Arca Russa
Opera - «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Zarevich - Sabato, 22 Marzo 2008, 21:27
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
«Il Demone» («Демон») di Mikhaìl Lèrmontov, il più famoso poema romantico della letteratura russa. La triste storia di una tentazione del Demone. Il Demone che viene sconfitto alla fine, dopo aver succhiato la vita di Tamara con il suo bacio vampiresco, per passione e per spirito di vendetta contro il cielo che lo ha respinto ancora una volta.
«Il Demone» è il poema di tutta la breve vita di Lermontov. Ne fece otto redazioni. Il poema iniziò nel 1829 quando Lermontov aveva sedici anni e si concluse nel 1841, con la sua morte. E' indubbio che sia un capolavoro romantico della letteratura russa dell’Ottocento.
L’amore di un Demone. Il Demone o meglio Demonio o un altro ex Angelo. Lermontov usa il termine Демон che vuol dire Demone. In realtà è il Diavolo o un Diavolo. Non è del tutto chiaro se si tratti di Lucifero o di qualche altro Angelo ribelle.
La «demonologia» russa conosce anche gli altri demoni e diavoli. Il Diavolo trapelato che appare ad Ivan Karamàzov («I Fratelli Karamàzov» di Dostojevskij), il Diavoletto, cioè Bes (Бес), nella fiaba di Gogol «La Notte prima di Natale», Woland con i suoi complici, che è il personaggio più straordinario nel romanzo di Mikhail Bulgakov «Il Maestro e Margherita». Ma tutti questi Diavoli non hanno niente a che fare con il Demone di Lermontov. Il suo Demone è romantico. Il bacio del Demone e di Tamara è un momento di tensione sensuale. Il Demone trasmette a Tamara tutto l’universo dell’eros. Questo bacio è l’inizio della loro separazione. Tamara muore e sfugge al Demone. Tutta la vicenda si svolge tra le montagne del Caucaso.
Sulle vette del Caucaso volava = И над вершинами Кавказа
L’esule dal Paradiso: c’era sotto = Изгнанник Рая пролетал:
Di lui Kazbèk, la faccia d’un diamante = Под ним Казбек как грань алмаза,
Che risplendeva con le eterne nevi … = Снегами вечными сиял ...
Il compositore russo Anton Rubinstein (Антон Рубинштейн 1829-1894) compose nel 1875 la sua opera lirica basata sul poema di Mikhaìl Lèrmontov (Михаил Лермонтов). L’opera in tre atti e cinque quadri, libretto di Apollon Majkov e Pavel Vieskovàty. La prima rappresentata a San Pietroburgo, Teatro Mariìnskij 1875.
La parte del Demone è per la voce di baritono. Una bella opera per BARITONO, ma anche molti bassi cantavano e cantano la parte del Demone. Ci sono due arie bellissime del Demone: una è «Non piangere, fanciulla, vane lacrime!» («Не плачь, дитя! Не плач напрасно!» e l’altra è la Romanza del Demone: «Nell’oceano dell’aria senza vele né timone …» («На воздушном океане, без руля и без ветрил ...»
In Russia c'è qualche incisione vecchia di «Melodia».
Prima di tutto bisognerebbe nominare un’incisione completa dell’opera:
Anton Rubinstein «IL DEMONE»
Demone (baritono) – Aleksej Ivanòv (Алексей Иванов)
Tamara (soprano) – Tantiana Talakhàdze (Татьяна Талахадзе)
Il principe Sinodal, fidanzato di Tamara (tenore) – Ivan Kozlòvskij (Иван Козловский)
Orchestra e coro del Teatro Bolscioj (1950)
Direttore d’orchestra: Aleksandr Mèlik-Pashaejev (Александр Мелик-Пашаев).
Io conosco anche una registrazione italiana (IN ITALIANO)
Demone – Nicola Rossi-Lemeni
Tamara – Virginia Zeani
Sinodal – Agostino Lazzari
Italian Radio Symphony Orchestra Milan 1971
Direttore: Maurizio Arena
Dal Demone della letteratura e della musica passeremo al Demone della pittura. Il pittore russo Mikhaìl Vrùbel (1856-1910 Михаил Врубель) dipinse tre quadri del Demone ed anche molti abbozzi.
«Genio dell’umanità dalle ali iridate, sconfitto dal grigiore della vita prosaica». Qualcuno scrisse questa frase a commento de «Il Demone», dipinto da Vrubel.
«Il Demone» («Демон») 1890 (115х212,5) Galleria Tretiakov di Mosca
«Demone sconfitto» («Демон Поверженный») 1902 (139х387) Galleria Tretiakov di Mosca
Zarevich - Sabato, 22 Marzo 2008, 21:33
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Anton Rubinstein (1829-1894) Антон Рубинштейн
«IL DEMONE» «ДЕМОН»
Libretto di Apollon Majkov e Pavel Vieskovàty, dal dramma omonimo di Mikhaìl Lèrmontov (Михаил Лермонтов)
Opera in tre atti e cinque quadri
Prima: San Pietroburgo, Teatro Mariìnskij, 1875
PERSONAGGI:
Il Demone (Baritono) Демон
L’Angelo (Soprano) Ангел
Il principe Gudàl (Basso) Князь Гудал
Tamara, sua figlia (Soprano) Тамара
Il principe Sinodàl, fidanzato di Tamara (Tenore) Князь Синодал
Un vecchio servo del principe (Baritono)
La governante di Tamara (Contralto)
Zefiro (Contralto)
Un vecchio messaggero del principe (Tenore)
Seguaci del principe, cavalieri, dame, amiche di Tamara, ospiti, demoni, angeli, elementi naturali
ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'opera di ANTON RUBINSTEIN «IL DEMONE», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum arcarussa.it.
ATTO PRIMO
Quadro primo – Prologo
Sui monti del Caucaso infuria la tempesta. Nel cielo corrono le nuvole temporalesche, le folate del vento scuotono gli alberi, i fiumi straripano. Solo le gigantesche rocce stanno in piedi. La loro calma non può indignare il turbine. Nel rumore del maltempo si sentono le voci degli spiriti d’inferno. Loro sanno chi chiamò la tempesta e con impazienza aspettano il loro sovrano.
Su una delle cime si staglia una nera ombra sinistra. È il Demone, l’esule dal Paradiso, maledetto dal Dio e dagli uomini, che non trova da nessuna parte la requie. Seminare il male e le distruzioni sulla terra gli da noia perché tutto ubbidisce ad ogni suo desiderio ed ordine. La natura maestosa non suscita il suo entusiasmo. Al Demone tutto il mondo è detestabile. L’Angelo persuade il Demone a confessare ed allora l’apostata sarà perdonato. Ma vale la pena la dubbia beatitudine del paradiso per sacrificare la libertà senza la quale, come senza la lotta, non c’è la vera vita? Il Demone respinge con sdegno il pensiero della riconciliazione con il Cielo.
Quadro secondo
Ecco davanti al Demone un’altra immagine. La vallata pittoresca del fiume Aràgvi. Sulla riva c’è il castello antico del principe Gudàl. Al fiume Aràgvi vanno le fanciulle a prendere l’acqua. Fra di loro c’è la figlia di Gudàl, Tamàra. Con agitazione il Demone guarda la giovane principessa. La sua bellezza gli rammenta quelle con cui lui divideva la beatitudine e quelle che lasciò da tempo … Ma tutte quelle erano sempre ubbidienti e impassibili, ma la giovane principessa Tamara è allegra e balla con tale entusiasmo ed estasi, i suoi movimenti sono così graziosi …
Il Demone non può girare lo sguardo altrove. Un certo timore incomprensibile abbraccia all'improvviso Tamara. Le amiche cercano di divertire la principessa. La balia le ricorda dell’arrivo imminente del suo fidanzato, il principe Sinodàl. Tamara si calma ma per un po' di tempo. Che voce le sembra di udire di colpo? Chi la chiama a sé nelle plaghe oltre le stelle promettendo l’eternità e il potere sotto il mondo? Tamara fa in tempo ad accorgersi sulla cima della roccia di una certa ombra e nello stesso istante la visione sparisce.
Quadro terzo
Per le strade della montagna va una ricca carovana. È il principe Sinodàl che si affretta dalla sua fidanzata. Ma ecco il passaggio è ostruito da una frana. Si avvicina la notte e la carovana è costretta a rimanere in questo luogo oscuro fino al mattino. Il vecchio servo consiglia a Sinodàl di andare a pregare alla cappella che si trova sulla roccia. Ma il fidanzato non vuole andarci, nel suo pensiero c’è solo Tamara. Al più presto vederla, al più presto abbracciarla! Se potesse diventare un falco e volare da lei! I compagni di viaggio di Sinodàl si dispongono a dormire e stanchi dopo il lungo viaggio, si addormentano subito. Si addormenta anche il giovane principe. Sopra Sinodàl si inclina un’ombra scura. È il Demone che guarda attentamente il suo rivale. Nel buio della notte alla carovana si avvicinano di soppiatto i tartari. La repentinità dell’attacco decide la sorte dei viandanti. La carovana viene depredata, una parte dei servi è uccisa, gli altri sono dispersi. Il principe Sinodal è ferito a morte. Negli ultimi minuti Sinodàl vede davanti a sé un oscuro spettro silenzioso.
ATTO SECONDO
Quadro primo
Una grande festa è oggi nel castello di Gudàl. Il vecchio principe dà marito a sua figlia Tamara. Il vino scorre a fiumi, suonano le canzoni allegre, i giovani danzano. Il fidanzato non c'è ancora, ma da lui è arrivato un messaggero con la notizia che il principe Sinodal si trattenne in cammino e arriverà a mezzogiorno. La fidanzata è triste. Ma non a Sinodal lei pensa. Lei è dominata da un altro pensiero dell’immagine dell'altro … All’improvviso si sentono grida e lamenti. Nella sala portano il fidanzato ucciso. Tamara piange amaramente. Tutti prestano ascolto alle pressanti richieste. Si piange nella casa di Gudal e nel cortile la gente si affolla. Tamara invece è come restata di sale nella sua disgrazia. Ma ecco che le sembra di sentire una magica voce su di sé. «Non piangere, fanciulla, vane lacrime!» - le dice un consolatore misterioso, - «le lacrime non possono riportare in vita, il giovane principe è lontano, lui vive nell’eterna plaga e lui non conoscerà e non potrà sentire il tuo dolore. Guarda come sono tranquille nel cielo le nuvole, guarda come sono tranquilli i corpi celesti! Non li rallegra e non li affligge nessuno. Pensaci in quei momenti quando provi tristezza e tu ti dimenticherai di tutti i dispiaceri terrestri».
«Не плачь, дитя! = «Non piangere, fanciulla!
Не плачь напрасно! = Vane lacrime!
Твоя слеза на труп безгласный = Non cadrà il tuo pianto, viva rugiada,
Живой росой не упадёт: = Sul corpo silenzioso del tuo sposo:
Она лишь взор туманный ясный, = Solo il tuo sguardo annebbierà quel pianto
Ланиты девственные жжёт! = E brucerà le verginali gote!
Он далеко, он не узнает, = Egli è lontano e non conoscerà,
Не оценит тоски твоей. = E non potrà sentire il tuo dolore.
Небесный свет теперь ласкает = Ora accarezza la celeste luce
Бесплотный взор его очей. = Degli occhi disincarnati lo sguardo.
Он слышит райские напевы … = Egli sente i canti del paradiso …
Что жизни мелочные сны, = Per lui non contano i sogni meschini,
И стон и слёзы бедной девы = E il pianto di una povera fanciulla,
Для гостя райской стороны» = Per lui che vive nell’eterna plaga»
E di nuovo lo sconosciuto figlio libero dell’etere promette a Tamara il potere sul mondo. «Chi sei?» – chiede la ragazza, ma non riceve nessuna risposta. L’amico sconosciuto promette di volare da lei appena scesa la notte.
«На воздушном океане, = «Nell’oceano dell’aria
Без руля и без ветрил, = Senza vele né timone
Тихо плавают в тумане = Nella nebbia fluttuando
Хоры стройные светил. = Vanno i cori delle stelle.
Средь полей необозримых = E fra i campi infiniti
В небе ходят без следа = Vanno in cielo senza traccia
Облаков неутомимых = Delle nubi inafferrabili
Волокнистые стада. = I lanosi armenti.
Час разлуки, час свиданья – = Né l’addio, né gli incontri
Им ни радость, ни печаль, = Danno a loro gioia o pianto,
Им в грядущем нет желанья, = Mai non bramano il futuro,
И прошедшего не жаль. = Né rimpiangono il passato.
В день томительный несчастья = Nel tormento del dolore
Ты об них лишь вспомяни. = Tu ricordati di loro.
Будь к земному без участья, = Della terra sii staccata,
И беспечна, как они! = Noncurante come loro!
Лишь только ночь своим покровом = Non appena la notte col mantello
Верхи Кавказа осенит, = Le cime del Caucaso coprirà,
Лишь только мир, волшебным словом = Ed il mondo con magica parola
Заворожённый, замолчит. = Come fosse incantato tacerà.
Лишь только месяц золотой = E non appena la dorata luna
Из-за горы тихонько встанет = Dalla montagna piano si alzerà
И на тебя украдкой взглянет, - = E guarderà furtiva il tuo bel volto,
К тебе я стану прилетать, = Io volerò da te e sarò tuo ospite
Гостить я буду до денницы = Fino al sorgere della chiara aurora
И на шелковые ресницы = E manderò alle tue ciglia di seta
Сны золотые навевать …» = Sogni dorati …»
La sua sovrumana bellezza e la sua facilità di parola divina affascinano la giovane principessa. Ma lei non può pensare alla gioia quando il fidanzato è morto. In sgomento lei prega il padre di permetterle di andarsene al monastero.
ATTO TERZO
Quadro primo
L’amore per Tamara trasformò radicalmente il Demone. Per lui ora l’immortalità e il potere sopra il mondo non conta, non importa. È importante solo essere insieme con la bella Tamara e trovare il rinnovamento nell’amore. Anche i muri del monastero non sono ora per il Demone un ostacolo. Lui non ha paura di entrare nel vecchio monastero. Il suo spirito è aperto al bene. Ma l’Angelo, il messaggero del cielo, un cherubino, cerca di chiudergli il passaggio, ma stupito dalla fermezza del Demone, si ritira dalla porta: «E l’Angelo del cielo tristemente volse gli occhi alla povera Tamara. E agitate lentamente l’ali nell’etere celeste sprofondò». Il Demone entra nel monastero.
Quadro secondo
Il convento dorme, solo da una finestra balugina luce. È la cella di Tamara. La fanciulla non ha trovato nel convento né serenità dell'animo né oblio. Anche qui la tormenta insistentemente la stessa immagine del Demone. Anche durante la preghiera e anche di notte. Lei lo vede e sente la sua voce dolce che la chiama nei luoghi sconosciuti. Chi è lui? Tamara non lo sa, ma con trepidazione lo aspetta. Ecco, finalmente. Una lieta agitazione si sovrappone alla paura. Lui è arrivato: «Chi sei? È pericolosa la tua voce. Vieni dal cielo o dall’inferno? Che cosa vuoi da me?». Il Demone racconta di sé: «Io son colui la cui voce ascoltavi, tu, nel silenzio della mezzanotte». Lui è lo spirito maligno, il nemico del cielo e della natura, il signore di scienza e libertà. Ma da quando lui ha conosciuto Tamara, lui diventò un altro e soltanto lei con la sua voce potrebbe restituirlo al bene e al cielo: «Io sono il tuo schiavo. E ti amo!» Una monaca è molto turbata e dice a Tamara che è pericoloso ascoltare quelle parole, che Dio tutto sente. Ma il Demone ghigna e dice che Dio si occupa del cielo ma non della terra.
Le parole ardenti e passionali del Demone conquistano Tamara. Lei è pronta a credergli ma con il giuramento di dimenticarsi delle intenzioni malvage. Il Demone è pronto a pentirsi e a rassegnarsi al cielo. È pronto a credere nel bene, ad amare e a recitare le preghiere. Lui giura su tutto:
Клянусь я первым днем творенья, = Per il primo giorno dell'universo
Клянусь его последним днем, = E per l'ultimo giorno del creato
Клянусь позором преступленья = Lo giuro, e per la vergogna del crimine,
И вечной правды торжеством. = Per il trionfo della verità,
Клянусь паденья горькой мукой, = Per l'amaro dolor della caduta,
Победы краткою мечтой; = E per il breve sogno di vittoria;
Клянусь свиданием с тобой = Lo giuro, per questo incontro con te,
И вновь грозящею разлукой. = E per il distacco che ci attende.
Клянуся сонмищем духов, = Lo giuro per tutta la moltitudine
Судьбою братии мне подвластных, = Di spiriti sottomessi a me
Мечами ангелов бесстрастных, = E per le spade degli angeli insonni
Моих недремлющих врагов; = Senza passioni, che a me son nemici;
Клянуся небом я и адом, = Lo giuro per il cielo e per l'inferno
Земной святыней и тобой, = Per il sacrario della terra e tuo,
Клянусь твоим последним взглядом, = Lo giuro per un ultimo tuo sguardo,
Твоею первою слезой, = Per la tua prima lacrima lo giuro,
Незлобных уст твоих дыханьем, = Per il sospiro delle tue pure labbra,
Волною шелковых кудрей, = Per l'onda dei tuoi serici capelli,
Клянусь блаженством и страданьем, = Lo giuro per la gioia e sofferenza,
Клянусь любовию моей: = E lo giuro per tutto il mio amore:
Я отрекся от старой мести, = II desiderio antico di vendetta
Я отрекся от гордых дум; = Per sempre ho abbandonato, e la superbia;
Отныне яд коварной лести = II veleno di perfida lusinga
Ничей уж не встревожит ум; = Mai più non turberà le menti umane:
Хочу я с небом примириться … = Ormai col cielo voglio far la pace …
Tamara non ha più la forza di resistere al tentatore, ma in quel momento si sente il suono della campana mattutina e si sente il canto delle monache che glorificano il Creatore. Questo canto suona come un ammonimento. Il dubbio di nuovo si impadronisce di Tamara. Il Demone la persuade che solo lei può togliere da lui la maledizione del cielo ed allora lui la porterà con sé nelle plaghe oltre le stelle e lei sarà dell’universo regina. Ai piedi di Tamara lui giura ed aspetta il suo amore: «Sempre con una musica divina il tuo udito cullerò, e luminosi incantati palazzi costruirò, palazzi fatti d’ambra e di turchese, poi scenderò nel vortice del mare, e volerò in alto, oltre le nubi, e tutto ti darò, tutta la terra. Amami dunque! …»
Tamara cede alle preghiere del Demone. Dal primo bacio del Demone, Tamara cade morta …
«E lievamente con le sue ardenti labbra sfiorò la bocca, della fanciulla le tremanti labbra. Con le parole seduttrici il Demone alle preghiere di lei rispondeva. Profondamente la guardò negli occhi! E la bruciò. Nel buio della notte su di lei la sua luce risplendeva irresistibile: come un pugnale. Lo spirito maligno trionfava!»
Epilogo
L’Angelo annunzia: «Sparisci, oscuro spirito del dubbio! Il tuo trionfo è stato troppo lungo. È ora giunto il tempo del giudizio, e del giusto decreto del Signore!»
Tamara con l’amore e con le sofferenze espiò la propria colpa. L’anima di Tamara era di quelle la cui vita è un unico momento di un insopportabile dolore. Essa pagò con un crudele prezzo tutti i suoi dubbi ed i suoi errori. Il paradiso è aperto per lei. Per il Demone invece non c’è nessun perdono. Con furore il Demone maledice tutto il mondo: E il Demone sconfitto maledisse i suoi sogni di follia e d’amore. E di nuovo egli rimase, altero, nell’universo, e solo come prima, senza speranza alcuna. E senza amore! ….
Myshkin - Domenica, 23 Marzo 2008, 17:57
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Bellissimo, un'opera davvero grandiosa, il Demone di Lermontov non finirà mai di esercitare il suo fascino misterioso.
Zarevich! Sembra che abbiamo la stessa edizione italiana de "Il Demone". Mi sembra in effetti molto buona, pur con tutti i limiti di una traduzione di un'opera in versi.
Argonauta - Martedì, 25 Marzo 2008, 18:58
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Non ho mai letto Lermontov.... ma il demone di Vrubel, quello che Zarevich ha messo nel suo post....l'ho visto 2 volte.... e per 2 volte mi ha profondamente colpito. E' tra i quadri che preferisco di quel periodo!
Ricordo anche l'emozione che provai nel vedere il grande pannello "La princesse lointaine" e il quadro bellissimo "La zarevna-cigno"
Indimenticabili.
Angelo di fuoco - Martedì, 25 Marzo 2008, 22:25
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Oltre alle due edizioni segnalate da Zarevich ci sono anche due degli anni novanta, entrambe con Marina Mescheriakova nei panni di Tamara. Io, oltre alla classica edizione sovietica, posseggo quella dal festival di Wexford, diretta da Anisimov. Non l'ho ancora ascoltata: speravo che fosse completa (avevo voglia di sentire qualche pezzo che nella vecchia edizione è tagliuzzato), ma mi risulta che sia tagliata ancora di piú: non c'è il balletto del secondo atto, che trovo molto bello.
Zarevich - Venerdì, 20 Febbraio 2009, 09:40
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
La traduzione in italiano di Eridano Bazzarelli, l'edizione con il testo russo a fronte di Rizzoli
Saetta - Venerdì, 20 Febbraio 2009, 19:21
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Davvero una storia molto bella
E' un immagine del Demone molto diversa da quella cui sono abituata, da quella dell'immaginario comune: un Demone in grado di amare E' un'opera, a mio avviso, davvero particolare, soprattutto per la sensibilità
Sono felice di sapere che c'è un'edizione italiana, che provvederò subito a cercare
Zarevich - Sabato, 21 Febbraio 2009, 08:10
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Cara Saetta! Hai ragione. Il Demone di Mikhail Vrùbel è completamente diverso da quello che di solito lo rappresentano nell’altra pittura. È l’immagine ispirata dal bel poema di Mikhail Lermontov, il poema scritto in versi.
Saetta - Sabato, 21 Febbraio 2009, 14:27
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Grazie: sono andata subito a guardarlo
Mi affascina molto il carattere malinconico dei suoi quadri
Angelo di fuoco - Martedì, 24 Febbraio 2009, 14:20
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Io mi chiedo se il Demone sia davvero capace d'amare o solo immagini che ami.
Saetta - Martedì, 24 Febbraio 2009, 15:28
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Nel secondo caso non credo ne trasparirebbe tanta malinconia
Dunque sono convinta della prima
Zarevich - Sabato, 14 Febbraio 2015, 11:22
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
«IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Антон Рубинштейн (1829–1894): «ДЕМОН»
CD «MELODIA»
Dalle diverse varianti delle registrazioni dell’Opera lirica di Anton Rubinstein «IL DEMONE» oggi vi presento una registrazione effettuata nel 1974 dalla Radio dell’URSS. Direttore d’Orchestra della Radio: Boris Khajkin (Борис Хайкин). La parte principale canta il giovane basso-baritono Aleksandr Poljakov (Александр Поляков), la parte di Tamara canta Nina Lèbedeva (Нина Лебедева) e la parte del Sinodal cante Aleksej Usmànov (Алексей Усманов).
«IL DEMONE» «ДЕМОН»
Demone – Aleksandr Poljakov (basso-baritono)
Tamàra – Nina Lèbedeva (soprano)
Il Principe Gudàl – Jevghènij Vladìmirov (basso)
Il Principe Sinodal – Aleksej Usmànov (tenore)
La bambinaia – Nina Grigorjeva (contralto)
Angelo – Nina Dèrbina (mezzosoprano)
Messaggero – Jurij Jèlnikov (tenore)
Il vecchio servitore – Boris Moròzov (basso)
Grande Orchestra Sinfonica della Radio e della TV dell’URSS
Direttore: Boris Khajkin (Борис Хайкин)
Registrato 1974 Radio di Mosca
Firma «Melodiya» presents a recording of Anton Rubinstein’s opera «The Demon». This wonderful work, which was inspired with the poem of the same name by Mikhail Lermontov and then inspired the likes of Mikhail Vrubel and Feodor Chaliapin, became a milestone in the history of music theatre. Unfortunately, the opera was almost forgotten by the public and musicians, and only a few of its fragments were widely known. It is only lately that Russian and foreign opera houses have been showing a new interest in it.
Of all recorded versions of «The Demon», we offer the one realized in 1974 by the soloists, choir and orchestra of the All-Union Radio lead by the outstanding maestro Boris Khaikin. Alexander Polyakov, a young bass-baritone and future soloist of the Bolshoi Theatre performed the main part. Nina Lebedeva, a Bolshoi soloist and remarkable performer of Russian and foreign operatic repertoire sang the part of Tamara. Alexei Usmanov (tenor), a soloist of the All-Union Radio, performed the part of Sinodal.
Zarevich - Lunedì, 29 Ottobre 2018, 12:39
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
Anton Rubinstein Антон Рубинштейн
«IL DEMONE» «ДЕМОН» 3LP «Melodia»
Zarevich - Giovedì, 22 Dicembre 2022, 19:42
Oggetto: «IL DEMONE» di Anton Rubinstein
«IL DEMONE» AL TEATRO BOLSHOJ
Il Teatro Bolshoj della Russia presenterà la prima prima d'opera della stagione il 22 dicembre 2022 sul nuovo palcoscenico del teatro. Questa è una produzione dell'opera «Il Demone» («Демон») di Anton Rubinstein (1829-1894). La prima dell'opera «Il Demone» ebbe luogo nel 1875 a San Pietroburgo. Le successive produzioni sul palcoscenico del Teatro Bolshoj furono realizzate nel 1904, 1932, 1937, 1942. L'opera «Il Demone» andò in scena l'ultima volta al Bolshoj nel 1953 e rimase in repertorio fino al 15 novembre 1959. Più di 60 anni dopo, l'opera «Il Demone» torna sul palcoscenico del Teatro Bolshoj.