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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 1

Una persona cortese deve innanzitutto sapere come le persone con le quali si incontra. In russo ciò è esattamente semplice, perché una sola parola può essere usata in qualunque momento delle ventiquattro ore e nei riguardi di qualunque persona, sia che si tratti di un vecchio amico che di un conoscente occasionale. Questa parola è:
«ЗДРАВСТВУЙТЕ» = «salve» (letteralmente: state bene)
Questo solo termine abbraccia un’ampia fascia di forme di saluto italiane, a iniziare dalle più ufficiali. Naturalmente anche se voi potrete usare questa sola parola, gli altri possono salutarvi usando espressioni diverse:
«ДОБРОЕ УТРО» = «Buon mattino»
«ДОБРЫЙ ДЕНЬ» = «Buon giorno»
«ДОБРЫЙ ВЕЧЕР» = «Buona sera»

La gente dice «ЗДРАВСТВУЙТЕ» in ogni caso in cui si incontra qualcuno, sia che si tratti di bambini, di vecchi amici, di conoscenti occasionali o di perfetti sconosciuti. Però solitamente questa parola è usata solo una volta durante la giornata con la stessa persona e, cioè, nel momento in cui si incontra per la prima volta. Nel caso rincontriate la stessa persona per la seconda volta nello stesso giorno, basterà che facciate un cenno col capo sorridendo. Ripetere quel saluto per la seconda volta potrebbe sembrare cosa non molto cortese in quanto l’altro potrebbe pensare che vi siate scordati di averlo già incontrato e salutato poco prima.
Nel nostro paese non si usa scambiare biglietti di visita quando si conosce una persona. Per lo più gli uomini non si tolgono il cappello incontrando un amico o un conoscente, sia che si tratti di un uomo che di una donna. E nemmeno usano toglierselo negli ascensori, nei negozi, nelle hall degli alberghi e così via. Se lo tolgono invece immancabilmente nei cinema e nei caffè. Andando al ristorante, a teatro o in museo gli uomini lasciano cappello e soprabito al guardaroba, mentre le donne possono tenere il cappello. Non usiamo baciare la mano alle signore e quasi tutti in Russia considerano la stretta di mano la miglior forma di saluto quando si incontra un amico o un collega di lavoro.

«ЗДРАВСТВУЙТЕ» si usa quando ci diamo del Lei o del voi (plurale)
Здравствуйте Господин Петров!
Здравствуйте ребята!
«ЗДРАВСТВУЙ» si usa quando ci diamo del tu
Здравствуй Саша!



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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 2

Ecco cinque parole russe importantissime:
«ЗДРАВСТВУЙТЕ» = «Salve»
«СПАСИБО» = «Grazie»
«ДО СВИДАНИЯ» = «Arrivederci»
«ПРОСТИТЕ» = «Scusi» («ПРОСТИ» = «Scusa»)
«ПОЖАЛУЙСТА» = «Per cortesia» o «Prego»

Sono parole molto necessarie che si usino continuamente. La versatilità della parola «ПОЖАЛУЙСТА» è straordinaria: il suo significato può andare ben oltre la semplice richiesta cortese. Si usa anche per rispondere ad una persona che si ringrazia ed ha molti altri significati e funzioni. C’è però anche un’altra parola russa, forse meno importante e perfino non regolare al cento per cento da un punto di vista letterario, ma usata dai Russi con una tale frequenza nel linguaggio quotidiano e con una tale fascia di sfumature e significati che ci pare indispensabile farvela conoscere, anche se la natura di insegnanti di lingua russa si ribella. Si tratta della parola «НИЧЕГО» che si pronuncia «nicevò». È impossibile individuare un’espressione italiana che sia completamente equivalente ad essa. È qualcosa di simile all’americano «O.K.», altrettanto espressivo pure di significato diverso. Il significato originario e letterale di «НИЧЕГО» è «niente», ma secondo le situazioni può essere reso in italiano con «poco male», «prego», «così così», «tutto a posto», «più o meno».
La parola «НИЧЕГО» vi servirà per rispondere a chi vi dice «ПРОСТИТЕ» = («Scusi») supponiamo che su un autobus affollato qualcuno vi abbia pestato un piede: si scuserà dicendo «ПРОСТИТЕ ПОЖАЛУЙСТА» = «Scusi» (letteralmente: «la prego di scusarmi»), voi risponderete «НИЧЕГО» («di niente»).
«НИЧЕГО» potrete rispondere anche se qualcuno vi chiede se vi piace qualcosa. Supponiamo che al vostro arrivo in albergo vi mostrino la vostra camera. Naturalmente l’amministratore vi chiederà qualcosa del tipo «Le piace questa camera?», «La camera va bene?». Potrete essere sicuri che vi avrà chiesto proprio questo, anche se non avrete capito quel che ha detto. Se risponderete «НИЧЕГО» vorrà dire che non avete obiezioni da fare (secondo il tono che si usa e dei gesti che accompagnano la parola, essa può voler dire di tutto, a cominciare da «sono contento» per finire con «non è che mi entusiasmi ma va bene lo stesso».
Armati di queste cinque parole e per di più di «НИЧЕГО» siete pronti ad affrontare qualunque avventura senza timore.

 

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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 3

«Pokà» («Пока») nelle lettere e tanto più nei messaggi non si scrive MAI MAI MAI MAI... E’ una forma SOLO orale!
La parola «Pokà» («Покà») scritta, porta una sfumatura un po’ melanconica. Vuol dire che io non sempre preferirei sentirti o vederti, ma c’è una speranza …
I russi non scrivono «Pokà» nelle lettere. Per chiarire tutta la questione delle parole scritte o parlate e del loro uso, vorrei consigliare di darmi retta. Vorrei solo chiarire e aiutarvi a capire come usare alcune parole o espressioni della lingua russa.
La parola «Pokà» («Пока») non si usa quasi mai nella lingua scritta, anche nei messaggi dei forum. E' un'espressione piuttosto orale. Ma se qualcuno mi scrive sul forum e finisce con questa parola «pokà» vuol dire che lui vorrebbe continuare il discorso con me, ma non ora, e richiede una pausa. «Pokà» porta un certo distacco. Io dico «pokà» con la speranza che per ora non ci parliamo, ma forse verrà un momento e noi riprenderemo a parlare o continueremo il nostro discorso.
Non dimenticate mai che «Pokà» non sia «CIAO»!
Non riesco a capire da dove venga quest'uso diffuso della parola «pokà» sui forum italiani? Chi lo consiglia? Quali manuali? E' sbagliato!
Nella lingua parlata, orale si può dire «pokà», ma anche lì significa, «ci vediamo», «troveremo un tempo per vederci».
Più spesso «pokà» si usa con le altre parole: «Ну давай, пока!» («Non si sa se ci vediamo»), «Ну ещё увидимся, пока» («Ci vediamo, ma non presto»), «Ну ты держись, давай, пока!» («Con coraggio»), «Пока, пока, дорогой!» («Con ironia») ecc. La parola «Pokà» non è «CIAO»!
«CIAO» è «PRIVET» («Привет») che si usa di norma quando ci si incontra ma si può dire anche quando ci si congeda. Però quando ci congediamo è meglio dire «Ну давай, привет! Пока, увидимся»
«До свидания» si usa come l'italiano «Arrivederci». Nelle lettere si può scrivere «До свидания», ma è troppo ufficiale o intimo, anche se si può scrivere, dipende a chi. Nel forum non si scrive «До свидания». E' un po' strano.
Ho cominciato a scriverne perché vedo spesso che si usa «pokà» e ho capito che è uno sbaglio dei manuali o dei vostri insegnanti. Non è esattamente uno sbaglio, quanto un’incongruenza linguistica.

 

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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 4

«IN TAXI» «В ТАКСИ»

Avete preso un taxi. Che cosa dovete dire al conducente? La cosa migliore è cominciare con quella parola che ormai conoscete molto bene:
«ПОЖАЛУЙСТА» = «pozhàlujsta» = «Per cortesia» e poi dire il luogo dove si vuole andare:
«ПОЖАЛУЙСТА, БОЛЬШОЙ ТЕАТР» = «Al Teatro Bolshoj, per cortesia»
«ПОЖАЛУЙСТА, ГОСТИНИЦА “МОСКВА”» = «All’albergo “Moskva”, per cortesia»
«ПОЖАЛУЙСТА, УЛИЦА ТВЕРСКАЯ, 25» = «In via Tverskaja 25, per cortesia»
«ПОЖАЛУЙСТА, ИТАЛЬЯНСКОЕ ПОСОЛЬСТВО» = «All’ambasciata italiana, per cortesia»
Sfortunatamente per gli stranieri nelle città russe ci sono molti posti che hanno nomi molto simili. Quindi se non siete più che sicuri di come si pronunciano sarà bene che non vi fidiate della sola comunicazione orale. Ad evitare equivoci, è meglio che diate al taxista un foglietto con l’indirizzo ben scritto, dicendogli:
«ПОЖАЛУЙСТА, ВОТ АДРЕС» = «Ecco l’indirizzo»
E per soddisfare la naturale curiosità del taxista potrete aggiungere:
«Я НЕ ГОВОРЮ ПО-РУССКИ. Я ИЗ ИТАЛИИ» = («Ja nie govorjù po-rùsski. Ja iz Italii») = «Non parlo russo. Sono italiano. (letteralmente: Arrivo dall’Italia)»
Questa frase può essere utilmente usata in molte occasioni e vale la pena di scriverla su qualche foglietto e di impararla. Inoltre un foglietto vi sarà utile anche per pagare i taxi una volta arrivati. Avete visto come sia difficile cavarsela con i numeri in russo, soprattutto se qualcuno li pronuncia molto velocemente. Per questo è meglio avere sempre a portata di mano un notes e una matita, in modo da poter incaricare il vostro interlocutore russo di cavarvi dai guai. Basterà che gli diciate:
«ПОЖАЛУЙСТА, НАПИШИТЕ, СКОЛЬКО» = («Pozhàlujsta, napishìte, skòlko» = «Per cortesia, mi scriva quanto le devo»
In questo caso pagare non sarà molto difficile, perché basterà leggere l’importo sul tassometro.
La lettera russa «P» o la scritta «Руб» indicano «I RUBLI» («РУБЛИ»).
Quando scendete, potete dire al taxista:
«СПАСИБО, ДО СВИДАНИЯ» = «Spassibò, do svidànija» = «Grazie e arrivederci»



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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 5

«IN VISITA AD AMICI»

Ora siete sul pianerottolo davanti alla porta dell’appartamento del vostro amico. Suonate il campanello e lui vi apre. Vi stringete la mano, dicendo:
«ЗДРАВСТВУЙТЕ» = «Salve»
Poi verrete presentati ai membri della famiglia: mia moglie…, mia figlia…, mia madre…
Risponderete:
«ОЧЕНЬ ПРИЯТНО» = «Ocen’ prijàtno» = «Molto piacere»
Supponiamo che il vostro amico o qualcuno della famiglia parli italiano e faccia da interprete e quindi non ci occuperemo della vostra conversazione. Aggiungerò solo alcune che vi potranno essere utili soprattutto quando vi troverete a tavola. Far accomodare a tavola gli ospiti è una tradizione dell’ospitalità russa cui non si viene mai meno. La tavola non è luogo per conversazioni impegnate. Ecco le frasi più importanti ed usuali che vi potranno servire:
«ЗА ВАШЕ ЗДОРОВЬЕ!» = «Za vàshe zdoròvje!» = «Alla vostra salute!»
«ПОЖАЛУЙСТА, ЕЩЁ» = «Pozhàlujsta, jesciò» = «Ancora, prego»
«СПАСИБО, БОЛЬШЕ НЕ МОГУ» = «Spassìbo, bòlsce nie mogù» = «Grazie, sono sazio»
La padrona di casa starà segretamente sperando che voi diciate:
«ОЧЕНЬ ВКУСНО!» o «КАК ВКУСНО!» = «Ocien’ vkùsno”» o «Kak vkùsno!» = «Molto buono! o Veramente ottimo!»
«КАК НАЗЫВАЕТСЯ ЭТО БЛЮДО?» = «Kak nazyvàetsja èto bljùdo?» = «Come si chiama questo piatto?»
«ВЫ САМИ ЭТО ГОТОВИЛИ?» = «Vy sàmi èto gotòvili?» = «L’ha preparato lei stessa?»
Quando più mangerete e berrete tanto più farete felici i padroni di casa. Per quanto riguarda le norme di condotta a tavola, non differiscono da quelle europee, ma vengono osservate con minor rigidezza. La cosa migliore è che vi comportiate con naturalezza, come a casa vostra. Nessuno trarrà conclusioni particolari se usate coltello e forchetta in modo strano e se confondete i bicchieri per il vino, anzi, non ci faranno nemmeno caso. Una cosa che potrebbe forse stupirvi è la tradizionale abitudine russa di «ЧОКАТЬСЯ» («ciòkatsja»), cioè di cozzare i bicchieri l’un con l’altro prima di bere.

 

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Descrizione: cozzare i bicchieri l’un con l’altro prima di bere 
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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 6

LE PRESENTAZIONI. LE FORME DI SALUTO. COME RIVOLGERSI AGLI ALTRI

La situazione si fa alquanto più complessa se voi conoscete abbastanza bene l’altra persona. Si può addirittura dire che meglio conoscere una persona e più difficile diventa scegliere la forma con la quale rivolgersi ad essa. Come dovete chiamare e come vi dovete rivolgere al vostro amico russo:
«КАК МНЕ ВАС НАЗЫВАТЬ?» = «Kak mnie vas nazyvàt’?» = «Come la devo chiamare?»
Con tutta probabilità il vostro amico vi risponderà di chiamarlo con nome e patronimico:
«ИВАН ПЕТРОВИЧ» = «Ivan Pietròvich»
«ИРИНА ПЕТРОВНА» = «Irina Pietròvna»
La derivazione e la pronuncia di queste forme nominali è in effetti un problema difficile e complesso. Una tipica difficoltà, ad esempio, è rappresentata dal fatto che il diffusissimo insieme nome-patronimico (имя-òтчество). Ricordate inoltre che il patronimico non è il nome e non va confuso con esso. Il patronimico non può essere usato senza il nome. L’uso del nome è accompagnato dal patronimico è molto diffuso.
Rivolgersi ad una persona usando il solo nome di battesimo presuppone un notevole grado di amicizia e quindi potrete rivolgervi ad un vostro conoscente russo chiamandolo così solo nel caso che sia lui stesso a chiedervelo. Un problema ancor più complesso è l’uso dei diminutivi dei nomi russi. Questo perché ogni nome russo ha parecchi diminutivi. Ad esempio, una persona di nome ИВАН (Ivàn) può essere chiamata: ВАНЯ (Vànja), ВАНИЧКА (Vànichka), ВАНЮША (Vanjùsha), ВАНЮШКА (Vanjùshka), ВАНЬКА (Vàn’ka) ecc. Ognuno di questi diminutivi ha una sua sfumatura diversa di significato, che può variare dal vezzeggiativo affettuoso all’insulto vero e proprio. Vi raccomando di non usare diminutivi a meno che non sia il vostro amico stesso a chiedervi di chiamarlo con uno particolare di sua scelta. In ogni caso, sè solo sentite che qualcuno ha chiamato il vostro amico russo ВАНЯ (Vànja), questo non vi dà il diritto di farlo a vostra volta. Riassumendo, ecco tutte le forme appellative possibili:
«ИВАН ИВАНОВИЧ» = «Ivàn Ivànovich»
«КОЛЛЕГА ПЕТРОВ» = «Kollèga Petròv»
«ГОСПОДИН ПЕТРОВ» = «Gospodìn Petròv»
«ИВАН» = «Ivàn»
«ВАНЯ» = «Vànja»
Tra tutte queste forme la prima è quella che maggiormente fa al caso vostro, mentre l’ultima è la più intima e personale (anche se forse è quella dal carattere più spiccatamente russo).

 

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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 7

Supponiamo che vogliate far visita a un vostro conoscente russo che abita abbastanza vicino al vostro albergo e che quindi decidiate di fare a meno del taxi e di altri mezzi di trasporto. Decidete di andare a piedi e uscire in strada. Cosa dovete fare?
Vi consiglio di avvicinarvi al primo passante che non vada troppo di fretta e di dirgli:
«ПРОСТИТЕ, ПОЖАЛУЙСТА. ВОТ АДРЕС – КАК ПРОЙТИ?» = «Prostìtie, pozhàlujsta. Vot àdres – kak projtì?» = «Mi scusi. Come faccio per arrivare a quest’indirizzo?» (È sottinteso che volete andare a piedi, perché il verbo russo «ПРОЙТИ» («projtì») vuol dire proprio «andare a piedi»). Solo non dimenticate di porgergli il solito foglietto con l’indirizzo scritto.
In altra situazione potete anche dire semplicemente il nome del luogo in cui volete andare:
«ПОЖАЛУЙСТА… БОЛЬШОЙ ТЕАТР – КАК ПРОЙТИ?» («Pozhàlujsta… Bolshòj teàtr – kak projtì?») = «Per cortesia… per il Teatro Bolshoj?».
Le difficoltà maggiori però cominceranno solo al momento della risposta. La persona alla quale vi sarete rivolti vi darà senza dubbio una risposta particolareggiata, parlando molto in fretta e accompagnando le parole con gesti energici della mano. Quindi sarà meglio che gli diciate:
«ПРОСТИТЕ, ПОЖАЛУЙСТА. Я ИЗ ИТАЛИИ… Я НЕ ГОВОРЮ ПО-РУССКИ» («Prostìte, pozhàlujsta. Ja iz Itàlli… Ja nie govorjù po-rùsski») = «Mi scusi, sono italiano… non parlo russo»
Dopo di che potrete di nuovo ricorrere a notes e matita:
«НАРИСУЙТЕ, КАК ПРОЙТИ» («Narissùjtie, kak projtì») = «Mi disegni una piantina (letteralmente: come andarci)»
Potete essere certi che qualunque cittadino russo, se proprio non ha fretta per qualche affare molto importante, non lesinerà nè tempo nè impegno per disegnarvi la piantina necessaria. Ci sono anche buone probabilità che si offra di mostrarvi la strada lui stesso accompagnandovi.
Altri metodi richiedono molto sforzo e la conoscenza di alcune nuove parole che è indispensabile saper riconoscere nella valanga di termini che vi verrà rovesciata addosso con la risposta:
«ПРЯМО» («prjàmo») = «dritto»
«НАЗАД, ОБРАТНО» («nazàd, obràtno») = «indietro»
«НАПРАВО» («napràvo») = «a destra»
«НАЛЕВО» («nalèvo») = «a sinistra»
«ПОТОМ, ЗАТЕМ» («potòm, zatèm») = «poi, dopo»
«ЕЩЁ РАЗ» («jesciò raz») = «un’altra volta ancora»
Inoltre dovee conoscere il verbo russo «ИДТИ» («idtì») = «andare» e riconoscerlo nelle sue forme «ПРОЙТИ» («projtì») che già abbiamo visto nella domanda «КАК ПРОЙТИ?» («Kak projtì») = «come andarci?» e «ИДИТЕ» («idìtie») = «vada» che probabilmente sentirete nella spiegazione.
Armati di queste nuove parole potete prendere noi l’iniziativa e indirizzare il colloquio in modo da non perdere il filo. Dovete far capire al vostro interlocutore che ha a che fare con uno straniero che non capisce la sua lingua e che quindi deve opportunamente adattare il suo modo di parlare. E in risposta alla vostra domanda vi sentite fare un discorso lungo e complicato, potete sempre riportare il vostro interlocutore con i piedi per terra chiedendogli:
«ПРОСТИТЕ, ИДТИ ПРЯМО, НАПРАВО ИЛИ НАЛЕВО?» («Prostìtie,idtì prjàmo, napràvo ìli nalèvo?») = «Scusi, devo andare dritto, a destra o a sinistra?»
Con questo lo costringerete a pronunciare una delle parole che sapete riconoscere e capire. Smorzerà il suo fervore e probabilmente vi risponderà con una delle parole da voi incluse nella domanda, ad esempio:
«ИДИТЕ ПРЯМО» («Idìtie prjàmo») = «Vada dritto»
Allora voi potete chiedergli:
«ПОТОМ ЕЩЁ ПРЯМО ИЛИ НАПРАВО?» («Potòm jesciò prjàmo ìli napràvo?») = «Poi ancora dritto o a desra?»
E così via fino a che non avrete ottenuto la risposta che vi serve.

 

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«FRASARIO RUSSO-ITALIANO» 8

«IN PANETTERIA RUSSA»
«В РУССКОЙ БУЛОЧНОЙ»

Ora entriamo in panetteria («БУЛОЧНАЯ» = «bùlochnaja»).
Dato che la Russia è un Paese ricco di cereali (la stessa parola «ХЛЕБОСОЛЬСТВО» («khlebossòlstvo») = «ospitalità» riunisce le due parole «хлеб» («pane») e «соль» («sale»), offerte tipiche che la tradizione russa riservava agli ospiti) c’è un’ampia scelta di tipi di pane: «БЕЛЫЙ ХЛЕБ» («bèlyj khlèb») = «Pane bianco» e «ЧЁРНЫЙ ХЛЕБ» («Ciòrnyj khlèb») = «Pane nero», quest’ultimo parte integrante della tradizione culinaria russa. Ci sono molti per indicare qualità o forme di pane. Ve ne propongo alcuni:
«БУХАНКА» («bukhànka») = «Pagnotta», per lo più di pane nero.
«БАТОН» («batòn») = «Filone» di pane bianco.
«БУЛКА» («bùlka») = «Panino» di pane bianco in varie pezzature.
Il pane (хлеб) può essere di vari tipi, ad esempio il pane nero della «БУХАНКА» («bukhànka») può essere «ОРЛОВСКИЙ» («Pane nero della città di Orjol»), «БОРОДИНСКИЙ» («Pane nero di Borodinò»).
Le seguenti frasi potranno esservi utili:
«ПОЖАЛУЙСТА, ЧЁРНЫЙ-БУХАНКА (ПОЛБУХАНКИ)» («Pozhàlujsta, ciòrnyj-bukhànka (polbukhànki)» = «Per cortesia, pane nero. Una (mezza) pagnotta».
«ПОЖАЛУЙСТА, БУЛКА – ОДНА (ДВЕ)» («Pozhàlujsta, bùlka - odnà (dvie») = «Per cortesia, un panino (due)».
Qui sono stati dati in forma semplificata (non la più corretta, ma comunque usata nel linguaggio colloquiale. Vediamo quale sarebbe un modo di esprimersi più «letterario»:
«ПОЖАЛУЙСТА, (ДАЙТЕ) ОДНУ БУЛКУ (ДВЕ БУЛКИ)» («Pozhàlujsta, (dajtie) odnù bùlku (dvie bùlki)») = «Per cortesia, (mi dia) una pagnotta (due pagnotte)».
«ОДИН БАТОН (ДВА БАТОНА)» («Odin batòn (dvà batòna)» = «Un filone (due filoni)».

Tornando al pane, vorrei di nuovo consigliarvi il «ЧЁРНЫЙ ХЛЕБ» («Ciòrnyj khleb») = «Pane nero», perché sono certo che questo tipo di pane di segala (ржаной хлеб), poco nono in Europa Occidentale, vi piacerà. È molto gustoso e giova ai denti e allo stomaco in quanto ricco di cellulosa e di vitamina B2. Un autentico pasto russo è semplicemente impensabile senza pane nero. Resterete stupiti dalla varietà di tipi di questo pane e, se vi fidate del mio gusto, provate il pane («хлеб» = «khleb») «БОРОДИНСКИЙ» («borodìnskij» = «di Borodinò») e il pane «ОРЛОВСКИЙ» («orlòvskij» = «della città di Oriòl»).



Ultima modifica di Zarevich il 23 Feb 2016 10:36, modificato 1 volta in totale

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«AL RISTORANTE: GLI ANTIPASTI»
«В РЕСТОРАНЕ: ЗАКУСКИ»

Ora passiamo ad un elenco di piatti basato sul menù del ristorante moscovita che abbraccia in pratica tutto quanto potrete trovare negli altri ristoranti. Di solito le liste iniziano con una sezione intitolata:
«ФИРМЕННОЕ БЛЮДО» («Fìrmennoje bljùdo») = «La specialità» oppure «ШЕФ-ПОВАР РЕКОМЕНДУЕТ» («Sef-pòvar rekomendùet») = «Lo Chef consiglia».
È naturale che in questa sezione siano elencate le specialità migliori, le più ricercate, ma anche le più costose. Seguono poi gli antipasti, a volte divisi in «caldi» e «freddi» = «ГОРЯЧИЕ И ХОЛОДНЫЕ ЗАКУСКИ», fra i quali ricorderò:
«ИКРА ЧЁРНАЯ ЗЕРНИСТАЯ» («Ikrà ciòrnaja zernìstaja») = «Caviale nero fresco»
«ИКРА ЧЁРНАЯ ПАЮСНАЯ» («Ikrà ciòrnaja pàjusnaja») = «Caviale nero pressato»
«ИКРА КРАСНАЯ КЕТОВАЯ» («Ikrà kràsnaja ketòvaja») = «Caviale rosso di salmone»
«СЁМГА» или «ЛОСОСИНА» («Siòmga» oppure «Lossossìna») = «Salmone affumicato»
«ОСЕТРИНА» («Ossetrìna») = «Storione»
«СЕЛЬДЬ» («Seld’») = «Aringa»
«КИЛЬКИ» («kìlki») = «Alici»
«САРДИНЫ» («sardìny») = «Sardine»
«АССОРТИ РЫБНОЕ» («Assortì rybnoje») = «Pesce assortito»
«БУЖЕНИНА С ГАРНИРОМ» («Buzhenìna s garnìrom») = «Carne di maiale lesso con verdure»
«ВЕТЧИНА С ГАРНИРОМ» («Vetcinà s garnìrom») = «Prosciutto con verdure»
«АССОРТИ МЯСНОЕ» («Assortì mjasnòje») = «Carni assortite»
«РОСТБИФ С ГАРНИРОМ» («Roast beef s garnìrom») = « Roast beef con verdure»
«РЯБЧИК ЖАРЕНЫЙ» («Rjàbcik zhàrenyj») = «Francolino di monte arrosto»
«КУРОПАТКА ЖАРЕНАЯ» («Kuropàtka zhàrenaja») = «Pernice arrosto»
«САЛАТ ИЗ КРАБОВ» («Salàt is kràbov») = «Insalata di granchi»
«СЫР» («Syr») = «Formaggio»
«ЯЗЫК С ГАРНИРОМ» («Jazyk s garnìrom») = «Lingua con verdure»
«ГРИБЫ СОЛЁНЫЕ» («Griby soliònyje») = «Funghi salati»
«ГРИБЫ МАРИНОВАННЫЕ» («Griby marinòvannyje») = «Funghi marinati»
«МАСЛИНЫ» («Maslìny») = «Olive»
A seconda del periodo dell’anno ci sono poi i cosiddetti antipasti stagionali, come ad esempio:
«ЗЕЛЁНЫЙ САЛАТ» («Zeliònyj salàt») = «Insalata verde»
«САЛАТ ИЗ ОГУРЦОВ» («Salàt is ogurtsòv») = «Insalata di cetrioli»
«САЛАТ ИЗ ЛУКА» («Salàt is lùka») = «Insalata di cipolle»
«САЛАТ ИЗ ПОМИДОРОВ» («Salàt is pomidòrov») = «Insalata di pomodori»
«САЛАТ ИЗ РЕДИСКИ» («Salàt is redìski») = «Insalata di ravanelli»
«КВАШЕНАЯ КАПУСТА» («Kvàshenaja kapùsta») = «Crauti»

La parola «САЛАТ» («salàt») = «insalata» ha un’accezione molto vasta in russo, come del resto in italiano, e la sola «ЗЕЛЁНЫЙ САЛАТ» («Zeliònyj salàt») = «Insalata verde» è fatta di vera e propria insalata e cioè di lattuga.
I Russi vanno fieri, a buon duritto, delle loro salse forti, come ad esempio il cren («ХРЕН» = «khren») e la senape («ГОРЧИЦА» = «gorcìtsa»). Va notato in proposito che la senape russa è molto più forte di quella francese o tedesca.



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«AL RISTORANTE: LE MINESTRE RUSSE»
«В РЕСТОРАНЕ: РУССКИЕ СУПЫ»

C’è poi un’ampia scelta di minestre, senza le quali del resto per un Russo un pranzo non può essere tale, anche se poi certe minestre sono di per se stesse un intero pranzo. Le più popolari fra le decine che realmente si incontrano, sono le seguenti:
«БОРЩ» («Borsh’») = Brodo di carne (мясной бульон) con barbabietole (свекла), cipolle (лук), sedano (сельдерей), cavoli (капуста), patate (картошка), carote (морковь) e una buona quantità di carne (мясо). Come molte altre minestre anche questa richiede obbligatoriamente una buona cucchiaiata di «СМЕТАНА» («smetàna» = «Panna (crema) acida») per rivelare appieno il suo sapore. In questo tipo di primi la carne va mangiata con l’aiuto di coltello e forchetta dopo che si è terminata la parte liquida del piatto.
«ЩИ» («Sci») è come il «БОРЩ» («Borsh’»), il primo piatto russo più conosciuto all’estero. L’ingrediente fondamentale degli «ЩИ» («Sci») è il cavolo, sia fresco che sotto forma di crauti (квашеная капуста). Ci sono decine di varietà di «ЩИ» («Sci»): con carne o solo vegetali, con cavoli o con crauti, conservati, ecc.
«РАССОЛЬНИК» («Rassòlnik»), la minestra preparata con frattaglie di pollo (куриные потроха), rognoni di vitello e ortaggi (овощи), compresi cetrioli marinati (маринованные огурцы), oltre a smetàna (panna acida).
«БУЛЬОН» («Buljon»). È semplice brodo che può essere aggiunto di vari ingredienti, spesso lo si serve con frittelle ripiene (блинчики с начинкой), polpettine (фрикадельки), uova (яйца) ecc.
«УХА» («Ukhà»). La zuppa di pesce che può essere preparata in modi diversi a seconda della qualità di pesce impiegato.
«СОЛЯНКА» («Soljànka»). La minestra di carne o di pesce.
«ОКРОШКА» («Okròshka»). La zuppa estiva a base di kvas (квас = bevanda ottenuta con la fermentazione di malto di segala e d'orzo, con ingredienti), con aggiunta di carne o prosciutto, cetrioli, cipolle, uova e smetàna (panna acida).
«ХАРЧО» («Kharciò»). La zuppa con carne di montone (баранина), molto piccante, è un piatto nazionale georgiano.
Non va dimenticato che di solito queste minestre vengono accompagnate con pane nero, come quasi tutti i cibi russi. Molti amano aggiungere a questi primi piatti pepe o altre spezie, oppure la smetàna (panna acida).



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«AL RISTORANTE: I SECONDI PIATTI»
«В РЕСТОРАНЕ: ВТОРЫЕ БЛЮДА»

Nella cucina russa, i secondi più apprezzati sono:
«ОСЕТРИНА» («Ossetrìna») = «Storione» (lesso, arrosto, in salsa, bianca, ecc.)
«СУДАК» («Sudàk») = «Pesce persico» (al vino bianco, in frittele)
«ФОРЕЛЬ» («Forèl’») = «Trota»
Oltre alle qualità di pesce che ho elencato e che sono abbastanza costose, sono molto diffusi anche:
«КАМБАЛА» («Kambalà») = «Sogliola»
«ЩУКА» («Sciùka») = «Luccio»
«КАРП» («Karp») = «Carpa»
«НАЛИМ» («Nalìm») = «Gado»
«ПАЛТУС» («Pàltus») = «Rombo»
«СОМ» («Som») = «Siluro»
«ТРЕСКА» («Treskà») = «Merluzzo»

È comunque più che lecito saltare il pesce e passare direttamente alle carni. Lo stesso discorso va fatto per i secondi caldi a base di pollame e cacciagione.
Comunque fra questi piatti di pollame vanno ricordati:
«ГУСЬ» («Gus’») = «Oca» (arrosto con cavoli e mele)
«ИНДЕЙКА» («Indejka») = «Tacchino»
«РЯБЧИК» («Rjàbcik») = «Francolino»
«УТКА» («Utka») = «Anatra»

Molto rinomato è poi «ЦЫПЛЁНОК ТАБАКА» («Tsypliònok tabakà»), è una specialità del Caucaso (Кавказ), si tratta di un pollastrello (цыплёнок) arrostito e servito con salsa d’aglio (чесночный соус): Цыплёнок-табака = Pollo alla diavola.
Degli altri secondi piatti a base di pollo vanno citati:
«КОТЛЕТА ПО-КИЕВСКИ» («Kotlèta po-kìevski») = «Costolette alla kieviana», costolette di pollo impanate e farcite con un po’ di burro.
«КОТЛЕТА СТОЛИЧНАЯ» («Kotlèta stolìchnaja») = «Costolette metropolitane», preparate all’incirca allo stesso modo.

Comunque, il piatto principale di un pranzo o di cena resta sempre la portata base di carne e, fra le molte, io potrei ricordarvele:
«АЗУ» («Azù») = «Spezzatino in salsa piccante»
«БАРАНИНА» («Barànina») = «Montone arrosto»
«ТЕЛЯТИНА» («Teljàtina») = «Vitello»
«ШАШЛЫК» («Shashlyk») = «Pezzi di carne allo spiedo»
«ПОДЖАРКА» («Podzhàrka») = «Carne a pezzetti arrostita con salsa»
«БЕФСТРОГАНОВ» («Befstròganov») = «Carne alla Stròganov, con salsa a base di cipolle, funghi, ecc…»
«АНТРЕКОТ» («Antrekòt») = «Costata»
«ЛАНГЕТ» («Langhèt») = «Filetto»
«БИФШТЕКС» («Bifshtèks») = «Bistecche»
«РОСТБИФ» («Ròstbif») = «Roast beef»
«СВИНАЯ ОТБИВНАЯ» («Svinàja otbivnàja») = «Costoletta di maiale»
«КОТЛЕТЫ» («Kotlèty») = «Polpette»
«ЭСКАЛОП» («Eskalòp») = «Scaloppine»
«ШНИЦЕЛЬ» («Shnìtsel») = «Schnitzel=costolette»

Ci sono poi particolari specialità quali ad esempio:
«ПОРОСЁНОК С КАШЕЙ» («Porosjònok s kàshej») = «Porcellino alla kàsha»
«ТЕЛЯТИНА В ГОРШОЧКЕ» («Teljàtina v gorshòchkie») = «Vitello all’orcio»
«БАРАНИНА НА ВЕРТЕЛЕ» («Barànina na vertjeliè») = «Montone allo spiedo»

Un piatto abbastanza rinomato e non troppo caro sono le
«СОСИСКИ» («Sossìski») = «Salsicce» (molto simili ai Wurstel, serviti con crauti o patate)



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«AL RISTORANTE: LA COLAZIONE»
«В РЕСТОРАНЕ: ЗАВТРАК»

Tipici della cucina russa sono più piatti preparati con uova, latte, ortaggi e farina. Si consumano di solito a colazione, ma molti li preferiscono a pranzo. Prima di tutti gli altri bisogna citare i «БЛИНЫ» («Bliny»), che a tavola si accompagnano letteralmente con tutto: con la carne (мясо), col caviale (икра), con le aringhe (селёдка), col burro fuso (топлёное масло), con la smetàna (сметана = panna acida) e perfino con la marmellata (варенье). Se vi invitano a mangiare i veri «БЛИНЫ» russi, può perfino succedere che non troviate per primo una di quelle minestre che sono altrimenti indispensabili. Inoltre sono molto popolari i cosiddetti «БЛИНЧИКИ» («Blìnciki») = «diminutivo di Bliny», che si servono con carne e formaggio, ma per lo più con la marmellata.
Abbastanza diffusi sono anche «ПИРОЖКИ» («Pirozhkì») = «Focaccine ripiene» con carne, cavolo, pesce, riso, uova o altro.

Molti piatti a base di carne vengono presentati in tavola con il «ГАРНИР» («Garnìr») = «Contorno», che può essere di patate, cipolle, barbabietole, carote, piselli, ecc. Un contorno di qualunque tipo può essere ordinato a parte e il suo prezzo è minimo.

Per quanto riguarda i piatti a base di latte, vorrei ricordarvi innanzitutto quelli caldi:
«СЫРНИКИ» («Syrniki») = «Frittelle di ricotta»
«ОЛАДЬИ» («Olàdji») = « Frittelle»
Accanto a questo gruppo di piatti bisogna ricordare anche:
«МАКАРОНЫ» («Makaròny») = «Maccheroni, pasta»
«ЛАПША» («Lapshà») = «Tagliatelle» (a volte servite come primo)
«ОМЛЕТ» («Omlèt») = «Omelette»
«ЯИЧНИЦА » («Jaìchnitsa») = «Frittata»
«ЯЙЦО » («Jajtsò») = «Uovo» («вкрутую» = «sodo», «всмятку» = «alla coque», «в мешочек» = «bazzotto»)
Un poco particolare è invece il «ЦВЕТНАЯ КАПУСТА» («Tsvetnàja kapùsta») = «Cavolfiore», che a volte viene presentato in tavola anche come contorno, lesso, impanato o con burro fuso.

Comunque, non posso non parlare ancora una volta della «СМЕТАНА» («Smetàna») = «panna acida», che è veramente uno dei migliori derivati del latte. La smetana si usa in quasi tutti i primi piatti della cucina russa, è ingrediente essenziale della maggior parte dei condimenti e delle salse, e adattissima al pesce arrosto (particolarmente sulla carpa) e, mescolata allo zucchero, viene servita come dessert.
Se volete adeguarvi alle usanze della cucina russa provate a colazione «ТВОРОГ» («Tvòrog») = «Ricotta», che anch’esso si può accompagnare con smetàna, marmellata o miele.

A differenza degli Italiani, i Russi sono soliti consumare i molti tipi di formaggi disponibili come antipasti, non a conclusione del pranzo.

 

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«AL RISTORANTE: DESSERT»
«В РЕСТОРАНЕ: ДЕСЕРТ»

Pranzi e cene solitamente culminano nel dessert e, in proposito, cito:
«БЛИНЧИКИ С ВАРЕНЬЕМ» («Blìnciki s varènjem») = «Crèpes con marmellata»
«ПИРОЖНЫЕ» («Piròzhnyje») = «Paste»
«ТОРТ» («Tort») = «Torta»
«МОРОЖЕНОЕ» («Moròzhenoje») = «Gelato»
E poi:
«ЧАЙ» («Ciaj») = «Tè»
«КОФЕ» («kòfe») = «Caffè»
«КОМПОТ» («Kompòt») = «Composta di fratta cotta»
«КИСЕЛЬ» («Kissèl’») = «Gelatina di frutta»

Tradizionalmente il sistema alimentare russo prevede tre pasti al giorno (senza contare quello che potremmo chiamare «чай» = «tè» e che è qualcosa di paragonabile all’abitazione britannica del tè pomeridiano). I tre pasti principali sono distribuiti nell’arco della giornata approssimativamente secondo questo orario:
«ЗАВТРАК» («Zàvtrak») = «Colazione»: tra le 7 e le 10
«ОБЕД» («Obièd») = «Pranzo»: tra le 13 e le 15
«УЖИН» («Uzhyn») = «Cena»: tra le 19 e le 21
Inoltre prima di andare a dormire molti usano prendere un bicchiere di latte o qualcosa del genere. Bisogna rilevare che la colazione russa è una colazione molto abbondante. Può comprendere un piatto caldo o freddo a base di carne o di pesce., uova, kasha, succo di frutta, lette o latticini (quasi immancabile è la «ТВОРОГ» («Tvòrog») = «Ricotta»), tè o caffè.
A proposito dell’«ОБЕД» («Obièd») = «Pranzo», sapete già più o meno quello che è indispensabile sapere. La cena invece può essere sia una semplice ripetizione del pranzo (anche se di regola senza minestre), sia a seconda dei casi, uno spuntino abbastanza frugale fatto di un piatto di carne o verdure o tè.
I Russi non sono così inclini a bere acqua durante i pasti come gli Americani, soprattutto se ghiacciata, e non bevono a pasto tanto vino come gli Italiani. Preferiscono acqua minerale, succhi di frutta, limonata, kvas o birra.
Agli Italiani interesserà sapere che in Russia riscuote sempre maggior popolarità la pizza italiana. A Mosca sono già state aperte alcune pizzerie che non mancano mai di frequentatori.
In Russia ci sono molti caffè specializzati nella preparazione di una data specialità, come i pelmèni siberiani (сибирские пельмени), i bliny (блины), i pirozhkì (пирожки) ecc. Ci sono anche molti:
«КАФЕ-КОНДИТЕРСКАЯ» («Kafè-Kondìterskaja») = «Caffè-Pasticeria»
«КАФЕ-МОРОЖЕНОЕ» («Kafè-Moròzhenoje») = «Caffè-Gelateria»
dove si servono gelati, bevande alcoliche, paste, tè o caffè.
Questi locali, come anche le
«ПИРОЖКОВАЯ» («Pirozhkòvaja») = «Tavola calda dove si mangiano pirozhkì»
«ПЕЛЬМЕННАЯ» («Pelmènnaja») = «Agnolotteria»
«БЛИННАЯ» («Blìnnaja») = « Tavola calda dove si mangiano bliny»
sono molto convenienti e vi si può mangiare con poca spesa.

 
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«I NUMERI IN RUSSO»

La via più naturale per iniziare la vostra conoscenza con i numeri russi è, molto probabilmente, il telefono. È naturale che solo per scegliere e formare il numero telefonico che vi interessa non è necessario che sappiate come si pronunciano i numeri in russo. Ma già per annotare un numero telefonico sotto dettatura dovete essere in grado di pronunciare i numeri in russo.
Quando i numeri sono letti ad alta voce è molto raro che i Russi li pronunciano separatamente, cioè cifra per cifra, come fanno, ad esempio, gli Inglesi. Così il numero di un telefono interno contrassegnato dal 164 verrà letto «СТО ШЕСТЬДЕСЯТ ЧЕТЫРЕ» (Centosessantaquattro) è quasi mai «ОДИН-ШЕСТЬ-ЧЕТЫРЕ» (Uno-Sei-Quattro).
125.04.26 = «СТО ДВАДЦАТЬ ПЯТЬ, НОЛЬ ЧЕТЫРЕ, ДВАДЦАТЬ ШЕСТЬ»
22.35.16 = «ДВАДЦАТЬ ДВА, ТРИДЦАТЬ ПЯТЬ, ШЕСТНАДЦАТЬ»
ATTENZIONE!
Se poi volete ascoltare una lezione sui numeri russi, formate al telefono il numero «100» a Mosca o lo «08» a San Pietroburgo. Sentirete una voce gradevole che pronuncerà, ad esempio:
«СЕМНАДЦАТЬ ЧАСОВ, ТРИ МИНУТЫ» = «Ore diciassette e tre minuti», è cioè l’ora esatta di Mosca in quel momento. Bisogna però ricordare che la forma delle parole può cambiare e che la voce dirà di volta in volta:

«ОДИН ЧАС» («Odìn ciàs») = «Ore una»
«ОДНА МИНУТА» («Odnà minùta») = «Un minuto»
«ДВА ЧАСА» («Dva ciassà») = «Ore due»
«ДВЕ МИНУТЫ» («Dviè minùty») = «Due minuti»
«ТРИ (ЧЕТЫРЕ) ЧАСА (МИНУТЫ)» («Tri (cietyrie) ciassà (minùty)») = «Ore (minuti) tre (quattro)»
E di nuovo, fino a cinque (ore o minuti) dopo il venti:
«ДВАДЦАТЬ ОДИН ЧАС» («Dvàdtsat’ odìn ciàs») = «Ore ventuno»
«ДВАДЦАТЬ ОДНА МИНУТА» («Dvàdtsat’ odnà minùta») = «Ventun minuti»
«ДВАДЦАТЬ ДВА ЧАСА» («Dvàdtsat’ dva ciassà») = «Ore ventidue»
«ДВАДЦАТЬ ДВЕ МИНУТЫ» («Dvàdtsat’ dviè minùty») = «Ventidue minuti»

Ora vorrei scrivere un paio di righe sui numerali russi.
Dopo 2,3,4 il sostantivo va al genitivo singolare, da 5 in poi al genitivo plurale:

Один рубль = un rublo
Два рубля = due rubli
Три рубля = tre rubli
Четыре рубля = quattro rubli
Пять рублей = cinque rubli
Шèсть рублей = sei rubli
Сèмь рублей = sette rubli
Вòсемь рублей = otto rubli
Дèвять рублей = nove rubli
Дèсять рублей = dieci rubli
Одиннадцàть рублей = undici rubli
Двадцàть рублей = venti rubli
Двадцàть один рубль = 21
Двадцàть два рубля = 22
Двадцàть пять рублей = 25
Сто двàдцать рублей = 120
Сто двàдцать один рубль = 121
Сто двàдцать два рубля = 122
Сто двàдцать пять рублей = 125

I sostantivi russi si declinano, cambiando cioè la loro desinenza e la loro forma (inclusa la pronuncia) in dipendenza dalla loro relazione con altre parole nell’ambito della frase.
Cari amici! Qui io sorvolerò sul come e sul perché i sostantivi si declinano, quindi dovrete semplicemente imparare singole forme senza porvi troppe domande sulla loro natura. Io cercherò di presentarvi solo quelle assolutamente necessarie, ma forme quali «час, часà, часòв» («cias, ciassà, ciassòv») e «минута, минуты, минут» («minùta, minùty, minùt»), pur se possono generare una certa confusione sono assolutamente indispensabili, come avrete modo di accorgervi noi stessi.
Supponiamo che vi siate messi in contatto telefonico con un numero che vi è necessario e che il vostro interlocutore non parli italiano. Molto probabilmente vi sentirete dire:
«Я СЛУШАЮ» («Ja slùshaju») = «Ascolto», oppure «АЛЛО» («Allò») = «Pronto», o semplicemente «ДА» («Da») = «Sì», pronunciati in tono interrogativo come per invitarvi a parlare. Se avrete chiamato un ufficio, siete invece in diritto di attendervi una risposta più completa, cosa che di solito non è molto comune. La risposta potrà essere:
«”ИНТУРИСТ”… СЛУШАЮ ВАС» («”Inturist”… Slùshaju vas») = «”Inturist”… Dica»
Come rispondere a vostra volta? Un Russo, al telefono, direbbe:
«ПОПРОСИТЕ (ПОЗОВИТЕ) БОРОДИНА» («Poprossìtie (pozovìtie) Borodinà») = «Vorrei parlare con Borodin (letteralmente: Mi chiami Borodìn». Ma è naturalmente molto opportuno aggiungere a questa frase la parola «ПОЖАЛУЙСТА» («Pozhàlujsta») = «Prego».
Ad esempio:
«ПОПРОСИТЕ БОРОДИНА, ПОЖАЛУЙСТА» («Poprossìtie Borodinà, pozhàlujsta») = «Per corstesia, vorrei parlare con Borodin». Notare le forme del maschile e del femminile: «БОРОДИНА» («Borodinà») = maschile e «БОРОДИНУ» («Borodinù») = femminile.
Da noi non si usa dire il proprio nome iniziando una conversazione telefonica, se non raramente, ma sarà molto utile se voi specificherete:
«ЭТО (ГОВОРИТ) ВЕРДИ» («Eto (govorìt) Verdi») = «Qui (parla) Verdi»
Non credo che possiate ottenere buoni risultati se non conoscete nessuno all’altro capo del filo che parli italiano. Supponiamo che abbiate fortuna e che dopo esservi sforzati di capire le frasi precedenti sentiate il ben noto «ПОЖАЛУЙСТА» («Pozhàlujsta») = «Prego» accompagnato magari da altre parole che non riuscite a capire, come ad esempio:
«ПОДОЖДИТЕ МИНУТОЧКУ» («Podozhdìtie minùtochku») = «Attenda un attimo»
Dopo di che Borodìn prende il ricevitore e dice: «ЭТО Я» («Eto ja») = «Sono io» e poi, non appena vi ha riconosciuti, passa all’italiano. Ma nel caso che Borodìn sia assente, probabilmente vi diranno:
«ЕГО НЕТ, А КТО ЕГО СПРАШИВАЕТ?» («Jegò nièt, a kto jegò spràshyvajet?») = «Non c’è. Chi lo cerca?» oppure «КТО ЭТО ГОВОРИТ?» («Kto èto govorìt?») = «Chi parla?».
E allora dovrete rispondere:
«СКАЖИТЕ, ПОЖАЛУЙСТА, ЧТО ЗВОНИЛ ВЕРДИ» («Skazhìtie, pozhàlujsta, chto zvonìl Verdi») = «Gli dica, per favore, che ha telefonato Verdi» o più semplicemente «ЭТО ВЕРДИ» («Eto Verdi») = «Verdi».

 
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«I NUMERI IN RUSSO»

È difficile immaginare cosa vi diranno precisamente a questo punto, ma certamente vi spiegheranno dove si trova Borodin e come dovete fare per mettervi in contatto con lui. Voi potrete ignorare tutte quelle spiegazioni e cercare piuttosto di far arrivare al vostro interlocutore all’altro capo del filo una di queste due frasi che, per ogni evenienza, vi sarete già preparati prima:
«ПОПРОСИТЕ ЕГО ПОЗВОНИТЬ МНЕ СЕГОДНЯ ВЕЧЕРОМ (ЗАВТРА УТРОМ)» («Poprossìtie jegò pozvonìt’ mniè segòdnja viècerom (zàvtra ùtrom)») = «Gli dica per cortesia di telefonarmi questa sera (domani mattina)»
oppure:
«ПУСТЬ ОН ПОЗВОНИТ ВЕЧЕРОМ» («Pust’ on pozvonìt viècerom») = «Che mi telefoni questa sera».
Ed ecco che vi renderete conto di quanto vi sia utile conoscere i numeri in russo. Servendovi dell’elenco che vi ho fatto trovare all’inizio. Siete in grado di spiegare con sufficiente precisione l’ora in cui volete che Borodin vi telefoni:
«ПУСТЬ ОН МНЕ ПОЗВОНИТ ЗАВТРА УТРОМ В ДЕВЯТЬ ЧАСОВ» («Pust’ on pozvonìt zàvtra ùtrom v dièvjat’ ciassòv») = «Mi telefoni domani mattina alle nove».
Non dimenticate la preposizione «в» (che si pronuncia «ф» davanti a «т», «ч», «п», «ш», «с» e alle altre consonanti sorde): «В ДВА ЧАСА» («V dva ciassà») = «Alle due» (qui «в»), ma «В ТРИ ЧАСА» («V tri ciassà») = «Alle tre» (e qui «ф»).
Ora siete in grado anche di dettare senza difficoltà il vostro numero telefonico (il vostro interlocutore ve lo chiederà certamente per poterlo dare a Borodin, ma data la difficoltà che incontrereste nel capire quel fiume di parole, la cosa migliore è che glielo diciate subito voi stessi:
«МОЙ НОМЕР…» («Moj nòmer…») = «Il mio numero è…», e sapete benissimo come continuare.
«СКАЖИТЕ, ЧТО Я ПОЗВОНЮ ЕЩЁ СЕГОДНЯ ВЕЧЕРОМ» («Skazhìtie, chto ja pozvonjù jesciò segòdnja viècerom») = «Gli dica che telefonerò di nuovo questa sera»
E anche qui al posto dell’espressione «СЕГОДНЯ ВЕЧЕРОМ» («Segòdnja viècerom») = «Questa sera» potrete indicare più precisamente l’ora. Vi risponderanno:
«ХОРОШО, Я ПЕРЕДАМ» («Khoroshò, ja peredàm») = «Bene. Riferirò»
Non dimenticate di terminare la vostra conversazione dicendo:
«СПАСИБО. ДО СВИДАНИЯ» («Spassìbo. Do svidànija») = «Graze. Arrividerci».
Nelle frasi sopra indicate tutti i pronomi sono stati usati al maschile. Ora vediamo le corrispondenti forme femminili:
«ЕГО НЕТ» («Jegò nièt») = «Lui non c’è»
«ЕЁ НЕТ» («Jejò nièt») = «Lei non c’è»
«СКАЖИТЕ ЕМУ…» («Skazhìtie jemù…») = «Gli dica…»
«СКАЖИТЕ ЕЙ…» («Skazhìtie jej…») = «Le dica…»

 
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