L'euforia è quello stato mentale caratterizzato da un' intensa eccitazione di piacere incontrollato, spesso raggiunto con l'ausilio di droghe, o anche naturalmente a partire da forti emozioni, e che si consuma in un tempo solitamente abbastanza definito.
Che c'entra questo titolo con il film? Il regista ha preso due delle emozioni umane più primordiali, l'amore e la gelosia, e le ha rappresentate in questo film nella loro insorgenza e rapido sviluppo e maturazione, senza assumere nessuna posizione di giudizio critico o morale.
Nel film praticamente non ci sono personaggi, se non quelli coinvolti in questa analisi, nessun elemento aggiuntivo a contorno. La trama è spoglia di ogni arricchimento estetico, narrativo, o psicologico, i dialoghi sono ridotti all'essenziale e non sono assolutamente fondamentali.
Vera è una giovane donna sposata con Valerij, un uomo abbastanza più vecchio di lei, e con una figlia. La loro vita è molto semplice, vivono lontano da ogni centro abitato, nella incontaminata e selvaggia natura della steppa russa.
All'improvviso il giovane Pasha appare nella sua vita; si sono visti in tutto una volta ad un matrimonio, non si sono mai parlati, ma da allora nessuno dei due può più vivere senza l'altro. E' qualcosa più grande di loro che non sanno spiegare, perché non l'hanno mai sperimentato prima, perché nessuno li ha mai preparati a questa esperienza, ma sanno che è così e basta, non ci possono fare niente. E' quello stato di totale irrazionalità che non ammette e non capisce ragioni e spiegazioni, non conosce perché, ma esiste in sé e per sé senza altre giustificazioni, solo per essere vissuto.
Entrambi non possono fare altro che abbandonarsi a questa euforia senza premeditazione, senza preparazione e senza neanche capire o chiedersi il perché di quello che fanno, sanno solo che non possono non fare altrimenti.
E in questo stato il fuggire via insieme sembra la cosa più naturale del mondo.
Ma Valerij, che non è un uomo sofisticato o di molte parole, non è però neanche uno stupido. E' un uomo semplice, come tantissimi altri, ed anche se non conosce cosa sia l'euforia d'amore, conosce certamente bene il sentimento dela gelosia, e quello della vendetta, che possono ben diventare anche essi un inebriante acceamento della ragione, una forma di tragica euforia che prelude e conduce alla catarsi.
I paesaggi e la fotografia sono meravigliosi, ma tutta l'attenzione è sui tre protagonisti e sul loro fatale abbandonarsi a quel rapimento dei sensi e oscuramento della razionalità che li coglie così impreparati.
Il mio giudizio è positivo, mi è piaciuto vedere questo film, e credo che ognuno possa osservarlo da una angolatura diversa, e vederci suggestioni personali differenti.
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