Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV «SADKO’»
НИКОЛАЙ РИСКИЙ-КОРСАКОВ «САДКО»

L’idea originaria era del critico d'arte e critico musicale russo Vladimir Stàssov (Владимир Стàсов, 1824-1906), l’ideologo del «Gruppo dei Cinque» («Могучая Кучка»), che l’aveva affidata al compositore russo Mìli Balàkirev (Мили Балакирев, 1837-1910). L’opera esordì il 26 dicembre del 1897 al Teatro Solodòvnikov (Театр Солодовникова) di Mosca, sotto la direzione del maestro italiano Eugenio Esposito (Эудженио Эспозито, 1863-1950) il quale fu direttore d'orchestra presso i teatri di San Pietroburgo e Mosca, dove si dedicò essenzialmente al repertorio operistico russo e italiano. Il grande successo ottenuto convinse la direzione del Teatro Mariìnskij di San Pietroburgo a mutare atteggiamento e da allora nei paesi dell’est europeo a Sadkò è arrisa perpetua fortuna, al punto da risultare in assoluto l’opera più nota ed amata dal pubblico russo. Nikolaj Rimskij-Korsakov sottotitolò «Sadkò» («Садко») opera-bylina, riferendosi all’antica canzone epico-narrativa russa. Sadkò, il personaggio protagonista cui Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov riserva lo stile musicale della «bylìna» («былина») cioè il poema epico russo, è per l’appunto un «gusljàr» («гусляр»), vale a dire un menestrello suonatore di «gùsli» («гусли» = il salterio russo a pizzico con cassa triangolare). Misto di realtà e di leggenda popolare, nonché legato al nome, anch’esso storico e insieme mitico, della splendida città medievale di Nòvgorod (una sorta di Venezia nordica, temibile concorrente di Mosca. «Il reale e il fantastico, il dramma (per quel tanto che è consentito dalla «bylìna») e le leggende si trovano in perfetta armonia». L’Opera «Sadkò» occupa un posto veramente particolare nella vita di Nikolaj Rimskij-Korsakov. In quest'opera il compositore «ha ritrovato se stesso». In essa si ritrovano, sia consciamente che inconsciamente concentrati, idee, temi, personaggi a lui cari, i suoi desideri nascosti, i pensieri su se stesso che aveva temuto di rivelare a chiunque, le idee sul senso della vita, soprattutto la vita di un artista, il senso della creazione e tante altre cose. Sadkò (Садкò) è un eroe della «bylìna» («былина»), cioè dell'epopea eroica russa. A differenza di altri Sadkò possiede non solo le qualità di un «bogatyr’», l'eroe coraggioso, bravo, intelligente, buono, onesto e generoso. Lui ha in più altre doti. È un navigatore e un cantante che si accompagna con uno strumento chiamato «gùsli» («гусли» = un antico strumento a corde su una cassa piatta a forma di trapezio simile alla cetra). In uno degli episodi della «bylina» il Re del Mare attrae Sadkò in fondo al mare. Quando egli suona, le danze tumultuose degli abitanti del mondo sottomarino provocano una tempesta che si placa solo quando il menestrello rompe le sue corde. La fiaba di Sadkò attrasse Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov fin da giovane. Nel 1867 scrisse un piccolo pezzo di musica per orchestra intitolato «Quadro musicale di Sadkò» in cui il ruolo protagonista era attribuito alla descrizione pittoresca degli elementi marini. Negli anni '90 dell’Ottocento, il compositore tornò di nuovo al soggetto di Sadkò per farne questa volta un'opera. Meditò a lungo e con grande cura sul libretto e al centro della sua attenzione mise le profonde idee filosofiche di questo stupefacente mito, non le descrizioni fantastiche del regno sottomarino. All'inizio dell'opera c'è un'introduzione sinfonica che tratteggia il paesaggio del Mare Oceano (Океан-Море). In Sadkò il mare non è né lo sfondo né il luogo dove si svolge l'azione. È un vero cosmo, il principio determinante di tutta la vita. L'autore ha voluto dargli un valore simbolico, filosofico, autobiografico. I mari, i fiumi, i ruscelli, i laghi non si incontrano semplicemente nelle sue opere liriche, nella musica sinfonica o nelle romanze, nelle sue concezioni filosofiche l'universo è diviso in tre e non in due parti: il Cielo, la Terra e il Mare. L'acqua come elemento aveva attratto la sua immaginazione sin dall'infanzia. Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov sognava di diventare un navigatore, di domare i mari e gli oceani, di circumnavigare il mondo. Perché Sadkò (e con lui Rìmskij-Kòrsakov) sceglie Venezia? Bisogna dire che, sin dall'adolescenza, la città di Venezia fu il sogno più bello del compositore. A sedici anni egli compose una romanza intitolata Venezia su un poema proprio. Verso la fine della sua vita Nikolaj Rimskij-Korsakov la visitò e scrisse a un amico: «Questa città è davvero favolosa». Gli abitanti di Nòvgorod chiesero al loro eroe Sadkò («Apprendi a cantare tanto bene come loro!»). Egli trascrisse la melodia della famosissima canzone popolare napoletana «Funiculì, funiculà»; più tardi ne studiò una variazione orchestrale. Questo arrangiamento, «Canzonetta napoletana», fu l'ultima partitura fatta da Nikolaj Rimskij-Korsakov. L'opera ebbe subito un grandissimo successo. Per soddisfare alla domanda del pubblico, il «Canto del Mercante Veneziano» fu bissato; fu anche chiesto che si ripetesse tutto il finale del Quarto Quadro.

Nikolaj Rimskij-Korsakov Николай Римский-Корсаков
«SADKO’» «САДКО» Opera epica in sette scene
La Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Privato di Solodòvnikov, 26 dicembre 1897.
L'azione si svolge alla città di Nòvgorod la Grande e nel Mare Oceano in un'epoca semileggendaria e semistorica. Tra il quarto e il quinto quadro trascorrono dodici anni. Il Suonatore di gùsli, una specie di cetra dell'antica Russia.
PERSONAGGI:
Sadkò, menestrello di Nòvgorod (Tenore)
Volkhovà, principessa, figlia prediletta del Re del Mare (Soprano)
Il Mare Oceano, Re del Mare (Basso)
Liubàva Buslaìjevna, giovane moglie di Sadkò (Mezzosoprano)
Nezhàta, giovane menestrello di Kiev (Contralto)
Il Vichingo, Mercante d'Oltremare (Basso)
L’Indiano, Mercante d'Oltremare (Tenore)
Il Veneziano, Mercante d'Oltremare (Baritono)
I nomi dei giullari significano rispettivamente Piffero (Dudà) e Zufolo (Sopel)
Dudà, Giullare (Basso), Sopel, Giullare (Tenore)
1°Giullare (Mezzosoprano), 2°Giullare (Mezzosoprano)
1°Indovino (Tenore), 2°Indovino (Tenore)
L’antico guerriero, travestito da mendicante (Baritono)
Fomà Nazàrich, anziano, comandante maggiore di Nòvgorod (Tenore)
Lukà Zinòvievich, voivòda, cittadino di Nòvgorod (Basso)
La saggia Regina delle Acque, moglie del Re del Mare (Mezzosoprano)
Cittadini di Nòvgorod, mercanti stranieri, marinai, menestrelli, mendicanti ciechi, sirene, bellissime fanciulle, cigni bianchi, meraviglie del mare.
BALLETTO: le dodici figlie della regina del mare, le spose di tutti i mari e loro piccoli nipoti, i ruscelletti, il pesce dalle scaglie d’argento e dai riflessi dorati, meraviglie del mare.

NOVGOROD LA GRANDE НОВГОРОД ВЕЛИКИЙ
Ha una storia significativa, perché relativamente diversa da quella delle parti più meridionali della Russia. La sua fondazione è fatta risalire almeno al secolo VII, ma è dell’anno 862 la sua costituzione in capitale di Stato Russo sotto la dominazione del leggendario Principe Rùrik (Рюрик). Lo Stato di Nòvgorod fu unico in tutta la Russia che godette per cinque secoli di un auto-governo senza restare agganciato né al carro dell’Ordà d’Oro (Золотàя Ордà) mongola né a quello dei vari principati della Moscòvia (Московия). Aleksandr Nèvskij (Александр Невский), uno dei suoi maggiorenti, non ebbe mai tuttavia potere autocratico.


NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV «SADKO’»
НИКОЛАЙ РИСКИЙ-КОРСАКОВ «САДКО»

QUADRO PRIMO КАРТИНА ПЕРВАЯ
All'inizio dell'opera c'è un'introduzione sinfonica che tratteggia il paesaggio del Mare Oceano. Ricca sala dei convivi. Gran banchetto d'onore dei mercanti di Nòvgorod. Tutti siedono dietro tavole di quercia coperte da tovaglie ricamate e ingombre di cibi e bevande. La servitù versa agli ospiti vino e cervogia. A una tavola a parte sta Niezhàta (Нежата), il giovane menestrello di Kiev. In un angolo, sulla stufa di ceramica smaltata, Dudà (Дуда), Sopiél (Сопель) e alcuni giullari. Tra gli ospiti si trovano entrambi i maggiorenti di Novgorod: Fomà Nazarievich e Lukà Zinovievich. Niezhàta canta le gesta d’un eroe della sua città, accompagnandosi con il gùsli: «Limpida la luna il cielo illuminò…». I mercanti lo ringraziano e si chiedono chi sarà a cantare la grandezza della loro propria città. Giunge allora Sadkò, il giovane menestrello di Nòvgorod, che però non indugia nel generale clima festivo ed espone un proprio ambizioso progetto, la cui realizzazione, estremamente ardua, pare ancor più difficile per la mancanza, a Nòvgorod, di un fiume navigabile: Sadko intende partire per lidi lontani ed aprire nuovi mercati. Senza quattrini, Sadkò ha tuttavia bisogno d’aiuto per noleggiare le navi necessarie, ma i mercanti non lo prendono in considerazione. Frustrato, Sadkò si ripromette di dedicare il proprio canto al Lago Ilmèn’ (Озеро Ильмèнь) ed ai suoi affluenti. Entra Sadkò, si inchina con compitezza; ha in mano gùsli d'acero: «Signori mercanti! E illustri convitati!…». La festa continua mentre Sadkò si prepara ad andarsene, fra i motteggi degli astanti.

QUADRO SECONDO КАРТИНА ВТОРАЯ
La riva del Lago Ilmèn. Sulla riva c'è una bianca pietra. Una chiara notte d'estate. Falce di luna calante. Entra Sadkò e si siede sulla pietra, ha in mano le gùsli. Sadkò, afflitto, canta alla luce della luna. Canzone di Sadkò: «O tu, foresta ombrosa, scosta le tue fronde, aprimi un cammino…». Si leva una brezza leggera, l'acqua del lago s'increspa, il canneto oscilla e stormisce. D’improvviso sull’acqua appaiono dei cigni, che, accostandosi alla riva, si trasformano in stupende fanciulle: sono le figlie del Re del Mare, guidate dalla Principessa Volchovà (Царèвна Волховà). Quest’ultima dichiara a Sadkò di averlo udito cantare più volte e gli chiede di farlo ancora, per lei, confidandogli anche che il suo destino è quello di sposare un mortale. I due si dichiarano reciproco amore (Il bel duetto di Volchovà e Sadkò). All’avvicinarsi dell’alba Volchovà, prossima alla partenza, dona a Sadkò un pesce d’oro e lo invita ad andare a pesca, sul lago, il giorno successivo. Il Re del Mare emerge dalle profondità del lago per richiamare le figlie. Il canneto ondeggia dolcemente alla brezza mattutina. Il cielo si rischiara rapidamente. Sorge il sole.

QUADRO TERZO КАРТИНА ТРЕТЬЯ
Una stanza in casa di Sadkò. Mattino presto. La sua giovane moglie è sola accanto alla finestra. Di primo mattino Lubàva (Любàва) sta al balcone in attesa del marito, che non si è fatto vedere per tutta la notte. Aria di Lubàva: «Per tutta la notte l'ho aspettato invano. Dov'è Sadkò? Dove mai è finito?…». Il ritorno dell’amato la riempie di gioia, ma il giovane menestrello è ancora tutto preso dall’eccezionale avventura vissuta e non ricambia l’affetto della moglie. Sadkò si dichiara pronto a scommettere che nel Lago Ilmèn vivono pesci con le scaglie d’oro e abbandona la moglie.

QUADRO QUARTO КАРТИНА ЧЕТВЁРТАЯ
La banchina del porto a Nòvgorod, davanti alla Chiesa di Santa Croce, in riva al Lago Ilmèn. Navi all'ormeggio. È giorno. Mercanti di Nòvgorod e gente d'ogni sorta, uomini e donne, si accalcano attorno ai mercanti d'oltremare: vichinghi, indiani, veneziani e altri e guardano le loro merci. Tra la folla due indovini. In disparte siede Niezhàta con le gùsli. La bella canzone di Niezhàta: «Sull'erta riva del lago Ilmèn…». Dopo il saluto degli anziani della città ed il canto in lode di Nòvgorod intonato da Niezhàta, giunge Sadkò, deriso da tutti, ma pronto a scommettere la propria testa contro tutte le ricchezze dei presenti che pescherà dei pesci d’oro dal Lago Ilmèn’. Tutti s’imbarcano per la pesca. Quando Sadkò getta la rete dal fondo del lago giunge la voce di Volchovà, che gli promette aiuto. A rete recuperata, grande è per tutti la meraviglia alla vista di tre pesci raggianti che magicamente si trasformano in lingotti d’oro. Sadkò è acclamato dalla folla. Niezhàta compone un canto in suo onore e sono gli anziani, questa volta, ad essere derisi. Con un gesto di generosità, Sadkò rinuncia alla vincita della scommessa. Sadkò si accinge a salpare per mettere in opera il suo progetto; mentre si approntano le navi egli chiede ai mercanti stranieri di descrivere i loro paesi. Allestite le sue navi, Sadkò deve decidere dove andare. Nel rispetto della tradizione fiabesca gli vengono presentate tre alternative, appaiono tre mercanti: quello Vichingo (Варяг=Variago), quello Indiano e quello Veneziano - che parlano dei loro paesi. Già si è detto di come il mare sia, di questo mondo fiabesco, il cosmo. Non c'è dunque nulla di strano che, nelle canzoni dei mercanti ospiti della città, si tratteggino tre paesaggi marittimi diversi. Nella canzone del Vichingo l'elemento marittimo è freddo, duro, severo e fa paura. Nella seconda canzone il mare tropicale è incantevole: «Ci sono così tante perle che non si possono contare», canta il Mercante Indiano. All'ultimo, nella terza canzone, appare un paesaggio ideale, acquatico e aereo «Blu è il mare, blu è il cielo!»; sul mare «il vento è fresco e soffia dolcemente sopra una città favolosa, la famosissima città di Vèdenez (Venezia)». Il popolo di Novgorod riprende la canzone e canta per consigliare Sadkò: «Va' a Venezia! Apprendi a cantare bene come fanno loro!». Si può capire che Sadkò non sia tentato dal severo e freddo mare dei Vichinghi, ma perché egli rifiuta le innumerevoli ricchezze e i tesori delle grotte di pietre preziose e altre meraviglie dell'India? I tre Mercanti d'Оltremare (Замòрские Гòсти), il Vichingo, l'Indiano e il Veneziano si fanno avanti e cantano uno dopo l'altro le loro canzoni. Durante il loro canto a poco a poco si fa buio.

«CANTO DEL MERCANTE VICHINGO» «ПЕСНЯ ВАРЯЖСКОГО ГОСТЯ»
Contro la roccia aspra s'infrange con fragore il flutto
E in un vortice di bianca schiuma ricorre indietro;
Ma vigorosamente le cineree rupi resistono all'impeto dell'onda,
Alte sul mare.
Da quelle pietrose rocce provengono
le nostre ossa di vichinghi,
In noi il purpureo sangue è venuto
da quell'onda marina,
E i nostri pensieri segreti
provengono dalle brume.
Nel mare siamo nati,
Nel mare morremo.
Spade e frecce taglienti
hanno i vichinghi,
Che portano morte sicura al nemico.
Audaci sono gli uomini dei paesi boreali,
Grande è il loro dio Odino, E cupo è il mare.

«CANTO DEL MERCANTE INDIANO» «ПЕСНЯ ИНДИЙСКОГО ГОСТЯ»
Nelle grotte profonde non si contano i diamanti,
Non si contano nel mare del meriggio le perle,
Meraviglie della lontana India.
Nel caldo mare
C'è uno zaffiro meraviglioso,
Sullo zaffiro una Fenice,
L'uccello dal volto di fanciulla,
Canta con voce dolce
Canzoni celestiali,
Apre le sue ali
E così ricopre il mare.
Chi sente quell'uccello,
Dimentica ogni cosa.
Nelle grotte profonde
non si contano i diamanti,
Non si contano nel mare
del meriggio le perle,
Meraviglie della lontana India.

«CANTO DEL MERCANTE VENEZIANO» «ПЕСНЯ ВЕДЕНЕЦКОГО ГОСТЯ»
Città di pietra, madre di tutte le città,
La gloriosa Venezia si leva in mezzo al mare.
Una volta all'anno dal mare azzurro
Sorge una chiesa meravigliosa.
Ad ammirarla allora vengono
Cavalieri valorosi d'oltremare.
Nella sua reggia d'oro
il principe potente
Da sponsali è legato all'azzurro mare.
Città magnifica, città felice,
Regina del mare, Venezia gloriosa! Alita leggero un fresco vento,
Il mare è azzurro, azzurro è il cielo
Sul mare azzurro regni tranquilla, Città magnifica, Venezia gloriosa!
La luna splende nel cielo notturno, Il mare azzurro sciaborda dolcemente.
Di fanciulle brune risuonano i canti, S'odono le corde sonore del liuto.
Città magnifica, città felice, ecc…


Giunge il momento della partenza: Sadkò saluta la gente di Nòvgorod e Lubàva. Sale sulla nave. Lubàva si copre il viso con le mani e piange. La Canzone di Sadkò con la sua schiera sulla nave: «Alta è la volta celeste, Profondo profondo è il Mare Oceano…».

QUADRO QUINTO КАРТИНА ПЯТАЯ
Son passati dodici anni. La placida distesa del Mare Oceano. Il «Falcone», la nave di Sadkò, si ferma in mezzo al mare con le vele afflosciate e rimane immobile. Gli altri navigli passano in lontananza e scompaiono. Il sole tramonta. Si fa sera. Sadkò è seduto su uno scranno d'avorio ricoperto di velluto. I compagni di Sadkò gettano in mare botti piene d'oro, d'argento e di perle tonde. Questi cerca invano con doni preziosi di placare l’ira del Re del Mare che, si dice, sarà soddisfatto solo da un sacrificio umano. Un sorteggio designa la vittima: sarà lo stesso Sadkò. I compagni di Sadkò calano una scaletta d'argento e gettano nell'acqua un'asse di quercia. Sadkò prende le gùsli, scende per la scaletta e si mette sull'asse. Proprio nel momento in cui Sadkò si getta in mare, le vele si gonfiano e la nave sparisce nella nebbia.

QUADRO SESTO КАРТИНА ШЕСТАЯ
Nella fitta oscurità si comincia a intravedere il subacqueo palazzo turchino del grande Re del Mare. In mezzo ad esso si erge un cespo di salice. Il terribile Re del Mare e la saggia Regina delle Acque siedono sui loro troni. La bella Principessa Volchovà sta filando. Le belle fanciulle del reame, sue amiche, intessono ghirlande di alghe e di fiori. Trasportato da una conchiglia giunge Sadkò; il Re lo rimprovera per non aver onorato il suo tributo nei dodici anni di vita passata in mare, la Principessa Volchovà, tuttavia, intercede a favore di Sadkò e riesce a calmare la rabbia del padre, suggerendogli di far cantare il giovane. Sadkò suona le gùsli e intona un canto di lode: «È vasto e terribile il mare azzurro, buio e insondabile è il fondo del mare». Il Re del Mare è avvinto dal fascino della sua musica, al punto da offrirgli la mano di Volchovà. Il Re del Mare: «Ehi, voi, siluri baffuti, araldi tonanti, suonate le trombe, convocate tutto il regno subacqueo!…». Tutte le creature marine si riuniscono per celebrare la festa nuziale; quando, nella sequenza delle danze, tocca suonare a Sadkò, egli esegue una danza dapprima lenta e solenne, ma il cui ritmo è vieppiù accelerato fino a trascinare nei propri vortici il Re e la Regina. Il corteo nuziale si ferma. Il Re, la Regina, la Principessa e Sadkò siedono. Incomincia la danza. Danza dei chiari fiumi e dei piccoli ruscelli. La danza è morbida e fluente, a larghi giri. Danza dei pesci dalle pinne d'oro e dalle squame d'argento. I pesci guizzano tra i fiumi e i ruscelli. La danza è lieve e giocosa. Danza generale Sadkò ripassa le corde delle gùsli e attacca un'aria di danza prima in modo piuttosto lento e assorto, poi accelera, cantando di quando in quando. Tutto il regno subacqueo comincia a danzare in modo sempre più animato. Le ondine e le meraviglie del mare accompagnano col canto. La Principessa è seduta accanto a Sadkò. Il Re e la Regina sono sui loro troni. Sulla superficie del mare si scatenano allora terribili tempeste e dal fondo si vedono diverse navi affondare. D’improvviso appare una visione, un vecchio pellegrino, il fantasma di un antico guerriero, illuminato da una luce dorata. La Visione: «Male ha scelto il momento per danzare il terribile Re del Mare! Con un colpo della pesante clava di bronzo fa cadere le gùsli dalle mani di Sadkò». La danza si interrompe di colpo. Tutto il regno subacqueo resta completamente immobile. Il pellegrino impone che Volkhovà segua Sadkò e dichiara la fine del regno del Re del Mare. Saliti su di una grande conchiglia, sostenuta da delfini, Sadkò e Volchovà riemergono alla superficie. Volchovà, La principessa del Mare: «Addio, mio caro padre e re! Mia cara madre e regina, addio! Addio, azzurre onde!…».

QUADRO SETTIMO КАРТИНА СЕДЬМАЯ
Introduzione orchestrale. Il velocissimo equipaggio dei novelli sposi, Sadkò e la principessa del Mare, trainato da delfini e cigni verso Nòvgorod. A sipario ancora calato si sentono le loro voci. Un verde prato in riva al Lago Ilmen. I primi chiarori dell'alba. Sadkò è addormentato su una riva scoscesa, accompagnato da una triste ninnananna di Volchovà, che ha deciso di sacrificarsi per amore di Sadkò e della sua città: così la giovane si dissolve trasformandosi nel fiume Vòlchov (Река Вòлхов). Intorno a Sadkò cresce e ondeggia un canneto. Volchovà, La principessa del Mare cantandogli una ninna nanna. Al triste suono della voce di Lubàva, Sadkò si risveglia, la chiama a sé e i due si riuniscono. Nel frattempo la bruma a poco a poco si dilegua, lasciando apparire Volchovà, un largo fiume, unito al lago Ilmèn e illuminato dai raggi dorati del sole nascente. Lungo il fiume in direzione del lago avanzano navigli; alla loro testa la nave «Falcone» con a bordo la schiera di Sadkò. Dall'altra parte arriva di corsa la folla degli abitanti di Novgorod, uomini e donne, mercanti e gente di ogni sorta. Tra essi Lukà Zinovievic e Fomà Nazarievic, i maggiorenti, Niezhàta, Dudà, Sopiél, i mercanti Vichingo, Indiano e Veneziano. La discesa degli equipaggi è acclamata dal popolo festante. Sadkò allora narra a tutti le sue avventure e descrive il meraviglioso mondo che ha conosciuto. Sadkò: «Salve, gente di Novgorod! Salve, gloriosa Novgorod!…». Tutti intonano un inno al vecchio Pellegrino, al Mare ed al fiume Vòlchov.



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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
DISCOGRAFIA DELL’OPERA «SADKO»

Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Sadkò – Gheòrghij Nèlepp
La Principessa Volchovà – Elisavèla Sciùmskaja
Il Re del Mare – Serghej Krassòvskij
Lubàva – Vera Davydova
Nezhàta – Elisavèla Antònova
Il Vichingo – Mark Rejzen
L’Indiano – Ivan Kozlòvskij
Il Veneziano – Pavel Lissitziàn
Coro ed Orchestra del Teatro Bolscioj di Mosca
Direttore d’orchestra: Nikolaj Golovànov
REGISTRATO: 1951 («Melodia»)

Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO»
Sadkò – Vladimir Galùzin
La Principessa Volchovà – Valentina Zydypova
Il Re del Mare – Serghej Aleksàzhkin
Lubàva – Maianna Taràssova
Nezhàta – Larissa Diadkòva
Il Vichingo – Bulàt Minzhilkìjev
L’Indiano – Ghegàm Grigorian
Il Veneziano – Aleksandr Ghergàlov
Coro ed Orchestra del Teatro Mariinskij di Pietroburgo
Direttore d’orchestra: Valerij Ghèrghijev (Валерий Гергиев)
© 1994 Philips Classics Productions No: 442138



Ultima modifica di Zarevich il 22 Dic 2017 12:30, modificato 2 volte in totale

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Descrizione: Il quadro di Ilja Rèpin «Sadkò nel subacqueo Regno del grande Re del Mare» 1876, Galleria Tretjakòv di Mosca 
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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Caro Zarevic, hai visto che ti ricambio la visita sul tuo forum?...
Scrivi delle cose bellissime su Sadkò, che è un'opera splendida. Io ce le ho tutt'e due le edizioni che tu nomini: quella con Nelèpp è proprio molto famosa, ma devo dire che non è male nemmeno quella con Gergiev.
Per uno straniero quella della Philips con Gergiev è molto utile perché c'è il libretto (che manca nell'altra) tradotto in altre lingue.
Ora ti faccio una domanda: puoi scrivere queste cose che dici su Sadkò anche sul mio sito, per piacere?
Oppure se le posso copiare io!
Grazie!
Pietro

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
O.T.
Il quadro proposto da Zarevich è di Repin, pittore interessantissimo che lavorò alla fine dell'ottocento e ai primi del novecento.
Uno dei quadri più famosi è il ritratto di Musorgskij, noti sono i ritratti all'amico scrittore L.Tolstoij. Mi sono piaciuti moltissimo le scene "corali" di alcuni suoi quadri: come ne "La via Crucis nella provincia di Kursk", l'umanità di Repin è variegata, indaga con precisione da entomologo i volti "l'anima" dei vari ceti sociali, i prelati, i contadini, i fieri militari a cavallo, le donne borghesi riccamente vestite.... I quadri sono spesso impermeati da una luce drammatica, i soggetti son in pose marcatamente tragiche, che dovevano suscitare l'ammirazione e lo sbigottimento dell'osservatore, come in un'Opera Lirica: "Ivan il Terribile e suo figlio Ivan, 1581" Si vede tutta la potenza del tardo romanticismo e il desiderio di illustrare una società, con i suoi ideali, con le sue tradizioni millenarie, con l'orgoglio della propria cultura.

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Questa pellicola (bella davvero) usa come colonna sonora musiche dell'opera di Rimskij-Kòrsakov. :wink:
A proposito: l'altro ieri feci un giro per i negozî del centrocittà e vidi il DVD dello spettacolo del teatro Mariinskij (credo riutilizzasse le scenografie del primo allestimento sanpietroburghese), ma non lo comprai.

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Da quello che ho capito l'Opera "Sadko" è stata scritta da Rimskij-Korsakov...... ecco, come è giudicato come scrittore? Che tecnica usa? Ci sono rime? O sono versi in rima sciolta?

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Come scrittore (o, piuttosto, librettista) non è male, anche se ha il risultato di tirare l'opera un po' in lungo. Il suo linguaggio è molto specifico (come quello di Wagner nelle sue differenti opere), ma adeguato all'obbiettivo. Le rime in "Sadkò" ci sono, ma pochissime (adesso mi viene in mente solo la canzone celebrativa di Sadkò nel sesto quadro), il termine italiano piú affine alla tecnica prevalente sarebbe probabilmente in effetti quello di "versi sciolti", ma il linguaggio di Rimskij in "Sadkò" è una stilizzazione d'un linguaggio arcaico ed in piú specifico, quello dei bardi russi. Nel leggere o sentire quel linguaggio mi trovo un po' ipnotizzato, la musica non fa che rinforzare l'effetto (perlomeno in alcune parti).
Per aiutari a farti un proprio giudizio, ti dò due collegamenti estern e, nel caso tu non potessi aprirlo o leggerlo sul, lo spartito per canto e pianoforte in formato pdf. Naturalmente, tutto in russo. :lol:

P.S. Aldilà della scrittura di libretti proprî ("La fanciulla di neve" e "Sadkò", tra altri), Rimskij-Kòrsakov ebbe una certa produzione letteraria: un manuale sulla strumentazione (durante molto tempo svolse l'ufficio di professore di strumentazione al conservatorio musicale di San Pietroburgo) ed anche "La cronaca della mia vita musicale", ma di queste due opere non saprei dir altro che la loro esistenza ed il loro valore per la storia ed anche educazione musicale.

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Grazie Angelo. Ottima spiegazione....

 
Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
«SADKO» «САДКО»
Film di Aleksandr Ptushkò (Александр Птушко) «MOSFILM» 1952
Le musiche per il film di Aleksandr Ptushkò «Sadkò» scrisse il compositore Vissarion Scebalìn, ma nel film suona anche la musica di Nikolaj Rimskij-Korsakov.

GUARDATE IL FILM «SADKO»
https://www.youtube.com/watch?v=DG2TRdz6oUg

В роскошных хоромах в Новгороде на «почестен пир» собрались именитые купцы. Похваляются гости своим богатством и властью. Но приходит на пир гусляр Садко и корит купцов за пустую похвальбу, за то, что без толку пируют и бражничают. Он мечтает снарядить красным товаром корабли и далеко по просторам земли разнести славу Новгорода, а заодно и добыть сладкоголосую птицу счастья. Во многих заморских странах доведется побывать доброму молодцу с верной дружиной. И только вернувшись в родной Новгород, к ненаглядной Любаве, поймёт Садко одну простую истину: нет земли дороже той, на которой вырос! И за счастьем далеко ходить не обязательно… По мотивам онежских былин.

This tale is based upon the legends born in ancient times in the old Russian city of Novgorod. Novgorod’s merchants are feasting in a gorgeous palace. A young gusli player named Sadko is bragging that he can bring to their land a sweet-voiced bird of happiness. But the merchants are ridiculing him. Nevertheless, Sadko sets off on a travel to bring the bird of happiness to Novgorod. He is offered help by the daughter of the Ocean King – she is mesmerized by Sadko’s singing and is in love with him. The hero is destined to visit many lands in his search of the bird. He will come to India, Egypt and other countries. But only on his return to his native Novgorod, would Sadko realize that there is no better land than the one you were born in. And so there is no need to go far in search of one’s happiness.

Un conte inspiré des légendes de Novgorod, l’une des villes les plus anciennes de Russie. Les marchands de Novgorod banquettent bruyamment dans la grande salle du château. Le jeune cithariste s’attire les quolibets des convives quand il déclare être en mesure de se procurer l’Oiseau du bonheur qui chante des musiques suaves. Ulcéré, Sadko entreprend un voyage au long cours pour trouver et apporter à Novgorod l’Oiseau du bonheur. Il y est puissamment aidé par la fille du Roi de la mer: elle l’aime, le chant de Sadko a eu raison de son cœur. Mais le voyageur poursuit son tour du monde, toujours en quête de l’oiseau magique. Son trajet le conduit aux Indes, en Egypte, dans d’autres pays. Et c’est en retrouvant son Novgorod natal que Sadko decouvre cette vérité toute simple: la terre la plus belle est celle où tu es né.



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Descrizione: «SADKO» Film di Aleksandr Ptushkò «MOSFILM» 1952 
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Descrizione: «SADKO» Film di Aleksandr Ptushkò «MOSFILM» 1952 
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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
La bellissima incisione dell’Opera epica di Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» («САДКО») realizzata nel lontanissimo anno 1951 con Gheorgij Nèlepp nel ruolo principale. Posso consigliare a tutti gli appassionati della lirica di ascoltare soltanto questa versione dell’Opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov!

Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Sadkò – Gheòrghij Nèlepp
La Principessa Volchovà – Elisavèla Sciùmskaja
Il Re del Mare – Serghej Krassòvskij
Lubàva – Vera Davydova
Nezhàta – Elisavèla Antònova
Il Vichingo – Mark Rejzen
L’Indiano – Ivan Kozlòvskij
Il Veneziano – Pavel Lissitziàn
Coro ed Orchestra del Teatro Bolscioj di Mosca
Direttore d’orchestra: Nikolaj Golovànov
REGISTRATO: 1951 («Melodia»)

 

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Descrizione: Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979 
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Descrizione: Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979 
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Descrizione: Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979 
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Descrizione: Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979 
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Descrizione: Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO» (3 CD)
«MELODIA» CD 10 01979 
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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
2CD «Aquarius»
Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO’»
Николай Римский-Корсаков «САДКО»
Opera epica in sette scene

PERSONAGGI E INTERPRETI:
Sadkò (Tenore) = Nikandr Khanaev (Никандр Ханаев)
Volkhovà, principessa (Soprano) = Valeria Barsova (Валерия Барсова)
Il Re del Mare (Basso) = Ivan Petrov (Иван Петров)
Liubàva (Mezzosoprano) = Elena Gribova (Елена Грибова)
Nezhàta (Contralto) = Bronislava Zlatogorova (Бронислава Златогорова)
Il Vichingo (Basso) = Mark Reizen (Марк Рейзен)
L’Indiano (Tenore) = Pavel Cekin (Павел Чекин)
Il Veneziano (Baritono) = David Gamrekeli (Давид Гамрекели)
Dudà (Basso) = Ivan Skobtsov (Иван Скобцов)
Sopel (Tenore) = Dmitrij Marcenkov (Дмитрий Марченков)
1°Giullare (Mezzosoprano) = Galina Neciaeva (Галина Нечаева)
2°Giullare (Mezzosoprano) = Valentina Scevcenko (Валентина Шевченко)
1°Indovino (Tenore) = Fiodor Godovkin (Фёдор Годовкин)
2°Indovino (Tenore) = Mikhail Novozhenin (Михаил Новоженин)
Cittadini di Nòvgorod, mercanti stranieri, marinai, menestrelli, mendicanti ciechi, sirene, bellissime fanciulle, cigni bianchi, meraviglie del mare.
BALLETTO: le dodici figlie della regina del mare, le spose di tutti i mari e loro piccoli nipoti, i ruscelletti, il pesce dalle scaglie d’argento e dai riflessi dorati, meraviglie del mare.

Coro e Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Vassilij Nebolssìn (Василий Небольсин)
REGISTRATO: 1946-1947 Mosca

 

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Descrizione: 2CD «Aquarius»
Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO’»
Opera epica in sette scene 
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Descrizione: 2CD «Aquarius»
Nikolaj Rimskij-Korsakov «SADKO’»
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Oggetto: Re: «SADKO» Di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Io ho una integrale di Sadko, ti farò sapere quale incisione ho, forse è proprio questa.

 
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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Il 7 gennaio 1898, la prima di una delle opere più famose di Nikolaj Rimskij-Korsakov, l'opera «Sadko», ebbe luogo sul palco dell'opera privata di Mosca di Savva Mamontov. Il poema sinfonico con lo stesso nome, basato su poemi epici russi, è stato scritto da lui quasi trent'anni fa e il compositore ha utilizzato i temi da esso nella partitura dell'opera. L'autore ha così descritto il suo nuovo lavoro: «Il reale e il fantastico, il drammatico e il quotidiano sono in completa armonia l'uno con l'altro». Inizialmente, si pensava che Sadko sarebbe stato presentato per la prima volta al Mariinskij, ma la direzione dei teatri imperiali e i leader creativi del palcoscenico principale di San Pietroburgo hanno deciso che l'opera era troppo difficile da mettere in scena. Il verdetto finale è stato emesso dallo stesso imperatore. Nikolai II ha cancellato «Sadko» dal repertorio con le parole: «Lascia che la direzione trovi qualcosa di più divertente invece di quest'opera». Savva Mamontov ha iniziato con entusiasmo a organizzare la prima. La parte dell'ospite varangiano è stata eseguita da Fiodor Chaliapin. Rimskij-Korsakov non era soddisfatto della prima esibizione, tuttavia, il pubblico e la critica hanno accolto «Sadko» più che favorevolmente.

 
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Oggetto: «SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
«SADKO» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Sembra che il destino stesso abbia ordinato a Rimskij-Korsakov di creare un'opera piena di schizzi marini. Un ex ufficiale di marina che ha visitato molti paesi, come nessun altro compositore conosceva l'elemento acqua. Le sue immagini si possono trovare in varie opere del classico russo, ma in «Sadko» ha fatto qualcosa di incredibile: si è fatto strada attraverso lo spessore della superficie del mare e ha mostrato il favoloso regno sottomarino, ammaliante per la sua bellezza. Anche l'amore del compositore per il folklore ha trovato il suo posto in quest'opera e l'opera stessa è stata giustamente riconosciuta come un esempio di epopea musicale russa. L'antico poema epico russo «Sadko» ha affascinato Rimskij-Korsakov anche in gioventù. La leggenda del guslàr (suonatore di gùsli) di Nòvgorod, che divenne mercante e glorificò la sua città, fu incarnata dal compositore di 23 anni nell'omonimo quadro sinfonico. Ma dopo 27 anni, Nikolai Rimskij-Korsakov torna negli affascinanti vagabondaggi di Sadko per scrivere questa volta un'opera. Si è preparato con molta attenzione: si è consultato con l'ideologo del «Il Potente Mucchietto» («Могучая Кучка») Vladimir Stàssov, i suoi amici hanno contribuito a sviluppare il piano per il libretto e nella fase finale l'intenditore di antichità Vladimir Belskij si è unito al lavoro. Il risultato fu una monumentale «opera epica». Non tutti lo vedevano come un futuro capolavoro. Nel 1896, Rimskij-Korsakov offrì l'opera al Teatro Mariinskij, ma la direzione trovò il lavoro troppo complicato e il verdetto finale fu emesso dall'Imperatore Nicolaj II. Ha cancellato personalmente «Sadko» dal repertorio con le parole: «Lascia che la direzione trovi qualcosa di più divertente invece di quest'opera». Ma la prima ha ancora avuto luogo. Lo spettacolo vide la luce il 7 gennaio 1898 a Mosca, sul palcoscenico del Teatro privato di Solodovnikov. Ed è stato messo in scena dalla compagnia d'Opera privata di Savva Mamontov. Il pubblico ha apprezzato non solo il magnifico scenario dell'artista Konstantin Korovin, ma anche il talento di Fyodor Chaliapin, che ha eseguito la canzone dell'ospite valangiano, che è diventata uno dei numeri della corona dell'opera. Quella sera è stato rivelato un altro talento: il soprano Nadezhda Zabela-Vrubel, che ha brillato nel ruolo di Volkhovà. La sua ninna nanna ha guadagnato grande popolarità. Il pubblico è stato anche deliziato da Sadko, le cui canzoni si sono distinte con un «recitativo epico». I critici che hanno assistito alla prima sembrano essere d'accordo. «Le vie di un genio sono imperscrutabili! Vai ad ascoltare Sadko», hanno scritto i revisori. E il pubblico è andato. Prima al Mariinskij, dove andò in scena pochi anni dopo, poi al Teatro Bolshoj di Mosca. La colorata esibizione è diventata uno dei tratti distintivi del palcoscenico principale del paese e vi è rimasta fino ad oggi.

 

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