«LA RUSSIA HA RIFIUTATO IL SISTEMA DI BOLOGNA»
«РОССИЯ ОТКАЗАЛАСЬ ОТ БОЛОНСКОЙ СИСТЕМЫ»
«RUSSIA REFUSED THE BOLOGNA SYSTEM»
«LA RUSSIE A REFUSÉ LE SYSTÈME DE BOLOGNE»
«RUSSLAND VERWEIGERTE DAS BOLOGNA-SYSTEM»
Il capo del Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa, Valerij Falkòv, ha affermato che il concetto di «laurea» rimarrà un ricordo del passato. «Nel nostro sistema di istruzione superiore, che inizierà nel 2025, il concetto di «laurea» scomparirà. Avremo un’istruzione superiore e un’istruzione superiore specializzata», ha affermato il ministro. Nel maggio 2023 è stato lanciato in Russia un progetto pilota per la riforma dell’istruzione superiore. Il nuovo modello prevede tre livelli di istruzione: base, speciale e post-laurea. Secondo le innovazioni, la durata dello studio al primo livello sarà da quattro a sei anni e al secondo da uno a tre anni. La terza fase sarà accessibile a coloro che hanno completato un programma di base per almeno cinque anni e hanno ricevuto un'istruzione superiore speciale. Il ministro ha sottolineato che in alcune specialità è impossibile preparare uno specialista qualificato in quattro anni, quindi è necessario passare a un periodo di formazione di 5–5,5 anni. Il master nel nuovo ordinamento rimarrà, ma sarà riformato in modo significativo. Come ha spiegato Valerij Falkov, nella nuova logica chiunque abbia ricevuto un'istruzione superiore di base potrà riceverne una specializzata gratuitamente. Ha aggiunto che la Russia non ha ancora formato un'efficace magistratura di massa. I diplomi di laurea, insieme ai master, fanno parte del sistema di Bologna, a cui la Russia ha aderito nel 2003. Il sistema di Bologna è stato adottato in un unico spazio educativo dai principali paesi europei che hanno firmato la Dichiarazione di Bologna nel 1999. Questo processo riunisce 48 stati. La Russia si è ritirata dal sistema educativo di Bologna nel 2022. Quindi il Consiglio della Federazione ha descritto questo modello come un’aspirapolvere, che ha permesso molto attivamente di «pompare fuori» persone intelligenti dal paese e inviarle in stati diventati ostili. Gli esperti sottolineano che il passaggio al nuovo sistema non sarà rapido, perché Le riforme richiederanno la creazione di risorse umane aggiuntive e la fornitura adeguata di programmi educativi.