«ALEKSANDR GORSKIJ»
Coreografo, artista, fotografo. Dalla collezione del Museo del Teatro Statale Bolshoj della Russia
«АЛЕКСАНДР ГОРСКИЙ»
Балетмейстер, художник, фотограф. Из коллекции Музея Государственного Большого театра России
Casa Editrice «Svjaz’ Epokh» Mosca 2018 (Pagine 272)
Издательство «Связь Эпох» Москва 2018
Aleksandr Gòrskij (Александр Горский, 1871-1924) è stato uno dei principali coreografi dell'inizio del XX secolo, che ha portato il Balletto imperiale di Mosca a un nuovo livello. La sua vita era legata al Teatro Bolshoj, dove ha lavorato per oltre vent'anni e dove oggi è conservata la maggior parte del suo archivio. I materiali raccolti in tre sezioni del libro rappresentano Gorskij, coreografo, artista, fotografo. In ogni opera direttamente collegata all'attività professionale del maestro è visibile la mano di un talentuoso artista. «Per me, come artista, siete tutti dei dipinti ... materiali, ma vivi, in possesso di intelligenza e una mente che tende verso l'alto», Gorskij si rivolse alla compagnia di balletto.
La maggior parte dei documenti pubblicati sono schizzi di costumi e scenografie (grafica, acquerelli, gouache), schizzi fotografici e ritratti fotografici di colleghi e amici. Vengono presentati i materiali utilizzati dal coreografo per studiare i movimenti e successivamente lavorare con gli artisti: fotografie di ballerini e scene di spettacoli, libretti di balletto, schemi di posizionamento delle figure e registrazioni di danza. Il libro è di interesse sia per gli specialisti di storia del teatro che per un vasto pubblico.
Aleksandr Gorskij (Александр Горский, 1871-1924) è stato un coreografo russo. Avviò la carriera di ballerino al teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ove fu probabilmente il più importante solista dell'epoca. Divenuto docente di notazione della danza, nel 1902 mise in scena una versione arditamente rivisitata del «Don Chisciotte» di Marius Petipa. Acquisita notevole fama, rivisitò nel 1905 «La figlia del faraone», nel 1908 «Rajmonda», nel 1911 «Giselle» e nel 1919 «Lo schiaccianoci» di Petipa. Fu inoltre fertile autore di coreografie originali; tra queste «Stenka Razin» («Стенька Разин», 1918), sul celebre cosacco, e la Danza di Salomè del 1921.