Arca Russa
Letteratura e Teatro - «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Assol - Giovedì, 15 Marzo 2012, 19:08
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«НИКОЛАЙ ГУМИЛЁВ: РУССКИЙ ПОЭТ»
Qualcuno sa se esiste traduzione italiana di questa poesia di Nicolaj Gumilev?
«Ты помнишь дворец великанов»
Ты помнишь дворец великанов,
В бассейне серебряных рыб,
Аллеи высоких платанов
И башни из каменных глыб?
Как конь золотистый у башен,
Играя, вставая на дыбы,
И белый чепрак был украшен
Узорами тонкой резьбы?
Ты помнишь, у облачных впадин
С тобою нашли мы карниз,
Где звезды, как горсть виноградин,
Стремительно падали вниз?
Теперь, о, скажи, не бледнея,
Теперь мы с тобою не те,
Быть может, сильней и смелее,
Но только чужие мечте.
У нас, как точеные, руки,
Красивы у нас имена,
Но мертвой, томительной скуке
Душа навсегда отдана.
И мы до сих пор не забыли,
Хоть нам и дано забывать,
То время, когда мы любили,
Когда мы умели летать.
(1910)
Roberto - Giovedì, 15 Marzo 2012, 20:00
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Io non lo so... in rete non sono riuscito a trovarla... sono novenari con rima ABAB... il primo e il terzo in rima piana, il secondo e il quarto in rima tronca... se non si trova possiamo provare noi tutti a tradurla...
Myshkin - Giovedì, 15 Marzo 2012, 22:52
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Neanch'io sono riuscito a trovarla, forse ci possiamo provare... senza preservare la metrica, ovviamente...
Che ne dici Robbè? E tutti voi, anche, che ne dite? Tentiamo?
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 02:40
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Neanch'io sono riuscito a trovarla, forse ci possiamo provare... senza preservare la metrica, ovviamente...
Che ne dici Robbè? E tutti voi, anche, che ne dite? Tentiamo?
Io dico sì...
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 04:28
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
L'ho buttata giù così... sono un po' appannato...
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Ricordi il palazzo dei giganti
la fontana dei pesci argentati
i viali d'altissimi platani
i mastii di massi di pietra
e accanto il cavallo dorato
giocando s'alzava bizzarro
bardato di bianco, ornato
di fini rabeschi intagliati.
Ricordi, fra valli nebbiose
trovammo un poggiolo là dove
manciate di bacche le stelle
piovevano giù sulla terra.
E senza pallori ora dimmi
se siamo più quelli io e te
o forse, più forti e più fieri,
stranieri oramai a ogni sogno.
Abbiamo noi mani tornite
portiamo bellissimi nomi
ma a un tedio angoscioso e mortale
per sempre cedemmo le anime.
E nulla ci nega l'oblio
e pure serbiamo il ricordo
del tempo in cui sapevamo
cos'erano il volo e l'amore.
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 04:45
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ricordi il palazzo dei giganti
la vasca coi pesci argentati
viali d'altissimi platani
e i mastii di massi di pietra
e accanto il cavallo dorato
giocando s'alzava bizzarro
bardato di bianco, ornato
di fini rabeschi intagliati.
Ricordi, fra valli nebbiose
trovammo un poggiolo là dove
manciate di bacche le stelle
piovevano giù sulla terra.
E senza pallori ora dimmi
se siamo più quelli io e te
o forse, più forti e più fieri,
stranieri oramai a ogni sogno.
Abbiamo noi mani tornite
portiamo bellissimi nomi
ma a un tedio angoscioso e mortale
per sempre cedemmo le anime.
E nulla ci nega l'oblio
e pure serbiamo memoria
del tempo in cui sapevamo
cos'erano il volo e gli amori.
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 07:17
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ricordi il palazzo dei giganti
la vasca coi pesci argentati
viali d'altissimi platani
e i mastii di massi pietrosi
e accanto il cavallo dorato
giocando s'alzava bizzarro
bardato di bianco, ornato
di fini rabeschi intagliati.
Ricordi, fra valli nebbiosi
trovammo un poggiolo là dove
- manciate di bacche - le stelle
piovevano giù sulla terra.
E senza pallori ora dimmi
se siamo più quelli io e te
o forse, più forti e più fieri,
stranieri oramai a ogni sogno.
Abbiamo noi mani tornite
portiamo bellissimi nomi
ma a un tedio angoscioso e mortale
per sempre cedemmo le anime.
E nulla ci nega l'oblio
e pure serbiamo memoria
del tempo in cui sapevamo
cos'erano il volo e gli amori.
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 11:03
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ricordi il palazzo dei giganti
la vasca coi pesci argentati
viali d'altissimi platani
e i mastii di massi pietrosi?
E accanto il cavallo dorato
giocando s'alzava bizzarro
bardato di bianco, ornato
di fini rabeschi intagliati.
Ricordi, fra valli nebbiosi
trovammo un poggiolo là dove
- manciate di bacche - le stelle
piovevano giù sulla terra?
E senza pallori ora dimmi
se siamo più quelli io e te
o forse, più forti e più fieri,
stranieri oramai a ogni sogno.
Abbiamo noi mani tornite
portiamo bellissimi nomi
ma a un tedio angoscioso e mortale
i cuori cedemmo in eterno.
E nulla ci nega l'oblio
e pure serbiamo memoria
del tempo in cui sapevamo
il volo cos'era e gli amori.
Assol - Venerdì, 16 Marzo 2012, 11:30
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Roberto, molto bello! Sei un vero maestro della traduzione delle poesie!
Mi piace di più la prima variante "la fontana dei pesci argentati".
у облачных впадин - mi sembra che qui si parli delle nicchie degli alti piani in un palazzo oppure delle rocce, si può usare valle in questo caso?
del tempo in cui sapevamo
cos'era l'amore e il volo.
Così si può?
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 12:28
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
No, valle è sbagliato... l'avevo sottolineato perché non capivo bene il senso... in italiano trovavo solo "avvallamento", ma non ho cercato di più... dovresti aiutarmi con ВПАДИНА...
ВПАДИНА - Понижение земной поверхности в пределах суши, на дне океанов и морей. ВПАДИНА между холмами... non riesco a capire che cosa è... una rientranza nelle rocce? sicuramente va interpretato insieme a карниз... tu come lo descriveresti карниз?
"cos'era l'amore e il volo" - ti riferisci al fatto che il verbo è al singolare? sì, si può... chiamiamola "licenza poetica"...
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 12:30
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Roberto, molto bello! Sei un vero maestro della traduzione delle poesie!
Mi piace di più la prima variante "la fontana dei pesci argentati".
allora facciamo "la fonte dei pesci argentati", così viene un novenario...
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 12:49
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ricordi il palazzo dei giganti
la fonte dei pesci argentati
viali d'altissimi platani
e i mastii di massi pietrosi?
E accanto il cavallo dorato
giocando s'alzava bizzarro
bardato di bianco, ornato
di fini rabeschi intagliati.
Ricordi, un anfratto fra nubi
celava un poggiolo, là dove
- manciate di bacche - le stelle
piovevano giù sulla terra?
E senza pallori ora dimmi
se siamo più quelli io e te
o forse, più forti e più fieri,
stranieri oramai a ogni sogno.
Abbiamo noi mani tornite
portiamo bellissimi nomi
ma a un tedio angoscioso e mortale
i cuori cedemmo in eterno.
E nulla ci nega l'oblio
e pure serbiamo memoria
del tempo in cui sapevamo
il volo cos'era e gli amori.
Assol - Venerdì, 16 Marzo 2012, 12:51
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
ВПАДИНА - Понижение земной поверхности в пределах суши, на дне океанов и морей. ВПАДИНА между холмами... non riesco a capire che cosa è... una rientranza nelle rocce? sicuramente va interpretato insieme a карниз... tu come lo descriveresti карниз?
Sì, tutto è giusto, proprio questo è впадина, ma qui nella poesia questa parola è usata nel senso “nicchia” dell’edificio, rientranza in una roccia.
Карниз – это узкая полоска между этажами здания, на которой можно стоять, хотя в принципе это опасно. Но возможно также, что в стихотворении карнизом назван отвесный выступ скалы.
http://www.ks-dekor.ru/images/foto/karniz/full-11.jpg
Roberto - Venerdì, 16 Marzo 2012, 13:22
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ecco... preferirei che fosse una rientranza in una roccia con questa "terrazza" naturale...
Myshkin - Venerdì, 16 Marzo 2012, 23:18
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Fantastico, Roberto! Sei partito in quarta e hai fatto già una serie di varianti, tutte estremamente valide, a quanto vedo!
Temo di non poter aggiungere nulla di significativo al tuo lavoro...
Solo qualche dubbio: "В бассейне серебряных рыб" non sarebbe "
nella fontana/vasca dei pesci argentati"?
башни non lo trovo... c'è башня, che significa torre...?
Le bacche al posto dell'uva non è una variante un po' ardita, considerato che per Gumilev le bacche dovevano essere qualcosa di comune, diversamente dall'uva...
e poi mi chiedevo: quel Стремительно.... possiamo davvero ignorarlo?
L'ultima parte io l'avevo tradotta così:
E adesso dimmi, senza impallidir
Or non siam più quelli
Forse, più forti e audaci,
Ma solo al sogno estranei
(qui il concetto sembra essere quello di essere ormai lontani dal sogno, rappresentato da tutta la parte precedente della poesia... o sbaglio?)
Le nostre mani son affusolate
i nostri nomi son belli
ma a penosa e mortal noia
l'anima per sempre abbiam ceduto
E scordato non abbiamo,
benché ci sia dato l'obliar,
Quel tempo, in cui amavamo,
quando sapevamo volar.
Ma sinceramente mi sembra meglio la tua versione....
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 01:53
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
- "В бассейне серебряных рыб": sì, io... già mi sono bloccato... io scrivo come parlo... pressappoco... era notte e la notte mne ne spizza... così mi è venuta voglia di tradurla e l'ho postata senza stare a fare domande... pensavo che tanto poi sarebbero piovute le critiche... alla lettera è "nella fontana dei pesci argentati" però non capivo quale potesse essere il soggetto, nel senso: che cosa sta "nella fontana dei pesci argentati"... così ho pensato che magari significasse "В бассейне (было много) серебряных рыб", ma così, senza fondamento, giusto perché mi faceva comodo... quindi qui ci vuole il parere dei russi!
- башни è il plurale di башня... io mi sono "inventato" i mastii (mastio, maschio, tipo il Maschio Angioino) per far vedere che ho letto qualcosa... mi piaceva l'assonanza mastii - massi... boh... non so che effetto fa...
- beh, l'acino d'uva è una bacca... la risposta vera è che mi piaceva di più "bacche" e ho messo bacche perché se traduco così, come dire... se non devo "rendere conto", allora è più facile prendersi delle libertà... la risposta "falsa" è che se è vero che per un russo l'uva è meno comune delle bacche , allora traducendo in italiano meglio bacche, che per noi sono meno comuni dell'uva...
- Стремительно non so se l'ho proprio ignorato... anche qui qualche parere degli amici russi non guasterebbe... ho pensato che "piovere giù" potesse già dare il senso di стремительно... ma è una soluzione di comodo...
Ma solo al sogno estranei (qui il concetto sembra essere quello di essere ormai lontani dal sogno, rappresentato da tutta la parte precedente della poesia... o sbaglio?)
- sì, è lo stesso significato che volevo dare io ma forse la mia versione confonde un po' su questo punto...
- la tua traduzione è valida quanto la mia, hai fatto una scelta stilistica diversa, la tua sa più di antico, non mi piace soltanto l'ultima quartina...
E scordato non abbiamo,
benché ci sia dato l'obliar,
Quel tempo, in cui amavamo,
quando sapevamo volar.
perché mi sono reso conto che anche io tendo a trovare le rime nelle desinenza dei verbi, però la soluzione è "troppo" facile, alla fine verrebbero tutte rime fra verbi, cerco di evitarlo...
sono riuscito a fare quasi tutti novenari... come nell'originale... ma farli addirittura rimare... magari lavorandoci uno ci riesce, non lo so... però finché lo facciamo per nostro piacere... ho cercato più che altro di compensare con assonanze interne... ma a un certo punto, a forza di rileggere, non mi rendo più conto se quello che ho scritto è bello, è brutto, è ridicolo... e non ho la più pallida idea di come è percepito dagli altri... tanto con me si può essere sinceri, anche perché se mi dicono "la tua traduzione fa schifo" non solo non mi offendo, ma per qualche perverso meccanismo interiore ritrovo orgoglio e penso che la mia traduzione non è niente male...
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 02:57
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Confessioni d'un malandrino
di S. A. Esenin
(traduzione di Renato Poggioli)
Non a ciascuno è dato di cantare,
non a ciascuno è dato di cadere
come una mela ai piedi di qualcuno.
Eccovi la suprema confessione,
quella che vi può fare un malandrino.
Mi piace spettinato camminare
col capo sulle spalle come un lume,
e così mi diverto a rischiarare
il vostro triste autunno senza piume.
Mi piace che mi grandini sul viso
la fitta sassaiuola dell'ingiuria:
mi agguanto solo per sentirmi vivo
al guscio della mia capigliatura.
Ed in mente mi torna quello stagno
che le canne ed il muschio hanno sommerso,
e mio padre e mia madre che non sanno
d'avere un figlio che compone versi.
Ma mi vogliono bene come ai campi,
alla pelle e alla pioggia di stagione,
raro sarà che chi m'offende scampi
da loro e dalle punte del forcone.
Poveri genitori contadini!
Certo siete invecchiati e ancor temete
il signore del cielo e gli acquitrini...
Genitori che mai non capirete
che oggi il vostro figliolo è diventato
il primo fra i poeti del paese...
Quando correva scalzo sul bagnato
vi si copriva l'anima di brina:
ora invece in iscarpe verniciate
e col cilindro in testa egli cammina.
Ma sopravvive in lui la frenesia
d'un vecchio mariolo di campagna,
e ad ogni insegna di macelleria
alla vacca s'inchina, sua compagna.
E quando in piazza incontra un vetturino,
gli torna in mente il suo concio natale,
e vorrebbe la coda del ronzino
reggere come strascico nuziale.
Voglio bene alla patria,
l'amo senza confine,
benché afflitta di tronchi rugginosi.
M'è caro il grugno sporco dei suini
ed i rospi nell'ombra sospirosi.
Son malato d'infanzia e di ricordi
e di freschi crepuscoli d'aprile.
Sembra quasi che l'acero si curvi
per riscaldarsi al rogo e poi dormire.
Dai nidi di quell'albero le uova
per rubare salivo fino in cima.
Ma sarà la sua chioma sempre nuova
e dura la sua scorza come prima?
E tu, mio caro amico,
vecchio cane fedele?
Fioco e cieco t'ha reso la vecchiaia,
e giri a coda bassa nel cortile,
ignaro delle porte dei granai.
Mi son cari i miei furti di monello,
quando rubavo in casa un po' di pane,
e si mangiava come due fratelli,
una briciola l'uomo ed una il cane.
Io non sono cambiato,
il cuore ed i pensieri son gli stessi,
e come fiori in grano, in viso gli occhi.
Sui tappeti magnifici dei versi
voglio dirvi qualcosa che vi tocchi.
Buona notte!
La falce risonante della luna
si cheta mentre l'aria si fa bruna.
Dalla finestra mia voglio stasera
pisciare contro il disco della luna.
L'azzurro della notte è cosi terso:
qui forse anche morire non fa male.
Che importa se il mio spirito è perverso
e dal mio dorso penzola un fanale?
O Pegaso decrepito e bonario,
il tuo galoppo è ora senza scopo.
Giunsi come un maestro solitario
e non canto e celebro che i topi.
Dalla mia testa come uva matura
gocciola il folle vino delle chiome...
Voglio essere una gialla velatura
gonfia verso un paese senza nome.
------------------------------------------------------
Nella canzone di Branduardi "pisciare" è diventato "gridare"... ci sono altre differenze, ma quelle hanno ragioni metriche...
All'inizio ci sono varie rime fra verbi...
I miei due versi preferiti:
Son malato d'infanzia e di ricordi
e di freschi crepuscoli d'aprile.
Libertà:
...e così mi diverto a rischiarare
il vostro triste autunno senza piume...
L'originale dice:
Ваших душ безлиственную осень
Мне нравится в потёмках освещать.
Alla lettera:
Delle vostre anime l'autunno senza foglie
Mi piace nell'oscurità illuminare.
"autunno senza piume" per far rima con "lume" è una scelta coraggiosa...
Myshkin - Sabato, 17 Marzo 2012, 13:05
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Sai, la penso esattamente come te sulle rime... ho fatto quell'esperimento sull'ultima quartina per vedere come potrebbe suonare ricercando la rima a tutti i costi, ma non mi ha convinto per niente, mi sembra che il risultato sia una eccessiva banalizzazione...
Il mio difetto è che non avendo una padronanza del mezzo espressivo - i versi, la metrica - tendo sempre a contenere il più possibile le licenze e a preservare il signficato originale di quasi ogni parola, e questo è un grosso limite....
Effettivamente su diversi punti sarebbe fondamentale e illuminante il parere dei madrelingua...
...a proposito, che fine hanno fatto tutti? Le discussioni languono, o sbaglio?
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 15:51
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Non sbagli... le discussioni languono ma io che posso dire... da che pulpito... ognuno avrà i suoi motivi... l'unica ragione che mi sentirei di mettere in discussione è pensare di non avere niente da dire o cose del genere... se una discussione non interessa allora non scrivete... ma se, per assurdo, vi appassiona, allora scrivete! anche solo per dire che vi appassiona...
Anche io non ho alcuna particolare padronanza... vado così "a orecchio" e sono certo che anche tu sapresti riconoscere subito che, ad esempio, quelli sono novenari e trovare degli "equivalenti" in italiano... se prendi il primo verso:
Ты помнишь дворец великанов
Ty pòmnish' dvorèc velikànov
pronunciandolo t'accorgi dove cadono gli accenti: tatàta tatàta tatàta... come vedi sono 9 sillabe con accenti sulla 2a 5a e 8a...
la fònte dei pésci argentàti... è uguale... tatàta tatàta tatàta...
La traduzione è un fenomeno complesso, a volte mi pare che ci sia "troppa" teoria... mi esprimo in maniera superficiale perché non ho mai studiato seriamente in vita mia, però posso dire che mi è capitato di leggere meravigliose dottissime introduzioni seguite da pessime traduzioni... tu leggi la meravigliosa dottissima introduzione e immagini che uno o una che hanno una così profonda conoscenza e di traduttologia e di poesiologia e dell'opera di quello specifico autore chissà che traduzioni altrettanto meravigliose ha fatto... e invece capita che fanno hahare... come lo spieghi?
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 15:55
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
E poi perché dovresti "contenerti"? A chi devi rendere conto? Se quello di prima s'è permesso di scrivere "autunno senza piume" per dire "senza foglie" e nello stesso verso ha tolto completamente il riferimento alle anime eccetera... allora pure noi!
Assol - Sabato, 17 Marzo 2012, 17:32
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Certo che mi interessa e mi appassiona l’argomento!
Mi dovete scusare, ma mi sono approfittata della prima giornata quasi primaverile per fare una lunga passeggiata nel parco, ma anche trovandomi nel parco vi ho letti tramite il cellulare ma certamente senza poter rispondere come si deve. E poi ultimamente mi sono appassionata anche ai tablets pc e accendo più raro il pc normale, per questo più spesso leggo che rispondo.
Mi piace moltissimo anche la variante di Myshkin:
E scordato non abbiamo,
benché ci sia dato l'obliar,
Quel tempo, in cui amavamo,
quando sapevamo volar.
Penso che la traduzione della poesia non deve mai essere l’unica, quella giusta e unicamente possibile, possono essere diverse varianti della traduzione e tutte potranno avere il diritto alla vita.
La traduzione è un fenomeno complesso, a volte mi pare che ci sia "troppa" teoria... mi esprimo in maniera superficiale perché non ho mai studiato seriamente in vita mia, però posso dire che mi è capitato di leggere meravigliose dottissime introduzioni seguite da pessime traduzioni... tu leggi la meravigliosa dottissima introduzione e immagini che uno o una che hanno una così profonda conoscenza e di traduttologia e di poesiologia e dell'opera di quello specifico autore chissà che traduzioni altrettanto meravigliose ha fatto... e invece capita che fanno hahare... come lo spieghi?
Penso che l’arte della traduzione letteraria e poetica non è una scienza oppure disciplina universitaria a cui si può insegnare ed è inutile cercare metodi per spiegare come si deve e come non si deve tradurre. Come un vero scrittore scrive perché non può non farlo e il poeta compone i suoi versi perché questi vanno da lui da soli, così anche traduzione va dal cuore e non dal ragionamento logico e dotto..
Io penso che c´è molta teoria anche in tutto il settore della traduzione. Qualche tempo fa leggevo vari manuali di traduzione e poi ho smesso di farlo, notando che questo non mi da quasi nulla. E ho pensato che meglio prendere un libro e tradurlo da sola oppure prendere la traduzione fatta e fare confronto con l’originale. Soltanto traducendo è possibile imparare a tradurre, insomma come si dice «теория мертва, мой друг, а древо жизни вечно зеленеет».
P.S. "Autunno senza piume" come lo capite? io a dir il vero non lo capisco.
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 18:20
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Io non ti scuso... non so Myshkin ma io no... e dov'è finita Luba? E Angelo? e Ettore che legge questi messaggi perché non scrive qualcosa? Scherzo...
Ovvio che la traduzione "giusta" in letteratura non esiste, un po' meno ovvio che la traduzione letteraria non si possa insegnare... guarda che ho trovato:
«Мертва теория, мой друг, а дерево жизни вечно зеленеет». Этот романтический парадокс хотя и часто служит утешением, но переводчика не спасает. Его работа всегда имела и должна иметь теоретическую базу. Другое дело, что переводчики этого чаще всего не осознают. Хотя, безусловно пользуются определенными, выработанными на основе опыта (своего или чужого) принципами, которые и есть по сути теоретические установки. Ни один здравомыслящий переводчик не станет переводить официальную речь мэра молодежным жаргоном [appunto, quindi non è una cosa che è necessario insegnare]. Он останется в рамках литературной нормы.
Даже если оратор не всегда ее выдерживает (например, сбивается на диалект). Значит, переводчик явно придерживается концепции нормативно-содержательного соответствия. Пусть он называет это иначе или вообще никак не называет.
Для нас принципиально важно понять другое: нужно ли переводчику знать теорию перевода? Сформировалась как особая наука она недавно, долгое время переводчики без нее обходились и как-то не очень страдали [appunto! da millenni si fanno bellissime traduzioni letterarie senza una conoscenza consapevole della teoria che starebbe dietro la pratica della traduzione]. Они и до сих пор очень часто предаются иллюзии, что знания конкретных приемов на каждый случай и личного опыта достаточно, чтобы быть профессионалом. И что множество сложных переводческих решений никак не объяснимы с точки зрения теории, не обобщаемы и принимаются с помощью профессиональной интуиции и творческого вдохновения переводчика. Это действительно иллюзия. Современная теория перевода показывает, что у сложных случаев, как правило, и сложное объяснение, но оно есть. [ma è proprio questo il punto! qui si dà per scontato che poiché deve esistere per forza una spiegazione teorica, per quanto complessa sia, le teorie elaborate dalla moderna traduttologia sono valide e producono risultati, ma non è affatto così! è come se io pretendessi di dimostrare la validità di una mia teoria scientifica dicendo che deve pur esistere una spiegazione teorica di come funziona l'universo! sì, esiste ma non è la tua teoria, caro!]
se pensi poi che esistono le scuole di scrittura creativa...
autunno senza piume = autunno senza foglie, ha usato "piume" per dire "foglie"... non esiste un uso del genere in italiano, è una trovata esclusiva del traduttore...
ettore - Sabato, 17 Marzo 2012, 18:26
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Penso che l’arte della traduzione letteraria e poetica non è una scienza oppure disciplina universitaria a cui si può insegnare ed è inutile cercare metodi per spiegare come si deve e come non si deve tradurre. Come un vero scrittore scrive perché non può non farlo e il poeta compone i suoi versi perché questi vanno da lui da soli, così anche traduzione va dal cuore e non dal ragionamento logico e dotto[/color]..
Io penso che c´è molta teoria anche in tutto il settore della traduzione. Qualche tempo fa leggevo vari manuali di traduzione e poi ho smesso di farlo, notando che questo non mi da quasi nulla. E ho pensato che meglio prendere un libro e tradurlo da sola oppure prendere la traduzione fatta e fare confronto con l’originale. Soltanto traducendo è possibile imparare a tradurre, insomma come si dice «теория мертва, мой друг, а древо жизни вечно зеленеет».
Sono d'accordo con Assol.
Ho provato anch'io a cimentarmi nella traduzione.
La prima strofa
Citazione:
Ricordi il palazzo dei giganti
la vasca coi pesci argentati
viali d'altissimi platani
e i mastii di massi pietrosi ?
Io la tradurrei così :
Citazione:
Ricordi il palazzo dei giganti,
nella vasca i pesci argentati,
i viali d'altissimi platani
e le torri di massi pietrosi ?
La seconda mi sembra ok.
Nella terza:
Citazione:
Ricordi, un anfratto fra nubi
celava un poggiolo, là dove
- manciate di bacche - le stelle
piovevano giù sulla terra?
apporterei queste variazioni:
Citazione:
Ricordi, un anfratto fra nubi
celava un poggiolo,
(qui non saprei come interpretare - mi sembra che anche Roberto ha avuto non pochi dubbi)
dove le stelle, come grappoli d'uva,
Impetuasamente cadevano giù ?
Successivamente prenderò in considerazione le restanti strofe.
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 18:47
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Bene! Non quoto il messaggio di Ettore perché verrebbe una gran confusione di messaggi dentro messaggi...
Nella vasca/fonte i pesci argentati: mi piace di più!
i viali d'altissimi platani : prima "i" c'era, o forse "e"... l'ho tolta perché così viene un novenario ma devo dire che qui il decasillabo non mi disturba...
e le torri di massi pietrosi: certo "torri" è meglio di "mastii" (ci vuole una bella faccia tosta a usare "mastii"), anche qui con la congiunzione e il mutamento dell'articolo in "le", il verso diventa un decasillabo... però c'è da dire che accettando tutte le tue correzioni viene una quartina tutta di decasillabi che non mi dispiace proprio per niente...
Ricordi, un anfratto fra nubi
celava un poggiolo, ... forse come ha detto Assol c'erano degli anfratti nelle rocce e c'erano delle nubi basse, o magari solo un po' di nebbia? e poi qui hanno trovato quello che io ho chiamato "poggiolo", come una terrazza naturale formata dall'anfratto da cui si poteva godere lo spettacolo delle stelle... ma non si sa niente di più su questa poesia? dov'era il poeta? in che periodo dell'anno?
Assol - Sabato, 17 Marzo 2012, 20:33
Oggetto: Re: Nicolaj Gumilev
... ma non si sa niente di più su questa poesia? dov'era il poeta? in che periodo dell'anno?
Ho trovato questo -
http://www.mtvn.ru/show.html?id=1028
Стихотворение «Ты помнишь дворец великанов»:
Как конь золотистый у башен,
Играя, вставал на дыбы,
И белый чепрак был украшен
Узорами тонкой резьбы.
Ты помнишь, у облачных впадин
С тобою нашли мы карниз,
Где звезды, как горсть виноградин,
Стремительно падали вниз?
(Жемчуга. 1918. С. 50–51)
У этих строф Анна Андреевна написала: «Шведская башня в Ц[арском] С[еле]», а позже в записных книжках вспоминала, что все это они действительно видели — вдвоем.
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 20:56
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Non riesco a trovare un'immagine questa torre... non riesco a trovare niente... comunque a questo punto le rocce e gli anfratti non c'entrano, giusto?
Allora come interpreti "облачных впадин"? E in che senso облачных?
Assol - Sabato, 17 Marzo 2012, 21:12
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Roberto - Sabato, 17 Marzo 2012, 22:06
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ma allora come interpreti облачные???
E poi parla di torri, al plurale, fatte con blocchi di pietra... e vicino dovrebbe esserci... quel cavallo dorato che è, una statua?
Assol - Sabato, 17 Marzo 2012, 22:51
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Облачные nuvolosi, nebbiosi, o vani (проемы какого-то помещения или арки), o forse immaginazione che essendo sul cornicione della torre si trovi come se tra le nuvole e впадины si riferiscono alle nuvole.
Вблизи «Башни-руина» действительно есть статуя
«Рыцарь, смерть и дьявол», но вроде конь не встает на дыбы, кстати, в статье о башне (первая ссылка) написано, что её стены были покрыты росписью, возможно там был и конь.
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 01:05
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Анна Ахматова познакомилась с Николаем Гумилевым в рождественский Сочельник в 1903 году. Царскосельской гимназистке было тогда 14 лет. Как вспоминала ее ближайшая подруга, Валерия Срезневская, "она была стройной девушкой, с красивыми белыми руками и ногами и густыми черными волосами, прямыми как водоросли, и с большими светлыми глазами, странно выделявшимися на фоне черных волос". Такой Аню впервые увидел 17-летний Гумилев, встретив ее с подругой у Гостиного двора с елочными игрушками в руках. Вторая их встреча произошла на катке. Он был поражен ее сноровкой и физической выносливостью. Теперь они виделись постоянно. Излюбленным местом прогулок была Турецкая башня в Царском Селе, искусная имитация руин. Словно ласточки устраивались они на самой верхотуре. Позже Гумилев напишет об этих счастливых минутах:
Ты помнишь, у облачных впадин
С тобою нашли мы карниз,
Где звезды, как горсть виноградин,
Стремительно падали вниз?
------------------------------------------------------------------------------------------------
24 декабря 1903 г. Гумилев познакомился с Анной Горенко, будущим поэтом Анной Ахматовой. Вторая их встреча произошла вскоре на катке. Некоторые стихи Гумилева этого периода были посвящены А. Горенко и позже вошли в его первый сборник "Путь конквистадоров". На экземпляре сборника, подаренном Ахматовой П. Н. Лукницкому, они помечены ее рукою - "мне".
Тогда же Гумилев начал жадно читать новейшую литературу, увлекся русскими модернистами - К. Бальмонтом и В. Брюсовым.
На пасху 1904 г. Гумилевы давали бал, на котором в числе гостей первый раз была А. Горенко. С этой весны начались регулярные встречи. Позже, в книге стихов Гумилева "Жемчуга" 1910 г. появилась строфа:
Ты помнишь, у облачных впадин
С тобою нашли мы карниз.
Где звезды, как горсть виноградин,
Стремительно падали вниз
Об этой строфе Лукницкий пишет в дневнике:
"Башня (Турецкая) в Царском Селе - искусственные руины. АА и Николай Степанович там встречались наверху (30 ноября 1926, г. Царское Село. АА.)".
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 02:18
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
http://www.e-reading.org.ua/chapter...govorit%27.html
Царское Село в стихах Н<иколая> С<тепановича> как будто отсутствует. Он один раз дает его как фон к стихотворению «Анненский» («Последний из царскосельских лебедей». Сам царскосельским лебедем быть не хочет).
Однако это не совсем так. Уже в поэмах «Пути конквистадоров» мелькают еще очень неуверенной рукой набросанные очертания царскосельских пейзажей и парковая архитектура (павильоны в виде античных храмов). Но все это не названо и как бы увидено автором во сне:
не легче узнать во «дворце великанов» – просто башню-руину у Орловских ворот. Оттуда мы действительно как-то раз смотрели, как конь золотистый (кирасирский) «вставал на дыбы».
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http://www.ahmatova.ru/book/776/
Я согласна, что в "Дворце великанов" (стр...) трудно угадать Царск<осельскую> башню, с кот<орой> мы (я и Коля) смотрели, как брыкался рыжий кирасирский конь, а седок умело его усмирял...
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Allora era un cavallo vero...
La torre e il palazzo sono la stessa cosa... cioè la Башня-руина che diceva Assol...
Qui (
Mappa) c'è una mappa, la torre è il numero 24, all'estrema sinistra, forse бассейн è "laghetto" o "stagno"...
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 02:35
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
E adesso?
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 02:39
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Ci sono pure le nuvole...
Assol - Domenica, 18 Marzo 2012, 10:02
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Quindi non è Шведская башня, а Турецкая башня. Poco probabile che abbia sbagliato Anna Achmatova, sicuramente chi decifrava la sigla ha scambiato Т scritta a mano, con Ш.
In effetti quando ho visto la foto di Башня-руина mi è sembrato che era proprio ciò che cerchiamo.
Облачные впадины..
Ma Roberto впадины sono proprio le parti della torre sopra del cornicione, non ti sembra? si trovano come se tra le nuvole, sicuramente da lì si apre una meravigliosa vista e quando ci stai lì nell'imbrunire ti sembra trovandosi tra le nuvole.
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 13:19
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Башня-руина
Башня-руина в 1820 г.
Башня-руина возведена по повелению императрицы Екатерины II по проекту архитектора Ю. Фельтена в 1771—1773 году в честь побед русской армии в русско-турецкой войне 1768—1774 годах. Памятник был задуман как фрагмент турецкой крепости, состоящей из гигантской башни и части крепостной стены с системой оборонных устройств.
После возведения памятника башня служила видовой площадкой, а крепостная стена с главным входом в виде арки-въезда и земляной насыпью использовалась для прогулок и увеселительных катаний.
Forse per questo "palazzo dei giganti"? Dunque впадины sono quelle rientranze ad arco nel padiglione che sta in cima alla torre? E da lì dentro, vedendo solo un pezzetto di cielo, poteva sembrare di stare letteralmente fra le nuvole? E le stelle sono stelle cadenti? Forse si riferisce alla "notte di San Lorenzo", insomma le notti intorno al 10 agosto?
A essere precisi la Турецкая башня non esiste (c'è la Турецкая баня a Царское Село), quella torre è la Башня-руина, giusto?
Assol - Domenica, 18 Marzo 2012, 16:18
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Penso che впадины si riferiscano non proprio alle rientranze ad arco, ma a tutto lo spazio sopra il cornicione.
In una delle merorie da te citate prima la torre la chiamano anche come Турецкая башня.
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 16:51
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Penso che впадины si riferiscano non proprio alle rientranze ad arco, ma a tutto lo spazio sopra il cornicione.
In una delle merorie da te citate prima la torre la chiamano anche come Турецкая башня.
Sì sì, ho visto... volevo dire che il nome "ufficiale" sarebbe
Башня-руина... la chiamano
Турецкая sicuramente perché, come è detto su Wikipedia credo:
Памятник был задуман как фрагмент турецкой крепости...
впадины quindi come lo traduciamo? e
карниз? Il grande poeta Eugenio Montale amava la parola "cimasa", ma non so se qui s'addice...
Слушай, а тебе не кажется, что при реставрации, как-то ее испортили? Получился Диснейленд какой-то...
Assol - Domenica, 18 Marzo 2012, 17:31
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Roberto - Domenica, 18 Marzo 2012, 20:58
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Prima del restauro del 2005
Roberto - Lunedì, 19 Marzo 2012, 05:31
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Per me l'hanno rovinata... sembra Disneyland...
Roberto - Lunedì, 19 Marzo 2012, 06:33
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Capita a volte, in alcune discussioni, di dare per scontato che chi legge capisca agevolmente il russo ma è probabile che non sia così... magari ci sono "ospiti" che visitano questo forum e conoscono poco il russo o non lo conoscono affatto... così volevo far notare (in italiano) una cosa a proposito di questa poesia che io trovo interessante... il "palazzo dei giganti" del primo verso di questa poesia di
Gumilev (pron. Gumiljòf) è la
Башня-руина (pron. bàshgnja ruìna, alla lettera Torre-rovina) un monumento che sta a
Царское село (pron. appr.: Zàrskaje Sjelò, con "Z" rigorosamente sorda;
село è traducibile con villaggio, mentre
царский è un aggettivo formato da
царь, zar, quindi alla lettera
Царское село è "villaggio degli zar"), un complesso architettonico che si trova a una trentina di km da San Pietroburgo. Qui il giovane Gumilev veniva a passeggiare con la giovane poetessa
Anna Ahmàtova, la quale a proposito di questi versi spiegherà in seguito, fra le altre cose, che "non è facile riconoscere nel palazzo dei giganti la
Башня-руина". Ma perché la
Башня-руина è diventata nella fantasia del poeta il "palazzo dei giganti"? C'è da dire che questo monumento, alto una ventina di metri, è stato costruito verso la fine del 1700 per celebrare le vittoriose battaglie dei russi contro i turchi e rappresenta la colonna di una fortezza in rovina che emerge dalla terra. Ecco, molto probabilmente è proprio da qui che scaturisce l'immagine del "palazzo dei giganti": un'immensa fortezza quasi completamente sepolta, di cui ormai è visibile soltanto la sommità di una colonna.
ettore - Lunedì, 19 Marzo 2012, 22:59
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Grazie di avere riassunto in italiano, il risultato della ricerca che avete fatto tu e Assol.
Come molti visitatori del forum, anche io non ho facilità a tradurre dal russo; mi hai risparmiato un bel po' di tempo.
Tutta la ricerca che avete fatto è molto interessante.
Mi dispiace di non potere dedicare più tempo alla discussione.
Leggere la poesia ora, potendo immaginare di essere su quella torre, non più immaginaria ma reale, mi da delle emozioni molto più forti.
Zarevich - Giovedì, 28 Settembre 2017, 18:17
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Valerij Shubinskij Валерий Шубинский
«L’ARCHITETTO. LA VITA DI NIKOLAJ GUMILIOV»
«ЗОДЧИЙ. ЖИЗНЬ НИКОЛАЯ ГУМИЛЁВА»
Casa Editrice «ACT» Mosca 2014 (Pagine 736)
Издательство «АСТ» Москва 2014
La vita di Nikolaj Gumiliov (Николай Гумилёв, 1886-1921) era incredibilmente sostanziosa: i viaggi esotici, le storie d’amore con famose donne, la partecipazione nella guerra, le medaglie per il coraggio…
Il libro di Valerij Shubinskij non è una semplice biografia dell’uomo che cambiò l’epoca. È una prova di guardare dentro, nel mondo interno di uno dei principali personaggi dell’Età d’Argento.
Zarevich - Martedì, 16 Aprile 2019, 12:12
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«IL MONUMENTO A NIKOLAJ GUMILIOV A SAN PIETROBURGO»
«ПАМЯТНИК НИКОЛАЮ ГУМИЛЁВУ В САНКТ-ПЕТЕРБУРГЕ»
A San Pietroburgo è stato inaugurato il monumento a Nikolaj Gumiliov. Il monumento è eretto nel giardinetto davanti all’Istituto delle lingue straniere «Herzen». L’autore del monumento è il noto scultore pietroburghese Aleksej Arkhipov. Nikolaj Gumiliov (Gumilev) nacque alla città di Kronstadt, ma una considerevole parte della sua vita il poeta passò a Pietroburgo. Proprio a Pietroburgo è legata una delle più note poesie di Gumiliov «Un tram che ha sbagliato strada» («Заблудившийся трамвай»).
https://tvkultura.ru/article/show/article_id/343731/
Zarevich - Martedì, 29 Dicembre 2020, 09:58
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Nikolaj Gumiliov Николай Гумилёв
«LE TRADUZIONI» «ПЕРЕВОДЫ»
Casa Editrice «Vita Nova» San Pietroburgo 2019 (Pagine 688)
Издательство «Вита Нова» Санкт-Петербург 2019
Nikolaj Gumiliov (Николай Гумилёв) è conosciuto non solo come poeta: era un traduttore di molte lingue, teorico della traduzione letteraria, editore ed editore di raccolte tradotte. Questo libro include tutte le traduzioni attualmente conosciute di Gumiliov; alcuni di loro sono stati scoperti e pubblicati dagli stessi compilatori. Finora non sono state trovate traduzioni, così come le traduzioni automatiche in francese di Gumiliov. La sezione «Altre edizioni e varianti» permette di ripercorrere la storia del lavoro di Gumiliov sui testi.
Zarevich - Sabato, 03 Aprile 2021, 09:30
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«Allampanato, goffo esteta»: così lo vedevano i suoi contemporanei. È nato in Russia, ha vissuto in Europa, ha fatto due spedizioni in Africa e presumibilmente conosceva l'ufficiale dell'intelligence britannica Lawrence d'Arabia. Si offrì volontario per il fronte della prima guerra mondiale, combatté vicino a Dvinsk, salì al grado di sottufficiale e ricevette due croci di San Giorgio. Con sua moglie, Anna Akhmatova, si è incontrato sulla pista quando lei aveva 14 anni, ed era al settimo grado della palestra. Insieme sono diventati le stelle più brillanti della letteratura dell’Età d’Argento, creatori e maestri dell'acmeismo, l'arte delle «parole misurate e pesate con precisione». Adorava la «Musa dei vagabondaggi lontani» e «cercava la Luce oltre la linea dell'Essere». Il 3 aprile 1886 nacque il poeta, scrittore di prosa, drammaturgo e traduttore Nikolaj Gumiljov.
Paolev - Domenica, 11 Aprile 2021, 11:35
Oggetto: Re: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Grazie a tutti per la bellissima traduzione.
Ho una domanda: la poesia parla di ricordi di infanzia, quando il poeta giocava immaginandosi cose fantastiche (la casa dei giganti, ad esempio)?
Inoltre, io sono più d’accordo con la traduzione dell’ultima strofa fatta da Zarevich, rispetto a quella di Roberto. Di sotto, la mia traduzione letterale. Secondo me, bisogna comunicare che i protagonisti non hanno ancora dimenticato, ma dimenticheranno. C’è un senso di rassegnazione, secondo me, nella consapevolezza che il poeta ha del fatto che il passato (e la capacità di vivere spensierato) verrà, prima o poi, da lui dimenticato. È corretto, secondo voi?
И мы до сих пор не забыли, = E noi fino ad ora non abbiamo dimenticato,
Хоть нам и дано забывать, = Anche se dimenticheremo,
То время, когда мы любили, = quel tempo in cui amammo,
Когда мы умели летать. = quando sapevamo volare
Zarevich - Domenica, 11 Aprile 2021, 13:38
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Carissimo amico Paolev!
Sì, penso sia giusto! Grazie per la meravigliosa traduzione! Nikolaj Gumiliov è uno dei miei poeti russi preferiti.
Zarevich
Zarevich - Venerdì, 13 Agosto 2021, 12:23
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Il 17 agosto 2021, la Casa-Museo di Mosca di Marina Cvetaeva presenterà la mostra «Il poeta con la storia» («Поэт с историей»), che sarà programmata in concomitanza con il 135° anniversario di Nikolaj Gumiljov. La scelta della sede della mostra non è casuale. Gumiljov è stato uno dei revisori delle prime due raccolte di Cvetaeva. E sebbene la Cvetaeva non lo conoscesse personalmente, lo trattava con rispetto e considerava la sua morte un'enorme perdita per la letteratura russa. I visitatori potranno conoscere rari manufatti museali legati alla vita e all'opera di Gumiljov, tracciare la sua carriera, conoscere i fatti della crescita della fama postuma.
Zarevich - Venerdì, 27 Agosto 2021, 03:36
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Il 26 agosto 1921 fu fucilato il grande poeta russo Nikolaj Gumiliov (Николай Гумилёв). Puoi parlare all'infinito di questa persona: poeta, editore, traduttore, teorico della poesia, ufficiale volontario, Cavaliere di San Giorgio; infine, un cospiratore ... Sono stati scritti centinaia di libri su Gumiliov e l'interesse per lui come persona e poeta sta solo crescendo. Ma oggi, nel giorno della sua morte, il modo migliore per onorare la memoria del poeta è aprire un volume delle sue opere e leggere almeno alcune poesie di Nikolaj Gumiliov (Николай Гумилёв).
Zarevich - Domenica, 06 Febbraio 2022, 10:04
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«Выставка, посвящённая Николаю Гумилёву, открылась в Каире»
«Aperta al Cairo una mostra dedicata a Nikolaj Gumiljov»
Una mostra di artisti russi dedicata al poeta russo Nikolaj Gumiljov è stata inaugurata presso la Russian House al Cairo. Più di 30 dipinti di maestri di Mosca e San Pietroburgo, ispirati all'opera dell'eccezionale poeta dell'età dell'argento, sono riuniti nell'esposizione tematica «Artisti a Gumiljov».
Ogni tela è un riflesso sulla tela delle «sottigliezze delle creazioni del maestro». La mostra è dedicata al 135° anniversario del fondatore della scuola di acmeismo in poesia, drammaturgo, prosatore, traduttore, etnografo, viaggiatore e al 100° anniversario della sua morte.
L'organizzazione di una mostra di dipinti dedicata a Gumiljov al Cairo non è casuale. Fu lui che fu uno dei primi a scoprire l'Africa per i russi all'inizio del XX secolo. Le rotte di viaggio del poeta attraversavano Egitto, Etiopia ed Eritrea, Gibuti e Somalia. Molti dei manufatti che ha portato indietro nel suo tempo sono conservati nel Museo della Casa di Gumiljov a Bezhetsk, nella regione di Tver.
Non è chiaro con certezza quante volte Gumiljov il viaggiatore sia stato in Egitto, solo ufficialmente - cinque, ma ha lasciato diverse poesie dedicate alla Terra delle Piramidi, al suo spirito, al Nilo, ai quartieri del Cairo.
La mostra proseguirà nella capitale settentrionale dell'Egitto, Alessandria, dove il poeta visitò più di cento anni fa. In futuro, gli organizzatori prevedono di portare i dipinti in Francia, Italia e Turchia.
Zarevich - Martedì, 25 Ottobre 2022, 18:15
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Посвящение Николаю Гумилеву
Dedica a Nikolai Gumiliov
Il 2 novembre 2022 il Teatro di San Pietroburgo presenterà il progetto letterario e musicale «Sono un poeta, marinaio e guerriero» («Я — поэт, моряк и воин»), dedicato all'opera di Nikolaj Gumiljov, passato alla storia della letteratura russa come fondatore di acmeismo, poeta, traduttore e critico d'arte. Accompagnato dall’Orchestra Sinfonica «Sinfonia del Nord» diretta dal direttore artistico del teatro Fabio Mastrangelo, l'attore teatrale e cinematografico Vladimir Koshevoj leggerà le poesie di Gumiljov, dalla prima raccolta «Via dei conquistadores» («Путь конквистадоров») all'ultimo «La colonna di fuoco» («Огненный столп»). Il programma sarà accompagnato da un video realizzato ad hoc per il progetto.
Zarevich - Mercoledì, 28 Dicembre 2022, 07:59
Oggetto: «NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
«NIKOLAJ GUMILIOV: IL POETA RUSSO»
Однообразные мелькают = Sfarfallio monotono
Всё с той же болью дни мои, = Tutti i miei giorni con lo stesso dolore
Как будто розы опадают = Come le rose stanno cadendo
И умирают соловьи. = E gli usignoli muoiono.
Но и она печальна тоже, = Ma anche lei è triste
Мне приказавшая любовь, = L'amore che mi ha comandato
И под её атласной кожей = E sotto la sua pelle satinata
Бежит отравленная кровь. = Scorre sangue avvelenato.
И если я живу на свете, = E se vivo nel mondo
То лишь из-за одной мечты: = È solo a causa di un sogno:
Мы оба, как слепые дети, = Siamo entrambi come bambini ciechi
Пойдём на горные хребты, = Andiamo alle catene montuose
Туда, где бродят только козы, = Dove vagano solo le capre
В мир самых белых облаков, = Al mondo delle nuvole più bianche
Искать увянувшие розы = Cerca rose appassite
И слушать мёртвых соловьёв. = E ascolta gli usignoli morti.
luglio 1917
Analisi della poesia di Gumiljov «Sfarfallio monotono...»
La storia della relazione romantica tra Nikolaj Gumiljov e Anna Akhmatova è piena di alti e bassi. Ci sono molte pagine gioiose, ma ancora di più: tragedia, dolore e speranze perdute. Gumiljov era innamorato della sua futura moglie dall'età di 19 anni, ma per molto tempo non è riuscito a raggiungere la reciprocità. Quando Akhmatova diede il suo consenso al matrimonio, la felicità dei giovani sposi fu di breve durata. L'aspirante poeta voleva vedere nel suo prescelto una madre e una custode del focolare, mentre la stessa Akhmatova sognava il successo in campo letterario. Di conseguenza, due persone veramente talentuose semplicemente non potevano andare d'accordo sotto lo stesso tetto e questo matrimonio era condannato. Akhmatova se ne rese conto quasi subito dopo il suo matrimonio. Per quanto riguarda Gumiljov, gli ci è voluto molto tempo per abbandonare l'idea di una famiglia felice. Accadde nel 1917, quando il poeta, che era andato al fronte come volontario, finì a Parigi dopo la rivoluzione, insieme a un gruppo di guardie bianche. Soggiornare nella capitale francese, dove Gumiljov aveva diversi romanzi facili, lo ha portato all'idea che nel matrimonio con Akhmatova si dovrebbe mettere un proiettile. Guardando al futuro, va notato che il divorzio ebbe luogo già nel 1918, ma prima apparve la poesia «Sfarfallio monotono...», in cui il poeta si rammarica sinceramente di non essere riuscito a trovare un linguaggio comune con la sua amata. È difficile per lui prendere una decisione sull'imminente divorzio, ei giorni rimanenti prima del ritorno in Russia, «tutti con lo stesso dolore» passano come al solito. Tuttavia, Gumiljov sa che al momento è difficile per sua moglie, poiché stiamo parlando della distruzione di una famiglia, anche se fragile e inaffidabile, ma comunque in cui sta crescendo un figlio piccolo. «Ma è triste anche lei, che mi ha ordinato l'amore», osserva il poeta, osservando che anche il sangue di sua moglie è avvelenato da questo sentimento. Gumiljov non cerca di capire perché due persone che si amano non possano essere felici insieme. Per fare questo, avrebbe dovuto ammettere apertamente di aver sbagliato e scavalcare il proprio orgoglio. Pertanto, l'autore non può che rimpiangere ciò che sta per accadere, sebbene non perda la speranza di riconciliazione. «Entrambi, come bambini ciechi, andremo sulle catene montuose», sogna il poeta, sottintendendo che solo la comprensione reciproca può diventare la base per forti relazioni familiari. Tuttavia, è consapevole che nessuno «cercherà rose appassite e ascolterà usignoli morti», perché i sentimenti si sono raffreddati, lasciando dietro di sé l'amarezza della delusione e il dolore dell'inevitabile separazione.