«IL DIARIO DI SUA MOGLIE» («ДНЕВНИК ЕГО ЖЕНЫ»)
Aleksej Uchìtel (Алексей Учитель) ha realizzato questo film nel 2000, in occasione del 130mo anniversario della nascita dello scrittore russo Ivan Alekseevich Bùnin (Иван Алексеевич Бунин), il primo russo a ricevere un premio Nobel, nel 1933.
Interpretato dal famoso attore Andrej Smirnòv (Андрей Смирнов), nella parte di Bunin. La sceneggiatura è stata scritta da Dùnja Smirnòva, la figlia di Andrej, che da tempo collabora con Aleksej Uchìtel.
In questo film, che è ambientato negli anni '30-'50, il regista è riuscito a dipingere i tratti più intimi e meno conosciuti della vita di questo famoso scrittore, rendendo in maniera eccellente una storia commovente di amore e solitudine.
Quello che ci viene mostrato è un uomo strappato alla sua terra natale, costretto ad emigrare in Francia, dove, nonostante una complessa rete di passioni e di amore che si instaura nel suo entourage familiare, non riesce a trovare la pace all’interno della sua famiglia.
Il giovane scrittore russo Leonid Gùrov (Леонид Гуров) interpretato da un bravissimo Zhenja Mirònov, anche lui emigrato, vive con loro in Francia ed è innamorato di Vera, la moglie di Ivan Bunin. Ma lei ama suo marito, che però ha una passione d’amore per la giovane poetessa Galina Plotnikova, e di fatto Vera deve accettare inesorabilmente questa situazione e lasciare che Galina viva con loro e questo menage a tre vada avanti. Fin quando Galina si innamora a sua volta di Margo Kovtun, e per il suo amore saffico finisce per lasciare Bunin. Ivan Alekseevich non supererà questo trauma e cadrà in preda ad uno stato di sconforto tale che lo porterà ad ammalarsi. Uchitel ci mostra l’animo di Bunin tormentato dalle passioni, dalle contraddizioni, dalla ricerca disperata dell’amore; quell’amore che tutti cercano nel posto sbagliato.
Una storia tragica che nell’arco di venti anni circa ci rivela la fragilità umana di un grande personaggio, con molti momenti veramente commoventi, come la scena con il cagnolino che Bunin prenderà come destinatario del suo amore.
Bunin si chiude in sé stesso, in uno spaventoso isolamento emotivo e un piccolo cagnolino diventa la sua unica ragione di vita e compagnia negli ultimi anni. Vediamo Bunin leggere i suoi lavori e i suoi versi al suo cane, di notte, chiuso nella sua stanza; e quando Vera, la moglie, attirata dal suo parlare ad alta voce da solo, entra nella sua stanza e non riesce a credere che Ivan stia veramente parlando con il suo cane, vuole entrare ed ascoltare anche lei, ma viene cacciata fuori dalla stanza: "Non ci disturbare, lasciaci lavorare". Lei capisce che è impazzito e scoppia a piangere: "С ума сашёл! с ума сашёл!!". La scena della morte del cane è molto triste, fa piangere; Vera è costretta a sparargli, per mettere fine alla sua straziante agonia.
Vera, nonostante tutto, non abbandonerà mai il marito Ivan Alekseevich, e continuerà ad amarlo fino alla fine, sopravvenuta in treno, nel 1953, mentre stavano facendo un viaggio a Roma.
Un film che mi sento di raccomandare a tutti. Da vedere senz'altro.
«Дневник его жены» «His Wife's Diary» «Il Diario di sua moglie”
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http://exler.ru/films/22-08-2001.htm
http://www.videoguide.ru/card_film.asp?idFilm=22957