anticipo!

Lo schiaccianoci

 
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Qualunque libro di Erofeev
Consiglio di cominciare da «Русская красавица»
A me invece piace di più la sua pubblicistica.
«APOCALISSE RUSSA» è un libro da leggere! Forse val la pena di cominciare anche da questo libro



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Grazie per il prezioso consiglio, Zarevich! Io sto per finire di leggere «Русская красавица». Molto interessante, ma triste…
Poi leggerò anche “APOCALISSE RUSSA”, sicuramente!

 
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Viktor Erofèev Виктор Ерофеев
«GLI UOMINI»
«МУЖЧИНЫ»
Casa Editrice «ZEBRA» Mosca 2005 (Pagine 190)
Издательство «ЗЕБРА» Москва 2005
Viktor Erofèev, il più contestabile scrittore della prosa russa contemporanea. L’autore dei romanzi scandalosi «La Bella Russa» («Русская красавица») e «Il Giudizio Universale» («Страшный суд»). Nel suo libro «GLI UOMINI» («МУЖЧИНЫ») ha preso come oggetto di studio un personaggio di sesso maschile.
In 43 testi mosaicati i quali sono uniti da un tema e uno stile al limite di tra la prosa e tra il saggio, Viktor Erofeev esamina un uomo nelle varie posizioni pensabili e impensabili. Lui scrive delle facciate culturali e del lato più brutto della vita nei rapporti fra uomo e donna. Formulando un codice sui generis dell’uomo, Viktor Erofeev come sempre raccontando degli altri, con l’ardita sincerità e l’ironia propria, racconta di sé stesso.



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Descrizione: Viktor Erofèev «GLI UOMINI»
Casa Editrice «ZEBRA» Mosca 2005 
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Il noto scrittore russo Viktor Erofèev (Виктор Ерофеев) è stato segnalato con il premio letterario «Mondello» per il migliore romanzo straniero dell’anno pubblicato in Italia. Si tratta della Scheda Libro «Il buon Stalin» («Хороший Сталин»). Tra i titolari del Premo «Monello» figurano noti esponenti della letteratura italiana e straniera – Iossif Brodskij, Hunter Grass, Milan Kundera, Kurt Vonnegut, Alberto Moravia, Italo Calvino, Luigi Malerba ed altri.

Viktor Erofèev Виктор Ерофеев
«IL BUON STALIN»
«ХОРОШИЙ СТАЛИН»
Casa Editrice «Zebra» Mosca 2005 (Pagine 384)
Издательство «Зебра» Москва 2005

В городе Палермо, административном центре Сицилии, в 34-й раз вручается престижная международная литературная премия «Монделло». Российский писатель Виктор Ерофеев награжден ею за лучший иностранный роман года, изданный в Италии. Речь идет об автобиографической прозе «ХОРОШИЙ СТАЛИН».
Среди обладателей этой награды - нобелевские лауреаты Иосиф Бродский и Гюнтер Грасс, а также Милан Кундера, Томас Бернард, Криста Вольф, Курт Воннегут, Фридрих Дюрренматт, Альберто Моравиа, Итало Кальвино, Леонардо Шаша, Луиджи Малерба, Аттиллио Бертолуччи и другие писатели.
Творчество Виктора Ерофеева хорошо известно европейским читателям. Его роман «Русская красавица» (1990) переведён на двадцать языков и стал международным бестселлером. По рассказу «Жизнь с идиотом» композитор Альфред Шнитке написал оперу, а режиссер Александр Рогожкин снял фильм. Виктор Ерофеев - автор романа-эссе «Энциклопедия русской души», член Русского ПЕН-центра, лауреат Премии имени В.В. Набокова (1992), кавалер французского Ордена литературы и искусства (2006). С февраля 1998 года - автор и ведущий программы «Апокриф» на телеканале «Культура».
Всего несколько дней назад Виктор Ерофеев, как сопредседатель жюри, награждал на острове Капри первых лауреатов новой российско-итальянской Премии Горького.



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Descrizione: Viktor Erofèev
«IL BUON STALIN»
Casa Editrice «Zebra» Mosca 2005 
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Viktor Erofèev Виктор Ерофеев
«LA LUCE DEL DIAVOLO»
«СВЕТ ДЬЯВОЛА»
Casa Editrice «ZEBRA» Mosca 2008 (Pagine 384)
Издательство «ЗЕБРА» Москва 2008

Il libro del famoso scrittore Viktor Erofèev «LA LUCE DEL DIAVOLO» («СВЕТ ДЬЯВОЛА») è come sempre una letteratura provocatoria. Viktor Erofèev, il derisore e il motteggiatore, racconta con sottile umorismo dei problemi del mondo umano.
Il Dio di Altai nel giorno della Creazione si trasformò in un’anatra. Il Diavolo di Altai invece in un’altra anatra. Le due anatre nuotavano sulle onde. Il Dio creò la terra, il Diavolo creò i monti. Il Dio creò dal limo il corpo dell’uomo, il Diavolo ci ispirò l’anima. L’anima dell’uomo appartiene al Diavolo e gli abitanti di Altai vivono con questo nonostante le altre religioni. Loro non hanno bisogno di vendere la loro anima al Diavolo come Faust. L’anima appartiene al Diavolo.
Leggendolo qui non si respira, si può soffocare dall’ammirazione. Ecco la rivelazione irriducibile e irremovibile. È una luminaria universale dalle quale si vedono tutte le parti dell’orizzonte. Tutto è d'accordo nel giudicare. Ecco è la luce del Diavolo. Da qui sgorgano sorgenti di spumante e da qui si sentono i canti gutturali. Non è una filosofia della serra di Berdjaev. Versatemi ancora un po’ di vodka!
Grazie, Tentatore, per le sofferenze!
La letteratura di Viktor Erofeev è sempre sorprendente e fa pensare molto.

Il nome di questi monti in russo è Алтай (pronunciato Altài). In turco al significa «oro» e «tau» monte, quindi il nome Altai significa «monti d'oro».
I monti Altài (a volte considerati insieme al gruppo limitrofo dei monti Saiàni (Саяны), che ne sono la prosecuzione verso est) sono una catena montuosa della Siberia meridionale, tra Mongolia e Russia; in piccola parte si estendono anche nel territorio del Kazakhistan e della Cina.
Dai monti Altai scendono verso il Mar Glaciale Artico due tra i fiumi più lunghi del mondo: l'Ob’ (Обь) e lo Jenissèj (Енисей).



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Descrizione: Viktor Erofèev
«LA LUCE DEL DIAVOLO»
Casa Editrice «ZEBRA» Mosca 2008 (Pagine 384) 
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È vero, all'inizio del XX secolo, nella cultura russa si è verificata una grave rottura con la tradizione. Si rifletteva nella filosofia (ad esempio, la raccolta collettiva «Vekhi» («Вехи»), che descriveva gli stereotipi nazionali della coscienza progressista), nelle belle arti dell'avanguardia russa, così come nella letteratura dell’«Età d’Argento». Durata per una ventina d'anni, ricca di nomi e di scuole stilistiche, l’«Età d’Argento», dal punto di vista della mentalità tradizionale, fu decadenza, ma il suo significato fu largamente determinato dal rifiuto della precedente antropologia. Forse l'opera più scandalosa di quel tempo fu il romanzo di Fiodor Sologùb «Il demone meschino» («Мелкий бес»). Il suo postulato: il male non ha un significato sociale, ma è ampiamente e liberamente diffuso nell'animo umano. La filosofia della speranza non ha niente a che fare qui.



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è possibile trovare un'edizione italiana di L'enciclopedia dell'anima russa di Erofeev? In tutti i siti risulta esaurito o fuori catalogo
grazie
Emiliano Ronzoni

 
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emiliano ha scritto: [Visualizza Messaggio]
è possibile trovare un'edizione italiana di L'enciclopedia dell'anima russa di Erofeev? In tutti i siti risulta esaurito o fuori catalogo
grazie
Emiliano Ronzoni

Hai provato a mandare una mail alla casa editrice "Spirali"?



In effetti vedo che è esaurito in molti siti di vendita in internet ma forse loro potrebbero lo stesso darti una mano

 
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Comunque anche io ho molta curiosità per questo scrittore:

"I critici dicono che alcuni miei libri sono terribili e davvero spaventosi, poi qualcuno li legge e non è assolutamente d’accordo con tali giudizi. In questo libro non c’è niente di strano e tanto meno di terribile. Ritengo che L’enciclopedia dell’anima russa (Spirali) sia il libro più scioccante di tutta la storia della letteratura russa. Con queste parole non voglio dare giudizi di merito, la mia è semplicemente la constatazione di un dato di fatto. In Polonia, per esempio, è diventato un best seller e questo fa riflettere, perché i polacchi odiano i russi e la loro russofobia è talmente elevata che il fatto che apprezzino uno scrittore russo è sospetto. I critici polacchi hanno addirittura scritto che in questo libro il carico di russofobia è talmente forte che loro, polacchi, sono costretti a difendere la Russia. Grazie a questo libro, i polacchi cominceranno finalmente ad amare la Russia. Volendo dare una dimensione metaforica di questo libro, lo paragonerei allo scontro frontale tra due automobili che viaggiano a gran velocità. In questo libro corrono alla stessa velocità due emozioni contrapposte, l’amore e l’odio per la Russia, fino a scontrarsi violentemente. Sarà il lettore a decidere chi sopravviverà; il lettore sceglierà liberamente se l’amore vincerà sull’odio o piuttosto l’odio sull’amore.

La storia della Russia è fatta di odio e di sofferenza, è una storia in cui l’uomo è stato costretto a vivere vessato e tormentato. Questa è la ragione dell’odio. Le domande eterne che ci poniamo sono come sia stato possibile che sia accaduto tutto questo e di chi sia stata la colpa. La ragione dell’amore si riscontra nella sconfinata capacità d’immaginazione dei russi, che perciò sanno mentire molto bene, oltre che cantare divinamente. Voglio fare un piccolo esempio, che non è una barzelletta come potrebbe sembrare. Se un berlinese incontrasse un russo e gli chiedesse un resoconto del giorno precedente, il russo gli farebbe un breve racconto della giornata trascorsa; a quel punto il tedesco non potrebbe che meravigliarsi di come viva bene il russo e di quali grandi avventure abbia. In realtà, la giornata del russo non è particolarmente interessante, ma la sua descrizione è straordinariamente immaginativa.

Potrei definire questo libro un immenso cumulo d’immondizia che ho cercato di raccogliere nello stesso posto o un’opera post post-modernista. Tuttavia, se consideriamo le cose da un altro punto di vista, dal letame possono nascere fiori. Esistono parecchi siti web costruiti dai nazionalisti, dai fascisti e dalle frange estremiste della Russia, dove sono riportati elenchi di coloro che vengono considerati nemici del popolo. In questi elenchi sono menzionate un centinaio di persone, tra cui il presidente Bush, Gorbacev e alcuni scrittori; c’è anche il mio nome, quindi sono considerato un nemico della Russia. In uno di questi elenchi figurava anche Anna Politkovskaja, la giornalista russa recentemente assassinata.

Per ciascuno scrittore il libro è come un figlio e io considero l’edizione della mia Enciclopedia pubblicata in Italia come un figlio di cui vado molto orgoglioso, perché è vestito molto bene: ha una splendida copertina ed è stato portato alla luce in tempi record dall’editore Armando Verdiglione, con la traduzione di Elena Corti. È il mio terzo figlio in Italia e io sono molto lieto di prenderlo per mano e di accompagnarlo in giro per il vostro paese. Penso agl’inizi oscuri di scrittore, quando ancora scrivevo e leggevo le mie opere davanti a due o tre persone in clandestinità. Tra queste c’era chi mi voleva bene e chi non mi sopportava, e dopo le letture c’era chi si prendeva a pugni; anche le ragazze litigavano fra loro: alcune mi amavano, altre mi odiavano.

L’errore metodologico fondamentale dei critici occidentali nei confronti della Russia è che fanno valutazioni con criteri di tipo occidentale, quindi peccano di eurocentrismo. Il risultato è che l’occidentale vede la Russia come un’enorme stanza piena di porcherie e la reazione immediata è quella di pensare che bisogna fare pulizia e mettere in ordine: solo allora sarà degna di entrare nell’edificio europeo. L’uomo che vive in Siberia si domanda, invece, come sia possibile che gli occidentali non amino i russi, che sono fedeli alla Santa Russia, e conclude che gli occidentali, cioè gli ucraini, gli svedesi e i polacchi, vengono dal diavolo, perciò non possono amare i russi, che invece sono santi. Pensano in questo modo non solo gli estremisti, come i nazionalisti, ma un buon novanta per cento dei russi, anche se non lo dicono con gli stessi termini che uso io. Per dare un quadro della Russia, dobbiamo porre su due poli opposti la sua religiosità e la sua spiritualità, da una parte, e l’antireligiosità e l’antispiritualità, dall’altra: così, si potrà comprendere la realtà della religiosità e della spiritualità della Russia.

La capacità di conciliazione degli estremi in Russia è straordinaria e molto spesso la differenza tra il sì e il no è talmente minima che si può addirittura azzerare.

Recentemente, sono stato in un paese della Siberia dove alcuni bambini giocavano con le pietre, causando la rottura della finestra di una discoteca. Un poliziotto grande e grosso, uscito dal locale, ha additato un bambino come il responsabile del danno. Il bambino gli ha risposto in modo straordinario, non ha detto né sì né no. In russo il sì si dice da e il no si dice niet. Il bambino ha risposto nooo, che vorrebbe dire sì e no allo stesso tempo, il massimo dell’ambiguità. Il bambino non ha mentito e non ha detto la verità.

Questo è un esempio dell’ambiguità degli opposti che si realizza in Russia. Durante una trasmissione televisiva di una rete locale, mi è stato chiesto quale sia la situazione oggi in Russia; ho risposto semplicemente che è molto migliore di quella che pensano gli occidentali e molto peggiore di quella che pensa Putin.
N. 29 - Giu. 2008"

 
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Viktor Erofeev Виктор Ерофеев
«ENCICLOPEDIA DELL’ANIMA RUSSA»
«ЭНЦИКЛОПЕДИЯ РУССКОЙ ДУШИ»
Casa Editrice «Ripol-Klassik» Mosca 2019 (Pagine 624)
Издательство «Рипол-Классик» Москва 2019

«Enciclopedia dell'anima russa» («Энциклопедия русской души») di Viktor Erofeev - un libro molto duro, è stato scritto alla fine degli anni Novanta e pubblicato nel 1999. E ora, dopo molti anni, uno degli scrittori postmodernisti più scandalosi sta nuovamente cercando di ripensare gli eventi del recente passato... Nel libro di Viktor Erofeev includeva anche un ciclo di racconti «L'ombelico» («Пупок») e un ciclo di saggi «Fulmine globulare» («Шаровая молния»).

 

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