«DIMENTICARE DANTE!»
«ЗАБЫТЬ ДАНТЕ!
Ora l’Unione Europea non ha bisogno di Dante. Assolutamente e definitivamente. L’Occidente, annegato e affondato nel baratro della villania di consumo, l’Occidente, rifiutato dal Cristianesimo, l’Occidente che gradualmente elimina la letteratura e l’arte, nate dalla concezione del mondo cristiano.
Ora richiamano di proibire William Shakespeare perché lui è sospettato di antisemitismo («Il mercante di Venezia»).
Per la fedeltà alla finta correttezza dalle biblioteche scolastiche degli USA tolgono i libri di Mark Twain.
Anche Dante Alighieri è capitato sotto mano per quello che nell’«Inferno» collocò Maometto (non è tollerante!).
Nell’«Inferno» nel cerchio III si tormentano «I GOLOSI» (è la violazione della libertà della scelta!)
Nell’«Inferno» si tormentano «GLI USURAI» (cosa fare con i crediti per gli acquisti?)
Nell’«Inferno» si tormentano «GLI OMOSESSUALI» (non si può offendere la minoranza sessuale, tanto più che recentemente il Papa stesso, quello che è infallibile e impeccabile, secondo la Chiesa cattolica, ha chiesto perdono agli omosessuali).
Nell’«Inferno» si tormentano Giuda e Caifa (è di nuovo antisemitismo).
Però la figura di Dante notevolmente domina su William Shakespeare e su Mark Twain e perciò «La Divina Commedia» la cercano di riscrivere, cancellandone tutti i posti scomodi per l’umanità anticristiana «con i vestiti in disordine».
La società dei consumi è assetata di respingere tutto quello che disturba e preoccupa: proibire, nascondere, rivoltare, riscrivere, anche Dante!). L’Inferno dovrà essere negato. L’Inferno è spaventoso. Anche sulla Terra si sente già la sua respirazione. L’Inferno ficca il suo naso con le fatture, con il feticismo finanziario.
Se no, tutto è perduto per i «protettori» del progresso.
Si dovrebbe dimenticare Dante!...
Zarevich