Dal primo dicembre Daniel Barenboim sarà il nuovo direttore musicale della Scala.
Un ruolo che ricoprirà fino al 31 dicembre 2016. La nomina colma un vuoto che a Milano durava da sei anni, da quando cioè Riccardo Muti se ne andò nel 2005, dopo che l'orchestra e lo staff della Scala votarono a larga maggioranza una richiesta di dimissioni di Muti, il quale cancellò un concerto prima della votazione e il 2 aprile diede le dimissioni.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione ed orgoglio da tutti, in quanto Barenboim, oltre ad essere un bravissimo direttore e uno dei più grandi interpreti di Wagner, è anche uno straordinario pianista, nonché conoscitore di letteratura e filosofia.
Congratulazioni, maestro Daniel Barenboim!
Oggetto: Daniel Barenboim è Il Nuovo Direttore Della Scala
Oggetto: Re: Daniel Barenboim è Il Nuovo Direttore Della Scala
Il Teatro alla Scala è il patrimonio nazionale dell’Italia. È il teatro che custodiva sempre i valori musicali dell’opera italiana. Che cosa però è successo? I direttori italiani fuggiscono via e lavorano in tutto il mondo solo non in Italia. Ora verrà il Signor Barenboim per cui l’opera italiana è la stessa cosa che l’opera tedesca. Il Signor Barenboim comincerà a nutrire il pubblico italiano con Wagner e nel miglior teatro lirico del mondo continuerà un collasso disperato. :wallb:
Oggetto: Re: Daniel Barenboim è Il Nuovo Direttore Della Scala
Caro principe,
permettimi di dissentire. Questa notizia è stata accolta da gran parte dei melomani con perplessità ed è giudicata piuttosto negativamente. Nessuno, credo, dubita delle qualità di Barenboim quale esperto del repertorio operistico tedesco, ma la Scala, essendo il piú grande teatro lirico italiano e il teatro lirico per antonomasia, ha maggior bisogno d'uno che difenda il repertorio italiano e d'uno che la ringiovanisca traendo idee nuove, allorché Barenboim punta quasi sempre sui medesimi cantanti, l'unica eccezion fatta forse per Anita Rachvelishvili, giovane mezzosoprano georgiano proveniente dall'Accademia della Scala e che cantò Carmen in una produzione che inaugurava la stagione scaligera.
D'altronde Barenboim è già direttore principale della Staatsoper Unter den Linden di Berlino ed ha già adesso moltissimi impegni, anche negli Stati Uniti. Il contratto di Barenboim colla Scala prevede una presenza in loco di soltanto 15 settimane all'anno, il che è poco per un direttore principale.
Mi pare che la nomina di Maestro Barenboim non sia altro che ufficializzazione dello status quo. In quanto principale direttore invitato Barenboim ha inaugurato già due stagioni con Wagner (Tristan und Isolde, Die Walküre) ed avendo avviato l'intero Anello del nibelungo) ed ha invece diretto pochissimo repertorio italiano alla Scala (l´unica opera in italiano credo fosse il Don Giovanni).
Non credo però che il repertorio italiano, ad esempio nella stagione 2011-2012, sia sottorappresentato alla Scala: Aida, Luisa Miller e Rigoletto di Verdi, Tosca e La Bohème di Puccini, Don Pasquale di Donizetti, cui si possono aggiungere due opere di Mozart in italiano: Le nozze di Figaro e Don Giovanni - eccetuando forse Luisa Miller però sono tutti titoli triti e ritriti. Barenboim del programma di 13 titoli operistici dirige soltanto il Don Giovanni (le recite dicembrine) ed una opera di Wagner: Siegfried. Ciò verrà compensato dalla sua grande presenza nei concerti.
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]Dal primo dicembre Daniel Barenboim sarà il nuovo direttore musicale della Scala.
Un ruolo che ricoprirà fino al 31 dicembre 2016. La nomina colma un vuoto che a Milano durava da sei anni, da quando cioè Riccardo Muti se ne andò nel 2005, dopo che l'orchestra e lo staff della Scala votarono a larga maggioranza una richiesta di dimissioni di Muti, il quale cancellò un concerto prima della votazione e il 2 aprile diede le dimissioni.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione ed orgoglio da tutti, in quanto Barenboim, oltre ad essere un bravissimo direttore e uno dei più grandi interpreti di Wagner, è anche uno straordinario pianista, nonché conoscitore di letteratura e filosofia.
Congratulazioni, maestro Daniel Barenboim!
Caro principe,
permettimi di dissentire. Questa notizia è stata accolta da gran parte dei melomani con perplessità ed è giudicata piuttosto negativamente. Nessuno, credo, dubita delle qualità di Barenboim quale esperto del repertorio operistico tedesco, ma la Scala, essendo il piú grande teatro lirico italiano e il teatro lirico per antonomasia, ha maggior bisogno d'uno che difenda il repertorio italiano e d'uno che la ringiovanisca traendo idee nuove, allorché Barenboim punta quasi sempre sui medesimi cantanti, l'unica eccezion fatta forse per Anita Rachvelishvili, giovane mezzosoprano georgiano proveniente dall'Accademia della Scala e che cantò Carmen in una produzione che inaugurava la stagione scaligera.
D'altronde Barenboim è già direttore principale della Staatsoper Unter den Linden di Berlino ed ha già adesso moltissimi impegni, anche negli Stati Uniti. Il contratto di Barenboim colla Scala prevede una presenza in loco di soltanto 15 settimane all'anno, il che è poco per un direttore principale.
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]Il Teatro alla Scala è il patrimonio nazionale dell’Italia. È il teatro che custodiva sempre i valori musicali dell’opera italiana. Che cosa però è successo? I direttori italiani fuggiscono via e lavorano in tutto il mondo solo non in Italia. Ora verrà il Signor Barenboim per cui l’opera italiana è la stessa cosa che l’opera tedesca. Il Signor Barenboim comincerà a nutrire il pubblico italiano con Wagner e nel miglior teatro lirico del mondo continuerà un collasso disperato. :wallb:
Mi pare che la nomina di Maestro Barenboim non sia altro che ufficializzazione dello status quo. In quanto principale direttore invitato Barenboim ha inaugurato già due stagioni con Wagner (Tristan und Isolde, Die Walküre) ed avendo avviato l'intero Anello del nibelungo) ed ha invece diretto pochissimo repertorio italiano alla Scala (l´unica opera in italiano credo fosse il Don Giovanni).
Non credo però che il repertorio italiano, ad esempio nella stagione 2011-2012, sia sottorappresentato alla Scala: Aida, Luisa Miller e Rigoletto di Verdi, Tosca e La Bohème di Puccini, Don Pasquale di Donizetti, cui si possono aggiungere due opere di Mozart in italiano: Le nozze di Figaro e Don Giovanni - eccetuando forse Luisa Miller però sono tutti titoli triti e ritriti. Barenboim del programma di 13 titoli operistici dirige soltanto il Don Giovanni (le recite dicembrine) ed una opera di Wagner: Siegfried. Ciò verrà compensato dalla sua grande presenza nei concerti.
Oggetto: Re: Daniel Barenboim è Il Nuovo Direttore Della Scala
Caro Angelo di fuoco,
ma certamente che puoi dissentire, ci mancherebbe! :)
Sono assolutamente convinto che alla base di ogni comunità ci sia la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione, anche quando questa non è in accordo con quella degli altri, senza il timore di essere per questo censurati o criticati; e questo è ancor più vero allorquando le opinioni sono ben argomentate ed esposte in maniera estremamente civile, come nel tuo caso.
Detto questo, accolgo con piacere i tuoi rilievi, in quanto non sono né un melomane, né tanto meno un esperto di Opera. Di fatto avevo semplicemente voluto riportare la notizia, limitandomi poi a recepire alcuni commenti positivi che avevo letto a caldo, tra i quali anche quelli dei responsabili dello stesso Teatro ed altri ancora, che evidentemente hanno un valore più che altro simbolico e di circostanza.
ma certamente che puoi dissentire, ci mancherebbe! :)
Sono assolutamente convinto che alla base di ogni comunità ci sia la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione, anche quando questa non è in accordo con quella degli altri, senza il timore di essere per questo censurati o criticati; e questo è ancor più vero allorquando le opinioni sono ben argomentate ed esposte in maniera estremamente civile, come nel tuo caso.
Detto questo, accolgo con piacere i tuoi rilievi, in quanto non sono né un melomane, né tanto meno un esperto di Opera. Di fatto avevo semplicemente voluto riportare la notizia, limitandomi poi a recepire alcuni commenti positivi che avevo letto a caldo, tra i quali anche quelli dei responsabili dello stesso Teatro ed altri ancora, che evidentemente hanno un valore più che altro simbolico e di circostanza.
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