Ludmila Ulitskaja Людмила Улицкая
«DANIEL STEIN, TRADUTTORE» «ДАНИЭЛЬ ШТАЙН, ПЕРЕВОДЧИК»
Casa Editrice «Bompiani», 2010
Daniel Stein è l’eroe di questo romanzo fatto di decine di testimonianze diverse: lettere, interviste, diari, articoli di giornale, atti giudiziari, dai quali i vari personaggi si affacciano per far udire la propria voce, la propria “verità”. E la figura di Daniel Stein, il ragazzo ebreo che lavorando come traduttore per la Gestapo riesce a far fuggire trecento ebrei dal ghetto di Emsk, s'impone su tutte. Il suo è lo stesso dono delle lingue che fu fatto agli apostoli nella Pentecoste, è la capacità di mettere in comunicazione gli uomini e le culture. Lo confermano le tappe del suo cammino: l'arresto, una fuga avventurosa, fattività fra i partigiani, l'approdo in un convento femminile, la conversione al cattolicesimo, la scelta di diventare frate carmelitano e infine, dopo la conclusione della guerra, il trasferimento in Israele. Qui, a Haifa, Stein fonda una comunità ispirata alla primissima chiesa, la “chiesa di Giacomo”, dove la messa si celebra in ebraico e si tenta una sintesi di ebraismo e cristianesimo. Ma al di là dei fatti, è il magnetismo di Stein a tenere insieme questo puzzle narrativo, storie che si dispiegano fra l'Europa orientale dell’Olocausto e l’Israele del dopoguerra, la terra dove, come dice un personaggio, “ogni vita è un romanzo”.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO A MILANO
Martedì 23 febbraio 2010 - ore 18.00
Massimo Boffa, Emanuela Guercetti ed Elena Kostioukovitch
presentano il libro di
Ludmila Ulitskaja
«DANIEL STEIN, TRADUTTORE»
Interviene l’autrice
Casa della Cultura
Via Borgogna, 3 – Milano
Mille grazie per questa segnalazione
Avevo comprato il libro già da qualche mese e finalmente l'ho letto. E' stata una lettura molto al di là delle mie aspettative e mi ha lasciato un'impressione profondissima: la stessa struttura del romanzo, costruito per frammenti sparsi (lettere, appunti, documenti d'archivio), richiama la tortuosa complessità della ricerca della verità; anche il confrontro tra le figure di Padre Daniel e Padre Efim rappresenta splendidamente la distinzione tra il lato compassionevole e quello autoritario della Chiesa, come storicamente si può riscontrare nelle coppie di Ordini, Francescano-Domenicano durante il Medioevo ed Oratoriano-Gesuita all'epoca della Controriforma.
La trama riserva continue sorprese ed alcuni dialoghi sono indimenticabili; tutte le impressioni si fanno più intense, sapendo che la storia è basata su persone e fatti reali.
Non so come vadano le vendite in Italia, ma il fatto che in una delle principali librerie di Roma al massimo se ne vede esposta una copia per volta, mi fa pensare non troppo bene
Per fortuna almeno in Russia se ne sono vendute milioni di copie e si tratta di un successo mondiale
Sono molto contenta che il libro di Ljudmila Ulitskaja ti sia piaciuto! Senz’altro, è uno dei migliori e più importanti libri degli ultimi anni! A proposito, nel 2006, quando «Daniel Stein, traduttore» è uscito in Russia, la critica l’ha definito come «il libro più importante dell’anno.»
In una recente intervista Ljudmila Ulitskaja stessa ha detto: «Daniel Stein è stato il massimo della fatica, come se fossi un donatore di sangue. È stato un libro con un’altra caratteristica: ho trattato con una marea di persone e si sentiva come fossero felici di aiutare, di ricordare i dettagli. Si capiva che soffrivano, perché ricordavano esperienze difficili. E la reazione di queste persone rafforzava in me la sensazione che questo fosse un libro necessario.»
Sì, mi è piaciuto molto, tanto che ho voluto leggere anche "Il dono del dottor Kukockij", che in Italia ha ricevuto alcuni premi; mi è piaciuto molto anche quello, però
Il traduttore ha qualcosa in più.