Oggetto: «L’UCCELLO DI FUOCO»
«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
«Жар-Птица» o in italiano «L’Uccello di Fuoco», nella lingua russa ha il genere femminile perchè «птица» è una parola femminile. «Жар-Птица» non è la Fenice. In russo la Fenice si chiama «Птица Феникс». Ma è un’altra fiaba. La Fenice o Phoenix è un uccello sacro favoloso con le lunghe piume dalle leggende degli antichi egizi e poi greci. L’uccello Phoenix (in russo «Феникс») è simbolo della morte e resurrezione. Vedere o guardare Phoenix era sempre una buona ventura che portava la felicità. Phoenix «russo» è l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица dove la parola «Жар» significa «l’ardore» cioè «il fuoco». La traduzione italiana «L’Uccello di Fuoco» del titolo russo «Жар-Птица» è giusta perché la parola russa «Жар» ha l’altro significato «огонь» cioè «il fuoco». Se noi traduciamo «L’Uccello di Fuoco» dall’italiano al russo, otteniamo «Огненная Птица», cioè un’altra cosa. Ma «l’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица» vive nei boschi russi, è «l’uccello di origine russa» dalle fiabe e favole russe. È un tipico uccello fiabesco, l’archetipo di Phoenix. Nelle fiabe russe non può essere Phoenix, Phoenix è solo nelle leggende straniere, per esempio greche. Se una nonna racconta al suo nipotino la fiaba russa, lei non dirà mai Phoenix (Феникс). Nei boschi e nelle selve russe «vive» l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица. Ma se racconta o si legge una leggenda greca allora ci troveremo Phoenix. Ma i bambini russi (educati) sanno che «Phoenix» e «l’Uccello di Fuoco» non è la stessa cosa.
In Russia l'Uccello di Fuoco è anche chiamato «Uccello della felicità» («Птица Счастья»), ed è un simbolo molto diffuso e presente in molte case, di solito fatto di legno di betulla e appeso con un filo in modo che stia sospeso in casa, da qualche parte. Non di meno scriverò «L’Uccello di Fuoco» come è costumato nella lingua italiana. Allora «L’Uccello di Fuoco» si incontra in molte fiabe russe. Di solito il Principe (o Zarèvich = Царевич) caccia l’Uccello di Fuoco nel bosco o nel campo e lo acchiappa, o riesce a strappargli una penna. Di solito acchiappare l’Uccello di Fuoco, trovare o acquistare una sua penna significa raggiungere la felicità. Ad ogni russo subito viene in mente la fiaba di Pavel Jershòv «Il Cavallino Gobbo» («Конёк-Горбунок») in cui il personaggio principale Emelja (Емеля) acchiappò proprio una penna. Ma esiste anche una fiaba popolare che si chiama «L’Uccello di Fuoco» con un altro soggetto. Igor Stravìnskij, il compositore russo, l’allievo e il «figliol prodigo» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov, nel suo periodo giovanile fece alcuni balletti sui soggetti fiabeschi russi per la compagnia di «Stagioni Russe a Parigi» di Serghej Diàghilev (Сергей Дягилев). Fra i quali c’è il balletto «L’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица». Il balletto dura 45 minuti e richiede un'orchestra sinfonica completa. Del resto, poi Igor Stravìnskij ne ha tratto numerose suite e riduzioni. La musica di Stravinskij è brillante e affascinante, al cento per cento fiabesca. Igor Stravinskij era molto furbo, in quanto usò il 90 per cento delle melodie e delle canzoni popolari russe trasformandole in forma orchestrale. Ogni russo, anche lontano dalla musica classica, sentendo quella sua musica, riconosce subito le melodie russe. Il fatto è che il padre di Igor Stravinskij fu un famosissimo basso del Teatro Imperiale «Mariinskij», Fiodor Stravìnskij, ed eseguiva anche molte canzoni russe popolari. Igor da bambino le conosceva e le ascoltava. E poi Igor studiava da Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov il quale era un grande melodista. Ma torniamo alla fiaba.
La trama del balletto deriva dalle fiabe popolari russe e narra le prodezze eroiche del Principe Ivan (Иван-Царевич). Un vecchio avido e maligno che rapisce sempre le belle ragazze, il cosiddetto Kascèj L’Immortale (Кащей Бессмертный), ha rapito la Principessa e la tiene rinchiusa nel suo giardino. Il Principe Ivan sta catturando l’Uccello di Fuoco e quello in cambio della libertà gli dà una sua penna magica. Kascèj L’Immortale e gli altri malefici personaggi devono cedere e Ivan libera la bella Principessa.

IL CELEBRE BALLETTO «L’UCCELLO DI FUOCO» DI IGOR STRAVINSKIJ SUL NOSTRO FORUM:
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?p=8095



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Interessante questa traduzione di questo nome. Mi domando allora perché hanno tradotto in modo sbagliato "Uccello della felicità"! Cambiando il nome cambia anche il senso.......

 
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Argonauta ha scritto: 
Mi domando allora perché hanno tradotto in modo sbagliato "Uccello della felicità"! Cambiando il nome cambia anche il senso.......

Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Di solito acchiappare l’Uccello, trovare o acquistare una sua penna significa raggiungere la felicità

Ossia "Uccello della felicità", non è una traduzione di "Uccello di fuoco", ma è solo un altro modo in cui è chiamato, anche in russo, per via del valore portafortuna attribuitogli.

 
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...sì, ma allora hanno tradotto molto male questo nome e non capisco la ragione. Una volta ho letto che c'è un legame tra "l'uccello di fuoco" e la "fenice" ma, dopo quello che ha scritto Zarevich, capisco che non c'entra nulla!!! :?

 
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Ti sei spiegato molto bene. La prossima volta che ascolterò con amici "L'uccello di fuoco" racconterò queste cose e sono sicuro che faroò un'ottima figura! :up: :smartass: :mrgreen:

 
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Stravìnskij mi piace enormemente. E' un piacere vedere la sua maestria nell'orchestrazione. La complessità ritmica e la ricchezza timbrica si manifestano in ogni strumento: non solo i violini, ma i legni, gli ottoni e l'Orchestra tutta partecipa intensamente alla musica. Tutto è viscerale, intenso, carico di una forza misteriosa e pagana, antica, maschia e virile. Una forza primigenia. Ma Stravìnskij ha saputo cambiare stile, stupefare le persone, evolversi, cercare nuovi orizzonti: il neoclassicismo ne è un esempio, il balletto "Pulcinella" è fantastico. Fino all'ultimo ha saputo mutare, fino ad "Agon" , dodecafonico.

 
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LA SUITE «L’UCCELLO DI FUOCO» DI IGOR STRAVINSKIJ
СЮИТА «ЖАР-ПТИЦА» ИГОРЯ СТРВИНСКОГО
Igor Stravinskij (Игорь Стравинский) scrisse anche nel 1911 la Suite per orchestra dal suo balletto «L’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица»). La Suite si compone di 15 pezzi musicali.
Il Mago Kascèj l’Immortale ha rapito la principessa e la tiene prigioniera nel suo giardino. Il principe Ivan che vuole liberarla, cattura l’Uccello di Fuoco e questo per ottenere la libertà gli dona una penna magica con cui il principe sconfigge Kascej e i suoi demoni liberando la principessa e facendola sua.

1. Introduzione
2. «Il giardino incantato di Kascej L’Immortale»
3. «Apparizione dell'uccello di fuoco inseguito da Ivan Zarevitch»
4. «Danza dell'Uccello di Fuoco»
5. «Cattura dell'Uccello di Fuoco»
6. «Supplica dell'Uccello di Fuoco»
7. «Gioco delle principesse con le mele d'oro»
8. «Improvvisa apparizione di Ivan Zarevitch»
9. «Ronda delle principesse»
10. «Sorge il giorno»
11. «Apparizione dei mostri guardiani e cattura di Ivan Zarevitch»
12. «Danza del seguito di Kascej L’Immortale incantati dall'uccello»
13. «Danza infernale di Kascej L’Immortale»
14. «Berceuse - Ninna nanna»
15. «Sparizione del palazzo e dei sortilege». «Animazione dei cavalieri pietrificati». Allegria generale




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«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
Raccolto delle fiabe russe
Traduzione dal russo all’italiano di Aldo Canestri
Casa Editrice «Progress» Mosca 1976
Издательство «Прогресс» Москва 1976

Il bel libro pubblicato nel 1976 dalla Casa Editrice «Progress» che nei tempi sovietici era specializzata nella pubblicazione dei libri russi e degli autori russi nelle lingue straniere. È una bella casa editrice! Il presente libro è una raccolta di cinque fiabe russe popolari tradotte dal russo all’italiano dal celebre traduttore Aldo Canestri. Fra le fiabe c’è anche «L’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица»). Anche il libro porta il titolo «L’Uccello di Fuoco». È un’edizione eccezionale e deriva dai tempi passati.
1. «L’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица»)
2. «La Principessa Ranocchia» («Царевна-Лягушка»)
3. «Caval sauro, caval mauro» («Сивка-бурка, вèщая каурка»)
4. «Emelja lo stolto» («Емèля-дурàк»)
5. «Vassilìssa la Bella» («Василиса Прекрасная»)



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È il bellissimo quadro «L'UCCELLO DI FUOCO» del pittore russo Konstantin Sòmov (Константин Сомов) dipinto nel 1923.



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Ritengo "L'uccello di fuoco" la migliore composizione di Stravinskij. In generale le sue opere migliori sono quelle ispirate ai temi del folklore russo come appunto i balletti scritti per Djaghilev, dove infatti si servì di temi della raccolta di Canti popolari Russi di Balakirev, o di altre melodie già usate da Rimskij-Korsakov. Il suo modo di usare e orchestrare questi temi non suoi è certamente geniale. Credo che le composizioni successive, sopratutto del periodo americano, siano piuttosto noiosette... Stravinskij ha seguito mode e correnti (neoclassicismo,musica seriale) perdendo molto della sua forza. Infatti non ci si stanca mai di ascoltare Petrushka,L'uccello di fuoco,Le Sacre o Le rossignol, si lodano Le nozze e Mavra, ma nelle composizioni degli anni 40 e successivi si nota una totale mancanza di ispirazione...

 
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Sono d'accordo con te che il "periodo russo" di Stravinskij è migliore, anche se io amo quasi tutta la musica di Igor Fiodorovich.



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Stravinskij non è l'unico artista russo la cui vena creativa abbia risentito negativamente dell'emigrazione in un altro paese. Per quasi tutti gli artisti russi, scrittori, musicisti, pittori, l'humus di coltura necessario per la loro ispirazione artistica è costituito dalla loro terra, con tutto quello che questo comporta. Alla base delle loro opere c'è sempre quella concezione, quell'idea russa che difficilmente è possibile conservare inalterata vivendo lontano dalla Russia. Non è forse così, Zarevich?

 
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È vero. Rachmaninov, praticamente, morì, “si congelò” all’estero, Stravinskij cambiava per tutta la vita il suo stile musicale, Glazunov partì e tornò subito, Prokofiev dopo il lungo viaggio tornò nella Russia sovietica.



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 14:02, modificato 1 volta in totale
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Su Rachmaninov vorrei aggiungere una cosa. Spesso si legge nelle biografie o nei libretti dei cd che lui smise di comporre dopo aver lasciato la Russia solo perchè aveva intrapreso la carriera di pianista per mantenere la famiglia. Insomma suonava il piano per guadagnarsi il pane e non aveva più tempo per creare. Ma questo può essere vero solo per i primi anni, infatti dopo poco Rachmaninov divenne abbastanza ricco e avrebbe potuto comporre tranquillamente, ma come dice giustamente Zarevich si "congelò". In una intervista dei suoi ultimi anni Rachmaninov stesso spiega che lasciata la Russia aveva perso interesse a scrivere nuove composizioni proprio perchè esse nascevano da un legame profondo tra la sua anima e la terra russa. Ma tornando all'argomento principale di questa discussione, sapete dirmi se esiste una trasposizione di questo soggetto a cartoni animati fatta in epoca sovietica?

 
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Grazie per la segnalazione Zarevich!
Ho trovato proprio adesso un cartone (questo sembrerebbe del 1984), ma ne scriverò appena l'avrò visto...
Intanto corro a vedere il post dedicato al film di Pavel Lunghin!

 
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