«BORIS SLUTSKIJ: IL POETA RUSSO»
«БОРИС СЛУЦКИЙ: РУССКИЙ ПОЭТ»
BORIS SLUTSKIJ (1919-1986) БОРИС СЛУЦКИЙ
Boris Slùtskij (Борис Слуцкий) è un poeta russo. Nacque nel 1919 a Slavjansk. Combattente nella Seconda Guerra Mondiale, scrisse versi di forte intonazione polemica. Nel 1957 poté pubblicare la sua prima raccolta, «Память» («Memoria»). Poeta dalla vigorosa intonazione prosastica, vicina al linguaggio parlato, pubblicò poi, tra le altre, le raccolte «Время» («Il tempo», 1959), «Работа» («Il lavoro», 1964) e «Современные истории» («Storie contemporanee», 1969). L’ultimo libro di Boris Slùtskij appare nel 1978. Dopo la morte della moglie, Boris Slùtskij ha smesso di scrivere le poesie. Già l’anno precedente il poeta si era allontanato dalla scena letteraria, sprofondato nella depressione. Non scriverà praticamente più nulla fino alla morte, avvenuta a Tùla (200 km. a sud di Mosca) nel 1986.
Il libro «Il sesto cielo» e altre poesie di Boris Slùtskij, a cura di Alessandro Niero, Passigli, 2013 (Con testo russo a fronte) è stato pubblicato in Italia. Vorrei presentare una poesia di Boris Slùtskij. La traduzione dal russo all’italiano di Alessandro Niero:
«CAVALLI NELL’OCEANO» «ЛОШАДИ В ОКЕАНЕ»
Nuotare, nuotano i cavalli. = Лошади умеют плавать,
Ma bene no. E non vanno lontano. = Но – не хорошо. Недалеко.
«Slava» sta per «gloria» in italiano. = «Глория» – по-русски – значит «Слава»
Nome che si ricorda, non ti sbagli. = Это вам запомнится легко.
Cercando di varcare l’oceano, = Шёл корабль, своим названьем гордый,
e del nome fiera, una nave navigava. = Океан стараясь превозмочь.
Mille cavalli nella stiva scuotevano = В трюме, добрыми мотая мордами,
mille bonari musi e notte e dì scalpicciavano = Тыща лощадей топталась день и ночь.
Mille! Quattromila ferri di cavallo! = Тыща лошадей! Подков четыре тыщи!
Di buona sorte però non forieri. = Счастья все ж они не принесли.
Una mina aprì sul fondo una falla = Мина кораблю пробила днище
e terra intorno proprio non ce n’era. = Далеко-далёко от земли.
La gente montò sulle scialuppe e barche, = Люди сели в лодки, в шлюпки влезли.
i cavalli, invece, partirono a nuoto. = Лошади поплыли просто так.
Posto non c’era su zattere e barche, = Что ж им было делать, бедным, если
quei poveretti, infatti, potevano farci ben poco. = Нету мест на лодках и плотах?
Una chiazza saura nuotava nell’oceano, = Плыл по океану рыжий остров.
un’isola baia nuotava nel mare blu. = В море в синем остров плыл гнедой.
E dapprima il nuotare parve non meno = И сперва казалось – плавать просто,
difficile che dentro un fiume, e non più. = Океан казался им рекой.
Qui, su questa riga, finisce la traduzione di Alessandro Niero, ma la poesia non finisce. Ci sono ancora otto righe. Perché il traduttore ha finito di tradurre? Otto righe che sono i più importanti. È difficile capire l’intenzione del traduttore ed anche degli editori di questo libro. Io non ho visto il libro stesso e non posso giudicare. La traduzione di Alessandro Niero l’ho trovata in internet. Forse nel libro la poesia «Cavalli nell’oceano» è pubblicata fino alla fine. Se qualcuno potrebbe verificare?
Otto righe non tradotte scrivo qui per tradurre.
Но не видно у реки той края,
На исходе лошадиных сил
Вдруг заржали кони, возражая
Тем, кто в океане их топил.
Кони шли на дно и ржали, ржали,
Все на дно покуда не пошли.
Вот и всё. А всё-таки мне жаль их -
Рыжих, не увидевших земли.
Zarevich