Sono finalmente riuscito a recuperare il libro di Potocki "nelle steppe di Astrakahan e del Caucaso"
Ormai pensavo fosse solo una leggenda. E invece mi sono immerso nella lettura (a scapito di mia moglie partoriente) e mi sto appassionando moltissimo
Davvero questo polacco che scrive in francese mi ricorda Erodoto nella curiosita' dei popoli che incontra e nell'attenzione a costumi usi e lingue. Inoltre le zono visitate sono davvero gia' in Asia etnograficamente, anche se oggi sono europeizzate...
Lo conoscete? fatemi sapere...
E poi vorrei chiedere qualcosa dal punto di vista etnografico, magari cerchero' il forum piu' adatto
Ciao
Zhenja
Oggetto: «JAN POTOCKI: SCRITTORE-ROMANTICO»
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Ultima modifica di Zarevich il 19 Feb 2021 00:13, modificato 1 volta in totale
Jan Potocki (1761-1815), lo scrittore-romantico polacco, archeologo, viaggiatore, fantasticone e immaginatore. L’autore del famoso romanzo in genere di “labirinto” scritto in francese «Manuscrit trouvé à Saragosse». Fra le numerose sue passioni si interessava della Russia. Scrisse molti libri geografico-etnografici i quali si deve trattare piuttosto come la sua fantasia effervescente e coloritrice.
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da come dici uno potrebbe pensare che il libroin questione sia frutto di fantasia, invece mi sembra molto aderente alla realta', e comunque il viaggio l'ha fatto davvero, e anche un altro verso la Cina (ci deve essere un libro anche su quello) anche se non arrivo' piu' in la della mongolia
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Ultima modifica di Zarevich il 19 Feb 2021 00:13, modificato 1 volta in totale
Ogni letteratura di viaggio dell'Ottocento è interessante
Potocki era un gran viaggiatore, ma le sue descrizioni contengono molte imprecisioni e inadeguatezze.
Perchè non ti interessano i libri dei viaggiatori russi dell'Ottocento in cui almeno non ci sono delle discordanze. Se Potocki sbaglia i popoli, le loro tradizioni e le loro religioni e si approfitta più di fantasia che realtà, si può trattarlo solo come uno scrittore di fantasia.
Potocki era un gran viaggiatore, ma le sue descrizioni contengono molte imprecisioni e inadeguatezze.
Perchè non ti interessano i libri dei viaggiatori russi dell'Ottocento in cui almeno non ci sono delle discordanze. Se Potocki sbaglia i popoli, le loro tradizioni e le loro religioni e si approfitta più di fantasia che realtà, si può trattarlo solo come uno scrittore di fantasia.
Ultima modifica di Zarevich il 19 Feb 2021 00:13, modificato 1 volta in totale
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Ammetto che puo' essere impreciso, pero' la realta' che descrive non e' nventata ed e' molto interessante, se poi confonde le credenze degli ingusci con quelle dei ceceni, il quadro non cambia molto.
Comunque se hai qualche riferimento di libri di viaggio (anche in Siberia) del Seicento, Settecento od anche Ottocento, postali che mi interessano
grazie
Zhenja
Comunque se hai qualche riferimento di libri di viaggio (anche in Siberia) del Seicento, Settecento od anche Ottocento, postali che mi interessano
grazie
Zhenja
Oggetto: «JAN POTOCKI: SCRITTORE-ROMANTICO»
«JAN POTOCKI: SCRITTORE-ROMANTICO»
Nel 1797 si stabilì a San Pietroburgo, divenne membro onorario dell'Accademia delle scienze russa. Nel 1797-1798 ha fatto un viaggio nel Caucaso con i propri fondi. Lì condusse ricerche e osservazioni etnografiche sulle tribù dei tartari Nogai e Astrakhan, dei Kalmyks, dei ceceni e degli osseti. La descrizione di questo viaggio si rifletteva nell'opera di Potocki «Viaggio ad Astrakhan e nei paesi circostanti nel 1797», che rimase a lungo sconosciuta, sebbene ne furono distribuite numerose copie. Uno di questi è stato stampato nel 1828. Nel 1829, «Viaggio ad Astrakhan» fu pubblicato interamente in francese. Successivamente, il lavoro di Potocki sul viaggio ad Astrakhan è stato tradotto dal francese in molte lingue del mondo. Ha lasciato circa 30 opere scritte esclusivamente in francese. Tra questi c'è uno dei romanzi più misteriosi «Il manoscritto trovato a Saragozza» («Manuscrit trouvé à Saragosse»), oltre a numerose commedie e racconti.
Nel 1797 si stabilì a San Pietroburgo, divenne membro onorario dell'Accademia delle scienze russa. Nel 1797-1798 ha fatto un viaggio nel Caucaso con i propri fondi. Lì condusse ricerche e osservazioni etnografiche sulle tribù dei tartari Nogai e Astrakhan, dei Kalmyks, dei ceceni e degli osseti. La descrizione di questo viaggio si rifletteva nell'opera di Potocki «Viaggio ad Astrakhan e nei paesi circostanti nel 1797», che rimase a lungo sconosciuta, sebbene ne furono distribuite numerose copie. Uno di questi è stato stampato nel 1828. Nel 1829, «Viaggio ad Astrakhan» fu pubblicato interamente in francese. Successivamente, il lavoro di Potocki sul viaggio ad Astrakhan è stato tradotto dal francese in molte lingue del mondo. Ha lasciato circa 30 opere scritte esclusivamente in francese. Tra questi c'è uno dei romanzi più misteriosi «Il manoscritto trovato a Saragozza» («Manuscrit trouvé à Saragosse»), oltre a numerose commedie e racconti.
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