«NUOVA ROMA. CASTEL SANT'ANGELO» di Silvestr Scedrin
«НОВЫЙ РИМ. ЗАМОК СВЯТОГО АНГЕЛА» Сильвестра Щедрина
Galleria Tretjakov di Mosca

Nel 1825 Silvestr Scedrin scrisse una delle sue prime opere del periodo romano «Nuova Roma. Castel Sant'Angelo» («Новый Рим. Замок Святого Ангела»), che diventa un punto di svolta nel suo lavoro. L'attenzione dell'artista è attratta dalla vista dell'argine del Tevere, accanto al quale ha vissuto. Ogni giorno, osservando la vita frenetica dei poveri urbani, il paesaggista pone in primo piano le tele dei pescherecci con la gente e le pareti scure e squallide degli edifici residenziali. L'atmosfera dolorosa dei bassifondi urbani si contrappone all'immagine della «vecchia» Roma, lontana dal centro e che fa da sfondo caratteristico. È personificato dal lusso e dallo splendore degli edifici precedenti: il pomposo Castello di Sant'Angelo che svetta in lontananza, le cupole di San Pietro scintillanti al sole e il Palazzo Vaticano. La composizione del quadro è chiusa da una catena di case di cittadini poveri, simbolo della nuova Roma. Così, Shchedrin crea una trama costruita su un'antitesi, in cui tali estremi come alto e basso, eterni e temporanei, esistono pacificamente. Il lavoro di Scedrin è stato universalmente riconosciuto. Il suo successo ha reso l'artista famoso in ampi circoli culturali dall'oggi al domani. Successivamente, ripeterà questa storia più di una volta, cambiando l'illuminazione dei dipinti. La Galleria di Stato Tretjakov di Mosca contiene tre versioni di questo dipinto.