Si avvicinano le Feste di Natale ortodosso. Il 6 di gennaio è la Vigilia di Natale (Рождественский Сочельник). Vorrei fare presente ai nostri amici italiani che nella letteratura ed anche musica russa ci sono le opere che ci raccontano di questa festa. Prima di tutto c’è una fiaba o un racconto di Nikolaj Gògol «La Notte prima di Natale» («Ночь перед Рождеством») dal volume di racconti dal titolo «Le veglie alla fattoria di Dikànka» («Вечера на хуторе близ Диканьки»). Si chiama «La Notte PRIMA di Natale» («Ночь перед Рождеством») perché tutta la storia, è accaduta PRIMA di Natale (il 6 gennaio), prima di mezzanotte. È molto importante! A volte vedo il titolo italiano «La Notte di Natale». Non è giusto. Il soggetto di Nikolaj Gògol è oltremodo famoso ad ogni bambino per forza della lettura scolastica o dei cartoni animati. Su questo soggetto del racconto o della fiaba di Gògol due compositori russi hanno fatto le loro opere liriche. L’opera di Piotr Ciajkovskij che si chiama «Gli Stivaletti» («Черевички») non aveva troppe messinscene come le sue altre opere. L’opera di Ciajkovskij invece è l’unica sua opera comica. È qui il luogo di dire che dopo la morte di Piotr Ciajkovskij, Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov compose la sua opera «La Notte prima di Natale» sullo stesso soggetto di Mikolaj Gògol. L’opera di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov è completamente diversa dall’opera di Ciajkovskij.
«GLI STIVALETTI» «ЧЕРЕВИЧКИ»
Opera comica-fantastica in quattro atti e sette quadri.
Libretto da Jakov Polònskij tratto dal racconto «La notte prima di Natale» dal volume di racconti dal titolo «Le veglie alla fattoria di Dikànka» di Nikolaj Gògol con le aggiunte e le revisioni dal compositore e dal Nikolaj Chaev. Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bolshoj, 31 gennaio 1887
Personaggi:
Il Fabbro Vakùla (Tenore)
Solòkha, sua madre, la strega (Mezzosoprano)
Bess, diavoletto degli inferi, personaggio fantasmagorico (Baritono)
Ciùb, cosacco anziano (Basso)
Oksàna, figlia di Ciub (Soprano)
Panàs (Tenore)
Golovà, il sindaco (Basso)
Il maestro di scuola ex allievo del seminario (Tenore caratterista)
Il Principe Potèmkin Serenissimo (Basso-baritono)
Il Cerimoniere (Basso)
Il Ciambellano (Tenore)
Il vecchio cosacco (Basso)
Spirito del bosco (Baritono)
Contadini, diavoletti, cosacchi, cortigiani, giovanotti, ragazze, vecchie e vecchi, suonatori di gùsli, ondine, l’eco, spiriti, dame della corte e cavalieri, cosacchi di Zaporòzhje ed altri. L’azione si svolge nel villaggio di Dikànka in Ucraina e a San Pietroburgo alla fine del XVIII secolo.
Qui bisognerebbe aggiungere una cosa. «Cerevìchki» («черевички») in russo non sono «gli stivaletti». La parola antica «cerevìchki» vuol dire «le scarpette da donna». Questa parola è rustica. Quando Oksàna dice a Vakùla «A meno che non mi porti degli “stivaletti” uguali a quelli della zarina!» non sa che la Zarina non porta gli stivaletti. Per lei le scarpette di Zarina sono come «cerevìchki» da sognare. A Pietroburgo nel Palazzo dello Zar quando il fabbro Vakùla (кузнец Вакула) usa questa parola chiedendo al Principe Potèmkin dei «cerevìchki» della Zarina, suscita il sorriso. La Zarina non porta né cerevichki né stivaletti. Questa traduzione della parola «cerevìchki» come «stivaletti» non è giusta, anche se per i contadini della Piccola Russia (Ucraina) questa parola significava sia stivaletti sia scarpette, ma solamente da donna. Ma se noi traduciamo dall’italiano in russo «stivaletti» avremo l’altra parola «sapozhkì». «Sapozhkì» cioè «stivaletti», ma non «cerevichki». In Italia è già la tradizione chiamare quest’opera «Gli Stivaletti» e non val la pena di cambiare e noi non siamo capaci di cambiarlo. L’opera di Piotr Ciajkovskij è molto «folcloristica» e «pittoresca».
Un mio amico italiano mi ha inviato un pezzettino del testo di Nikolaj Gogol in italiano, l’ho guardato e la traduzione di Giovanni Langella mi è piaciuta molto («Le veglie alla fattoria di Dikànka», edizione del 1978 Edizione Einaudi). Vorrei dire due parole della discografia di «Stivaletti».
Ce ne sono solo tre ed io ce le ho tutte.
1.
Piotr Ciajkovskij «GLI STIVALETTI» «ЧЕРЕВИЧКИ»
Coro ed Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Aleksandr Mèlik-Pashàjev (1948)
Personaggi e interpreti:
Il Fabbro Vakùla (Tenore) = Gheòrghij Nèlepp
Solòkha, sua madre, la strega (Mezzosoprano) – Elisavèta Antònova
Bess, diavoletto degli inferi (Baritone) – Aleksej Ivanòv
Ciùb, cosacco anziano (Basso) – Maksim Mikhajlov
Oksàna, figlia di Ciùb (Soprano) – Elena Krùglikova
Panàs (Tenore) – Fiodor Godòvkin
Golovà, il sindaco (Basso) – Serghej Krassòvskij
Il maestro di scuola (Tenore) – A. Peregùdov
Il Principe Potèmkin (Basso-baritono) – Andrej Ivanòv
Il Cerimoniere (Basso) – I. Iònov
Il Ciambellano (Tenore) – V. Scevtsòv
Il vecchio cosacco (Basso) – I. Sipàev
Spirito del bosco (Baritono) – M. Skàzin
La Zarina Caterina II (Mezzosoprano) – Olga Inssàrova
COMMENTO:
La prima incisione dell’opera del 1948 con il tenore Gheòrghij Nèlepp come il fabbro Vakùla. Questo cantante mi piace molto e ve lo consiglio!
Una particolare menzione merita Maksim Mikhajlov nella parte di Ciùb.
Il basso fenomenale, unico. Fa stupore. La parte di Bess, diavoletto degli inferi, canta Aleksej Ivanòv. È bravo, ma è un po’ troppo serio. Bess è un personaggio abbastanza comico. Il Principe Potèmkin Serenissimo (Basso-baritono) – Andrej Ivanòv (omonimo di Aleksej) è molto bravo in questa parte dell’amante di Caterina Seconda. È davvero il Principe Serenissimo.
Oksàna, figlia di Ciùb (Soprano) – Elena Krùglikova. È orribile.
Solòkha, madre di Vakùla, la strega (Ms) – Elisavèta Antònova. È brava. L’orchestra di Aleksandr Mèlik-Pasciajev non è all’altezza. In ogni modo non sono tempi giusti. L’incisione è vecchia e antiquata. L’incisione è un po’ sonnacchiosa. Una curiosità di quest’incisione! Si sa che Ciajkovskij e l’autore del libretto Jakov Polònskij non danno alla Zarina Caterina II una parola. Lei appare ma non canta. Come nella «Dama di Picche». Era proibito. L’imperatrice o Imperatore non poteva cantare in opera e Ciajkovskij lo sapeva. Ma Nikolaj Rìmskij-Korsakov, nella sua opera, «dà da cantare» alla Zarina Caterina II e per questo ebbe problemi con la censura. Nell’incisione di Mèlik-Pasciajev la Zarina canta qualche parola.
Probabilmente nell’anno 1948 hanno deciso di dare qualche parola a Caterina dalla parte del Serenissimo. E’ strano. Non si può migliorare Ciajkovskij o Polonskij. Anche se è curiosità! L’opera «Gli Stivaletti» è l’opera prima di tutto per il tenore. Se non c’è un bravo tenore, non c’è l’opera. Ci sono due arie di Vakùla. Quest’incisione è da ascoltare prima di tutto grazie a Nèlepp e Mikhajlov. Ve la consiglio come rarità giurassica.
2.
Piotr Ciajkovskij «GLI STIVALETTI» «ЧЕРЕВИЧКИ»
Coro della Radio e della TV
Orchestra Sinfonica. Direttore: Vladimir Fedossejev (1974)
Personaggi e interpreti:
Il Fabbro Vakùla (Tenore) – Konstantin Lissòvskij
Solòkha, sua madre, la strega (Ms) – Liudmìla Sìmonova
Bess, diavoletto, (Baritone) – Oleg Klènov
Ciùb, cosacco anziano (Basso) – Aleksej Krivcènia
Oksàna, figlia di Ciub (Soprano) - Nina Fominà
Panàs (Tenore) – Ivàn Kartavènko
Golovà, il sindaco (Basso) – Ghennàdij Troitzkij
Il maestro (Tenore) – Vladimir Màkhov
Il Principe Potèmkin (Basso-baritono) – Aleksandr Polakòv
Il Cerimoniere (Basso) – Viktor Selivànov
Il Ciambellano (Tenore) – Valerij Rybin
Il vecchio cosacco (Basso) - Viaceslav Godunòv
Spirito del bosco (Baritono) – Ivan Budrin
COMMENTO:
Quest’incisione è più moderna. L’orchestra di Vladimir Fedossejev è molto buona. Konstantin Lissòvskij (Vakùla) è abbastanza bravo. Oleg Klènov come Bess è la perla dell’incisione. Oksana – Nina Fominà è un po’ noiosa. Solòkha - Liudmìla Sìmonova è brava. In generale l’incisione è di buona lega. L’orchestra è molto pittoresca!. La musica di Ciajkovskij qui si sente nel suo bello.
3.
Ciajkovskij «GLI STIVALETTI» «ЧЕРЕВИЧКИ»
Coro ed Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari
Direttore: Ghennadij Rozhdèstvenskij (2000)
Personaggi e interpreti:
Il Fabbro Vakùla (Tenore) - Vladimir Popòv
Solòkha, sua madre, la strega (Ms) - Ludmila Scemciùk
Bess, diavoletto (Baritono) - Albert Schaghidùllin
Ciùb, cosacco anziano (Basso) - Vladimir Ognovènko
Oksàna, figlia di Ciub (Soprano) - Ekaterina Moròzova
Panàs (Tenore) - Valentin Prolat
Golovà, il sindaco (Basso) - Barseg Tumanyan
Il maestro (Tenore) - Vladimir Okènko
Il Principe Serenissimo (Basso-baritono) - Grigorij Osipov
Il Cerimoniere (Basso) - Albert Schaghidùllin
COMMENTO:
La stella di quest’incisione è Ludmìla Scemciùk come la strega Solòkha.
La cantante russa del Teatro Bolshoj che da molti anni vive all’estero. Non l’ho sentita da molti anni. Albert Schaghidùllin come Bess e il Cerimoniere è molto molto bravo. L’incisione è quasi russa, con i cantanti russi. L’orchestra e coro del Teatro Lirico di Cagliari sono interessantissimi. Ghennàdij Rozhdèstvenskij sa cosa e come fare. È un maestro eccezionale! Vladimir Popòv canta come sa cantare. Non è un bravo Vakùla, purtroppo. Consiglio quest’incisione! Tutto è fatto molto bene. L’incisione è «saporita». Ho trovato la pagina del Teatro Lirico di Cagliari con il libretto dell’opera in italiano. L’ho letto e posso dire che non è male. Buon ascolto!