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Notizie - QUELLO CHE ACCADE IN UCRAINA INTERESSA GLI ITALIANI?

Zarevich - Mercoledì, 20 Maggio 2015, 12:57
Oggetto: QUELLO CHE ACCADE IN UCRAINA INTERESSA GLI ITALIANI?
QUELLO CHE ACCADE IN UCRAINA INTERESSA GLI ITALIANI?

Se sui giornali italiani mancano informazioni sul conflitto ucraino, sui social network invece i dibattiti in merito abbondano. Quando i lettori non trovano nei media ufficiali dati e informazioni su temi importanti come per esempio la guerra nel Donbass, internet è quello spazio dove si possono trovare punti di vista alternativi.
Ma quello che accade in Ucraina interessa gli italiani? Al di là di quello che scrivono, o meglio non scrivono i giornali italiani, i lettori forse adesso vorrebbero avere un'informazione diversa e una volta tanto scoprire il punto di vista dei media russi.
Una riflessione Eugenio Di Rienzo, professore di storia all'Università Sapienza, autore del libro "Conflitto russo ucraino. Geopolitica del nuovo (dis)ordine mondiale".

- Perché secondo lei la maggior parte dei media italiani non parla del conflitto ucraino?
- Ci sono due ragioni. L'Italia ha smesso da molto tempo di essere uno Stato con una proiezione internazionale. Questo si riflette non solo sulla politica estera dell'Italia, ma anche sul mondo della cultura e dell'informazione. Anche i maggiori quotidiani italiani non hanno persone capaci a mio avviso di far capire ai lettori quello che sta succedendo in Ucraina. Quando se ne occupano, lo fanno quasi tutti in funzione antirussa. Ci sono delle eccezioni, qualche cosa di equilibrato filtra sul Corriere della Sera, sul Giornale, sul Foglio, sul Manifesto. Globalmente però c'è una posizione o di disinteresse oppure di preconcetto antirusso per quanto riguarda la crisi ucraina.

- I cittadini italiani secondo Lei sarebbero interessati ad avere un'informazione alternativa su questioni internazionali, compreso il conflitto ucraino? Il punto di vista dei media russi interessa?
- Credo che sarebbero molto interessati, lo dico per esperienza personale. Parlo con i miei colleghi professori universitari, ma anche con la gente comune. Anche una persona comune si rende conto che la politica occidentale verso la Russia è completamente sbagliata in questo momento. Sui social network, come facebook e twitter, la discussione invece è molto attiva e c'è una grossa richiesta di informazione. Sul mio profilo facebook cerco di postare del materiale interessante, sia esso provenga dalla Russia, come dagli Stati Uniti, la Francia o la Gran Bretagna, dove esistono comunque voci indipendenti non russofobe.

La situazione dell'Italia dal punto di vista dell'informazione è morta. L'interesse dei cittadini invece è forte ed è legato anche a motivi economici: i rapporti commerciali con la Russia sono molto importanti, siamo il suo secondo partner europeo e quarto a livello mondiale. In un periodo di crisi economica in Italia perdere questa partnership è un grosso problema. Conosco imprenditori che avevano rapporti con la Russia e ora per le sanzioni hanno subito grandi perdite.
- Possiamo dire che oggi internet è una fonte dove si possono trovare punti di vista alternativi che non arrivano sui giornali.
- Sicuramente. Internet ha la funzione in questo preciso momento, soprattutto per quanto riguarda la crisi ucraina, di un'informazione alternativa. Gli italiani la usano quest'informazione.
Io vorrei che anche i grandi organi di stampa e le televisioni però se ne occupassero e dessero informazioni più equilibrate.

- Al di là di internet, dove a volte possono esserci dati non attendibili, ci vorrebbe anche una presa di posizione e un lavoro giornalistico dietro?
- Se una persona gira su internet con un minimo di accortezza riceve informazioni giuste. La riceve anche leggendo la pagina del Guardian inglese, che pure non è certamente filo Putin. Io molte cose le apprendo da siti anche statunitensi, che non sono la voce della Casa Bianca.


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