Piotr Ciajkovskij Пётр Чайковский
«L’INCANTATRICE» «ЧАРОДЕЙКА» («Ciarodejka»)
Opera teatrale in 4 atti
Libretto di Ippolit Shpazhynskij (Ипполит Шпажинский 1848-1917) sul proprio dramma
Prima rappresentazione: Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, 1887, sotto la direzione di Piotr Ciajkovskij.
PERSONAGGI:
Il principe Nikìta Danilych Kurljatev, reggente principesco alla città di Nìzhnij Nòvgorod (baritono)
La principessa Evpraksija Romanovna, sua moglie (mezzosoprano)
Il giovane principe Jurij, loro figlio (tenore)
Mamyrov, vecchio scrivano (basso)
Nenìla, sua sorella (mezzosoprano)
Ivan Zhuran, cacciatore principesco (basso)
Nastàsja, detta La Comare, la padrona della taverna presso il traghettamento fra il fiume Okà (soprano)
Fòka, suo zio (baritono)
Polja, amica della Comare (soprano)
Balàkin, ospite di Nizhnij Novgorod (tenore)
Potàp, mercante (basso)
Lukàsh, mercante (tenore)
Kiciga, combattente a pugni (basso)
Paissij, vagabondo in veste di monaco (tenore)
Kud’mà, lo stregone (baritono)
Le fanciulle, gli ospiti della città di Nizhnij Novgorod, gli ufficiali giudiziari, i servi principeschi, i cacciatori e custodi dei cani, i giullari, il popolo.
L’azione si svolge nella città di Nìzhnij Nòvgorod e nei suoi dintorni nel secondo quarto del Cinquecento.
Piotr Ciajkovskij Пётр Чайковский
«L’INCANTATRICE» «ЧАРОДЕЙКА» («Ciarodejka»)
Opera teatrale in 4 atti
Sintetica esposizione Краткое изложение
ATTENZIONE! ВНИМАНИЕ!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di PIOTR CIAJKOVSKIJ «L’INCANTATRICE», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum ArcaRussa.it.
ATTO PRIMO
Nell’ospitale cortile della taverna che sta in riva al fiume Okà presso lo sbocco sul fiume Volga, si affollano i cittadini della città di Nìzhnij Nòvgorod. Tutti sono nell’attesa dell’affabile padrona della taverna, della bella Nastasja (Настасья) soprannominata nei dintorni la Comare (Кумà), la Strega (Колдунья) e l’Incantatrice (Чародейка). Gli ospiti giocano a dadi, bevono il vino e si divertono. Lo zio di Nastasja, Foka (Фока), offre il vino al vagabondo Paìssij (Паисий), in veste di monaco. A volte a tavola si attaccano brighe fra i giocatori.
Da fuori si sente una canzone. Torna dalla festa popolare Nastasja attorniata dalle amiche. Con l'arrivo della padrona la gaiezza si accende a viva forza. Dalle barche scendono a terra i nuovi ospiti. Arrivati Lukàsh (Лукаш) e Kicìga, combattente a pugni, imbastiscono dei giochi. Tutti chiedono alla Comare di cantare una canzone. Nastasja canta una canzone con tanto sentimento del fiume Volga-Madre.
Tornando dalla caccia approda il giovane principe Jurij (княжич Юрий), della cui bellezza e magnanimità da tempo sentiva parlare Nastasja. Jurij sbarca il suo cacciatore Zhuràn (Журан), e lui stesso si affretta a casa. Ad un certo punto si sente un grido: «Reggente! Reggente!». I giochi e l’allegria si interrompono. L’uomo prepotente e prevaricatore di cui la ferocia è senza limiti, da tempo minaccia di sterminare il «nido delle baldorie». Una parte degli ospiti, temendo guai, in fretta lascia la taverna, l’altra parte è fermamente decisa a difendere Nastasja. Ma la voce imperiosa e tranquilla di Nastasja ferma gli ospiti. Lei stessa saprà farsi valere. Lei ordina di apparecchiare la tavola, mettere la nuova tovaglia e preparare del vino.
La bellezza di Nastasja, le sue parole valorose e riservate, con le quali lei ha incontrato il principe infuriato, lo frenano e ammorbidiscono. Accettando l'invito a tavola e bevendo una coppa di vino, il principe Nikìta Danilych Kurljatev (Никита Данилыч Курлятев) regala alla padrona in segno di riconoscenza un anello d’oro. Inutilmente prova rancore il vecchio scrivano Mamyrov (Мамыров) esigendo dal principe di fare giustizia sommaria per il covo della «paganità, dell’ubriachezza e delle violenze» («поганства, пьянства и бесчинств»). Il principe è pieno di ammirazione per Nastasja ed è in suo potere. La gaiezza interrotta riprende. Con i costumi divertenti, con fischi e urla danzano i giullari e i saltimbanchi, la Comare diverte il Reggente. Dietro consiglio di Nastasja, il principe ordina di ballare coi giullari al cattivo Mamyrov. Soffocando dall’agitazione, lo scrivano offeso, comincia a girare in danza coi giullari che si accompagna con il riso e gli scherzi dei presenti.
ATTO SECONDO
Triste e pensierosa con un grave presentimento sta nel terrazzino d'ingresso del palazzo principesco la principessa Evpraksija Romànovna (Евпраксия Романовна). La principessa secondo quel che si dice sa della visita del principe alla taverna. Mamyrov, preda di passioni per umiliazioni, le racconta con tutti i dettagli delle allegre avventure del principe. La principessa è offesa e irritata.
Il giovane principe Jurij si accorge che nella famiglia è successo qualcosa di poco buono, cerca di conoscere la causa dello stato oppresso della madre, ma la principessa non ha voglia di rammaricarlo. Ma il giovane principe giura di difendere la madre.
Enra nel giardino il principe, innamorato di Nastasja. Lui vuole parlare con la moglie del matrimonio del figlio Jurij, ma la principessa non ne vuole parlare. Gli dice in faccia delle sue avventure in taverna, lei minaccia di castigare la «donna malvagia». Ben presto anche Jurij viene a sapere del tradimento del padre. Turbato, lui giura di uccidere la rubamariti.
ATTO TERZO
Nella casa di Nastasja c’è il principe assorto nella meditazione. L’amore verso Nastasja lo tormenta e affligge.
Ma invano lui le promette mari e monti, oro e tesori, aspettando la reazione. Nastasja sente la nostalgia del giovane principe Jurij di cui è innamorata. Il principe infuriato dalla sua freddezza, minaccia di ricorrere al potere. Ma Nastasja è inflessibile.
Resta sola, Nastasja con tristezza pensa all’abisso che divide lei e il giovane principe. Ad un tratto entrano correndo Polja (Поля) e Foka (Фока) e la avvertono del pericolo dalla parte del giovane principe Jurij.
Sbalordita Nastasja si prepara ad incontrarsi con lui.
Arriva Jurij, fermamente deciso a punire l’offenditrice di sua madre. Ma colpito della bellezza di Nastasja, lui comincia a vacillare. Nastasja gli racconta della sua innocenza, degli inseguimenti e delle minacce da parte del principe. Nello sgomento Jurij promette di prendere le sue difese. Nastasja da prima timidamente, ma poi piena di sentimento racconta a Jurij del suo amore verso di lui. Profondamente agitato e conquistato il giovane principe le fa la dichiarazione d'amore.
ATTO QUARTO
Nella selva oscura e folta, nel regno dello stregone crudele Kud’mà (Кудьма) ci sono i preparativi della fuga del giovane principe Jurij con Nastasja. Il commosso Jurij ringrazia il cacciatore Zhuran che li aiuta. Tutti sono nell’attesa dell’arrivo di Nastasja. Arriva la principessa vestita da pellegrina con Paissij, il quale la conduce dallo stregone Kud’mà per ottenere il filtro malvagio. Loro si nascondono nella caverna. Approda la barca con Nastasja. Lei aspetta con impazienza il giovane principe Jurij. Torna la principessa con il filtro malvagio ottenuto dallo stregone. Vede Nastasja. Con abilità si guadagna la fiducia di Nastasja e le da da bere l’«acqua». Si avvicinano gli uomini del giovane principe e «la pellegrina» se ne va in fretta.
Nastasja con gioia incontra Jurij, ma il giovane principe si accorge che il suo stato di salute desta preoccupazione.
Nastasja muore fra le sue mani. La principessa, madre di Jurij, torna esultante e annuncia al figlio il compimento della sua vendetta. Jurij, sconvolto le dice: Sii maledetta!
Su ordine della principessa il cadavere è furtivamente gettato nel fiume Okà. All’improvviso arriva il principe e viene a sapere dal figlio della morte di Nastasja. Il principe esige di fargliela vedere, ma il cadavere non c’è. Nella furia il padre uccide suo figlio.
Il cielo si oscura. Comincia il temporale. Il principe resta solo fra la furia degli elementi. Vedendo su sé il sangue di suo figlio, il principe si rende conto di tutto l’orrore compiuto. Tormentato da fantasmi terribili, il principe straziato e impazzito cade come fulminato.
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