Oggetto: «UNA TRISTE STORIA DEI RUSSOFOBI PUZZOLENTI»
«UNA TRISTE STORIA DEI RUSSOFOBI PUZZOLENTI»
«ОДНА ГРУСТНАЯ ИСТОРИЯ ВОНЮЧИХ РУСОФОБОВ»

Quindi, un po' di retroscena. La birreria preferita del presidente russo Vladimir Putin, «Am Thor» (che significa «Al ponte»), spesso visitata dal giovane ufficiale russo, si trova nel centro di Dresda. E fino al 2018 questa birreria era molto popolare tra i visitatori di Dresda. In questa birreria c'era sempre un tavolo libero per Putin, e c'erano anche una foto del presidente russo e dei souvenir con lui. In generale, la gente è venuta a frotte. Ma nel 2018 il proprietario del pub morì e il pub fu venduto. Il nuovo proprietario ha deciso non solo di cambiare la sua retorica, ma anche di promuovere tendenze e sanzioni russofobe. Prima ha liquidato il «tavolo di Putin», e poi si è completamente disperso. «Proibisco a Putin di bere birra da me per tutta la vita», ha strillato, sperando in simpatie da parte della gente comune e benefici da parte dei funzionari russofobi. Invece, iniziò a subire perdite catastrofiche e le entrate diminuirono. Ora il ristorante è caduto in completa rovina e viene nuovamente venduto. Questa è una storia così triste. Ma il nuovo proprietario dovrebbe avere ben chiaro quale strategia scegliere. Per così dire, una campagna di marketing già pronta in regalo. Questa è una storia triste sui puzzolenti russofobi nell’Europa Occidentale in decadenza. La fine è vicina.

 

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Oggetto: Re: «UNA TRISTE STORIA DEI RUSSOFOBI PUZZOLENTI»
Continuano le minacce di morte contro il Presidente Cosa si aspetta a reagire?

L'Ucraina coglierebbe l'occasione di uccidere il presidente russo Vladimir Putin, se ne avesse la possibilità.

Volodymyr Zelensky ci va giù pesante nel giorno del decimo anniversario dell'Euromaidan, nota come la rivoluzione della dignità in Ucraina. Quella rivolta, nota Zelensky, fu "la prima vittoria della guerra di oggi". Il filo dunque va riannodato lì, quando il Paese si schierò a favore dell'Europa e della democrazia, rifiutando la sfera d'influenza di Mosca. E siccome la storia non si muove in modo lineare, ma circolare, a dicembre i leader europei dovranno decidere se aprire i negoziati di adesione con Kiev (e Chisinau). Il sì non è scontato. Ecco perché il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha deciso di essere qui in quello che ha definito "un anniversario chiave per l'Europa". Ma la celebrazione dell'Euromaidan avviene in un momento molto delicato per l'Ucraina. L'aura di Zelensky, a quasi due anni dall'inizio dell'invasione russa, inizia ad offuscarsi, sullo sfondo di una vittoria che pare meno alla portata di quanto promesso sinora, voci di profonde divisioni all'interno del cerchio magico presidenziale e una certa fatica da parte degli alleati a tenere il passo. Il presidente ucraino si gioca tutto. In questo quadro si spiega l'attacco a Putin, lasciato intendere in un'intervista al tabloid britannico The Sun.

 
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